Venerdì, 09 Febbraio 2018 21:53

118 - 9 Febbraio 2018

«Quali capacità matematiche deve avere una persona per vivere una vita consapevole? Per fare acquisti? Per prendere decisioni, ad esempio mediche? Per votare e prendere parte alla vita politica? Per informarsi e capire i numeri e i fatti che dovremmo conoscere?». La risposta a queste domande arriva da Daniele Gouthier, autore – insieme a Massimiliano Foschi (due volte campione internazionale ai Giochi Matematici di Parigi) del libro “Dar la caccia ai numeri” ed è stata pubblicata sulla rivista Archimede ad aprile dello scorso anno. La risposta vuole indicarci il minimo che ognuno di noi deve conoscere una volta che ha finito di andare a scuola, in altre parole fornisce la risposta alla domanda: «Cosa deve saper fare il più debole degli ex-studenti?» L’articolo si sviluppa in due direzioni: «la definizione a priori di ciò che gli studenti dovrebbero maturare nel corso degli studi; e l’osservazione nei fatti di ciò che gli studenti maturano realmente nel corso degli studi.» Secondo Giuseppe Mingione, insegnante di analisi matematica all’Università di Parma, tra le conoscenze minime per difendersi dalle fake news un ruolo di primo piano spetta alla matematica: «Una maggiore alfabetizzazione matematica serve anche a difendersi da certe frottole ben raccontate.» Per quanto riguarda l’alfabetizzazione matematica, Mingione dice che bisognerebbe costringere i ragazzi a studiare la disciplina: «Ogni sforzo di un bravo insegnante diventa vano se poi lo studente non studia.» Giuseppe Mingione, guidato dall’intervistatore, attraversa diversi argomenti: il difficile rapporto dell’opinione pubblica con la scienza, il cambiamento in atto nel mondo del lavoro, la ricerca e la fuga di cervelli, fino ad arrivare ai consigli finali: «La matematica può facilmente portare lontani dalla realtà (cosa che non è sempre un fatto negativo). Ma ricambia costruendo panorami interiori che danno indubbie soddisfazioni.» Nella direzione dell’analfabetismo matematico si muove anche Dario Bressanini, in un articolo del febbraio di cinque anni fa, ma sempre attuale: si parla, nello specifico, di correlazione, ovvero delle frasi che spesso attirano la nostra attenzione sui giornali, come “il vino previene gli infarti”, “il latte causa l’osteoporosi”, “il tè verde protegge dall’invecchiamento”. Nello specifico, per farci cogliere il paradosso di alcune affermazioni, Bressanini parla di un articolo del 2012 della rivista New England Journal of Medicine, «sulla correlazione tra il consumo di cioccolato di una nazione e il numero di premi Nobel vinti da cittadini di quella nazione.» In realtà, “correlation is not causation”, ovvero la presenza di una correlazione non indica un rapporto di causa ed effetto, mentre al contrario, se esiste una rapporto di causa ed effetto, allora ci sarà una correlazione. La verità è che gli studi sulle correlazioni hanno una loro utilità: «Nel caso una correlazione esista può valere la pena proseguire le ricerche e scoprire se davvero esiste un rapporto di causa ed effetto.»

Negli ultimi giorni la matematica è riuscita a far parlare di sé, visto che il 31 gennaio il ministero dell’istruzione ha comunicato le materie della seconda prova di maturità, ultima maturità “alla vecchia maniera”, mentre cominciano già le supposizioni per la nuova maturità del 2019. Da un lato, un sospiro di sollievo per gli studenti della quinta del liceo scientifico, visto che è uscita ancora matematica e non la temuta fisica, ma la correzione della prova sarà affidata al commissario esterno e questo non renderà le cose facili per gli studenti. La matematica ha fatto parlare di sé anche per una celebrazione più simpatica: il 7 febbraio 2018 è stato l’e-day, ovvero la giornata di e, la costante nota come numero di Eulero e il motivo è, come sempre, associato alla data scritta in notazione anglosassone, visto che la costante ha un valore approssimativo di 2,718. Come tutti i numeri irrazionali, e ha infinite cifre e, all’interno dell’elenco, possiamo ritrovare il nostro compleanno: ecco un link che può aiutarci in tal senso! Il mio compare alla 26.277a cifra e, in ordine di apparizione, è il 338° compleanno.

Massimo Sandal, ricercatore in biologia molecolare e specializzato in dinamica delle proteine, ha scritto su “Il Tascabile”, una «rivista online a vocazione enciclopedica», un articolo dedicato alla Medaglia Fields (prossima assegnazione ai primi di agosto di quest’anno). L’incipit dell’articolo ci lascia intuire il tema: «Oggi guardiamo alla Medaglia Fields come a un simbolo della superiorità della matematica sulle divisioni terrene. La storia di questo premio, però, è attraversata da divisioni, conflitti, polemiche e controversie, e il suo futuro è probabilmente da riscrivere.» Si tratta di un bellissimo articolo, che ricorda tutti i principi alla base dell’assegnazione della medaglia, che, nelle intenzioni dell’ideatore, non avrebbe nemmeno dovuto portare il suo nome. Da un lato, la medaglia ha il volto di Archimede con la frase di Manilio “Elevarsi al di là di se stessi e conquistare il mondo”. «Il nome del vincitore appare sul margine: nelle parole del matematico francese Cédric Villani “è scritto molto piccolo. È piccolo perché noi matematici siamo piccoli, di fronte al risultato matematico”.» Nell’articolo, si celebrano la bellezza e l’originalità della matematica, mentre la vita del resto del mondo – in particolar modo i conflitti internazionali – va a rovinare questo bellissimo e delicato equilibrio della comunità matematica. «Questo articolo parla di un premio di matematica e di matematici, ma non parla praticamente mai di matematica. Il problema non è solo la mia vergognosa ignoranza in materia. La matematica contemporanea è una delle discipline più difficili in assoluto da divulgare.» Parlando dell’interconnessione esistente tra i matematici, l’autore cita Fosco Loregian, un giovane matematico: «Tra sei edizioni della medaglia Fields almeno un vincitore avrà fatto le elementari con un iPad in mano. Difficile credere che questa sproporzione vertiginosa tra la tecnologia avuta a disposizione in passato e ora non cambierà radicalmente la forma della matematica che verrà prodotta. La matematica è una pratica eminentemente sociale, e la tecnologia la renderà sempre più sociale. Oggi ci sono teoremi che nascono da discussioni online su StackExchange, esistono libri di matematica pura che vengono sviluppati in crowdsourcing – per la disciplina è un evento epocale.»

Non è un caso, quindi, che anche il ministero dell’istruzione abbia deciso di proporre un «regolamentato utilizzo dello smartphone e degli altri device digitali in classe», anche in considerazione del fatto che «negare che le tecnologie siano parte integrante anche dell’istruzione sarebbe ipocrita».

Mentre le immagini affascinanti della Terra vista dallo spazio dall’auto di Elon Musk (imperdibile il post dell’astrofisico Luca Perri al riguardo) e la notizia delle prime prove dell’esistenza dell’odderone (odd significa dispari: non sarebbe più giusto chiamarlo disparione? Citazione da Facebook di Marco Fulvio Barozzi, in arte Popinga) invadono il web, un’altra parte dei social è impegnata a discutere delle serate del Festival di Sanremo. Fra le nuove proposte, troviamo Lorenzo Baglioni, trentunenne laureato in matematica e con qualche anno di pratica di insegnamento. Partecipa con il brano “Il congiuntivo”, ma è capitato di citarlo anche in una newsletter precedente, sia per il suo rap dedicato al teorema di Ruffini sia per la canzone sulla teoria della relatività (ma ce ne sono anche altre, tutte scientifiche e con fini didattici).

Secondo Arthur C. Clarke, autore di fantascienza, «ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia»: Anton Spraul, con il suo libro “Bit a catinelle”, ci invita a guardare al di là della magia per comprendere il reale funzionamento del software, in modo da evitare che l’utilizzo della tecnologia informatica sia «riservato a una élite tecnologica». «Lo stile didattico dell’autore (ripetizione dei concetti chiave, presentazione di esempi, schematizzazione) rende facile anche il concetto più complesso e contenuti abbastanza elevati diventano alla portata di tutti. Il fatto che abbia insegnato per più di quindici anni i fondamenti dell’informatica offre una certa garanzia per quanti vogliono impegnarsi nella lettura di questo testo.» Vi invito a visitare il suo canale YouTube, con il quale approfondisce i concetti espressi nel libro grazie ad alcune animazioni.

Concludo la ricca selezione di questa newsletter con il gioco online di Redooc per celebrare l’8 Marzo, per il quale non c’è ancora un collegamento online, ma c’è l’immagine allegata*. «In occasione dell’8 Marzo 2018, Redooc.com, piattaforma di didattica digitale dedicata alle materie STEM (Science Technology, Engineering, Mathematics), vuole dare l’opportunità di mettere in pratica e accrescere le proprie competenze STEAM (STEM with Arts) alle ragazze a ai ragazzi delle scuole Secondarie di I e II grado. Per far questo, organizza un gioco online per la promozione delle discipline scientifiche, a partire dalla matematica: Il Marzo delle STEAM. I destinatari della sfida online sono tutte le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, comprese le Scuole Italiane all’estero.»

 

Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!

Daniela

 

*L’altra immagine è una celebrazione, in stile matematico, dell’imminente S. Valentino.

Gli allegati sono presenti per coloro che hanno ricevuto la newsletter via posta elettronica.

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