
253 - 19 ottobre 2025

Numeri
Mentre la fatica per il Festival di BergamoScienza è ancora nelle ossa (ma forse sono anche i prodromi dell’influenza…), non posso lasciar finire questo fine settimana senza la newsletter.
La numero 253.
Scopro da Wikipedia che 253 «È un numero triangolare, la somma di tutti i numeri interi da 1 a 22.», ma non vorrei far la figura di imitare l’introduzione del Carnevale della Matematica. Ho cercato il 253, perché dopo un’intera edizione di BergamoScienza dedicata ai numeri naturali, ho avuto la tentazione di scoprire se si trattava di un numero con caratteristiche particolari. Il fatto che sia un numero triangolare già me lo rende simpatico, ma solo perché penso ai bambini che, durante i nostri laboratori, giocavano con i tappi alla scoperta dei numeri figurati.
Per conoscere in modo dettagliato i laboratori che abbiamo realizzato, bisognerà avere ancora un po’ di pazienza, ma è già disponibile il copione che abbiamo scritto per avere una traccia durante la nostra conferenza di chiusura del festival. Chiamarla conferenza è forse un po’ presuntuoso da parte nostra, ma diventa difficile dare un nome a questa abitudine, nata casualmente, di ripercorrere il lavoro del Festival, gli scherzi e gli episodi buffi che abbiamo vissuto, in un racconto corale fatto a sua volta di scherzi e costruito sulla complicità che si instaura tra gli animatori durante le settimane di progettazione e poi con il Festival stesso. Con i numeri è stato facile coinvolgere il pubblico, ma abbiamo scoperto, anche durante la passeggiata matematica che si è svolta nelle due domeniche di apertura al pubblico, che l’idea di mettersi alla prova con piccoli giochi matematici spaventa sempre un po’.
Da BergamoScienza all’attualità
I numeri, onnipresenti nei media, ci riportano prepotentemente alla quotidianità. Talvolta in modo inaspettato. Uno dei laboratori che abbiamo proposto per BergamoScienza aveva al centro la soluzione di un enigma, che si esplorava prima attraverso la crittografia, poi con il sistema di numerazione binario, il codice fiscale e, per concludere, la genetica. Durante la conferenza, ho voluto proiettare l’immagine iconica della scultura Kryptos, ben raccontata in questo recentissimo articolo del Post. «In un cortile interno della sede della CIA a Langley, in Virginia, c’è una scultura che l’agenzia di intelligence statunitense per l’estero descrive come “una sorta di mistero e di sfida per tutti i dipendenti”. La sua base di legno pietrificato sostiene grosse lastre di rame che viste dall’alto sembrano formare una S, mentre da davanti ricordano un tabulato che esce da una stampante. Su ciascuna sono intagliate file di lettere e punti interrogativi, per un totale di oltre 1.700 caratteri, che in certe porzioni corrispondono a messaggi cifrati. Il tema dell’opera – molto adatto al posto in cui si trova – è la raccolta di informazioni di intelligence.»
La vera notizia è, però, recentissima ed è stata riportata dal New York Times proprio il giorno prima della nostra conferenza e ciò che viene raccontato nell’articolo citato è davvero sorprendente. Innanzi tutto, nell’articolo del Post era riportato che «Secondo Sanborn la smania di risolvere il quarto messaggio cifrato è tale da aver “rovinato matrimoni” e portato alcune persone a scrivergli continuamente, a presentarsi a casa sua o a minacciarlo.» Queste sue parole sembrano un’esagerazione, ma nell’articolo del NYT si legge che Sanborn dorme abitualmente con un fucile a portata di mano, proprio per difendersi in caso un pazzo interessato all’enigma decidesse di attaccarlo mentre dorme. Il fatto è che il quesito non è stato risolto, ma ne è stata trovata la soluzione, consegnata per sbaglio dallo stesso autore allo Smithsonian Museum qualche anno fa. Ora, questo ritrovamento rischia di compromettere l’asta che doveva svolgersi il prossimo 20 novembre…
Dall’attualità al Carnevale
Ho già avuto modo di parlare in passato dell’Ada Lovelace Day, istituito grazie alla proposta della giornalista e blogger inglese Suw Charman-Anderson. Quest’anno ho potuto parlarne in modo speciale, visto che Maurizio Codogno, autore del blog Notiziole di .mau., ha deciso di fare di questa giornata il tema dell’ultimo Carnevale della Matematica, l’edizione 190.
Io ho approfittato del tema per riprendere in mano una lezione che avevo fatto l’anno scorso nelle mie classi, proprio in questo periodo, ma che partiva da Hedy Lamar: infatti, l’occasione era stata quella di un incontro con l’autore, nello specifico Alessandro Barbaglia, autore del libro L’invenzione di Eva. Elencando libri dedicati a personalità femminili del mondo STEM e arrivando a parlare del mansplaining, ho concluso il percorso con un elenco di letture per tutti i gusti: dai fumetti ai saggi, dai romanzi ai libri illustrati per bambini.
Buona matematica e buon cammino! Ci sentiamo tra DUE settimane!
Daniela
PS: L’immagine di copertina, in questo caso, è stata trovata sui social. La traduzione: “Considerata la velocità della tecnologia, propongo di lasciare la matematica alle macchine e di andare a giocare fuori”. Si tratta della striscia Calvin e Hobbes.
Hai domande?
Contatta l'autrice