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Domenica, 26 Marzo 2023 20:38

Sophie Germain

«Sophie Germain, Libertà, uguaglianza e matematica» è stato pubblicato a fine febbraio 2023 dalla Casa Editrice L’Asino d’Oro per la collana “Profilo di donna”, che «si propone di dar voce a figure di donne che si sono distinte nei loro ambiti professionali […] mettendo in risalto le difficoltà affrontate per affermarsi in una società che le discrimina e le ostacola». L’autrice, Cecilia Rossi, si è laureata in matematica all’Università di Bologna, con una tesi sul carteggio fra Sophie Germain e Carl Friedrich Gauss, ed ora è docente di matematica e fisica in un liceo scientifico.

«Sophie Germain» comincia con un’introduzione di Roberta Fulci, redattrice e conduttrice di Radio3 Scienza, che ci ricorda che «i dati raccontano uno scenario ancora molto sbilanciato a favore degli uomini nel mondo della ricerca […] e più si sale nella gerarchia accademica più le donne sono una rarità». Per quanto le donne possano contare oggi su una maggiore libertà, il gender gap continua a essere un problema, ma almeno se ne parla.
La prefazione è seguita da un cronologia, nella quale sono riportate le date principali della vita di Sophie Germain. Successivamente troviamo una breve nota dell’autrice, che ci informa che, considerate le scarse notizie riguardanti la vita di Sophie, una parte di quello che andremo a leggere sarà di fatto frutto della sua fantasia.

La narrazione si apre con una Sophie tredicenne che trova rifugio nella matematica, mentre attorno a lei infuriano le sommosse della Rivoluzione francese: per portare avanti la sua passione, all’inizio Sophie deve tirare fuori tutta la sua grinta e la sua determinazione, perché i genitori la ostacolano in ogni modo. Ad un certo punto, però, non hanno altra scelta che quella di piegarsi alla forza della figlia e ne diventano presto i principali sostenitori. Cecilia Rossi immagina che Sophie Germain risponda ai propri genitori e alle loro rimostranze: «se ogni volta che una ragazza si interessa di matematica si cerca di dissuaderla, è ovvio che il numero delle matematiche non aumenterà mai». La Rivoluzione francese ha portato grandi opportunità per le donne, alle quali sono riconosciuti gli stessi diritti civili e politici degli uomini, ma non consente loro l’iscrizione all’École Polytechnique (sarà possibile solo dal 1972!) e a Sophie non resta altro da fare che assumere l’identità di un allievo che aveva abbandonato i corsi, Antoine-August Le Blanc. È così che Sophie Germain riesce a entrare in contatto con Lagrange e Gauss, due grandi matematici del tempo, per confrontarsi con loro grazie a una fitta corrispondenza.

A Sophie Germain non mancano le sfide con le quali misurarsi: l’ultimo teorema di Fermat e la teoria dei numeri sono il primo campo di indagine, ma quando ha modo di assistere agli esperimenti del fisico acustico Chladni, Sophie scopre la fisica matematica e si appassiona. Quando viene indetto un Gran Premio sulle superfici elastiche dall’Accademia di Francia, Sophie è l’unica partecipante e dopo tre tentativi e tanto lavoro sperimentale, è la prima donna ad essere premiata. Dobbiamo il ricordo che ci è rimasto di Sophie Germain ad un suo caro amico, Guglielmo Libri, che ha permesso che i manoscritti della giovane finissero nelle collezioni della Bibliothèque nationale di Parigi e nella Biblioteca Moreniana di Firenze. I contemporanei non riconoscono l’importanza del lavoro di Sophie nell’ambito delle superfici vibranti e dell’elasticità e, come spesso è successo alle donne nella scienza, anche lei «è stata dimenticata ed eclissata, nonostante abbia contribuito alla marcia del progresso allo stesso modo degli uomini.»
Studi più recenti hanno permesso di realizzare che «i risultati di Sophie sono molto più ampi, profondi e significativi di quanto si fosse mai realizzato prima», tanto da guadagnarsi «l’immortalità lavorando in distinti rami della matematica e incidendo amorevolmente il suo nome negli annali della teoria dei numeri, il ramo più puro». Cecilia Rossi mostra tutta la sua ammirazione per Sophie Germain, che ha saputo essere una «matematica rivoluzionaria» semplicemente portando avanti la sua passione. Ha compiuto scelte audaci ed è stata tenace nello studio, e il suo valore ci viene restituito in pienezza da questo libro, alla portata di tutti, visto che non contiene i dettagli matematici delle sue scoperte. È da leggere assolutamente.

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Domenica, 26 Marzo 2023 20:38

Maths Lab

«Maths Lab» è una pubblicazione di Gribaudo, per la quale è uscito nel settembre del 2021 nella collana Enciclopedia per ragazzi. Il sottotitolo, «ingegnosi progetti per piccoli matematici» ci dice già tantissimo del contenuto.

I ventisette progetti sono suddivisi in tre aree: numeri, figure e misure. I progetti proposti per i numeri sono utili per imparare a usarli: si parla di calamite numeriche, della realizzazione di un abaco per fare i conti e di un origami per imparare le tabelline, di una tombola matematica per giocare e imparare, di come realizzare una spirale aurea e un acchiappasogni o di come usare una pizza per imparare le frazioni. Le figure geometriche vengono definite come «mattoncini matematici da usare per creare ogni sorta di disegni fantastici». Tra di esse ritroviamo le simmetrie, la realizzazione di una carta e una borsa da regalo, le istruzioni per realizzare degli ingrandimenti di immagini, per costruire una rana saltatrice con l’origami, per realizzare tassellazioni, un triangolo impossibile e dei biglietti animati. L’ultimo capitolo è dedicato alle misure, ovvero a quei progetti che permettono al lettore di «padroneggiare l’arte delle misurazioni». Troviamo la costruzione di un’automobilina per fare delle prove di velocità, le istruzioni per realizzare braccialetti dell’amicizia, due ricette, una per bibite divertenti e l’altra per i tartufi al cioccolato, quindi non può mancare la realizzazione di una scatola per contenere i cioccolatini e di un vassoio per popcorn. Il lettore viene guidato a realizzare un teatro delle ombre e viene presentato anche un piccolo gioco per indagare la probabilità. Ci sono le istruzioni per realizzare una pista per le biglie, per costruire delle illusioni ottiche, un orologio e una mangiatoia per uccellini.

I progetti vengono presentati sempre nello stesso modo: dopo una breve introduzione, troviamo gli strumenti da usare, ovvero gli ingredienti, e la matematica che verrà coinvolta nel progetto, oltre a una piccola grafica che ci permette di cogliere subito quanto tempo richiederà il progetto e quale sia la sua difficoltà. In alcuni dei progetti, troviamo la proposta di alcune sfide in famiglia e la matematica della realtà, che ci mostra l’applicazione nella realtà dei concetti presentati. Le istruzioni sono proposte con un elenco puntato corredato da foto e accompagnato da piccoli box nei quali ritroviamo la spiegazione dei concetti matematici coinvolti, con l’immagine di una piccola calcolatrice come simbolo. Il secondo simbolo è un cartello di pericolo, dedicato a quei progetti che richiedono la presenza di un adulto. La matematica coinvolta nei progetti spazia in ogni ambito: troviamo la geometria, con le rette parallele, le figure geometriche piane e solide, le simmetrie e le rotazioni, il piano cartesiano con le coordinate. Poi troviamo la probabilità, la stima, i rapporti con le costruzioni in scala, le proporzioni e le percentuali, il calcolo delle medie. Non manca l’aritmetica, con le quattro operazioni, il valore posizionale, la tavola pitagorica e le frazioni, l’algebra, le serie e le successioni. Nelle ultime pagine, troviamo un glossario con i termini matematici incontrati nei progetti.

Il libro è fruibile a partire dagli otto anni, anche se alcuni progetti sono effettivamente un po’ complicati e per questo richiedono la presenza di un adulto. La presentazione di una matematica pratica, attraverso l’indagine del lato nascosto delle cose, rende il libro davvero apprezzabile e tutt’altro che banale: stimola l’idea di una matematica laboratoriale, che può essere estremamente utile anche per gli insegnanti.

«Non serve essere un genio, ma solo saper usare i numeri e la fantasia nel modo giusto!»

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Venerdì, 24 Marzo 2023 21:57

22 marzo 2023

Verifica di matematica, classe seconda liceo scientifico.
Argomento: equazioni di secondo grado intere, frazionarie, letterali, equazioni parametriche

Durata: 60 minuti.

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Domenica, 19 Marzo 2023 20:50

Il mio nome è Tartaglia

«Il mio nome è Tartaglia» è stato pubblicato a gennaio 2023 da Editoriale Scienza per la collana Racconti di Scienza. Gli autori sono Guido Quarzo e Anna Vivarelli, che insieme all’illustratrice Silvia Mauri hanno già collaborato per «La scatola dei sogni», sull’invenzione del cinematografo, e «La danza delle rane», sul biologo Lazzaro Spallanzani. Anna Vivarelli, laureata in filosofia, ha esordito come autrice teatrale e radiofonica per la Rai, è stata per anni giornalista, nel 2010 ha vinto il Premio Andersen come migliore autrice e ha vinto due volte il Premio Cento. Guido Quarzo ha lavorato per anni nella scuola elementare, come insegnante e formatore e ha cominciato a pubblicare testi di narrativa per ragazzi nel 1989. Nel 2013 ha vinto il Premio Andersen con «La meravigliosa macchina di Pietro Corvo», nella categoria 9-12 anni.

La vicenda di «Il mio nome è Tartaglia» si apre con il protagonista vittima di bullismo, dato che dopo il ferimento del 19 febbraio 1512, Nicolò ha delle difficoltà di pronuncia, che lo portano a balbettare. Non sa né leggere né scrivere, ma se la cava molto bene con i numeri, tant’è che aiuta la madre con i conti al mercato. È un bambino molto curioso, che vuole capire il funzionamento delle cose e, dopo aver risparmiato il denaro sufficiente per due settimane di lezione, si reca da don Piero per imparare a leggere. «Tuttavia, un’immagine lo tormentava, e quasi lo rendeva rabbioso. Era il volto del soldato con gli occhi gialli», il soldato responsabile delle sue ferite. Per questo motivo, vicino allo stabile dove è curato Pierre Terrail de Bayard, il cavaliere che ha guidato il Sacco di Brescia, scrive su un muro: «Occhi gialli merita l’inferno». È così che incontra Michele Trogher, un soldato bresciano scampato al massacro e ora in fuga: per salvarlo, lo accoglie in casa sua. Con la sua amicizia, Michele è una presenza preziosa per Nicolò: «hai patito una grande ingiustizia, Nicolò, e dovresti tu stesso usare il nome che la ricorda a tutti.» È così che Nicolò sceglie di chiamarsi Tartaglia: «Non più un insulto, ma un nome.» Secondo gli autori è questo il primo calcolo di Nicolò: «la trasformazione di una deformità in una particolarità». Nicolò non ha comunque pace: alla ricerca di una macchina da guerra per uccidere il suo feritore, incontra mastro Vanni, inventore di un automa nominato “Comare pettegola”. Mastro Vanni, colpito dall’intelligenza di Nicolò, lo mette in contatto con il notaio Malerba, proprietario di una grandissima biblioteca: in cambio di lezioni per la figlia Rosalba, il notaio gli lascerà libero accesso alla sua biblioteca. «Forse grazie al notaio, a mastro Vanni o alla stessa Rosalba, in città si cominciò a parlare con rispetto e ammirazione di quel Tartaglia che, giovanissimo autodidatta, comprendeva e assimilava trattati e dimostrazioni già alla prima lettura.»

Il pregio di questo libretto è quello di far conoscere la vicenda di Nicolò Tartaglia ai più piccoli, raccontando la sua adolescenza. Pur avendo poche notizie biografiche a disposizione, gli autori hanno cercato di ricostruire quella che può essere stata la sua vita da ragazzo, a partire dalle prese in giro dei coetanei, raccontate dallo stesso Tartaglia nei suoi scritti. Gli autori hanno ricostruito il contesto nel quale ha vissuto il grande matematico, sottolineando in particolare la sua abilità con i numeri e la sua curiosità, che l’hanno portato a costruirsi, da autodidatta, quelle competenze che gli consentiranno di diventare un maestro d’abaco prima e un matematico poi. La lettura è coinvolgente e interessante, accompagnata da illustrazioni. Nella parte finale i due autori richiamano l’attenzione sulle vicende veritiere raccontate nel libro: la ricostruzione di fantasia è racchiusa tra due verità, il ferimento di Nicolò e la sua partenza per Verona. Gli incontri e il percorso di formazione del giovane matematico, per quanto inventati, potrebbero essere realmente accaduti.

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Giovedì, 09 Marzo 2023 22:36

8 marzo 2023

Verifica di matematica, classe seconda liceo scientifico.
Argomento: equazioni di secondo grado e problemi

Durata: 15 minuti.

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Venerdì, 03 Marzo 2023 23:41

1 marzo 2023

Verifica di matematica, classe seconda liceo scientifico.
Argomento: equazioni di secondo grado, somma e prodotto delle soluzioni

Durata: 15 minuti.

Pubblicato in Esercizi
Venerdì, 03 Marzo 2023 11:30

28 febbraio 2023

Verifica di matematica, classe prima liceo scientifico.
Argomento: frazioni algebriche

Durata: 60 minuti.

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Giovedì, 02 Marzo 2023 23:32

La misteriosa prova del 9

«La misteriosa prova del 9» è stato pubblicato da Edizioni Dedalo a fine febbraio 2023. L’autore è Bruno Jannamorelli, che è stato insegnante di matematica e fisica nei licei per oltre trent’anni e che dal 2010 è docente di Didattica della Matematica presso l’Università dell’Aquila. Autore di diverse pubblicazioni sulla didattica e la divulgazione della matematica, ha curato l’edizione della Puissance motrice du feu di Sadi Carnot per la casa editrice Cuen. «La misteriosa prova del 9» è impreziosito dai disegni di Alessia Di Sisto, che si è occupata anche di cortometraggi e ha realizzato infografiche e animazioni per campagne di comunicazione.

La storiella è adatta anche ai piccoli lettori della primaria a partire dai 9 anni. I protagonisti sono sostanzialmente tre: il personaggio principale è nonno Beppe, maestro di scuola primaria in pensione, accompagnato in questa avventura dai nipoti Gianni di 8 anni e Claudia di 9, dal diverso temperamento, ma entrambi curiosi. Tutto comincia con i compiti assegnati a Gianni: sembra che non ami le moltiplicazioni e nonno Beppe, con la preparazione nata dall’esperienza da maestro, propone al nipote una moltiplicazione un po’ diversa, detta “a reticolo”. Risolto il problema della moltiplicazione, resta comunque lo scoglio delle tabelline, che portano spesso a errori, a tutte le età. Nonno Beppe accompagna quindi Gianni da Gigi Il Bersagliere, un anziano pastore, che suggerisce una simpatica scorciatoia per evitare facilmente il problema: le moltiplicazioni con le dita. La seconda parte del libro è dedicata a Claudia, che si sta confrontando con la prova del 9: scopriamo che, anche se il risultato della moltiplicazione fosse errato, magari con le cifre scambiate, la prova del 9 potrebbe comunque restituirci una moltiplicazione corretta. Per risolvere il mistero, è necessario che nonno Beppe spieghi ai suoi nipotini la matematica modulare, indicata come aritmetica dell’orologio. Sia Gianni che Claudia rispondono con vivacità e curiosità alla nuova aritmetica e ne capiscono tutte le implicazioni tanto che alla fine nonno Beppe può aiutare a trovare una risposta alle domande principali, ovvero al perché fra tutte le prove possibili facciamo proprio quella del 9 e perché a volte non sia affidabile.

Il racconto è strutturato in forma di dialoghi tra i protagonisti, tanto da diventare quasi una pièce teatrale, dal ritmo sostenuto, vivacizzata dalle illustrazioni, che aiutano a comprendere i passaggi matematici più complessi. Distribuiti qua e là troviamo dei riquadri colorati, intitolati “in più”, nei quali vengono proposti piccoli approfondimenti matematici, come le proprietà delle operazioni o la storia della moltiplicazione fulminea. Come appendice finale troviamo alcuni approfondimenti, tra i quali una guida per realizzare i bastoncini di Nepero e un glossario, al quale ci rimanda la narrazione attraverso le parole evidenziate in grassetto. A differenza dei soliti libri per bambini, c’è anche una bibliografia, con alcuni suggerimenti online e le indicazioni per realizzare una piccola biblioteca, con una distinzione tra i piccoli e i grandi. L’ultima appendice è l’angolo dei grandi, con gli errori di Leonardo da Vinci, che se ha applicato la prova del 9 non ha comunque trovato un aiuto per identificare i suoi errori, ed una dimostrazione matematica di come funzionino le tabelline con le dita. Il libro si offre a diversi livelli di lettura, come dimostrato anche dalle parti finali di approfondimento, e ci permette di esplorare degli aspetti legati al calcolo aritmetico che ci avvicinano alla matematica, ce la rendono più simpatica e, al tempo stesso, permettono al lettore di esplorarla da un punto di vista più pratico, come dimostrato dalle tabelline risolte con le dita delle mani, dalla matematica dell’orologio o dai bastoncini di Nepero: l’autore cerca nel passato il modo per rendere oggi l’aritmetica ancora più attuale e, in qualche modo, accattivante. Il libro può essere adatto anche agli insegnanti della scuola primaria, che hanno l’opportunità di trovare in questo percorso una serie di aiuti per rendere la matematica più appetibile per i più piccoli.

Sulla copertina ci viene ricordato che il libro è adatto ai «curiosi da 9 a 99 anni»: non dimentichiamo che la collana “Piccola Biblioteca di Scienza” è stata ideata per aiutare i più piccoli ad affrontare «la scienza in maniera semplice» e per rispondere «alle piccole ma grandi domande dei ragazzi.»

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Venerdì, 17 Febbraio 2023 17:39

16 febbraio 2023

Verifica di matematica, classe seconda liceo scientifico.
Argomento: calcolo delle probabilità

Durata: 60 minuti.

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Mercoledì, 15 Febbraio 2023 08:47

Matematica in pausa caffè

«Matematica in pausa caffè» è stato pubblicato dalla Codice Edizioni nel 2014 (comparso in una nuova edizione nel 2020) ed è il terzo libro di Maurizio Codogno, che si definisce, dalle pagine del Post, un «matematto divagatore». Maurizio ha scritto numerosi libri, «per raccontare le cose che a scuola non vi vogliono dire, perché altrimenti potreste apprezzare la matematica»: «Matematica in relax» (2011), «Matematica e infinito» (2013), «Fantamatematica» (2014), «Alfabeto matematico» (2015), «Matematica in pausa pranzo» (2016), «Scimmie digitali» (con Paolo Artuso nel 2018), «Numeralia» (2019), «Chiamatemi pi greco» (2022). Gli interessi di Maurizio Codogno sono molti e variegati, considerando che bazzica la rete dal 1984, è laureato in matematica alla Scuola Normale Superiore di Pisa e in informatica, è portavoce di Wikimedia Italia, lavora alla Telecom, e gestisce il blog xmau.com, dove si definisce un «tipo semplice», come si può intuire dalla grafica del sito, principalmente testuale.

«Matematica in pausa caffè» offre una serie di spunti che possono essere usati per chiacchierare di temi matematici curiosi, nel tempo necessario per bere una tazza di caffè, visto che ogni argomento è trattato in tre pagine (in media). Gli ambiti trattati sono cinque e per ogni ambito ci sono sette pause caffè. L’obiettivo dell’autore è quello di stuzzicare la curiosità del lettore, facendolo divertire e portandolo a comprendere in modo intuitivo le idee portanti, aiutandolo a «farsi un’idea della struttura logico-matematica di quello che ci circonda». D’altra parte, senza la matematica saremmo facili vittime delle bufale, come dimostra l’analfabetismo numerico dilagante. Gli argomenti sono trattati in modo da essere comprensibili anche ai non matematici, e mostrano come si possano «comprendere le idee matematiche anche senza mettersi a fare chissà quali calcoli».
Il primo ambito esplorato è quello dell’aritmetica, con la spiegazione del prodotto tra i numeri negativi, la differenza tra media, moda e mediana, la prova del nove che rimanda all’aritmetica modulare, la classificazione dei numeri – tra i quali individuiamo quelli «di dubbia fama», come gli irrazionali e i surreali – il paradosso di Zenone che ci porta alla distanza di Planck, i logaritmi e la crescita esponenziale.
Il secondo ambito riguarda i paradossi, la probabilità e le previsioni: Codogno parla della probabilità bayesiana partendo da un semplice esempio, ci racconta il paradosso delle due buste, il gioco di Penney legato al lancio di una moneta, il paradosso di Simpson e la legge di Benford, propone un problema di Fermi attuale domandandosi quanto peserebbe la stampa di tutta Wikipedia in lingua italiana e affronta la matematica delle coalizioni, citando il Nobel per l’economia Kenneth Arrow e ragionando sui modelli matematici, che, in quanto modelli, «considerano solo alcuni aspetti della realtà» e sono certamente «utili per avere un’idea, ma non necessariamente attinenti alla realtà».
Il terzo ambito è quello dei giochi, intesi come giochi d’azzardo ma non solo, con la probabilità che aiuta il ragionamento e risolve apparenti paradossi. Mentre Codogno ci ricorda che il banco vince sempre, ci suggerisce come “vincere” alla roulette (appunto: ma vincere quanto?) e dispensa consigli preziosi: «Non lasciatevi prendere dal panico di fronte a un problema, e iniziate a cercare una scorciatoia per giungere alla soluzione!». Ritroviamo la matematica anche nel tennis, dove a volte vince il peggiore, giochiamo con le carte e con i dadi, e scopriamo le dismutazioni che ci offrono un calcolo che assomiglia solo graficamente al fattoriale. In tutto questo, «la matematica è un utile ausilio, ma il mondo reale non è sempre così matematico… checché ne dicesse Galileo.»
Eppure la quarta parte, Andando in giro, sembra dirci che la matematica si nasconde ovunque: quella che viviamo è una realtà pervasa di contraddizioni, perché scopriamo che un tratto di tangenziale in più potrebbe peggiorare il traffico, che è sempre la corsia del supermercato che non scegliamo quella che ci avrebbe portato più velocemente alle casse, che i nostri amici hanno più amici di noi, che gli ascensori vanno sempre in senso inverso rispetto a quello che servirebbe a noi, che gli autobus hanno sempre lunghi tempi d’attesa e forse sarebbe meglio perderli, che il traffico si comporta come un’onda e che la «marcia dell’ubriaco» potrebbe portarci alla legge dei grandi numeri e nasconde in sé un pizzico di pi greco.
L’ultimo ambito di indagine non poteva che essere quello informatico: Codogno ci racconta il metodo di John Horton Conway che dal «giorno del giudizio» ci porta al calendario, ci insegna che per piegare un A4 in tre parti sono utili i triangoli simili, ci invita a diffidare dei file troppo compressi, ci dimostra che una crittografia perfettamente sicura è praticamente inutilizzabile, confronta i CD e i vinili, ci parla della nuova vita della steganografia, mettendoci in guardia dai gattini che frequentano la rete, e non può che concludere il cammino con i Big Data.

Il percorso che ci viene offerto da Maurizio Codogno mostra la sua originalità anche nel capitoletto finale, la bibliografia/sitografia che ci offre spunti «per saperne di più»: gli approfondimenti sono linkati attraverso un link TinyUrl, uno dei tool storici per i blogger, che ci dà un’idea dell’esperienza dell’autore (un po’ come coloro che usano l’acronimo LOL al posto della più nota emoji).
«Matematica in pausa caffè» ci offre una passeggiata attraverso vari ambiti della matematica, non sempre così noti: è un po’ come se la realtà si aprisse davanti a noi come la pagina di un sito e Maurizio Codogno ci offrisse un accesso al linguaggio di programmazione nascosto, permettendoci di apprezzare ancora di più la realtà che ci circonda. Il libro è davvero alla portata di tutti: si può leggere nell’ordine proposto dall’autore, per cogliere meglio i rimandi tra i singoli capitoli, oppure si può scegliere anche un ordine personale, visto che ogni capitolo è indipendente dagli altri.
Il libro è un vero regalo per gli insegnanti di matematica, che condividono la volontà dell’autore di far apprezzare la matematica ai propri alunni (e di alleggerire un po’ il percorso scolastico, a volte tedioso, scandito da equazioni e disequazioni).

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