237 - 9 marzo 2025

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237 - 9 marzo 2025

La staffetta delle scienziate

In occasione della Giornata Internazionale della donna, la puntata di Radio3 Scienza di venerdì 7, intitolata La staffetta delle scienziate, ha preso spunto da un editoriale comparso sulla rivista Nature un paio di giorni prima: Dietro ogni ricercatrice di successo, c’è un’altra grande donna nella scienza. Elisabetta Tola ha intervistato cinque scienziate, chiedendo loro di parlare delle donne dalle quali hanno tratto ispirazione nel loro percorso scientifico: Elisa Palazzi, docente di fisica del clima all’Università di Torino, ha parlato di Susan Solomon, che fra l’altro ha avuto occasione di incontrare, Paola Bonfante, docente di biologia vegetale all’Università di Torino, ha parlato di Lynn Margulis. Mentre si aggirava per le sale del museo dedicate a Mary AnningChiara Ceci, naturalista a Cambridge, ha parlato proprio di lei, mentre Francesca Bianco, direttrice del dipartimento vulcani dell’INGV, ha parlato di Inge Lehmann. Della cinquina ha fatto parte anche una matematica, Silvia Benvenuti, del dipartimento di informatica dell’Università di Pisa, che ha parlato di una sua ex docente: Margherita Galbiati. Nel corso della puntata, ci sono stati gli interventi dei radioascoltatori, che hanno citato le insegnanti o le scienziate che hanno in qualche modo diretto le loro scelte professionali. Personalmente, non ho avuto una figura di riferimento, né maschile né femminile, ma questo è sicuramente dovuto alla mia scarsa conoscenza della storia della matematica all’epoca delle scuole superiori: gli unici nomi che ho sentito con una certa frequenza, ma che restavano, appunto, solo nomi, erano quelli di Gauss, Lagrange, Cauchy e Weierstrass, ma nulla sapevo delle loro vite.
Anche il Google Doodle dell’8 marzo era dedicato alle donne e agli studi STEM per le donne: cliccando sul Doodle si aprivano una serie di risultati che spaziavano dalla pagina di Wikipedia Donne nelle discipline STEM, ai collegamenti che facevano riferimento al gender gap, agli stereotipi, alle disparità di genere fino ad un articolo di Repubblica del giugno 2023, intitolato Gender gap, la voragine femminile nelle discipline STEM nasce a scuola.

Grandi matematiche

Venerdì c’è stata una lezione per il corso di metodologia CLIL che sto seguendo e, visto che gli insegnanti coinvolti sono di discipline diverse, stiamo lavorando sull’educazione civica per avere un comune tema di confronto. Per venerdì, vista la vicinanza alla Giornata Internazionale della Donna, la docente ci ha suggerito di lavorare sulle differenze di genere. Ne ho approfittato per portare tre libri che, al momento, sono pubblicati in Italia solo in inglese: sono libri illustrati che parlano di matematiche, che hanno vissuto in epoche diverse. Il primo libro riguarda Sophie Germain, e già il titolo, Nothing stopped Sophie, mette in evidenza la sua determinazione, che mi è stata di ispirazione per realizzare il video per #peopleformath2024. Il secondo libro è la biografia di Emmy Noether, raccontata da Elaine Becker e illustrata da Kari Rust con grande maestria: il sottotitolo dice molto, visto che fa riferimento al fatto che Emmy Noether sia stata una grande matematica, la più importante, ma che pochi ne abbiano sentito parlare (e in effetti al corso venerdì la conoscevano solo i colleghi di matematica). L’ultimo libro è Maryam’s magic e racconta la vita di Maryam Mirzakhani, facendo riferimento alla sua bacchetta magica, ovvero il teorema grazie al quale le è stata assegnata la Medaglia Fields nel 2014. Anche in questo caso, ma stavolta per #peopleformath2023, ho realizzato un video, per parlare della matematica che amava raccontare storie: in alcuni fotogrammi del video si possono riconoscere le illustrazioni del libro.

Bias pericolosi

Molti sono i bias con i quali la matematica si trova a combattere, ma forse i peggiori sono quelli che riguardano il calcolo delle probabilità. Comincerei con Vincenzo Mauro, alias 3minuticolprof, che indaga la probabilità di impatto tra la Terra e il celebre asteroide del 2032. Le probabilità sono salite per alcuni giorni, occupando le pagine dei giornali che, con toni allarmistici, hanno fatto leva sulla nostra paura per guadagnare qualche click. Ma perché cambiavano le probabilità? Perché, come ricorda il prof: «Il cambiamento è l’essenza della probabilità, che è una misura della nostra conoscenza allo stato attuale dell’informazione».
Il secondo bias riguarda la convinzione che esistano i numeri ritardatari nel gioco del Lotto, ovvero l’idea che ogni estrazione condizioni le successive. La notizia riguardante una grossa vincita al Lotto si è guadagnata le prime pagine dei giornali, visto che pare sia dovuta all’utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte di alcuni studenti di matematica e fisica. In attesa di sentire la voce dei ragazzi (magari… prima o poi!), direi che val la pena ascoltare alcune voci autorevoli, come 3minuticolprofFederico Benuzzi, che mettono i puntini sulle i sottolineando le contraddizioni dei giornali e ricordando che il gioco d’azzardo è una truffa. Anche Marco Menale, dalle pagine di MaddMaths!, parla di questa notizia, ipotizzando l’utilizzo delle serie storiche. Le due soluzioni offerte da Marco Menale non sono simpatiche né per gli studenti né per lo Stato, perché in un caso si tratterebbe di un bias cognitivo e nell’altro di una mancanza di equità nelle estrazioni.

14 marzo

Il 14 marzo, ovvero la Giornata Internazionale della Matematica, è imminente ed il Carnevale della Matematica uscirà puntuale tra le pagine del Blog DropSea di Gianluigi Filippelli. In questo periodo (impegnato e impegnativo), ho deciso di proporre un contenuto un po’ vecchio, ma mai pubblicato: si tratta del resoconto di un laboratorio proposto nell’edizione di BergamoScienza del 2017, in cui il tema era il Cerchio a 360°. Uno dei laboratori proposti aveva a che fare con le Geometrie non euclidee ed era stato progettato e realizzato con tale competenza e maestria, che ci sembrava brutto perdere il lavoro fatto dai ragazzi. Insieme all’amica e collega Carolina Bergamini, abbiamo deciso di partecipare al Premio Bruno Rizzi, che si è tenuto nell’estate del 2018, con un articolo che raccontasse proprio questo laboratorio. Anche se l’articolo non è stato premiato, ho pensato fosse un peccato lasciarlo chiuso in un cassetto (o meglio: nascosto in una cartella del mio pc), perciò ho colto l’occasione per pubblicarlo.
Mentre cercavo i miei video per linkarli, mi sono imbattuta in un video del Math-segnale che non avevo mai visto e che si intitola Lo sapevi? Fake news su Pi greco!! Il video, come sempre, è davvero interessante e parla della normalità di pi greco. In una newsletter di qualche tempo fa credo di aver contribuito anch’io a diffondere questa fake news, perciò faccio ammenda ora condividendo il video di Davide e Riccardo, che spiegano questo argomento con grande chiarezza.

Buona matematica e buon cammino! Ci sentiamo tra DUE settimane!

Daniela


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