Il nuovo anno scolastico è alle porte e credo che rileggere i 20 consigli rivolti a un amico insegnante da Bruno D’Amore e Martha Isabel Fandino Pinilla (articolo del 2017) faccia sempre bene: i consigli sono pensati per un insegnante di scuola primaria, ma ci sono cose che vanno bene a tutti i livelli. Si parla della necessità di investire in fantasia e professionalità per rendere accattivante la matematica, si parla dell’errore come di un mezzo per imparare, si invita il docente a curare la propria formazione anche in termini di didattica della matematica, si parla di trasmettere passione e, soprattutto, si ricorda di “Insegnare con amore”. Una seconda riflessione ci viene proposta da Federico Benuzzi, «professore, conferenziere, presentatore, giocoliere, attore», come si presenta nella home del proprio sito: la riflessione riguarda la necessità di proporre agli studenti le dimostrazioni dei teoremi. L’articolo è un estratto della relazione dell’anno di prova dopo essere passato di ruolo e sottolinea che la matematica è «un linguaggio auto-consistente, una teoria assiomatica, un frutto dell’intelletto, dell’immaginazione, della deduzione, dell’astrazione, della generalizzazione», ma viene troppo spesso ridotta a un gioco di regole, rendendo il suo mondo incomprensibile, temuto e generalmente non vissuto. Benuzzi ci ricorda che «lo studio delle dimostrazioni va proprio nella direzione di sviluppare tutti gli aspetti dell’intelligenza logico-critica» e quindi è necessario.
La matematica riesce sempre a sorprenderci, intromettendosi anche in una domanda di cultura generale al test di medicina e odontoiatria: il Corriere della Sera paragona, simpaticamente, lo smarrimento di don Abbondio per Carneade allo sconcerto dei futuri medici di fronte alla domanda sui frattali e, per colmare la lacuna ci regala la definizione di questo splendido oggetto matematico (scusate la divagazione, ma splendido davvero per la mia scuola, visto che abbiamo deciso di partecipare alla XVI edizione del festival di BergamoScienza proprio con i frattali…).
Il 27 settembre prossimo Google festeggia il ventesimo compleanno (registrato il 15 settembre 1997, festeggia il proprio compleanno il giorno in cui viene registrato il record di pagine indicizzate): Federico Pedrocchi e Chiara Albicocco, conduttori del programma “Due pesi due misure” di Radio 24 hanno ospitato recentemente Paolo Alessandrini, autore del blog Mr. Palomar, che ha raccontato la storia della nascita del nome del famoso motore di ricerca. Tutto cominciò intorno al 1920, con il matematico statunitense Edward Kasner, che cercava un nome per il numero formato da un 1 seguito da 100 zeri: i suoi nipotini gli suggerirono «googol» e lui poi scelse «googolplex» per il numero formato da un 1 seguito da un googol di zeri. Gli studenti Larry Page e Sergey Brin scelsero questo nome, che in qualche modo è una metafora della vastità del web, per il loro motore di ricerca e Googleplex divenne il nome degli uffici di Google.
La matematica può aiutare anche a riflettere sui pregiudizi e sulla segregazione, come avviene con questa parabola dei poligoni, realizzata da Vi Hart e Nicky Case: si tratta di «una storia su come scelte innocue possano avere effetti nocivi sulla società», ma è anche un gioco per riflettere su come «piccoli atteggiamenti individuali possano portare a grandi tendenze collettive». La matematica è davvero una grandissima risorsa…
Il 26 agosto scorso, Katherine Johnson ha compiuto 100 anni: insieme a Mary Jackson e Dorothy Vaughan è stata protagonista del film «Il diritto di contare» (rivedere il trailer mi emoziona ancora), che ha ripercorso la loro vicenda come calcolatrici della NASA: donne tenaci che hanno saputo vincere i pregiudizi e dare il proprio contributo alle missioni spaziali. Dopo un libro, un film, i riconoscimenti della Nasa, la medaglia per la libertà conferitale da Obama nel 2015 e un set della Lego dedicato alle grandi donne, ora esiste anche una bambola Barbie che ha le sembianze della Johnson. Celebrata, apprezzata… e finalmente ricordata per il suo grande contributo.
La partecipazione delle donne alla ricerca scientifica va continuamente ricordata e la trentunenne Jessica Wade, ricercatrice in fisica presso l’Imperial College di Londra, si sta dedicando proprio a questo, scrivendo una biografia al giorno su Wikipedia, su una donna che ha conseguito risultati nel campo delle discipline Stem. Finora ha completato 280 profili e da quando il Guardian ha parlato di lei, riceve centinaia di mail da sconosciuti che le suggeriscono storie, nomi, scoperte. Anche Gabriella Greison, scrittrice e attrice, ha dedicato un libro a «Sei donne che hanno cambiato il mondo»: da Ipazia a Fabiola Gianotti, la Greison fa una vera e propria carrellata e ci racconta la storia di Marie Curie, Lise Meitner, Emmy Noether, Rosalind Franklin, Hedy Lamarr e Mileva Maric. In questa puntata di Eta Beta(programma di Radio1), Gabriella racconta il proprio lavoro, e alla sua si uniscono le voci di Silvia Giordani, chimico che con le nanoparticelle contribuisce alla lotta ai tumori, e di Loretta Falcone, scienziata della Nasa che riesce a guarire il figlio, vittima della sindrome di Pandas.
In conclusione, un paio di simpatiche curiosità, sempre riguardanti la matematica che emerge nei posti più impensabili: sulla nuova serie delle banconote della Banca nazionale svizzera non compariranno più i volti delle grandi personalità, ma alcuni aspetti tipici della Svizzera. La cosa buffa è che la banconota da 200 franchi riporta la regola della mano destra! Sempre restando in campo economico, possiamo ritrovare la sezione aurea nelle carte di credito: il modo che ci viene suggerito per individuare il rettangolo aureo è davvero semplice e simpatico. Il post si conclude con una citazione di Keplero: «La geometria possiede due grandi tesori: uno è il teorema di Pitagora; l’altro la divisione di una linea secondo il rapporto estremo e medio. Possiamo paragonare il primo a una certa quantità d’oro, e definire il secondo una pietra preziosa.»
Per augurare un buon rientro in classe a tutti coloro che stanno per riprendere un nuovo anno scolastico, un simpatico filmato intitolato Matematica Alternativa: il filmato è in inglese (non ho trovato la versione in italiano), ma i sottotitoli in italiano sono ben fatti. Il lunedì, questa insegnante si ritrova davanti un alunno molto arrabbiato che contesta la F assegnatagli nel test, per colpa di una serie di errori commessi nello svolgimento delle addizioni. In un crescendo di litigi, che peggiora subito dopo il colloquio con i genitori, si arriva a coinvolgere anche i media, che parlano di Mathgate. La fine… beh, non vi rovino il finale, ma in questo mondo in cui la matematica è realmente un’opinione, la conclusione non può che essere degna!
Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela