Stampa questa pagina
Martedì, 19 Luglio 2016 08:32

84 - 1 Aprile 2016

Mettetevi comodi, perché la Newsletter di oggi è parecchio densa…

Cominciamo con qualche consiglio di lettura, visto che il protagonista di Remigio, il libro di Roberto Bonzi, è un ragazzino di seconda media, alle prese con le sue difficoltà in matematica, la prepotenza di alcuni bulli e l’assenza del padre. Una vita veramente difficile la sua, soprattutto se si considerano i numerosi trasferimenti, che gli impediscono di coltivare adeguatamente le sue amicizie. Ed è proprio grazie alle amicizie che riesce a trovare a Veluneto, con la coetanea Irene e il professore Serionghi, che può crescere, superare le proprie paure e imparare ad amare la matematica. L’autore del libro, Roberto Bonzi, vive a Nuvolento, in provincia di Brescia, dove lavora presso un ufficio stampa. L’hanno intervistato quelli di Redooc, che si sono occupati anche della pubblicazione del suo libro: dalle sue parole traspare tutta la sua passione per la matematica, anche se in realtà si occupa d’altro.

Qualcuno ha sentito parlare del Mese delle STEM? Innanzi tutto: qualcuno sa cosa significhi l’acronimo STEM? STEM sta per Science, Technology, Engineering e Mathematics e il Mese delle Stem è un’iniziativa del MIUR e del Dipartimento per le Pari Opportunità, che si svolge dall’8 marzo all’8 aprile. Siamo quindi agli sgoccioli e Redooc propone il primo Math Hackathon for Girls nazionale rivolto a tutte le studentesse delle Scuole Secondarie di secondo grado. “L’iniziativa ha l’obiettivo di far prendere consapevolezza delle proprie capacità e di combattere gli stereotipi di genere sulla scarsa attitudine delle donne nelle materie STEM”. Nell’ambito di questo concorso, Redooc propone “una serie di interviste per offrire alle studentesse esempi di leadership al femminile e del variegato rapporto con le materie STEM a scuola, nel lavoro e nel quotidiano.” A partire dai primi di marzo, troviamo: l’intervista a Paola Schwizer, Professore Ordinario di Economia all’Università di Parma e non solo, visti i numerosi ruoli importanti che riveste. Parlando dei suoi anni al liceo racconta la sua adorazione per la matematica: “La ripassavo come passatempo, facendo esercizi al termine dello studio di materie umanistiche, come storia, letteratura, filosofia. La consideravo una forma di relax.”. Si prosegue con Sandra Mori, dal 2010 direttore affari legali europeo di The Coca-Cola Company, e con Francesca Fiore, con una ventennale esperienza nelle telecomunicazioni, che ci ricorda che “la velocità di ragionamento e calcolo a mente sono i veri assi nella manica”. Roberta Toniolo ha realizzato le sue ambizioni nel mondo dell’informatica, Diana Saraceni ha scelto ingegneria proprio perché le dicevano che era difficile e a lei piacciono le sfide, Paola Borracchini ci ricorda che “I giovani devono imparare a guardare dentro di sé e capire quali sono i propri veri desideri, quelli che intendono realizzare e poi impegnarsi, impegnarsi ed impegnarsi”. Ilaria Capua incoraggia chiunque abbia qualche difficoltà in matematica: “Se la scienza è la vostra passione e la matematica è la vostra preoccupazione, non vi preoccupate: si risolve. Qualcuno che conosce bene la matematica lo trovi.” Una delle interviste più interessanti è quella immaginaria a Maria Montessori, nota per i suoi metodi educativi, che riconosce che il più grande successo per un insegnante è poter dire: “i bambini stanno lavorando come se non esistessi”. Mila Spicola richiama una frase di Eleanor Roosevelt: “Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone”. Giovanna Paladino non fa sconti e invita i giovani a “individuare i propri talenti, seguirli con passione e avere un obiettivo chiaro”. Dina Ravera è l’unica donna a ricoprire una posizione di così grande prestigio nell’ambito delle telecomunicazioni, eppure “Nei miei programmi ed in quelli dei miei genitori non era prevista l’Università”: incredibile l’impatto che l’incontro con Marisa Bellisario, prima donna manager italiana, ha avuto sulla sua vita! Valeria Carbone cita Einstein: “La misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario”, mentre Paola Elefante cita il detto: “Where there’s a will, there’s a way” e Maria Paola Toschi, parlando di matematica: “Non ero un genio, ho faticato molto. Ma forse il rigore della matematica mi ha dato molte certezze.” Karen Nahum è Digital Director di Scuola e Libri per la DeAgostini, Letizia Vaioli definisce la facoltà di matematica la “facoltà dei sognatori”, perché “I matematici, nonostante quello che si possa pensare, hanno spesso la testa lontana dal corpo”. Tra le intervistate, non poteva mancare Ipazia d’Alessandria: la prima matematica donna di cui si abbia notizia! Si conclude con Anna Paola Ionna, che ha un “approccio matematico nell’affrontare le situazioni”, Barbara Cominelli, una delle 50 donne più influenti nel settore tecnologico in Europa, che invita i giovani ad essere “resilienti e pronti ad affrontare un percorso che avrà anche ostacoli e fallimenti: si tratta di una maratona, non di uno sprint.” e Barbara Ravera che ci regala una perla di saggezza: “Nel lavoro, non si affrontano gli imprevisti come problemi che ostacolano, ma come soluzioni alternative da individuare!”. Tutte queste donne sono accomunate dall’entusiasmo, che pervade le loro interviste, che esce dallo schermo mentre le si legge!

In questa carrellata di donne non possiamo dimenticare Zaha Hadid, architetto di fama mondiale, soprannominata “la regina delle forme” e mancata ieri. “Nata a Baghdad, in Iraq, nel 1950 da una famiglia benestante, ha ottenuto un master in matematica presso la American University di Beirut nel 1971.” Trasferitasi a Londra dove si è laureata in architettura è stata un architetto innovativo, visto che “le sue architetture sono dirompenti e si evidenzia l’utilizzo quasi estremo delle curve, una geometria delle forme che rinnova completamente i canoni più classici.” Non si può dimenticare il Museo Maxxi di Roma e la Gallery of Mathematics presso il Museo delle Scienze di Londra.

Da una grande donna a una giovane donna, professoressa di fama mondiale e “ricercatrice inserita nella prestigiosa ‘Brilliant 10’ della rivista Popular Science che ogni anno seleziona i dieci migliori scienziati under 40 attivi negli stati Uniti”, Chiara Daraio. “I maghi di oggi sono gli scienziati, i medici, gli ingegneri” ha esordito nel discorso agli studenti dell’Università Politecnica delle Marche e ha descritto “la scienza come capacità di realizzare quello che nel presente può essere solo immaginato”. Un discorso assolutamente da leggere, perché ora vediamo la donna realizzata e all’apice della carriera, ma è lei stessa a dirci che non ha fatto solo cose divertenti: “Ho passato ore in laboratorio a lucidare provini metallici o giorni arrotolata su uno schermo verde, a perfezionare l’allineamento di fasci di ioni nelle stanze buie dei microscopi elettronici. Ho passato pomeriggi davanti ad equazioni impenetrabili, provando e riprovando, frustrata, ma con perseveranza.”

Nel vostro percorso di crescita e di scoperta della matematica, attenzione a non dividere per zero… Ecco cosa succede se ci provate con Facit ESA-01, uno dei primi calcolatori elettronici comparso a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta. “Il calcolatore in questione, nell’atto della divisione, effettua in realtà una sottrazione sequenziale, finché non arriverà ad un numero minore o uguale di zero. Ciò non accadrà mai, perché effettuerà ciclicamente una sottrazione per zero che porterà ad un ciclo infinito.”

Per tutti gli appassionati di musica (e matematica ovviamente!), Ted questa settimana parla della matematica nascosta dietro la musica di Beethoven. Come è potuto succedere che Beethoven, uno dei più grandi compositori di tutti i tempi, abbia scritto molte delle sue più amate composizioni mentre stava diventando sordo? Secondo questa interessante analisi, la risposta è nascosta nella matematica che si nasconde nella musica di Beethoven.

Per tutti gli appassionati di giochi a computer, ecco Science Kombat, un gioco nel quale possiamo scegliere gli scienziati che lotteranno gli uni contro gli altri. Possiamo scegliere tra Einstein, Tesla, Pitagora, Hawking, Turing, Darwin, Newton e Marie Curie. Così troviamo uno Stephen Hawking che crea buchi neri, mentre Marie Curie usa la radioattività. Un modo divertente per esplorare la scienza!

Visto che è il primo aprile, noto per scherzi che hanno coinvolto anche i più seri scienziati, è il momento giusto per condividere l’inchiesta di Repubblica “Come ti costruisco una bufala sul web”. “Le bufale si diffondono tanto, e velocemente, semplicemente perché sulla rete sociale tendiamo a fare amicizia con persone simili a noi, che fruiscono i nostri stessi contenuti”: non è solo una teoria, per quanto interessante, visto che Walter Quattrociocchi, informatico, coordinatore del Laboratory of Computational social science dell’IMT di Lucca, sostiene di averne dato una dimostrazione matematica. La colpa non è del web, ma nella “mancanza di una preparazione scientifica da parte di chi fornisce, e fruisce, le notizie”. Secondo Rosaria Conte, scienziata cognitiva e vice presidente del Consiglio Scientifico del Cnr: “A essere virali non sono tanto le bufale, ma le informazioni non verificate, e la loro conseguente accettazione acritica, un atteggiamento da abbandonare.” Ecco quindi che quando parliamo di Internet, possiamo parlare di intelligenza collettiva, ma, allo stesso modo, anche di ignoranza collettiva. Ricordatelo: dipende da noi e dalla nostra preparazione appartenere all’uno o all’altro gruppo!

 

Buona matematica! Ci sentiamo tra due settimane!

Daniela

Letto 2945 volte Ultima modifica il Martedì, 19 Luglio 2016 08:45