È ormai noto a tutti che il 14 Marzo si festeggia il pi-day, ma forse pochi sanno che anche il 22 luglio si festeggia il pi greco, perché 22/7 è un’approssimazione di pi greco nota fin dai tempi di Archimede. Maria Intagliata ha ricostruito i passaggi che hanno portato all’approssimazione di 22/7, in un post su Facebook intitolato Oggi 22/7, che per “deformazione professionale” leggo ventidue settimi… Maria Intagliata, dell’Università degli Studi di Catania, ci parla del metodo di esaustione, che Archimede considerava il «metodo di dimostrazione rigorosa per eccellenza»: grazie ad esso e considerando poligoni regolari inscritti e circoscritti alla circonferenza, Archimede trovò un’approssimazione di pi greco pari a 22/7. «Nel suo calcolo approssimato del rapporto tra circonferenza di un cerchio e diametro, Archimede diede un’ulteriore prova della sua abilità nell’esecuzione di calcoli», visto che cominciò dall’esagono regolare e, raddoppiando il numero dei lati, arrivò ad un poligono di 96 lati.
Il 14 marzo di quest’anno si è celebrata la prima Giornata Internazionale della Matematica, che aveva come tema La Matematica dappertutto. La prossima Giornata avrà come tema Mathematics for a Better World, ovvero Matematica per un mondo migliore. «Mentre il mondo si trovava alle prese con la pandemia causata dal Covid-19, la matematica ha offerto i suoi modelli e i suoi strumenti per aiutarci a capire, monitorare e controllare la diffusione del virus. È stata usata anche per prevedere il tempo e per prepararsi a disastri naturali. Ci mette in guardia dal cambiamento climatico e ci aiuta ad anticipare e mitigare le sue conseguenze. La matematica è centrale per l’organizzazione della società per il benessere di tutti i cittadini. Ottimizza le reti di trasporto e di comunicazione e rende possibile pianificare e gestire la salute, l’economia e il sistema sociale. Scienza e matematica hanno un ruolo cruciale nelle decisioni per promuovere la pace e la giustizia sociale. Come linguaggio comune del pianeta, la matematica è una parte essenziale dell’eredità culturale umana.»
Del ruolo della matematica nel combattere il Covid si è parlato a più riprese, ma ora l’occasione ci viene fornita dall’intervista di Roberto Natalini a Andrea Crisanti, medico, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Natalini parte da un’affermazione del medico, secondo il quale in giro ci sia “troppo plexiglass e troppo pochi modelli matematici”: «mi sembra che spesso le decisioni vengano prese sulla base di paure, spinte politiche e altre esigenze senza minimamente valutare gli scenari e le loro conseguenze. Mentre i modelli matematici possono aiutare a valutare l’impatto di determinate decisioni o di determinate ipotesi», risponde il medico. Ma non bastano i modelli matematici: Crisanti sostiene la necessità di profilare le persone per poter realizzare dei modelli che descrivano il rischio individuale di contrarre il virus e, in questo lavoro, è necessario che il matematico interagisca con il sociologo. «Applicando questo tipo di analisi ad ogni singola scuola si potrebbe stimare il rischio a livello di classe, con un grande livello di granularità e il dirigente scolastico potrebbe a quel punto prendere delle decisioni abbastanza mirate». In altre parole: la medicina e la matematica da sole non possono portarci alla decisione migliore, ma incrociando fra loro le singole discipline si può arrivare a combattere l’epidemia. D’altra parte, per il vaccino si prospetta una lunga attesa, perciò l’intercettazione del virus e dei nuovi focolai può essere l’unico modo per vincere la partita.
L'assemblea generale della European Women in Mathematics si è tenuta online, a causa dell’attuale pandemia. Durante l’ultima riunione, si è deciso di rendere EWM a tutti gli effetti un membro dell’European Mathematical Society e in questo modo “contribuirà a rafforzare le collaborazioni delle società matematiche nazionali” e “prenderà parte al processo decisionale di EMS”. È un risultato davvero importante quello conseguito, segnale di un cammino, quello del riconoscimento del ruolo della donna nell’ambito scientifico, che ha richiesto anni per giungere a compimento: è sufficiente pensare alla vicenda di Ginestra Amaldi Giovene, la moglie di Edoardo Amaldi, uno dei collaboratori di Fermi. Donna dai grandi interessi scientifici, dopo la laurea in astronomia, voleva ottenere un posto di lavoro come ricercatrice, ma Orso Mario Corbino, così lungimirante per altri aspetti (basti pensare al suo ruolo nella crescita del gruppo di via Panisperna), non voleva le donne “tra i piedi”. Non era certo una novità: «all’epoca la ricerca scientifica era di fatto preclusa alle donne, che hanno iniziato ad entrare in massa nei ranghi più bassi del mondo scientifico solo dopo gli anni ‘70 del secolo scorso». La crescita del ruolo delle donne nella ricerca, non solo scientifica, è mostrata anche nel libro di Rita Levi-Montalcini Le tue antenate, pubblicato nel 2008 dalla casa editrice Gallucci. «Voglio che le bambine sappiano che per millenni alle donne è stato impedito l’accesso alla conoscenza», dichiarò la Montalcini: ecco perché questa raccolta di biografie è così importante non solo per le ragazze, ma per tutti.
Nel libro La nonna di Pitagora, Bruno D’amore e Martha Isabel Fandiño Pinilla hanno inserito anche due donne, Ipazia e Maria Gaetana Agnesi, tra i dieci matematici descritti in forma di favola (stando ai racconti del libro, i loro risultati sarebbero “merito” di personaggi secondari come, ad esempio, la nonna di Pitagora). L’intento degli autori è quello di promuovere l’amore per la matematica, utilizzando piccole favole per aiutare gli adolescenti a memorizzare meglio le scoperte matematiche descritte nel libro. La scelta di Ipazia non è casuale: per poco che si sappia di lei, tra le matematiche del passato è probabilmente la figura più affascinante. Questo cartone animato a lei dedicato e realizzato da Soraya Filed Fiorio per TED-Ed (e del quale è possibile visualizzare la trascrizione anche in italiano) non è che un esempio di come la figura della più grande studiosa di Alessandria nell’antichità abbia colpito l’immaginazione di molti.
Continuano i brevi video di Federico Benuzzi, nello stile piano sequenza (ovvero senza ciak e montaggio): il primo è una risposta alla polemica nata attorno al ponte di Genova. Benuzzi ne approfitta per parlare di velocità media e, così facendo, ci mostra come la polemica sia inutile, perché il risparmio di 25 secondi per la percorrenza del ponte ci sarebbe costato un aumento di 3/4 anni nella realizzazione del ponte stesso. Nel secondo filmato, Benuzzi ci parla del tavolo da biliardo, “un buon motivo per studiare fisica”: al centro del discorso ci sono i principi di conservazione e, in particolare, gli urti. Per tutti coloro che si ritroveranno a spiegare gli urti nel prossimo anno scolastico, questo video è assolutamente da vedere: pochi insegnanti sarebbero in grado di realizzare i tiri necessari sul tavolo da biliardo, ma Benuzzi ci salva e va anche oltre, mostrandoci addirittura come realizzare il moto parabolico.
Nel mio piccolo, sto cercando anch’io di realizzare piccoli video di geometria euclidea, per offrire ai miei alunni che l’anno scorso hanno frequentato la prima liceo scientifico, l’opportunità di ripassare e di mettersi alla prova con alcune dimostrazioni di geometria euclidea. Per ora ce ne sono solo tre, ma conterei di incrementarli, con il ritmo di uno a settimana. Lo stile che ho scelto di imitare è quello di Presh Talwalkar, che con il suo canale MindYourDecisions ci propone dei quesiti matematici, offrendoci poi anche più di una soluzione, come nel caso di The Stacked Cubes Puzzle che, oltre a usare la similitudine tra i triangoli, usa anche la geometria analitica dello spazio.
Sulla stessa linea di pensiero, ma senza video, troviamo due libri: Dar la caccia ai numeri e Matematica per giovani menti, entrambi scritti da Daniele Gouthier e Massimiliano Foschi. Li possiamo ascoltare in questa intervista realizzata l’8 novembre scorso dopo una conferenza tenuta per la XII edizione del Festival della Scienza di Cagliari. Nelle intenzioni degli autori, ognuno può scegliersi il proprio percorso all’interno dei due libri, perché il rapporto che ognuno di noi ha con la matematica è personale. Il vero successo è che entrambi i libri invogliano a fare matematica: in fondo, questo genere di giochi si può fare anche sotto l’ombrellone, basta avere con sé una penna e un foglio di carta. Il primo a giocare con la matematica è proprio Massimiliano Foschi, che in questa intervista per il sito della Bocconi, mostra di avere le idee già chiare, nonostante la sua giovane età.
Concludo il percorso con gli “Itinerari” scritti da Sandra Lucente, docente di analisi all’Università di Bari: i suoi due libri, “Itinerari matematici in Puglia” e “Itinerari matematici in Basilicata”, sono i diari di viaggio di Paul, che riesce a trovare la matematica ovunque. «Paul è un personaggio molto libero» e, come tutti i matematici, usa un taccuino per prendere appunti ed è questo il motivo per cui nei libri troviamo, oltre alle fotografie dei luoghi, le immagini dei suoi appunti. I libri si pongono come una sfida a cercare la matematica attorno a noi.
Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela