La formula segreta

LIBRI

La formula segreta

TRAMA:

Nella notte tra il 18 e il 19 febbraio del 1512, durante il sacco di Brescia ad opera dei soldati francesi, Niccolò Tartaglia cercò riparo dentro il Duomo, ma i francesi assalirono i rifugiati e uno di essi gli inferse cinque ferite in volto. Niccolò guarì nel giro di qualche mese, grazie alle cure della madre, ma le ferite alla bocca gli causarono la balbuzie: i coetanei lo prendevano in giro per questo suo difetto chiamandolo “tartaglia” ed egli adottò questo nomignolo come cognome.

Nato a Brescia presumibilmente nel 1499 da una famiglia molto povera, Niccolò Tartaglia lavorò autonomamente alla propria formazione scientifica, studiando le opere di Euclide, Archimede e Apollonio. Tra il 1516 e il 1518 si trasferì a Verona, dove rimase fino al 1534; qui acquisì notorietà e rispetto, con il ruolo di maestro d’abaco. La fama raggiunta da Tartaglia è testimoniata dai quesiti da lui posti a numerosi interlocutori. A quei tempierano di gran voga in Italia le disfide tra matematici, di rango universitario e non: veri e propri duelli scientifici il cui svolgimento ricalcava i canoni dei tornei cavallereschi. Uno studioso inviava a un secondo alcuni problemi, che rappresentavano il guanto di sfida di queste particolari tenzoni, e lo sfidato doveva cercare di risolverli entro un termine prestabilito, proponendo a sua volta all’avversario ulteriori quesiti. La consuetudine voleva poi che ogni duello dall’esito contrastato culminasse in un pubblico dibattito, nel corso del quale i contendenti erano tenuti a discutere dei problemi scambiati e delle relative soluzioni alla presenza di giudici, notai, governanti e di una platea di spettatori sovente assai folta. Non era infrequente, inoltre, che tali disfide si facessero parecchio incandescenti, sconfinando dal piano scientifico a quello dell’invettiva personale. D’altra parte, la posta in palio poteva essere molto alta: il vincitore di una pubblica disfida matematica, ossia colui che aveva risolto il maggior numero di problemi, non guadagnava solo gloria e prestigio, bensì più concretamente anche un eventuale premio in denaro, nuovi discepoli paganti, l’acquisizione o la conferma di una cattedra, aumenti di stipendio e spesso incarichi professionali ben remunerati. La carriera dello sconfitto, invece, rischiava di rimanere seriamente compromessa.

Il secondo protagonista di questa storia è Gerolamo Cardano: nato a Pavia il 24 settembre 1501, si laureò in medicina nel 1526, ma solo nell’estate del 1539 fu accolto dal Collegio dei medici di Milano, che aveva osteggiato la sua elezione a causa dei suoi illegittimi natali. Divenne in seguito il medico più famoso e richiesto della città. Informato da un matematico che Tartaglia aveva trovato la formula risolutiva delle equazioni di terzo grado, si mise in contatto con lui all’inizio del 1539 per avere la formula, ma Tartaglia rispose negativamente alla richiesta: “quando vorrò pubblicar tal mia inventione la vorrò publicar in opere mie et non in opere de altri”. Dopo una corrispondenza dai toni abbastanza vivaci, Tartaglia si recò a Milano da Cardano in primavera: ebbero a disposizione diverso tempo per discorrere tra loro e confrontarsi su vari temi, uno dei quali non poteva che essere la questione delle equazioni cubiche e delle loro regole risolutive. Cardano giurò a Tartaglia che non avrebbe mai svelato la formula risolutiva e questi si lasciò convincere a rivelarla. I due smisero di scriversi nel gennaio del 1540 e non sono documentati ulteriori contatti personali o epistolari.

Mentre Tartaglia rivelava la formula, Cardano era in compagnia di un giovanissimo allievo, Ludovico Ferrari. Nato a Bologna il 2 febbraio 1522, Ferrari discendeva da una famiglia milanese: rimasto presto orfano, fu mandato a Milano come servitore nell’abitazione di Cardano, il quale, accortosi della sua predisposizione agli studi, si prese cura della sua istruzione. Nel 1542 si recarono a Bologna per far visita a un matematico: questi mostrò loro un vecchio taccuino appartenuto al suocero, Scipione Dal Ferro, nel quale i due trovarono la formula risolutiva delle equazioni cubiche. Dopo aver appreso la formula, Cardano e Ferrari si persuasero della necessità di diffondere in tutto il mondo scientifico le nuove conoscenze acquisite e Cardano, in particolare, si sentì svincolato dal giuramento fatto a Tartaglia. Nel 1545, Cardano pubblicò il volume Artis magnae, sive de regulis algebraicis più noto come Ars Magna, un testo destinato a imprimere una svolta profonda nella storia dell’algebra, determinando l’avvio di una nuova era per le ricerche matematiche. Nel suo trattato, Cardano attribuì agli autori delle formule risolutive i dovuti meriti e riconobbe i contributi di Ferrari, con il quale aveva collaborato. La formula risolutiva delle equazioni cubiche è spesso denominata «formula cardanica» poiché, pur non essendone stato lo scopritore, fu Cardano a farla conoscere al mondo scientifico, e per di più completa di dimostrazione.

Nel 1546, Tartaglia pubblicò Quesiti et inventioni diverse, nel quale si scagliò contro Cardano, che non aveva tenuto fede al giuramento di silenzio. Cardano non replicò all’attacco, ma lo fece Ferrari: il 10 febbraio 1547, inviò a Tartaglia un pubblico «cartello di matematica disfida», proponendogli di misurarsi con lui in un pubblico “duello”. I due continuarono a scambiarsi cartelli dal giugno all’ottobre del 1547 e si scontrarono il 10 agosto 1548 a Milano. Tartaglia abbandonò la disputa dopo il primo giorno, perché la riteneva invalidata dal comportamento del pubblico presente, apertamente schierato a favore dell’avversario, ma dichiarò di esserne il vincitore, contestando alcune delle risposte di Ferrari. Non possiamo sapere come siano andate davvero le cose, ma la maggior parte delle fonti riconosce in Ferrari il vincitore dello scontro.

Tartaglia morì a Venezia il 13 dicembre 1557, in solitudine e povertà. Ferrari morì a soli quarantatre anni, probabilmente avvelenato dalla sorella. Cardano morì il 20 settembre 1576, dopo aver visto giustiziare uno dei suoi figli per uxoricidio ed essere stato condannato dall’Inquisizione.

 

COMMENTO:

Quanto è raccontato in questo libro costituisceun complesso di vicende tanto sorprendenti e appassionanti da richiamare, crediamo, la curiosità anche dei non addetti ai lavori: vicende ricche di situazioni dal sapore romanzesco – intrighi, segreti, arroventate dispute erudite – e animate da personaggi affascinanti, geniali e bizzarri, capaci di eccellere nella loro epoca sia per virtù di intelletto che per umane debolezze. Con queste parole nell’introduzione, l’autore ci fornisce un ottimo motivo per leggere questo libro. Per molte persone, è difficile immaginare che tante passioni possano animare la scoperta di una formula matematica: per questo tutti coloro che considerano la matematica arida e priva di passionalità dovrebbero leggere questa storia.

 

Le ultime righe del libro:

Nella prima metà del Cinquecento, di fatto, Scipione Dal Ferro, Niccolò Tartaglia, Gerolamo Cardano e Ludovico Ferrari furono i quattro scintillanti moschettieri che illuminarono il cielo dell’algebra con le loro straordinarie e feconde scoperte. Scoperte originate non solo da genio creativo e abilità tecnica, ma altresì da passione, dedizione, perseveranza, competizione, gelosia, ambizione, stima, risentimento, impeto, sofferenza. Insomma, da tutto il carico di umanità che si può nascondere anche dietro una formula matematica.

Commenti
Anonimo (non verificato)     April 28
È stato difficile cominciare, soprattutto dati i pregiudizi sui libri che trattano la matematica. I miei pregiudizi si sono rivelati fondati solo in parte, ovvero nel primo capitolo di introduzione, piuttosto noioso e poco attivo. Ho capito soltanto in un secondo momento che non poteva essere altrimenti, essendo un libro dedicato a tutti e non solo agli “addetti ai lavori”. Per questo necessitava di un’introduzione specifica, in modo da calare il lettore nelle conoscenze e nella mentalità dell’epoca. I successivi capitoli sono passati velocemente, soprattutto trattandosi di argomenti interessanti ed accesi, quali la contesa di una stessa formula di fondamentale importanza da parte di quattro persone molto influenti all’epoca; per questo si è quasi strasformato, di pagina in pagina, in un interessante romanzo storico d’azione. 4 Stelle. Amighetti Peter, 2^A Liceo Scientifico.
Anonimo (non verificato)     May 03
Leggere un libro di matematica di sicuro non genera entusiasmo negli adolescenti... e così è stato per me.I primi capitoli sono stati piuttosto pesanti a causa di alcune digressioni, mentre i successivi hanno smentito i miei primi pregiudizi.Un aspetto che mi ha colpito è stata la pazienza e la costanza con cui i matematici di quel tempo arrivavano a soluzioni complesse con strumenti basilari e usando la loro intelligenza. Una nota negativa la devo esprimere riguardo alle lettere scritte in italiano volgare che rallentavano il discorso e rendevano il libro più noioso. Nel complesso la lettura è stata interessante e piacevole. Clerici Lara,2^A Liceo Scientifico
Anonimo (non verificato)     May 02
Premetto che non sono una ragazza che legge molto, se poi il libro è scelto da altre persone e non appartiene ai generi che raramente leggo, doverlo leggere diventa quasi un peso più che un piacere. Appunto per questo l’idea di leggere un libro che parlasse di matematica non mi spronava molto alla sua lettura; nonostante ciò man mano che leggevo il libro mi sono dovuta ricredere. La storia raccontata nel libro è interessante e viene raccontata in modo chiaro e semplice, tranne gli stralci di lettere presenti all’ interno che, essendo scritti in italiano volgare, erano più difficili da comprendere. Nei primi due capitoli il libro non mi ha entusiasmato molto, sembrava più un libro di storia, ma erano aspetti fondamentali per comprendere gli episodi che venivano poi raccontati nei successivi capitoli e perciò non potevano essere tralasciati dallo scrittore. E’ stata una lettura piacevole contro tutte le mie aspettative. Rosa Giulia,2^A Liceo Scientifico
Anonimo (non verificato)     May 02
Nonostante il tema centrale del racconto sia la matematica e in particolare una formula per le equazioni cubiche, non è un libro noioso e monotono come ci si potrebbe aspettare. Effettivamente i capitoli iniziali sono piuttosto pesanti poiché descrivono la vita di Tartaglia e la storia della matematica, ma proseguendo la narrazione diviene sempre più interessante. La lettura è poco scorrevole perché sono presenti diversi estratti di lettere scritte dai protagonisti del racconto in italiano volgare. Queste parti però sono molto coinvolgenti e permettono di conoscere le accese rivalità presenti tra i matematici dell'epoca e proprio per questo le ho decisamente apprezzate. Nel complesso è stata una lettura piacevole e interessante, contro le mie iniziali aspettative.
Anonimo (non verificato)     May 04
Il libro “la formula segreta” narra la storia del grande matematico Niccolò Tartaglia. Il libro, nonostante l’argomento principale sia la vita del matematico bresciano, tratta anche l’algebra in generale, raccontandone la storia dalle origini, nei babilonesi, poi parlando del grande Al-Khwarizmi e di Fibonacci, arrivando poi al punto saliente, che come si può dedurre dal titolo è la formula di risoluzione delle equazioni, in particolare quelle cubiche, introducendo così anche le figure di Cardano e Ferrari. Nonostante io sia una persona che legge poco ho apprezzato molto il libro, che mi è sembrato molto interessante nonché ricco di numerose importanti informazioni che spiegano efficientemente la storia dell’algebra; inoltre il libro era molto semplice e scorrevole come lettura, al contrario del fatto che lo pensavo, essendo un libro sulla matematica o meglio algebra, noioso e ricco di nozioni difficili da comprendere. Forse unico difetto del libro, secondo me, sono state le lettere scambiatesi dai matematici, spesso difficili da comprendere anche a causa di parti in latino. Nonostante questo consiglierei di leggere il libro a persone che vogliono scoprire più a fondo le equazioni e la loro storia e l’algebra in generale, vista, come già detto, la semplicità delle spiegazioni del libro. Capecci Marco, 2^A Liceo Scientifico
Anonimo (non verificato)     May 04
COMMENTO LIBRO Come tutte le volte che mi vengono assegnati libri riguardanti la storia della matematica, all'inizio rimango un po' scettica. Infatti, i primi capitoli a sfondo principalmente storico li ho trovati un po' noiosi, soprattutto perché non mi coinvolgevano. Continuando la lettura, questo libro si é rivelato invece interessante: mi ha fatto conoscere quattro importanti matematici quali Niccolò Tartaglia, Gerolamo Cardano, Ludovico Ferrari e Scipione Dal Ferro che con le loro straordinarie scoperte hanno dato un contributo fondamentale alla storia della matematica. Sicuramente quello che mi ha incuriosita di più riguarda le disfide cinquecentesche fra matematici, fisici, mercanti ma anche umanisti e religiosi. A volte i duelli sconfinavano dal piano scientifico a quello personale, diventando dibattiti assai accesi.. Credo inoltre che questi brillanti personaggi, dotati di abilità, genio e creatività, forse non avrebbero ottenuto preziosi risultati se fossero stati privi di passione, ambizione, invidia e presunzione. Mi piace soprattutto credere che essi abbiano voluto diffondere ai posteri la "conoscenza", che non deve restare proprietà privata di chi la detiene. Spatti Maria, 2^A Liceo Scientifico.
Anonimo (non verificato)     May 04
Premetto che la lettura di un libro di matematica non mi ispirava, per di più i primi capitoli li ho trovati più noiosi e questo ha rallentato molto la mia lettura. Con il passare delle pagine però ho trovato la vicenda molto interessante e quindi anche coinvolgente. Mi sono piaciute molto la parti delle disfide tra i matematici anche se erano un po' rallentate dall'inserimento di estratti di lettere tra i matematici scritte in "volgare". Il libro mi è interessato molto anche perché ho scoperto l'importanza di quattro grandi matematici come Niccolò Tartaglia, Cardano, Ferrari e Del Ferro che grazie alle loro scoperte hanno contribuito alla matematica. Al contrario delle mie aspettative ora consiglierei questo libro e lo rileggerei.
Anonimo (non verificato)     May 01
COMMENTO " LA FORMULA SEGRETA" Fabio Toscano La formula segreta di Fabio Toscano è un libro che narra le vicende riguardanti Niccolò Tartaglia, Geronimo Cardano e Ludovico Ferrari e il duello matematico riguardante la formula segreta delle equazioni di terzo grado. Ho apprezzato il libro prima di tutto per lo stile piuttosto semplice che presenta spesso parti di lettere che suppongo si siano scambiate realmente i matematici. Altro aspetto che ho apprezzato sono le brevi biografie dei matematici introdotte all'interno del testo che rendevano il libro più interessante. Al contrario ho trovato piuttosto noiose alcune parti che si dilungavano troppo su aspetti matematici che potevano annoiare il lettore. Però mi aspettavo un libro diverso, pensavo si trattasse di una vicenda ,diciamo, più avvincente Marco Triulzi. 2a Liceo Scientifico
Anonimo (non verificato)     May 04
Devo dire che questo libro riguardante la matematica mi ha stupito molto. Infatti anche i primi capitoli, i più lenti e noiosi, sono stati d'aiuto alla comprensione del resto del libro, che qualche "non addetto ai lavori" avrebbe potuto fraintendere o non capire in pieno. Trovo che siano stati molto interessanti i vari duelli tra i matematici che si sono svolti durante la lettura di questo libro, resi ancora più avvincenti dagli intrighi, giuramenti e diffidenze. In particolare sono rimasta molto colpita dalla passione che ogni studioso metteva nel suo lavoro e dalla gelosia con cui difendeva le proprie scoperte, a dimostrazione del fatto che può nascere una vera e propria passione perfino per la matematica! In generale posso affermare che questo libro mi è piaciuto e mi ha appassionato; peccato però per gli estratti delle lettere tra i vari matematici riportarti fedelmente nell'italiano del tempo, che rendono più lenta e difficile la lettura. Sara Pezzoli, 2^A Liceo Scientifico
Anonimo (non verificato)     May 04
Nel libro “La formula segreta” troviamo un racconto vero e dettagliato costituito da fatti che possiamo trovare riassunti o accennati in vari scritti matematici; infatti in questo romanzo del 2009, viene condensato un passaggio chiave per l’ evoluzione della matematica costituito da un complesso di vicende sorprendenti e appassionanti che richiamano così l’ interesse non solo degli esperti nel campo matematico ma anche dei meno acculturati in questa materia. Devo dire che il libro mi ha stupito; infatti non immaginavo che mi avrebbe coinvolto tanto. La lettura inizialmente può risultare noiosa ma dopo i primi capitoli la trama si fa più avvincente e coinvolgente. Nel finale la lettura si fa più lenta in quanto ci sono molti dibattiti –in “volgare”- che possono risultare noiosi e difficili. Nel complesso però ho trovato il libro di Fabio Toscano molto interessante e utile a comprende al meglio le vicende di 4 grandi matematici quali Scipione Dal Ferro, Niccolò Tartaglia, Gerolamo Cardano e Ludovico Ferrari.
Anonimo (non verificato)     May 04
Questo é un libro che tratta della scoperta della soluzione delle equazioni di terzo a opera dei principali protagonisti della vicenda: Tartaglia, Cardano, Ferrari e Del Ferro. Mi é piaciuto molto il metodo di scrittura abbastanza semplice, anche se c'erano delle cose che rallentavano un po' la lettura, come ad esempio le spiegazioni dei primi capitoli e le lettere tra i matematici. Dopo i primi capitoli la lettura diventava piú avvincente e non credevo che le disfide tra matematici fossero veramente dei veri e propri duelli, pur sempre intellettuali!
Anonimo (non verificato)     May 07
Premetto che non amo leggere e soprattutto non amo leggere libri su argomenti "seri". I primi capitoli, che introducono la storia e il contesto in cui si sviluppa il romanzo, sono stati molto pesanti: per quanto fondamentali per comprendere la parte successiva, molto lenti. Pensavo che questo libro non mi sarebbe piaciuto e non vedevo l'ora di arrivare alla fine. Una volta superate queste prime pagine, però, mi son dovuta ricredere (anche se le parti in “volgare” rendevano poco scorrevole la lettura). Scoprire nuove cose sia sulla matematica sia sulle usanze e abitudini del cinquecento, mi ha molto coinvolta e interessata: non immaginavo che fosse la vittoria nei duelli a cui si sfidavano i matematici dell’ epoca a determinare il successo e la fama degli studiosi. Posso quindi dire rileggerei molto volentieri questo libro e l’ ho già consigliato a un paio di persone.
Anonimo (non verificato)     May 07
Il libro “La formula segreta” di Fabio Toscano riporta in modo dettagliato ed efficace il duello matematico che infiammò l’Italia del cinquecento, ovvero quello che si svolse tra due grandi personalità del passato, quali Gerolamo Cardano e Niccolò Tartaglia. In alcuni punti la narrazione dei fatti viene rallentata dall’introduzione di lettere scritte realmente dai personaggi, perché l’autore vuole lasciare che siano loro stessi a parlare. Dal racconto si comprende che tra queste due grandi menti non c’è stato un bell’approccio, ma col passare del tempo sono diventati amici a tal punto che Tartaglia decise di svelargli la formula a cui tanto teneva. La storia è avvincente e racconta, oltre alle scoperte dei protagonisti, anche le loro origini e i loro difetti, e nel caso di Tartaglia spiega il motivo di questo suo soprannome che in seguito assunse come cognome. Il motivo che fece nascere questo duello dialettico è senz’altro la scoperta delle equazioni di terzo grado evento che segnò l’interruzione del lungo periodo di digiuno di scoperte matematiche. Superati i primi pregiudizi riguardanti l’argomento, mi sono addentrato in un mondo a me sconosciuto, ovvero quello della storia della matematica e dei suoi infiniti artefici e ho apprezzato a fondo il libro anche nei punti meno scorrevoli per questo lo consiglierei anche ad altre persone.
Anonimo (non verificato)     May 08
Per me non è stato facile iniziare a leggere un libro riguardante l'algebra, l'equazioni cubiche e i grandi matematici del passato. Mi sono resa conto che nei primi capitoli spesso dovevo fermarmi per rileggere alcune frasi che non mi erano chiare con una prima lettura. Al contrario, le pagine successive si sono rivelate più coinvolgenti e quindi scorrevoli. L'idea dell'autore di riportare le parti in "volgare" mi è particolarmente piaciuta poiché, pur essendo a volte difficili, venivano riprese e spiegate nella narrazione. Ho capito, grazie a questo libro, che pur trattando di un sapere matematico l'insegnamento che trasmette non è prettamente scientifico, ma va ben oltre, il sapere è unico e tutte le sfumature sociali, storiche, umane... ne fanno parte e hanno la forza di arricchirlo e dargli significato. Marta Surini, 2^A Liceo Scientifico
Anonimo (non verificato)     May 08
Il libro "la formula segreta" ha come tema principale la bellezza e la pregiarezza della matematica, questione sulla quale normalmente gli studenti hanno da ridire. Nonostante questo sono convnta che non si può giudicare un libro dalla copertina e così ho iniziato a leggere, dopo aver però riflettuto un attimo sul titolo. Lo trovo molto adatto perché rende bene l'idea che si aveva della matematica e delle scoperte al tempo dei protagonisti, i matematici stessi e in particolare Tartaglia e Cardano: essa era un motivo di vanto e di successo e le persone in grado di risolvere quesiti erano rispettate molto. L'inizio è stato un po' duro ma andando avanti la storia diventava più avvincente, tanto da avere la curiosità di sapere ciò che sarebbe accaduto. È anche un libro istruttivo, in quanto presenta la vita di alcuni dei più grandi matematici del medioevo e spiega la storia e la soluzione delle equazioni di terzo grado in un modo più leggero di quello che si avrebbe seguendo una normale lezione. In generale il libro mi è piaciuto molto, anche se ho avuto difficoltà a capire i dialoghi tra i personaggi, perché viene usato un linguaggio un po' complicato a mio parere. Lo consigierei alle persone che non si fermano al necessario ma che si interessano anche di come siano nate certe passioni e certe personalità importanti. Alessia Fanchini 2^A
Anonimo (non verificato)     May 08
Il libro "La formula segreta" riguarda essenzialmente la formula della risoluzione delle formule di terzo grado e la vita di Tartaglia proprio per questo contiene al suo interno numerose lettere tra i matematici e molti concetti appunto matematici, che, per certi aspetti, rendono difficile la lettura. in generale però il libro mi è piaciuto perchè la storia è comunque molto conivolgente e crea curiosità. Nonostante sia un libro che tratta matematica e che quindi presuppone un certo impegno per la lettura può esssere tutto sommato piacevole e fa scoprire al lettore storie curiose che si celano dietro la scoperta di una determinata formula.
Anonimo (non verificato)     May 08
“La formula segreta” di Fabio Toscano è un romanzo di matematica ambientato nella prima metà del Cinquecento. Principalmente racconta la storia di quattro matematici di rilievo vissuti in quel periodo, Scipione Dal Ferro, Niccolò Tartaglia, Gerolamo Cardano e Ludovico Ferrari. Ma sono presenti anche diversi riferimenti storici del periodo e alcune parti che trattano dell’evoluzione della matematica nel corso del tempo nei diversi luoghi della Terra, ad esempio presso i Babilonesi. Complessivamente il romanzo mi è piaciuto molto. Anche se, secondo me, le prime pagine non sono molto coinvolgenti e devo ammettere che ho fatto abbastanza fatica a leggerle. Nonostante questo, continuando nella lettura, mi sono resa conto che diventava sempre più interessante e scorrevole di quello che mi aspettavo. Mi ha stupito molto l’idea dell’autore di inserire nel racconto le lettere che i matematici protagonisti si sono scambiati durante la loro carriera e ho trovato estremamente utile e chiara la spiegazione di esse in italiano corrente. È un libro veramente interessante che consiglio a tutti non solo agli appassionati di matematica. Alice Ghislandi, 2^A Liceo Scientifico.
Anonimo (non verificato)     May 08
Non è scontato che la bellezza si trovi in ciò che piace, anzi il più delle volte si trova nelle cose che non ti aspetti, e questo libro ne è l’esempio perfetto. Non si tratta solo di formule matematiche, spesso riportate nei libri di testo in modo astratto, o di storia della matematica, come susseguirsi di fatti e date. Sono gli aneddoti, le piccole curiosità che sono nascoste dietro i fatti a renderne intrigante la lettura…. La bellezza di questo libro sta soprattutto nella semplicità con cui viene descritta la grandezza dei protagonisti, immersi nei loro duelli matematici, nei quali si sfidavano con quesiti sempre più complessi. Qui si legge infine una grande differenza tra i modi di ieri e quelli di oggi… Un tempo, fatta una scoperta, la si teneva celata al mondo a lungo in attesa del confronto, mentre oggi, nell’era della tecnologia, non si pensa due volte a metterla sul web, a volte ancor prima di verificarne l’esattezza.
Anonimo (non verificato)     May 12
Nonostante la lettura pesante dei primi capitoli d' introduzione, il resto è stato abbastanza interessante; mi è piaciuto come lo scrittore sia riuscito a tirar fuori una storia così coinvolgente, sebbene si tratti di un libro della tanto temuta "matematica". Nel racconto vengono messi in luce le sfide di calcolo e i duelli orali tra gli intellettuali italiani più illustri del XVI secolo. La storia si accende quando appaiono le prime parti in volgare di lettere originali scritte dai protagonisti; queste, all' inizio, hanno rallentato la lettura e la comprensione del testo, ma in un secondo momento, preso il ritmo, hanno reso la storia avvincente e coinvolgente. L' oggetto del desiderio, tipico delle favole, è la tanto ambita formula delle equazioni di secondo grado, la quale il matematico bresciano Tartaglia custodisce dai trabocchetti e dagli inganni degli adulatori. Alla fine però svela la sua formula a Gerolamo Cardano, inconsapevole che la sua non è una scoperta, infatti la formula era stata già trovata circa vent' anni prima. Con questo colpo di scena Toscano Fabio conclude il suo libro. Ottimo libro, voto positivo. Sanna Mattia 2^A Liceo Scientifico.
Anonimo (non verificato)     May 14
Il libro "La formula segreta" di Fabio Toscano, mi è piaciuto abbastanza, nonostante sia un testo riguardante la matematica e la sua storia. Infatti ci sono molti pregiudizi verso i libri di matematica,però questo, anche se presenta alcuni tratti di difficile lettura, racconta diversi retroscena di vari protagonisti della storia della matematica del 1500, molto interessanti e curiosi,e sono proprio quelli che coinvolgono il lettore. La parte che dava maggiore difficoltà è sicuramente quella scritta in volgare con la trascrizione delle lettere dei personaggi stessi, direttamente dalle fonti. Credo che il libro, nel complesso, debba essere consigliato a molte altre persone, in quanto dona alla matematica un aspetto più reale di quello che la maggior parte della società le attribuisce al giorno d'oggi.
Anonimo (non verificato)     January 18
Il libro "La Formula Segreta" tratta la risoluzione delle equazioni di terzo grado, e la disfida matematica tra Tartaglia e Cardano. Il libro è piuttosto avvincente, anche se le lettere tra i matematici rallentavano il racconto. Lo consiglio!
Anonimo (non verificato)     January 16
Il libro parla della vita di Niccolò Fontana denominato poi col nomignolo Tartaglia perché era diventato balbuziente a causa di una ferita riportata da una sciabolata in bocca da parte di un soldato francese. In questa biografia si parla anche della crescita di questo genio nell'ambito matematico, il quale è colui che inventò il triangolo di Tartaglia. Tuttavia eccelle anche in una sfida avvenuta nel 1535, nella quale Tartaglia trova una formula per risolvere delle particolari equazioni. Gerolamo Cardano è un personaggio molto importante dell'epoca. Egli ambisce a scoprire la formula segreta (da qui il libro prende il titolo). L'insistenza di Cardano porta Tartaglia a svelargli la formula. Ho trovato il libro interessante, soprattutto dopo aver conosciuto il personaggio tramite il programma scolastico, lo consiglio ad appassionati e non del genere.