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Alcuni semplici problemi per introdurre i sistemi lineari.

Due amici con dei denari

Un uomo dice a un amico: «Se mi dai 7 dei tuoi denari avrò cinque volte la somma che ti rimarrà». L’amico gli risponde: «Se dai tu a me 5 denari, ne avrò sette volte i tuoi».

Quanti denari possiede ognuno dei due uomini?

 

Bibliografia: A cura di Nando Geronimi, Giochi matematici del medioevo, Bruno Mondadori, Milano, 2006 (problemi 22, 46 e 54)

Alcuni semplici problemi per introdurre le equazioni di primo grado.

“Ecco la tomba che racchiude Diofanto; una meraviglia da contemplare! Con artificio aritmetico la pietra insegna la sua età: Dio gli concesse di rimanere fanciullo un sesto della sua vita, dopo un altro dodicesimo le sue guance germogliarono; dopo un settimo egli accese la fiaccola del matrimonio; e dopo cinque anni gli nacque un figlio. Ma questi, giovane e disgraziato e pur tanto amato, aveva appena raggiunto la metà dell’età cui doveva arrivare suo padre, quando morì. Quattro anni ancora mitigando il proprio dolore con l’occuparsi della scienza dei numeri, attese Diofanto prima di raggiungere il termine della sua esistenza.”

 

Bibliografia: A cura di Nando Geronimi, Giochi matematici del medioevo, Bruno Mondadori, Milano, 2006 (problemi 12, 7, 3 e 2)

Il calcolo letterale è una “macchinetta” preziosa, ma qualche volta può scoppiare in mano a chi la maneggia con poca attenzione. Attenzione, quindi, ad applicare con correttezza i principi di equivalenza delle equazioni.

Appendice n°15: L.L.Radice, La matematica da Pitagora a Newton, Franco Muzzio Editore, Trento, 2003

Appunti della conferenza di Giuseppe Pea di giovedì 22 febbraio 2007: COME APPASSIONARSI ALLA MATEMATICA? (Documento rilevato dagli appunti, non rivisto dall’autore)
Che cosa ci rende capaci di imparare la matematica? Perché oggi, nell’era di internet, la matematica e le discipline scientifiche rappresentano significative aree di insuccesso scolastico?
I bambini e i ragazzi  imparano la matematica attraverso il proprio vissuto fisico, attraverso il corpo che agisce nello spazio e nel tempo, attraverso le esperienze che aiutano a risolvere i problemi, ma la tendenza , oggi, pare essere quella di evitare ai ragazzi qualsiasi difficoltà per tenerli lontani da ogni possibile errore. Non è anche un modo per privarli delle opportunità che derivano dallo sbagliare?
Su questi interrogativi e sulle sollecitazioni proposte dagli insegnanti si soffermerà la riflessione di Giuseppe Pea, esperto di didattica della matematica e dell’informatica. 
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