In attesa di leggere il libretto di Chiara Valerio, «La matematica è politica», ho ascoltato in questo video di Chiacchiere matematiche con Chiara Valerio, condiviso sul canale dell’Università del Salento, la sua lettura di un saggio: «Scegliete le Barbie». «L’unicità non può dipendere da caratteristiche estetiche. Intuivo che per non essere intercambiabili, bisognava possedere qualcosa che nessuno poteva copiare, riprodurre e commercializzare. Qualcosa di presente e invisibile.». Chiara Valerio ribadisce in più modi diversi che la matematica aiuta ad ampliare il ragionamento, aiuta a «prendere confidenza con sistemi nei quali per poter interagire, bisogna imparare a rispettare alcune regole», perché «studiare matematica significa esercitarsi a intravvedere, a supporre, a immaginare regole che non riguardino un individuo o un oggetto, ma più individui e più oggetti e soprattutto le relazioni tra essi. Studiare matematica significa introiettare l’idea che le regole esistano e che anche quando giustamente talvolta si infrangono vengono sostituite da un altro sistema di regole.» Il tono che sentiamo in questo suo scritto è lo stesso che c’è anche nel libro, lo stesso che troviamo in tutti i suoi scritti, come in Storia umana della matematica, che ho recensito tre anni fa.
Alessandro Zaccagnini, docente dell’Università di Parma, dalle pagine di MaddMaths! ci propone un «Dialogo sui numeri primi», «un esercizio di stile in cui cercherà di parlare dei numeri primi in modo interessante senza usare formule, o quasi». Il dialogo ha per protagonisti Salviati, teorico dei numeri analitico, Sagredo, matematico di un altro settore e Simplicio, un dilettante. Nella prima giornata, si discute della natura dei numeri primi, partendo dalla domanda: «Per te il numero 1 è primo?». Durante la seconda giornata, i tre discutono i metodi per distinguere i numeri primi dai numeri composti. Si parla del piccolo teorema di Fermat, utile ma non risolutivo, perché «la condizione di Fermat, da sola, permette di individuare quasi tutti, ma non proprio tutti, i numeri composti». La loro discussione ci permette di capire come ragionano i matematici. Nella terza giornata, «si discutono i metodi per determinare i numeri primi»: si parte dal crivello di Eratostene, «un algoritmo molto popolare, perché combina semplicità ed efficienza» e si continua parlando di crittografia, finché si arriva all’algoritmo di Fermat, che ha a che fare con la differenza di quadrati, ma per la sua complessità di calcolo non è così usato. Restiamo in attesa delle giornate successive...
Intanto, ciò che dovrebbe essere chiaro per tutti è che, per quanto siano facili da definire – e quindi accessibili a tutti, i numeri primi nascondono un mondo non certo facile. Cercano di rendercelo più facile quelli del canale YouTube MATH-segnale: il loro video, Dimostrazioni eleganti: l’infinità dei numeri primi, parla della dimostrazione di Euclide, di quella di Saidak e ci insegna a generare intervalli numerici senza numeri primi.
Nel periodo della didattica a distanza, molti insegnanti si sono “riciclati” con video su YouTube. Qualcuno lo fa meglio di altri, come dimostra Federico Benuzzi, insegnante, giocoliere, attore… del quale ho già avuto occasione di parlare in queste newsletter. Tre sono i filmati che voglio condividere con voi e comincerei da Più veloce della luce?, registrato durante un giro in montagna: si parla dei concetti che hanno portato alla nascita della relatività ristretta e… anche di Tik Tok. Nel secondo video, l’oggetto sono le correlazioni: lo spunto è anche in questo caso offerto dall’attualità, ma la spiegazione è matematica. La capacità di riconoscere delle regolarità nei fenomeni che avvengono attorno a noi è fondamentale, ma non è detto che siano realmente correlati, basti pensare al legame tra vaccini e autismo. «La cultura matematico-scientifica va di pari passo con la spesa pro-capite in gioco d’azzardo»: questa è una correlazione importante ed è la dimostrazione che la conoscenza matematica può essere un vaccino per evitare di soccombere al gioco d’azzardo. Il terzo filmato continua il discorso, parlando di polpi e scommesse: qualcuno probabilmente ricorda i mondiali di calcio del Sudafrica del 2010, con il polpo Paul che è riuscito a prevedere il risultato di otto partite consecutive. La probabilità che un polpo indovini il risultato di otto partite consecutive è di 1/256: «in altre parole, è più facile che un polpo indovini otto partite consecutive, che fare 3 al superenalotto». Il quarto filmato riguarda il canale Fisica Fast: alla ricerca di un video per spiegare la regola della mano destra ai miei alunni, obbligati alla clausura della quarantena, mi sono imbattuta in questo canale e nel video il prodotto vettoriale. Forse potrebbe valere la pena iscriversi al canale, che siate insegnanti o alunni.
Nel mio piccolo, ho realizzato anch’io qualche filmato. L’ultimo, in ordine di tempo, riguarda la quantità di moto, ma soprattutto la scoperta del neutrone e la morte di Gwen Stacy, fidanzata dell’Uomo Ragno: offre alcuni collegamenti non sempre evidenziati durante la trattazione in classe e, per certi aspetti, dà un po’ di respiro tra un esercizio e l’altro.
Si è concluso pochi giorni fa il Festival di BergamoScienza, per quest’anno in edizione davvero speciale, ovvero digitale. Numerosi sono i filmati di conferenze che sono stati trasmessi in diretta (ora ne sono disponibili le registrazioni) sul canale dell’associazione, ma anche noi, come Liceo Celeri, abbiamo partecipato e attraverso il nostro canale abbiamo condiviso le attività che possono essere svolte in classe (sul mio sito trovate un resoconto dettagliato).
In questo periodo non si fa che parlare di scuola, in genere in correlazione al suo ruolo nella diffusione del Coronavirus, ma spesso se ne parla a sproposito. Sul sito di BergamoScienza sono disponibili nove racconti, intolati RaccontamiUnaScuola: sono l’occasione per parlare delle oltre sedici ore di formazione a distanza, dei circa duecentocinquanta insegnanti di Bergamo che hanno seguito le attività laboratoriali proposte nel pre-festival, sono l’occasione per parlare di una scuola vera, ma al tempo stesso diversa da quella che siamo abituati a sentirci raccontare.
Concludo la newsletter con il Premio Nobel al famoso matematico Roger Penrose: capita a volte che il premio venga conferito anche ai laureati in matematica (era capitato anche con Nash e il suo premio per l’economia nel 1994). Il sito di MaddMaths! ne parla a pochi minuti dall’assegnazione: «si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento per aver creato ingegnosi metodi matematici allo scopo di dimostrare che i buchi neri sono una diretta conseguenza della Teoria della Relatività Generale di Albert Einstein. Una conquista non indifferente se consideriamo che Einstein stesso non credeva che i buchi neri esistessero davvero. Nel gennaio 1965, dieci anni dopo la morte di Einstein, Roger Penrose dimostrò che i buchi neri possono davvero formarsi come conseguenza naturale dei processi contemplati nella teoria di Einstein e li descrisse in dettaglio: nel loro cuore, essi nascondono una singolarità in cui tutte le leggi conosciute della natura cessano. Il suo articolo innovativo è ancora considerato il contributo più importante alla Teoria della Relatività Generale dai tempi di Einstein.»
Sempre sul sito di MaddMaths!, Michele Emmer, «che ha conosciuto Penrose e con cui ha collaborato in passato», condivide con noi i suoi ricordi. Si parla di Escher e di Penrose e di quelle tassellazioni che, durante la nostra partecipazione al Festival di BergamoScienza nel 2016, abbiamo avuto occasione di conoscere e, quindi, di amare. Anche l’Università Queen Mary di Londra, nel progetto di riqualificazione edilizia del polo universitario, ha deciso di rendere omaggio al matematico, usandone proprio le tassellazioni: le fotografie di quanto è stato realizzato sono bellissime.
Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela