Ogni volta che mi imbatto in una immagine matematica che mi piace, la salvo in una cartella per le newsletter in ordine crescente di numerazione, in modo che quando la devo allegare, mi basta fare riferimento al numero. Con un po’ di sconcerto, ho visto l’immagine di questo valore assoluto che va a donare il sangue e che dichiara che è impossibile per lui avere un Rh negativo, subito dopo aver prenotato il test sierologico per il personale scolastico. La coincidenza ha del grottesco.
Soprattutto se si considera che l’idea era di partire da un articolo che parla di un errore (comune a molti) che si commette quando si sente parlare di crescita esponenziale. Per darvi l’idea di quale sia l’errore, comincio con un indovinello matematico che conosce diverse versioni: sapendo che una ninfea in un lago raddoppia la sua superficie ogni giorno e che impiega 100 giorni per coprire tutta la superficie del lago, quanti giorni ha impiegato a coprire la metà del lago?* Parte da un quesito simile anche l’articolo del Corriere, che richiama a sua volta un articolo della Bbc: «Immaginate che la vostra banca vi offra un piano che preveda la duplicazione del valore depositato ogni tre giorni, con un investimento iniziale di un euro. Quanto tempo vi occorrerebbe per diventare milionari: un anno? Sei mesi? 100 giorni?». Ciò che ci impedisce di cogliere la pericolosità nell’aumento dei contagi è un bias cognitivo e quindi, per certi aspetti, ne siamo vittime tutti, tranne nel caso in cui decidiamo di studiare un po’ di matematica per non incorrervi.
Di errori matematici sono piene anche le pagine dei giornali, magari perché non sempre i giornalisti si accorgono quando un politico sbaglia nel calcolo di una percentuale, errore per il quale i miei alunni si ritroverebbero un bel segno rosso sulla verifica e una decurtazione del punteggio, soprattutto considerando che l’errore è di due ordini di grandezza. Un altro errore matematico è quello svolto dai candidati al concorso per dirigenti del comune di Torino e probabilmente, a causa dell’errata formulazione di alcune domande, si arriverà al ricorso. Ne parla, con tono polemico (ma in qualche modo condivisibile) anche Luca Perri sulla sua bacheca Facebook e uno dei suoi contatti gli cita il testo incriminato: “Luigi alleva conigli e galline. Se possiede 184 capi che hanno complessivamente 64 teste, quanti sono rispettivamente i conigli e le galline?” che pare dimostrare che il testo fosse davvero formulato male.
Comunque stiano le cose è vero che è abbastanza normale vantarsi della propria incapacità in matematica, concetto che viene ripreso anche da Maurizio Codogno sul Post: «Quello che voglio rimarcare è che sessant’anni fa non era poi così strano che un poeta, laureato in scienze politiche, potesse saperne abbastanza di matematica per comporre un testo, mentre ora un ipotetico futuro dirigente comunale (e il sindacalista che è stato intervistato, e il giornalista che ha fatto l’intervista) ritengono che avere nozioni a livello della scuola media sia disdicevole.»
Forse a volte ci si dimentica che la matematica può anche essere un gioco divertente, che ci regala delle sorprese e lascia ampio spazio alla fantasia. Libri come Perché diamo i numeri? della collana Teste Toste di Editoriale Scienza serve proprio a ricordarcelo. Federico Taddia, ideatore della collana, fa le sue domande a Bruno D’Amore e il loro sodalizio ha funzionato così bene che hanno deciso di continuare l’esperienza anche con YouTube, sul canale BigBang!
Il segreto è quello di continuare a porsi domande e, soprattutto, continuare a cercare risposte. Vanno in questa direzione i video di Federico Benuzzi, che in questo caso ci racconta alcune applicazioni della legge di Bernoulli per i fluidi; il fisico/giocoliere/matematico sta cercando in tutti i modi di raggiungere i 1000 iscritti e non perde occasione per condividere con il pubblico le sue domande e le sue risposte, in modo davvero originale.
Quanto sia difficile trovare le risposte ci viene raccontato anche da Pierre Barthélémy con il suo simpatico libretto Cronache di scienza improbabile. Si tratta di 51 esperimenti improbabili: «Il fascino della scienza improbabile sta proprio qui: all’inizio provoca un sorriso, in seguito scaturisce la riflessione. E ci si accorge che, sotto l’apparente assurdità di un esperimento strampalato, prima di tutto c’è il desiderio profondo di far avanzar la ricerca.» Alcune ricerche sono dei veri e propri rompicapo: come potremmo verificare ad esempio, senza uccidere nessuno, se colpire un essere umano sulla testa con una bottiglia di birra da mezzo litro gli provocherebbe lo sfondamento del cranio?
Anche Arvin Ash, con il suo canale, cerca di rispondere a domande complesse, spiegandole semplicemente, con brevi video: usa animazioni e semplici analogie e può valer la pena seguire il suo canale. Ciò a cui faccio riferimento è il video che spiega tutta la fisica (che val la pena ricordare) in 15 minuti: la carrellata attraversa cinque aree della fisica, ovvero la meccanica classica, l’energia e la termodinamica, l’elettromagnetismo, la relatività e la meccanica quantistica. Purtroppo sono disponibili solo i sottotitoli in inglese, ma vale davvero la pena fare un po’ di fatica…
Concludo con un ultimo suggerimento di lettura, il libro di Mickaël Launay Il grande romanzo della matematica, con l’introduzione di Piergiorgio Odifreddi. Il libro racconta la storia della matematica in diciassette capitoli e sembra davvero un romanzo, mancando una trattazione teorica impegnativa, ma essendo ricco dei racconti delle vicende dei singoli matematici. L’autore scrive in modo colloquiale e la leggerezza dello scritto è un modo per invogliare alla lettura. Il libro permette di dare una maggiore sistematicità alle conoscenze che si possono avere in materia, ma i capitoli si prestano ad essere letti anche indipendentemente l’uno dall’altro, come articoli, la cui lettura richiede pochi minuti. Launay è anche l’autore di un sito, Micmaths, e dell’omonimo canale YouTube (e forse qualcuno di voi sarà contento di sapere che, una volta tanto, il canale è in francese, non in inglese).
Per quanto mi riguarda, invece, nel mio piccolo ho realizzato una storia della termodinamica in sette puntate, attraverso la staffetta dei personaggi che l’hanno resa possibile…
Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela
*Viene citato anche qui, nel test del quoziente intellettivo più breve del mondo.