Venerdì, 10 Luglio 2020 00:00

159 - 10 Luglio 2020

Tra i libri che recensisco per il mio sito, ci sono quelli che scelgo di leggere e quelli che mi vengono inviati perché ne faccia una recensione. Comprendere e vivere la matematica nella docenza appartiene alla seconda categoria e ringrazio di aver avuto questa opportunità. Il libro della prof.ssa Viviana Malvasi ha a che fare con un’esperienza realmente vissuta: il disagio per gli sconfortanti risultati dei test Invalsi, che rappresentano un’Italia a due velocità, è diventato la scelta di intervenire sulla propria didattica per realizzare un cambiamento significativo nei risultati dei propri alunni. Mentre l’anno scolastico passato si sta sedimentando nella memoria e l’imminente anno comincia a invadere la mente con progetti e nuove idee, questo è il libro migliore per avviare una riflessione sulla didattica e per far nascere nuovi spunti e dare nuovi stimoli ad un’attività didattica che deve, per forza di cose, rinnovarsi ogni giorno. Forse ho sentito una particolare affinità con la Malvasi perché io stessa sottolineo – nelle mie riflessioni per Redooc sulla DAD – che «la didattica è un dialogo continuo ed è un aggiustare il tiro ogni volta che senti che qualcosa non va», ma credo sia necessario per ogni insegnante mettersi in discussione per migliorare la propria azione didattica.

Ho letto invece Quando l’oceano si arrabbia perché conosco personalmente l’autore, Luciano Canova, che ho incontrato per la presentazione del libro Il metro della felicità (il link rimanda alla TedxVicenza), che si riferiva all’economia della felicità, ed inoltre mi aveva colpito la biografia sui generis di Galileo Galilei. Nella sua ultima pubblicazione, Canova si dedica a John Maynard Keynes, matematico e primo fra gli economisti, al centro delle vicende storiche del secolo scorso. «Conoscendo lo stile di Canova, sapevo di poter contare su una descrizione accurata, ma al tempo stesso semplice, dei problemi economici affrontati da Keynes, ma sono rimasta conquistata dalla vicenda umana dell’economista». Nella mia recensione, sottolineo che la lettura «è consigliata soprattutto agli insegnanti, che hanno il compito di accompagnare i propri studenti verso la vita adulta e non possono permettersi di continuare a formare “cittadini che arrivano all’età del voto senza avere la benché minima idea di che cosa sia l’economia”, ma anche a tutti coloro che vogliono leggere la realtà in modo più realistico e rinunciando a luoghi comuni e inutili semplificazioni».

Anche del terzo libro conosco personalmente l’autore, Alfredo Marzocchi, mio insegnante di Analisi 1 all’università. Il libro, Salendo su un foglio di carta, è stato scritto insieme a Stefano Martire, giovane laureato in matematica. «Nel libro non mancano le dimostrazioni, ma sono spiegate in modo semplice e il testo non perde la sua vena umoristica, anche grazie alle battute che trovano spazio tra le pagine. Il libro è consigliato a tutti: agli insegnanti alla ricerca di nuovi stimoli da fornire agli alunni e agli alunni che sono annoiati dalle solite spiegazioni, ma anche a quegli adulti che sentono di avere un conto in sospeso con la matematica». Nel libro si parla anche della “geometria del taxi”, con una definizione particolare di distanza che, in tempi di distanziamento sociale, Mr Palomar, ovvero Paolo Alessandrini, usa per fare un parallelismo tra Covid e matematica. Dopo aver parlato delle tre proprietà della distanza, ne deduce «una quarta, molto semplice, che stabilisce che la distanza tra due elementi dell’insieme M può essere un numero positivo oppure uguale a zero, ma non può essere un numero negativo». E conclude il suo post con la distanza di Manhattan, di Hermann Minkowski, descritta molto bene con un’immagine e indicata, appunto, come “geometria del taxi”.

Il quarto libro è dedicato ai bambini, perché è una favola matematica, scritta da Germano Pettarin e Jacopo Olivieri, La rivincita delle 4 operazioni. I simboli delle quattro operazioni sono stati cacciati da Typotopia, perché ritenuti inutili dagli altri trecento caratteri di stampa. Solo mettendosi in viaggio, riescono a conoscere realmente se stessi e a scoprire il proprio ruolo tra i numeri. Nel recensire il libro precedente di Pettarin e Olivieri, Le cose non quadrano… ci vogliono i cerchi!, avevo detto che i loro libri hanno «il sapore di certe favole di Gianni Rodari» ed è proprio del fantastico maestro/narratore che parla Paolo Alessandrini, citando il brano “A inventare i numeri”. (Il pezzo che ho linkato è l’ottavo episodio della serie sulla matematica rodariana).

Oltre alle letture, ci sono altri due interessanti suggerimenti per questa estate che è ancora agli inizi: il primo è la Nuova Lettera Matematica, che riparte dal numero 1, un nuovo inizio come lo definiscono quelli di MaddMaths! La “Lettera Matematica Pristem” «per oltre 25 anni e ben 107 numeri ha animato il panorama culturale italiano con la sua presenza fatta di proposte originali, profonde e veramente interdisciplinari», ma ad un certo punto ha dovuto interrompere la pubblicazione. Ed eccola tornare sulla scena, con una nuova casa editrice: quello proposto da MaddMaths! è un numero di prova. Scaricatelo e godetevi la lettura, a cominciare dall’editoriale riportato proprio al link indicato.

Il secondo suggerimento è proposto dal Politecnico di Milano, con Streetmath: si tratta della «nuova app del Politecnico di Milano che punta a un obiettivo ambizioso ma difficile: rendere amata la matematica». Parte da situazioni reali per educare alla capacità logica, proponendo la soluzione di sfide quotidiane: in altre parole, parte dalla soluzione dei problemi reali, un po’ come il libro di Viviana Malvasi citato all’inizio della newsletter. «La app si divide in due parti. La prima, “Sfide”, riguarda la vita lavorativa, gli aspetti sociali, la gestione della casa, problemi amministrativi o burocratici. […] La seconda “Richiami di Matematica” ha l’obiettivo di richiamare o presentare concetti e strumenti matematici».

Concludo con il terzo mini-filmato di Federico Benuzzi, Non esistono domande banali: due minuti densi di concetti per ricordarci che “Non esistono domande banali, esistono soltanto risposte superficiali!”

 

Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!

Daniela

Letto 1352 volte Ultima modifica il Sabato, 03 Ottobre 2020 13:23

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