#meganumeropreferito
Lo scorso agosto alcuni matematici e youtuber inglesi avevano lanciato la Challenge #megafavnumbers, una serie di video su YouTube nei quali si parlava di un numero preferito maggiore di un milione: i video raccolti sono stati 290, ma la sfida purtroppo ha avuto poca risonanza in Italia. All’avvicinarsi del pi greco day, Alberto Saracco ha avuto quindi l’idea di riproporre questa iniziativa in Italia e i primi dieci video sono stati pubblicati questa mattina. Due giorni fa, Alberto aveva creato una certa aspettativa, fra coloro che lo seguono, annunciando su Facebook che sarebbe partita una bella iniziativa questa mattina alle 8, con il patrocinio di MaddMaths!, e non è stato senza curiosità che ho acceso il computer stamattina. Grazie al mio giorno libero, che cade proprio di venerdì, ho potuto guardare tutti i dieci video (mi ci sono volute quasi due ore). Il primo video che ho visto è quello di Alberto Saracco: dopo aver dimostrato che tutti i numeri sono interessanti, parla del meganumero più piccolo, ovvero 1000001. Il secondo video che ho visto è quello di Marco Menale: parla del numero di Avogadro (e devo confessare che è stato anche primo numero cui ho pensato anch’io quando ho letto dell’iniziativa di Alberto Saracco). Il MATH-segnale dedica quasi mezz’ora al cubo di Rubik, parlando di permutazioni: il viaggio non è banale, anzi forse per certi aspetti in alcuni tratti è anche un po’ impegnativo, ma è sicuramente affascinante. Paolo Alessandrini parla del numero di James Joyce: nel corso del video, ci presenta un’operazione che non conoscevo ovvero la tetrazione, che è l’iterazione dell’elevamento a potenza (esattamente come l’elevamento potenza è l’iterazione della moltiplicazione). Alessandro Zaccagnini parla del numero di Skewes, quindi di fatto parla dei numeri primi. Paolo Canova e Diego Rizzuto, di Taxi1729, raccontano la storia di Daniel Corriveau, che si svolge il 10 Aprile del 1994 al casino di Montreal: le risate sono assicurate! Irrazionalex, in un video abbastanza impegnativo, ci parla della congettura di Mertens, arrivando a parlare anche della congettura di Riemann. Raffaella Mulas, con lo stile che la contraddistingue e con la sua matematica danzante, dedica un breve video ad un numero astratto, perché ci parla degli infiniti. Federico Benuzzi non poteva che parlarci di probabilità e, con 622.614.630, ci spiega perché non è il caso di giocare al superenalotto. Preparazione 2.0 parla di fisica, ovvero della lunghezza di Planck, più piccola delle dimensioni atomiche, ma unità fondamentale di lunghezza. Insomma, ce n’è per tutti i gusti ma soprattutto c’è una sfida per ognuno di noi: finisco la newsletter e poi comincio anch’io a pensare a un numero.
Matematica e non solo
Grazie alla mia collaborazione con Redooc, ho avuto modo di essere coinvolta in una serie di webinar, proposti da Rotary per la sostenibilità, Scuola di robotica e Redooc. Nella puntata La matematica delle epidemie, in una chiacchierata con Chiara Burberi, ho presentato una parte del lavoro che ha portato ai video della matematica delle epidemie. Il webinar dura un’oretta e al link indicato è possibile scaricare le slide e la bibliografia, arricchita dagli interventi di coloro che hanno seguito il webinar.
Piergiorgio Odifreddi, nell’ambito delle iniziative del Festival di BergamoScienza, è il protagonista di La matematica è un’opinione? Gianluca Dotti, giornalista scientifico e fisico, intervista il grande matematico con domande mirate, pur lasciando grande spazio all’irriverenza e all’esuberanza di Odifreddi, membro del comitato scientifico di BergamoScienza. Si parla di matematica delle epidemie, di ignoranza matematica, dell’utilità della matematica nella nostra vita di tutti i giorni, anche in ambititi totalmente inaspettati, basti pensare alla biologia o alla teoria dei giochi che aiuta il Presidente degli Stati Uniti d’America a prendere decisioni in ambito internazionale.
Marco Franzoni propone un video sui bias cognitivi: cosa sono e come ci fregano. Marco ci descrive gli errori che il cervello umano compie in continuazione e, nel descriverci ogni bias, di fatto ci permette di attivare delle contromisure per contrastarli.
Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza
L’11 Febbraio (ieri) si è celebrata la Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza: vorrei, per l’occasione, ricordare alcune letture che possono essere utili per riflettere sul ruolo delle donne proprio in ambito scientifico. Il primo è Il computer è donna, di Carla Petrocelli, che ci racconta il percorso delle donne nell’informatica, un percorso ignoto ai più, basti pensare alle refrigerator ladies o alle computer girls. Il secondo è Le tue antenate, di Rita Levi Montalcini, una role model per ogni donna della scienza: pubblicato nel 2008, è un libro che si rivolge ai ragazzi, proprio perché è importante essere consapevoli fin da piccoli dei contributi scientifici fondamentali che sono stati dati da alcune donne. Sara Sesti, dopo aver scritto Le scienziate nel tempo, continua a deliziarci con racconti e aneddoti riguardanti proprio le donne della scienza dalla sulla sua pagina Facebook. Il genio delle donne, scritto da Piergiorgio Odifreddi, contiene 27 biografie: matematiche, chimiche, fisiche, astronome, biologhe, astronaute, informatiche, inventrici, le donne proposte da Odifreddi sono «top models alternative». Women in science, in inglese, è un libro illustrato, pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 2016: è una raccolta di 50 brevi biografie e se non fosse per il fatto che è pubblicato solo in inglese sarebbe un’ottima lettura per le scuole medie. Vichi De Marchi e Roberta Fulci hanno scritto Ragazze con i numeri, pubblicato nel 2018: è dedicato ai ragazzi delle medie e a chiunque stia facendo il proprio ingresso nel mondo della scienza. Storie e vite di super donne che hanno fatto la scienza, di Gabriella Greison, è un’ultima antologia di donne, sempre dedicata ai ragazzi.
Fra i contributi per la Giornata Internazionale non può mancare l’approfondimento di Camilla Gaiaschi, ricercatrice del Centro Genders dell’Università degli Studi di Milano. Il suo intervento al TedxPavia, disponibile su YouTube, è estremamente interessante e anche illuminante: a partire dall’affermazione di Larry Summers, ex presidente di Harvard, che quindici anni fa, in un discorso pubblico molto controverso, affermò che alla base dell’assenza delle donne nella scienza c’è una differenza nelle abilità fra uomini e donne, Camilla parla di tre aspetti che aiutano proprio a sintetizzare le ragioni sulle quali le scienze sociali si interrogano ancora oggi, ovvero le differenze innate, la socializzazione e la discriminazione. Nel suo percorso scopriamo che la socializzazione porta a quelle che noi chiamiamo differenze innate e queste a loro volta implicano una discriminazione. Camilla equipara stereotipi e bias, considerandoli un’informazione distorta, che ci porta poi ad un pregiudizio, ovvero ad una valutazione distorta. Se questa idea distorta riguarda il genere, può influire sul nostro lavoro e, nel caso in cui si sia insegnanti, può influire sul lavoro delle generazioni future, perché con i nostri pregiudizi e gli stereotipi possiamo minare la fiducia delle ragazze che ci sono affidate.
Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela