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Sabato, 24 Aprile 2021 17:47

172 - 23 Aprile 2021

Non solo video…
Grazie alla mia maestra delle elementari, ogni volta che eseguo una moltiplicazione, faccio la prova del 9 per verificarne la correttezza: è un’abitudine, tanto che non ci penso nemmeno e procedo automaticamente. Ho imparato poi da mia figlia, che frequenta la quarta elementare, che esistono tante altre prove del 9, per l’addizione, la sottrazione e la divisione. (Se non conoscete quella dell’addizione, potete guardare il video di Gianluca Zanzottera, realizzato in collaborazione con il Math-segnale). È stato quindi con gran piacere che ho letto questo articolo di Alberto Saracco, Apologia delle prove, pubblicato su MaddMaths! domenica scorsa. Oltre ad una riflessione sugli errori, Saracco ci propone anche altre verifiche dei risultati, che è sempre utile conoscere (ma soprattutto applicare). Interessante e curioso il video che lo stesso Alberto Saracco ci presenta con la prova del 9 sotto mentite spoglie, ovvero come una magia che permette di indovinare la posizione di una figurina dei calciatori all’interno dell’album Adrenalyn XL, un ulteriore esempio di come la matematica sia nascosta in ambiti insospettabili. La spiegazione teorica della prova del 9 viene presentata dal Math-segnale, in collaborazione con Gianluca Zanzottera. Non solo viene presentata anche una prova del 2, ma il riferimento al resto come prodotto dei resti è ottimo come applicazione del calcolo letterale e, al termine del video, viene lanciata un’interessante sfida per chiunque voglia mettersi alla prova... alla prova del 9.
L’11 aprile scorso Andrew Wiles ha compiuto 68 anni. Il suo nome è diventato famoso nel giugno del 1993, quando la notizia della sua dimostrazione dell’ultimo teorema di Fermat ha fatto il giro del mondo. Paolo Alessandrini ha approfittato del compleanno del matematico per inaugurare una serie di video sui misteri matematici, il primo dei quali è appunto dedicato alla storia della dimostrazione del teorema. Preciso e rigoroso come sempre, Paolo ripercorre la storia della dimostrazione di Wiles, dopo aver dedicato un po’ di tempo alla frase sibillina di Fermat che, annotata nel margine di un libro, ha spinto molti matematici a mettersi alla prova. Interessante, a tale proposito, il racconto di Simon Singh, L’ultimo teorema di Fermat, uno dei primi libri di divulgazione che ho letto e recensito. Roberto Natalini, Direttore dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “M. Picone” del CNR, ha ricordato su Facebook l’intervista di Rossella Panarese (che lo incontrò di persona) per Lettera Matematica Pristem: compaiono entrambi come autori, perché Rossella chiese proprio a Roberto di aiutarla a preparare le domande.

Matematica e attualità
“Se lo scenario peggiore previsto da un certo modello matematico non si realizza, di solito significa che quel modello ha funzionato.” È la risposta di Kumar Murty, direttore del Fields Institute for Research in Mathematical Sciences a chi contestava l’affidabilità dei modelli matematici usati per contrastare l’epidemia. Di diverso avviso è Alfio Quarteroni, matematico al Politecnico di Milano e all’École Polytechnique Fédérale di Losanna, noto per aver contribuito al successo del team Alinghi in Coppa America. La risposta è contenuta nella conversazione tra il matematico e Roberta Fulci, che lo ha intervistato per Radio3 Scienza nella puntata del 14 aprile, I matematici alla prova della pandemia. I modelli matematici, da quando abbiamo a che fare con la pandemia, sono sulla bocca di tutti e non è detto che questa sia stata una buona cosa per l’immagine della matematica (come dice Quarteroni), è vero però che possono fornire risposte ad ogni genere di quesito, purché si conceda loro il tempo necessario per essere elaborati. La fisica dei fluidi ha permesso agli scienziati della University of Central Florida di concludere che «L’uso obbligatorio della mascherina potrebbe essere la chiave per aumentare la capacità in presenza nelle scuole e in altri luoghi». Per calcolare la diffusività del Coronavirus, è stato necessario definire una disposizione geometrica, e questa ha permesso di riconoscere nella forma triangolare il contributo determinante al successo della diffusione del virus. In ultimo, visto che anche i modelli migliori sono soggetti a errori di misurazione, Marco Menale ci parla della curva a campana, ottima per valutare la validità delle nuove scoperte.
La teoria dei sei gradi di separazione, formulata nel 1929 dallo scrittore ungherese Frigyes Karinthy, ipotizza che ognuno di noi sia separato da una qualsiasi altra persona nel mondo da non più di cinque intermediari, individuati mediante una rete di conoscenze. Il web ha cambiato molte nostre abitudini e anche questa teoria è stata reinterpretata grazie a Wikipedia: si parla della Wikiracing, che ha permesso di collegare con sole tre pagine Marty McFly di Ritorno al Futuro e Massimo D’Alema. Questo è stato il modo del Post di celebrare i vent’anni di Wikipedia, mentre Carla Petrocelli, docente di Storia della rivoluzione digitale presso l’Università di Bari, ha scelto di raccontarci la nascita di Wikipedia, la risorsa digitale che tutti «facciamo finta di non usare!». D’altra parte, chi come me non è un nativo digitale rimpiange i tempi in cui le ricerche avvenivano con modalità ben diverse e, per certi aspetti, continua a scontrarsi con studenti e figli «che prendono le notizie desunte da questa enciclopedia come verità assolute e incontrastabili».

Consigli di lettura
L’equazione della libertà, di Lorella Carimali, ha come protagonisti principali l’insegnamento, la matematica e la scuola. Secondo l’autrice, l’obiettivo di ogni insegnante deve essere quello di creare un “noi”, formato dai docenti da una parte e dagli studenti dall’altra, che possa alimentare non solo la conoscenza ma anche la consapevolezza di sé, da entrambe le parti. In tutto questo la matematica costituisce l’occasione, il punto di incontro fra l’insegnante e i suoi alunni. Lorella Carimali sottolinea anche l’importanza della comunicazione tra insegnante e alunno ed evidenzia come gli apprezzamenti che riconoscono una genialità dell’alunno possano trasmettere un’idea sbagliata di apprendimento. La rivista per la scuola e per la didattica #altuofianco evidenzia le tre frasi demotivanti da non dire mai a un alunno mentre svolge un esercizio di matematica perché rafforzerebbero la convinzione che per riuscire in matematica si debba essere portati.
«La matematica non lascia indifferenti. Se ne può rimanere folgorati e innamorarsene follemente. I più però ci tengono subito a precisare, quasi come fosse un vanto, che non ne hanno mai capito assolutamente nulla.» È l'inizio di Sette semplici lezioni di matematica, scritto da Francesco Malaspina, Professore Associato di geometria presso il dipartimento di Scienze Matematiche del Politecnico di Torino. Il libro, breve ma ricco di spunti, è consigliato soprattutto a quegli studenti universitari che si addentrano per la prima volta nell’astrazione dell’algebra lineare o rischiano di perdersi nei meandri dell’analisi e possono quindi tenersi ancorati alla realtà e osservare il panorama dall’alto. È proprio Francesco Malaspina, in dialogo con Alberto Saracco, a raccontare il suo libro durante un seminario organizzato dal Piano Lauree Scientifiche dell’Università di Parma mercoledì scorso.

Iniziative matematiche
Il 12 maggio è la data di nascita di Maryam Mirzakhani, fino ad ora unica donna ad essere insignita della Medaglia Fields. Per celebrare l’evento, il 14 maggio alle ore 15 ci sarà una diretta streaming della conferenza The transport equation, tenuta da Maria Colombo, dirigente del laboratorio di analisi matematica presso lo Swiss Federal Institute of Technology di Losanna.
Il 21 maggio prossimo, a partire dalle ore 16, l’Unione Matematica Italiana organizza un evento in streaming in occasione della Giornata Internazionale delle Donne in Matematica. L’evento sarà aperto a tutti e sarà visibile sia sul Canale YouTube di MaddMaths! che sulla pagina Facebook dell’UMI. Sul sito di MaddMaths! è possibile ottenere tutte le indicazioni e, in particolare, il programma dell’evento. È stato linkato anche il video dell’evento del 2020.
«Al MuMa vogliamo divertire e divertirci, appassionare e appassionarci, stupire e stupirci. E questo lo fanno solo le cose belle, come la matematica». È quanto ci racconta Sandra Lucente, docente di analisi matematica e Presidente del Museo della Matematica (MuMa) del Dipartimento di Matematica dell’Università di Bari. L’occasione per la chiacchierata è stata offerta dal blog mathisintheair e l’oggetto è proprio il Museo della Matematica, inaugurato il 30 ottobre del 2018.

Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela

Letto 1518 volte Ultima modifica il Sabato, 24 Aprile 2021 17:50