Daniela Molinari

URL del sito web: http://www.amolamatematica.it
Mercoledì, 21 Dicembre 2022 00:35

20 dicembre 2022

Verifica di fisica, classe seconda liceo scientifico.
Argomento: cinematica unidimensionale.

Durata: 60 minuti.

Lunedì, 19 Dicembre 2022 20:58

19 dicembre 2022

Verifica di fisica, classe prima liceo scientifico.
Argomento: grandezze e unità di misura.

Durata: 60 minuti.

Lunedì, 19 Dicembre 2022 00:48

17 dicembre 2022

Verifica di matematica, classe seconda liceo scientifico.
Argomento: operazioni con i radicali numerici e letterali, condizioni di esistenza.

Durata: 120 minuti.

Venerdì, 09 Dicembre 2022 17:03

199 - 10 dicembre 2022

Matematica: è o serve?
BASE Cinque – appunti di matematica ricreativa è il sito gestito da Gianfranco Bo, ex insegnante di matematica e scienze alle medie, ma soprattutto grande appassionato di matematica, come potrete notare da soli sfogliando le pagine del suo sito. Il 6 dicembre, Gianfranco Bo ha pubblicato un’immagine su Facebook, nella quale compaiono le copertine di due libri: il primo è il celebre “Che cos’è la matematica” di Courant e Robbins del 1941, l’altro è il più recente A cosa serve la matematica? di Ian Stewart. Il commento di Gianfranco è stato: “I tempi cambiano... Essere o servire? Io non ho dubbi”. A partire da questo suo post, si è sviluppato un interessante scambio, al quale ha preso parte anche Alberto Saracco, professore associato di geometria presso l’Università di Parma, che ha condiviso la sua chiacchierata al TedxModena di fine maggio: Matematica per il futuro. Ho già condiviso il video nella newsletter di fine agosto, ma qui cambia il contesto e ne va sottolineato un aspetto diverso. A un certo punto Cormack e Hounsfield, un fisico e un ingegnere, riuscirono a realizzare praticamente uno strumento matematico, l’antitrasformata di Radon Nikodym (del 1917) e per questo loro risultato furono insigniti del premio Nobel nel 1979: si parla della TAC! Il punto mostrato da Saracco è che dietro la matematica utile si nasconde spesso una bella matematica inutile e, rispondendo a Gianfranco Bo, spiega: “la mia personale risposta è che ‘serve’, ma non è quello il punto per cui facciamo matematica.” In effetti, mettere in contrapposizione i due aspetti della matematica può sembrare anacronistico, come è poi stato per Hardy con la celebre Apologia di un matematico, con la quale Hardy difendeva a spada tratta l’inutilità della matematica, senza poter sapere che quella stessa matematica della quale lui lodava l’inutilità sarebbe diventata la base delle transizioni su internet. È impossibile oggi sapere come verrà utilizzata la matematica moderna, ma il vero obiettivo è quello di seminare bellezza. Per certi aspetti, forse parlare di utilità della matematica è più semplice, o semplicemente siamo stati obbligati a puntare sull’utilità in un mondo in cui sembra di perdere tempo se ci si dedica a qualcosa per pura passione. Eppure, per noi insegnanti sarebbe importante parlare soprattutto della bellezza della matematica e permettere ai nostri alunni di meravigliarsi e stupirsi per gli inaspettati collegamenti, come è capitato ai miei alunni di prima liceo settimana scorsa, quando, giocando con il triangolo di Tartaglia, si sono ritrovati davanti la serie di Fibonacci.

Schemi e modelli infiniti…
Proprio di infiniti patterns, schemi e modelli che si ripetono, ci “parla” il celebre Cristóbal Vila nel suo splendido filmato, realizzato nel 2019, attraverso il quale connette tra loro la geometria, la natura e l’architettura, in un continuo fluire da una all’altra. Dai poligoni che danno luogo alle tassellazioni, si arriva all’alveare, e quindi all’Alhambra, celebre esempio di tassellazione, con la Corte dei leoni. Nel cortile della corte c’è un fiore, ricostruito matematicamente, che ci porta alla struttura del DNA e, quindi, alle Scale del Bramante nei Musei Vaticani, con la doppia elica per dividere i flussi di persone. All’interno delle scale, grazie alla geometria, prende vita una palma, che ci porta alla Cappella del King's College di Cambridge, con la catenaria capovolta. Nel dietro le quinte che ci viene offerto da Vila sul suo sito, un link ci manda alla descrizione della catenaria realizzata dal canale Singingbanana, in cui James Grime ci parla di questa curva, confrontandola con la parabola. Come a teatro la maggior parte delle persone vede ciò che appare sulla scena, ma non è consapevole di cosa avvenga dietro le quinte, allo stesso modo nella realtà la maggior parte di noi non vede la matematica che si nasconde nella struttura: il filmato di Vila ci permette di intravvedere qualcosa.

1 = 2, o no?
Menzogne matematiche è il titolo dell’ultimo video di Davide e Riccardo del MATH-segnale: all’inizio, Davide dimostra che esiste un solo numero, lo zero! Manipolando un’equazione di primo grado e giocando in modo “spericolato” con il calcolo letterale, si può dimostrare che ogni numero è uguale a zero: Davide e Riccardo, come sempre, spiegano il concetto usando una splendida animazione e, al tempo stesso, usando i grafici cartesiani per spiegare con più forza, mostrando un’attenzione ai dettagli non indifferente. Un problema apparentemente semplice aiuta a riflettere sui principi di equivalenza delle equazioni e sulla necessità di darsi delle regole ben definite: le regole sono state costruite proprio per permetterci di evitare i risultati menzogneri, come quello citato.
Sempre parlando di numeri, troviamo il filmato di Federico Benuzzi che riesce nell’impresa di dimostrare che ogni numero diverso da zero elevato alla zero dà come risultato uno, usando la sola forza delle parole. I suoi filmati brillano per semplicità e immediatezza e anche questo non è da meno: ci chiede di seguirlo nel ragionamento, ma, con semplicità, procede nella dimostrazione. (In questi giorni, Federico Benuzzi ha realizzato anche un altro filmato, a tema natalizio, effettuando un piccolo calcolo per determinare la spesa in termini di corrente elettrica per tenere accese le lucine di Natale).

Fibonacci
Il 23 novembre si è celebrata la giornata dedicata a Fibonacci e, per l’occasione, Roberto Natalini ha fatto la sua comparsa alla puntata di Alle 8 in tre, trasmissione condotta da Filippo Solibello e Claudia de Lillo. Forse, come dicono i conduttori, ci saremmo aspettati di trovare Natalini nel suo studio, ma il bello della matematica è che si può fare ovunque e Roberto ha deciso di stupire mostrandosi nella sua cucina, dove spiccava una macchina del caffè, a ricordare (come fa subito lui citando Erdos) che il matematico trasforma caffè in teoremi. Nel breve filmato, parla di Fibonacci e della sua importanza per il sistema di numerazione moderno, vista l’introduzione delle cifre indo-arabiche all’inizio del 1200. Uno dei conduttori pone la domanda: “Perché innamorarsi della matematica?” ed è una domanda bellissima, perché permette a Roberto di mettere in mostra tutta la sua passione per questa disciplina. È la stessa passione che ritroviamo anche fra gli intervistati di Fabio Quartieri, che, nel quinto episodio del podcast Le maschere del carnevale matematico, incontra Maria Francesca Canfora e Paolo Alessandrini. La prima è ricercatrice in matematica applicata a Napoli e si occupa di alfabetizzazione matematica per gli adulti, dato che «siamo pronti a credere a qualsiasi cosa se non abbiamo gli strumenti per riconoscere l’errore», come sottolinea anche lo stesso Alberto Saracco nella sua chiacchierata Ted. In altre parole, riuscire a dare una sbirciata dietro le quinte ci permette di interpretare meglio ciò che avviene sulla scena! Il secondo intervistato è Paolo Alessandrini, docente di scuola superiore e ottimo scrittore, come dimostrato dal suo Bestiario matematico.

Incontri matematici
Ilaria Fanelli, sul suo canale YouTube IlariaF Math, ha avuto modo di realizzare un paio di incontri importanti: il primo è avvenuto proprio in occasione del Fibonacci Day ed è stato con Silvia Benvenuti, professore di Matematiche complementari presso l’Università di Bologna, che ci ha raccontato Fibonacci, permettendoci di coglierne l’importanza per la matematica occidentale. Martedì ha invece incontrato Maria Alessandra Mariotti, che ha insegnato per molti anni presso il Dipartimento di Matematica di Pisa, e ha parlato di argomentazione e dimostrazione. Ilaria aveva raccolto tra gli insegnanti alcuni commenti in merito, ma la Mariotti ci ha permesso di leggere anche i commenti degli alunni. Non potevano che essere commenti forti, visto che, notoriamente, le dimostrazioni costano un po’ di fatica. Il 14 dicembre alle 20.45 avrà luogo l’incontro con Roberto Gretter, che parlerà dell’incontro tra matematica e origami.

Mente allenata per leggere i numeri
Il canale YouTube Mind Your Decisions di di Presh Talwalkar continua nella sua mission di sfidare i suoi iscritti attraverso short e filmati, toccando un po’ tutti gli aspetti della matematica: in questa selezione troviamo un piccolo problema di logica che riguarda degli agenti speciali, un classico problema di geometria nel quale bisogna determinare l’estensione di un’area colorata, un problema di probabilità con il lancio di tre dadi e un’applicazione del teorema di Bayes. Nell’affrontare quest’ultimo problema, l’autore dà più rilievo alla rappresentazione grafica che alla teoria, un po’ come Florence Nightingale in una delle prime rappresentazioni grafiche della statistica. Ciò di cui sto parlando è l’unico contenuto non in forma di video di questa newsletter: si tratta del libro Il potere dei numeri, scritto da Bernard Cohen, docente di storia della scienza ad Harvard. Il libro dimostra come i numeri abbiano rivoluzionato la vita moderna, per parafrasare il sottotitolo, attraverso un percorso che si snoda dall’antichità ai giorni nostri e che ci permette di cogliere la storia della statistica nella sua interezza, toccando con mano quanto i numeri siano importanti per decodificare la realtà. Se dovessi scegliere un unico capitolo da leggere, darei sicuramente la precedenza a quello dedicato a Florence Nightingale, della quale viene presentata una breve biografia, che contribuisce a rappresentare chiaramente i risultati delle statistiche, per aiutare la gente comune, e i politici, a comprendere le leggi statistiche e a interpretare la realtà. «La passione per le statistiche di Florence Nightingale è un vero e proprio segnale del trionfo dei numeri», conclude Cohen e questo trionfo, insieme all’importanza di saper interpretare i grafici, l’abbiamo colto proprio nel corso della pandemia. Non posso, quindi, non concludere con la visita del giornalista scientifico David Quammen, autore del celebre Spillover. Quammen è stato intervistato da Agnese Collino per il Festival di BergamoScienza lunedì 21 novembre, ed è possibile gustarsi la bellissima chiacchierata Senza respiro: storia di una pandemia. È stato ribadito che questa pandemia è stata il frutto di un fallimento dell’immaginazione, mentre è stato detto più volte quanto sia importante affidarsi alla scienza e puntare allo sviluppo di un pensiero critico. Quammen è stato intervistato due giorni dopo per Radio3 Scienza da Marco Motta nella puntata Dopo “Spillover”, ma, in quell’occasione, è difficile rendersi conto della grande umanità del giornalista, più facile da cogliere nel confronto con il pubblico di Bergamo, nel dibattito che ha fatto seguito all’intervista.

Buona matematica, buon Natale e… ci sentiamo tra TRE settimane!

Daniela

Venerdì, 09 Dicembre 2022 17:03

Il potere dei numeri

«Il potere dei numeri» è stato ripubblicato nel 2021 dalle Edizioni Dedalo, nella collana Senza Tempo, che raccoglie i classici della divulgazione scientifica. L’autore, Bernard Cohen, è stato professore di storia della scienza ad Harvard, dal 1942 fino alla fine della sua vita, nel 2003; ha avuto un percorso davvero entusiasmante e ricco: nel 1955 ha avuto occasione di fare l’ultima intervista ad Einstein e nel 1974 ha ricevuto la Sarton Medal, dalla Società di Storia della Scienza. Durante la sua carriera, ha studiato Franklin e Newton e ha dedicato quindici anni alla traduzione dei Principia, che ha pubblicato nel 1999, probabilmente il lavoro più importante della sua vita. A partire dagli anni ’50 del secolo scorso, ha scritto numerosi libri, parlando di Franklin, della rivoluzione scientifica, di Harvey e Florence Nightingale, che sono di fatto i protagonisti di questa storia della statistica. «Il potere dei numeri» è un piccolo saggio su come la matematica abbia rivoluzionato la vita moderna, se parafrasiamo il sottotitolo; è stato pubblicato in America nel 2005, ultimo atto della vita di Cohen, che ringrazia, nella parte finale, coloro che gli hanno permesso di lavorare, nonostante la sua “salute in declino”.
L’opera è davvero senza tempo: è una storia della statistica che si estende dall’antichità fino all’Ottocento e l’ultimo capitolo è dedicato a Florence Nightingale, la cui passione per le statistiche «è un vero e proprio segnale del trionfo dei numeri». In effetti, lo sviluppo del libro mette in evidenza come, dall’antichità ai giorni nostri, i numeri abbiano avuto un’importanza crescente, tanto da aiutarci ad interpretare sempre meglio la realtà, piegandola in qualche modo alle nostre esigenze.

Nel primo capitolo, l’autore ci fa notare come effettivamente i numeri siano onnipresenti nella nostra società e ci invita a scoprire i protagonisti di questa storia che, al contrario di ciò che potremmo aspettarci, non sono scienziati, ma politici e medici. Se consideriamo l’antichità, i numeri sono fondamentali per interpretare ciò che è avvenuto: solo ripartendo da quantità numeriche, ad esempio, è stato possibile per Richard Parry, dell’Università di Cambridge, risalire al metodo di costruzione delle piramidi.
Il secondo capitolo affronta la rivoluzione scientifica: dopo Keplero e Galilei, scopriamo che sono state le evidenze numeriche rilevate a consentire a William Harvey la scoperta della circolazione sanguigna, mentre i primi risultati nella demografia sono stati raggiunti dal padre della microscopia. I bollettini di mortalità, che si sono diffusi dopo l’epidemia di peste a Londra di inizio Seicento, sono un primo tentativo di raccolta e interpretazione di dati numerici, che porteranno al calcolo dell’aspettativa di vita, così utile per le assicurazioni. Dopo una breve parentesi dedicata alla numerologia, il quarto capitolo è ambientato nel periodo dell’Illuminismo: protagonisti indiscussi dell’analisi di Cohen sono Thomas Jefferson e Benjamin Franklin, l’uno, segretario di stato, tiene registri accurati di tutto ciò che può essere misurato, l’altro, dalle pagine della sua Pennsylvania Gazette, raccoglie numerosi dati numerici, legati al traffico navale e alla mortalità, e usa i dati in suo possesso per promuovere l’inoculazione contro il vaiolo.
Il quinto capitolo è ambientato tra Settecento e Ottocento: da un lato assistiamo alla nascita del sistema metrico decimale e all’acquisizione di una maggiore precisione nelle misurazioni, dall’altro hanno luogo i primi censimenti in Scozia, mentre i numeri danno fondamenta più solide per affrontare lo studio delle malattie mentali o per contestare l’efficacia dei salassi. Nel sesto capitolo, Cohen parla addirittura di un “diluvio di statistiche”, con le tabelle numeriche dei primi decenni dell’Ottocento che vengono pubblicate in volumi, mentre il settimo capitolo è quello della “maturità” della statistica: protagonista indiscusso è Quetelet, che «ha segnato sostanzialmente il nostro pensiero». Notando, dai suoi dati, la regolarità con cui vengono perpetrati i crimini, Quetelet cercherà un modo per migliorare «le condizioni della società», pur non considerando un assoluto le statistiche, che vanno sempre messe in discussione in termini di accuratezza dei dati e solidità del metodo di analisi. L’ottavo capitolo è dedicato alla critica e protagonista ne è Charles Dickens, con il romanzo Tempi difficili e con la condanna dell’astrazione delle tabelle e della rigidità dei numeri.
L’ultimo capitolo è dedicato a Florence Nightingale, cui va il merito di aver portato avanti delle riforme sanitarie grazie all’evidenza dei numeri. Partecipò al Congresso Statistico Internazionale del 1860, dove ebbe occasione di incontrare Quetelet e dove propose i suoi diagrammi, un aiuto per leggere i numeri in modo ancora più chiaro. Florence Nightingale ha come obiettivo quello di aiutare la gente a istruirsi e a comprendere le regole alla base delle leggi statistiche, in modo da poter realizzare i miglioramenti necessari.

«L'argomento del libro si è sviluppato nel corso del mio insegnamento pluriennale», scrive l'autore nei ringraziamenti, a dimostrazione di come gli argomenti trattati siano stati a lungo studiati, meditati ed elaborati. Quello che il lettore si ritrova fra le mani è il riassunto di una vita, se consideriamo gli studi effettuati da Cohen, e, al tempo stesso, è una chiave di lettura per interpretare la realtà. Alla portata di tutti, è una lettura non solo utile ma necessaria: agli insegnanti può offrire numerose idee per presentare l’educazione civica in modo diverso e può essere un modo originale per cominciare il percorso dedicato alla statistica già nel primo anno delle superiori; per gli studenti, può essere un modo per approfondire, perdendosi tra le curiosità e gli aneddoti, gli argomenti trattati in classe durante educazione civica o matematica; ad ogni lettore offre l’opportunità di cogliere l'importanza del saper leggere e interpretare i numeri e i grafici, visto che la statistica è fondamentale per qualsiasi cittadino.

Martedì, 06 Dicembre 2022 16:21

1° dicembre 2022

Verifica di fisica, classe prima liceo scientifico.
Argomento: equivalenze di grandezze derivate.

Durata: 10 minuti.

Venerdì, 02 Dicembre 2022 16:08

30 novembre 2022

Verifica di matematica, classe seconda liceo scientifico.
Argomento: semplificazione di radicali.

Durata: 15 minuti.

Giovedì, 24 Novembre 2022 15:32

23 novembre 2022

Verifica di matematica, classe seconda liceo scientifico.
Argomento: condizioni di esistenza dei radicali.

Durata: 20 minuti.

Domenica, 20 Novembre 2022 18:06

17 novembre 2022

Verifica di fisica, classe prima liceo scientifico.
Argomento: unità di misura, ordini di grandezza, notazione scientifica, dal sistema metrico decimale al sistema imperiale e viceversa.

Durata: 10 minuti.

Domenica, 20 Novembre 2022 16:46

198 - 20 novembre 2022

Cervello matematico… o no?
Jo Boaler è docente alla Stanford University, co-founder di YouCubed e autrice di numerosi libri (ma solo uno di questi è stato tradotto in italiano). Ho parlato spesso di lei in questa newsletter, perché mi ha sempre affascinata e interessata e questo speech realizzato per TedxStanford nel 2016 non fa che confermare la mia stima per lei. In esso troviamo un concentrato delle sue idee, come dimostra il titolo stesso: How you can be good at math, and other surprising facts about learning (come puoi diventare bravo in matematica, e altri fatti sorprendenti sull’apprendimento). Jo Boaler sottolinea fin da subito che ciò che pensiamo del nostro potenziale influenza ciò che impariamo e non cita solo la psicologa Carol Dweck, secondo la quale solo credendo nel nostro potenziale possiamo ottenere grandi risultati, ma nomina anche le risonanze magnetiche realizzate da Jason Moser, che hanno evidenziato come il nostro cervello cresca quando commettiamo errori in matematica. Jo Boaler ricorda, inoltre, che non esiste un cervello matematico, come non esiste un cervello per la storia, per la geografia o per l’italiano: solo in matematica riusciamo a convincerci di non essere all’altezza e smettiamo di spendere energie per migliorarci, solo in matematica sembra che le abilità (o le incapacità) si trasmettano dai genitori ai figli. Se riuscissimo in qualche modo a cambiare questa idea, non continueremmo ad avere quegli esiti disastrosi, confermati ogni anno dal numero di debiti che vengono assegnati a settembre, in qualsiasi tipo di scuola superiore. La chiacchierata è resa particolarmente interessante dai problemi presentati attraverso immagini, un modo per ricordare la metodologia lanciata da YouCubed, che possiamo usare nella versione italiana proposta dal sito MaddMaths!

L’ansia matematica
È incredibile quanto frequentemente si senta parlare dell’ansia collegata alla matematica! Michelle Sisto, docente di matematica, ci invita a togliere ansia alla nostra esperienza matematica (Subtract anxiety from your math experience), proprio ricordando come, secondo i più recenti studi, una persona su tre sia vittima dello stress e dell’ansia nel momento in cui si deve dedicare alla matematica. Purtroppo, mentre ci sono alcuni ambiti che ci consentono la fuga (la Sisto stessa fa riferimento alle sue paure nel momento in cui ha scelto di imparare a sciare), non possiamo fuggire dalla matematica, che invade ogni sfera della nostra quotidianità. Ecco, quindi, alcuni piccoli suggerimenti per tre diverse categorie: i genitori, che devono riuscire a mostrare il lato giocoso e divertente della matematica (magari aiutandosi con cose come Bedtime Math, una organizzazione senza scopo di lucro incentrata sulla didattica della matematica per i più piccoli), i singoli individui, che non sono mai troppo vecchi per fare esperienza della gioia dell’apprendimento, e gli insegnanti. Queste indicazioni sono particolarmente interessanti, visto che ricordano di stimolare la curiosità dei ragazzi, lasciando loro il tempo per fare domande, di dare feedback positivi e di mostrarsi completamente in disaccordo quando qualcuno dei nostri studenti dice di essere assolutamente negato per la matematica. Un’ulteriore strategia ci viene fornita dalla dottoressa Katie Nall, docente di matematica e esperta di EFT, acronimo per Emotional Freedom Technique, ovvero la Tecnica della libertà emotiva, una tecnica di miglioramento personale, sviluppata negli anni ‘90 da Gary Craig e realizzata attraverso il tapping, ovvero il “tamburellamento” delle dita in punti precisi del corpo. Katie Nall ha usato la tecnica per permettere ai suoi studenti di superare la paura della matematica e in questa trascinante e divertente chiacchierata (A technique to eliminate math anxiety – Una tecnica per eliminare l’ansia matematica), ci racconta la sua esperienza.

Matematica del cittadino
Penso che gli insegnanti di matematica siano i più favoriti quando si tratta di trovare contenuti da usare in classe per l’educazione civica, perché di fatto tutta la matematica è un requisito indispensabile per ogni cittadino. Il blog Math is in the air ha pubblicato, il 6 novembre scorso, l’articolo Politici e cittadini: perché è così comune sbagliare l’ordine di grandezza di un fenomeno? In esso, apprendiamo che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante una conferenza stampa, ha sbagliato l’ordine di grandezza della quantità di gas a prezzo calmierato, parlando di migliaia dove avrebbe dovuto dire miliardi di metri cubi. A febbraio, Mario Draghi, parlando dei ricoverati in terapia intensiva, ha detto milioni dove avrebbe dovuto parlare di migliaia. Non sono errori di poco conto, ma sono errori che in qualche modo commettiamo tutti: mi viene in mente, ad esempio, l’alunno che, in un esercizio di fisica, ha ottenuto una persona di massa 6000 kg e non ha realizzato quanto fosse incredibile il suo risultato. Quando capita a me, mi giustifico dicendo che mi sono ingarbugliata negli zeri, ed è per questo motivo che preferisco usare la notazione scientifica: basta memorizzare l’ordine di grandezza e non si rischia di confondere migliaia, milioni e miliardi. Il problema della stima non è di poco conto in ambito scientifico, come mostrato dai problemi alla Fermi: dall’abitudine del fisico di porre problemi di stima (pensiamo agli accordatori di pianoforte di Chicago), è nata una serie di problemi divertenti che stimolano il ragionamento e che mostrano la propria importanza se “immaginate di dover progettare un costoso esperimento per indagare qualcosa di mai osservato. Se non si sono formulate delle ipotesi stringenti sull’ordine di grandezza del valore atteso, sarebbe impossibile (o semplicemente molto costoso) realizzare l’esperimento”. Fare stime richiede attenzione e allenamento, ma può essere estremamente utile nel momento in cui si deve fare debunking, se pensiamo al classico esempio del numero di persone convenute in una piazza per un evento importante, come uno sciopero o un concerto.

Matematica e definizioni
Ci sono problemi che sembrano causati solo dalla (mitica?) pignoleria matematica, ma che, se non affrontati in maniera corretta, hanno in sé le potenzialità del disastro. È il caso della radice quadrata di 4, problema sollevato da Alberto Saracco, professore associato di geometria presso l’Università di Parma, che ne ha parlato in un suo post su Facebook, generando una lunga discussione tra appassionati ed insegnanti. La necessità di indicare 2 come unico risultato della radice quadrata di 4 è stata sottolineata anche da Luigi Tomasi, professore a contratto presso l’Università di Padova, intervistato insieme a Saracco dal blog Math is in the air. Il problema mostra tutta la sua importanza proseguendo nel cammino matematico e giungendo, ad esempio, alla soluzione delle equazioni irrazionali, come mostrato in questo short del Math-segnale. Lo short è particolarmente efficace per far cogliere questo aspetto ai nostri studenti, vista la strategia scelta: confronta il punto di vista dell’insegnante e quello dello studente, con Davide Calza che si cimenta in entrambi i ruoli.

Matematica in breve
Gli shorts sono davvero un ottimo modo per introdurre gli argomenti in classe o per invitare gli studenti a riflettere su alcuni particolari. Efficaci in tal senso sono gli shorts del canale Mind Your Decisions, che permettono anche di esercitarsi in inglese (anche se le immagini aiutano, laddove la nostra comprensione dell’inglese fosse carente). Gli argomenti toccati sono vari: troviamo il calcolo delle probabilità in Chance of guessing correctly, riferito alla probabilità di aver tirato a indovinare in un test a risposta multipla, il calcolo combinatorio in Counting triangles, la geometria nel classico problema di determinare l’area colorata tra quattro cerchi inscritti in un quadrato, le proprietà delle potenze in Simplify the exponents e, per finire, le percentuali in Important money lesson (e qui chiudiamo il cerchio, tornando alla matematica del cittadino…). Non dimentichiamo, però, che per poter apprezzare fino in fondo la bellezza della matematica, è fondamentale capirne il linguaggio, come mostrato in questo breve video di Federico Benuzzi.

Matematica divulgata
Fabio Quartieri procede con i suoi podcast dedicati alle Maschere del Carnevale matematico e in questa puntata dà la parola a due divulgatori, che non sono matematici di formazione: Alice Raffaele, ingegnere informatico, e Federico Benuzzi, fisico. Alice Raffaele, ricercatrice e docente di ricerca operativa all’Università di Verona, è impegnata a 360° con la divulgazione, occupandosi di laboratori matematici, per bambini della primaria, ragazzi delle superiori e dell’università. Federico Benuzzi è docente di matematica e fisica alle superiori, ma è anche giocoliere e divulgatore. In questa intervista, parla della sua esperienza in Tanzania, foriera di nuovi stimoli e occasione per sviluppare nuove competenze.
Il carnevale matematico è giunto all’uscita numero 164 ed è stato ospitato dalle pagine di MaddMaths! L’elenco delle precedenti edizioni ci ricorda che l’esperienza è iniziata il 14 maggio del 2008, per fare divulgazione e per mostrare una matematica più leggera e divertente (di quella incontrata a scuola). L’edizione attuale è dedicata alla comunicazione della matematica. Sempre in tema di comunicazione, potrebbe essere utile far partecipare i propri studenti al concorso letterario Matematica a parole, organizzato nell’ambito del Progetto Matematicando della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana. La partecipazione è aperta a tutti e può essere un’occasione per parlare della matematica attraverso la prosa e la poesia, unendo due discipline: la matematica e l’italiano. Come riportato sul sito, l’obiettivo è quello “di ottenere delle produzioni curate a livello linguistico che stimolino la curiosità verso la matematica e la lingua italiana”.

Matematica e Fibonacci
Mercoledì 23 novembre si festeggia il Fibonacci Day: se scriviamo la data in formato anglosassone (11.23), troviamo le prime quattro cifre della serie di Fibonacci. Di essa ci parla Arthur Benjamin in questa ispirata ed ispirante chiacchierata per Ted (poco più di sei minuti, con i sottotitoli disponibili in italiano). Arthur Benjamin ci invita a vedere la bellezza della matematica, dimenticando, per un momento, l’utilità che è indispensabile spesso citare quando dobbiamo motivare i nostri alunni a studiarla. E se la motivazione passasse attraverso la bellezza e non l’utilità? La serie di Fibonacci ci mostra i tre scopi della matematica: possiamo usarla per il calcolo, visto che ogni numero è la somma dei due numeri precedenti, come applicazione, perché ritroviamo la sequenza di Fibonacci in natura, o come occasione per individuare schemi e curiosità, per arrivare a coglierne la bellezza e per sperimentare la meraviglia quando otteniamo la sezione aurea.
Per esplorare ancora meglio il lavoro di Leonardo Fibonacci, non dimentichiamo che è online la prima versione italiana del Liber Abaci: potrebbe tornare utile per un lavoro interdisciplinare!
In occasione del Fibonacci Day, Ilaria Fanelli incontrerà sul suo canale Silvia Benvenuti, professoressa di matematiche complementari presso l’Università di Bologna, e impegnata nella comunicazione della matematica.

Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela

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