Emmy Noether. Vita e opere della donna che stupì Einstein

LIBRI

Emmy Noether. Vita e opere della donna che stupì Einstein

Autore
Strickland Elisabetta
Codice ISBN
9788829025527

«Emmy Noether. Vita e opere della donna che stupì Einstein» è stato pubblicato a giugno 2024 dalla casa editrice Carocci. L’autrice è Elisabetta Strickland, scrittrice, accademica, docente d’onore del Dipartimento di Matematica dell’Università di Roma Tor Vergata, dove è stata professoressa ordinaria di Algebra, membro del consiglio scientifico dell’Osservatorio Interuniversitario sugli studi di genere. In passato ha scritto anche Scienziate d’Italia (2011) e Le madri di idee. Le donne scienziate e il Premio Nobel (2024).

Al termine del suo lavoro, Strickland ringrazia «Gianluca Mori, direttore editoriale della casa editrice Carocci, che ha intuito l’aspetto straordinario della figura intellettuale di Emmy Noether», persuadendola a scriverne: d’altra parte, l’autrice era «obiettivamente attratta dal parlare di questa donna tedesca d’acciaio, con una fantasia scientifica affascinante e una vita piena di lati brillanti o molto cupi, che invogliano al racconto.»

In questo breve libro, non vengono presentati solo gli eventi della vita di Emmy Noether e le difficoltà che ha dovuto affrontare per affermarsi in ambito matematico, ma anche il contesto nel quale ha vissuto e il contributo che ha dato alla matematica. Nell’introduzione, Strickland la definisce «una matematica di grande classe, con un approccio innovativo», «una donna battagliera al punto da essere una delle più eminenti nella storia della scienza», e poi: «straordinariamente intelligente, carismatica, generosa, appassionata, determinata, paladina delle pari opportunità, coraggiosa, originale». Nel corso della narrazione, scopriamo che Emmy Noether è riuscita a catalizzare attorno a sé i più grandi matematici dell’epoca, modificando la ricerca matematica grazie alla sua «interpretazione visionaria dell’algebra», «una role model la cui immagine non si appanna con il tempo, tanto è vivida e splendente». Lo stesso Pavel Alexandrov, nel suo elogio funebre, dice che «la sua straordinaria gentilezza d’animo, scevra da qualunque affettazione o insincerità, la sua allegria e semplicità, la sua abilità nell’ignorare qualunque cosa non fosse importante nella vita, creavano attorno a lei una atmosfera di calore, pace e bontà che non potranno mai essere dimenticate da coloro che hanno avuto a che fare con lei». Per questo motivo, nella parte finale del libro, come una sorte di appendice, Elisabetta Strickland ha inserito il capitolo «Per saperne di più», nel quale ha dedicato alcune righe ai matematici che hanno costellato la vita di Emmy Noether, «per tribuire loro il giusto riconoscimento per la parte piccola o grande nell’avventura umana della donna che hanno avuto la fortuna di incontrare».

Dopo un primo capitolo, nel quale Elisabetta Strickland delinea «l’origine dell’algebra astratta», in modo da permettere anche ai non addetti ai lavori di cogliere l’originalità del lavoro intellettuale svolto da Emmy Noether, ne racconta la vita, facendo emergere la sua forza come docente e come matematica. Per quanto «la sua capacità di trasmettere il suo sapere ebbe notevoli difetti», come ci racconta a più riprese la Strickland, la forza di Emmy Noether come docente viene elogiata anche da Alexandrov nella sua orazione funebre: «le sue lezioni contenevano una potenza enorme di pensiero matematico e un calore ed entusiasmo straordinari». Anche Hermann Weyl, nella sua orazione, si sofferma su questo aspetto: «non davi solo ai tuoi studenti supporto intellettuale, pienamente e senza riserve, quando essi si radunavano attorno a te come i pulcini sotto le ali della chioccia: tu li amavi, tenevi a loro e vivevi con loro in stretta comunione».

Elisabetta Strickland ha voluto dare voce agli amici di Emmy Noether, proprio perché nella sua vita «l’amicizia è stata un cardine poderoso». L’amicizia che Emmy ha raccolto non si esprimeva solo nell’aiuto a superare le difficoltà fornito dalla vicinanza e dal sostegno concreto, ma anche nel lavoro, perché fare matematica insieme crea un legame fortissimo, permettendo di «conoscere i meccanismi della mente dell’altro, apprezzarne l’acutezza, condividerne la delusione quando qualcosa non funziona». Donna in un mondo che era ancora interamente maschile, ebrea in Germania negli anni in cui il nazismo ha preso il sopravvento, rivoluzionaria nelle sue idee politiche, Emmy Noether è riuscita a trovare un suo spazio a Gottinga, a ricostruirsi una vita negli Stati Uniti, a creare una fitta rete di legami e a rivoluzionare il mondo matematico. La sua originalità non ha solo «cambiato il volto dell’algebra», ma ha permesso di ottenere risultati importanti nell’ambito della fisica moderna, dimostrando «in modo elegante e coerente la connessione fra le leggi di conservazione e le simmetrie di un sistema fisico», riuscendo a toccare anche ambiti apparentemente lontani dai suoi studi, perché per lei, stando a quando ribadisce Alexandrov, «la matematica è sempre stata consapevolezza della realtà, e non un gioco di simboli».

Accogliente al punto da aprire le porte di casa sua agli studenti, dinamica tanto da far lezione passeggiando, Emmy Noether è stata una leader rivoluzionaria, e non poteva che essere Elisabetta Strickland a darle voce, vista la sua area di ricerca in matematica e considerato il suo impegno per le pari opportunità.

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