Non solo video…
Ilaria Fanelli, autrice del canale YouTube IlariaF Math, oltre a dichiarare di amare la matematica (e come non capirla?), tramite i suoi video vuole mostrare il lato curioso e affascinante di questa disciplina, nascosta nella quotidianità. Recentemente ha ripreso alcune delle interviste realizzate tempo fa, con persone impegnate in vari ambiti, dalla musica all’università, dalla fisica ai videogiochi, puntando sulla domanda che aveva rivolto a tutti, ovvero: Che cos’è PER TE la matematica? Direi che l’ascolto di questi spezzoni è particolarmente interessante e può aiutarci a conoscere la matematica anche da altri punti di vista, offrendoci la descrizione della matematica da parte degli appassionati e degli addetti ai lavori.
Non posso non condividere la simpatica dimostrazione tramite immagini del Teorema di Pitagora, che aiuta a mostrare un modo diverso di spiegare la matematica, realizzata dal canale Mathologer 2, che contiene video extra rispetto al canale principale Mathologer.
Anche il canale MATH-segnale si sta specializzando in brevi filmati, grazie a YouTube Shorts: della durata massima di 60 secondi, i filmati sono realizzati solo attraverso uno smartphone e permettono di allargare un po’ il proprio pubblico, puntando proprio sulla brevità. I nuovi video, che potete riconoscere già dal titolo indicato con #shorts, si configurano quasi come delle storie, che però restano a disposizione anche dopo le 24 ore. In questo momento, il MATH-segnale è concentrato sulla soluzione delle disequazioni: si tratta di un modo simpatico per coinvolgere gli studenti e per aiutarli a superare quelle difficoltà, piccole o grandi, che spesso si incontrano con il calcolo algebrico.
Varie…
Dopo il mio intervento del 2 dicembre scorso, con Rotary per la sostenibilità, sulla teoria dei giochi, ho scritto un piccolo articolo per riassumere quanto detto e per ripercorrere le tappe salienti della storia della teoria dei giochi.
In questi giorni, è molto acceso il dibattito in merito alla formazione degli insegnanti: per quanto riguarda la formazione degli insegnanti di matematica, non posso non citare la lettera (accorata) alla Ministra dell’Università e al Ministro dell’Istruzione sulla formazione degli insegnanti, scritta da Pietro Di Martino per MaddMaths! e sfociata in una petizione online. Il problema è complesso e non ci possono quindi essere soluzioni semplici, ma già il fatto che se ne parli è un bene, perché «il modo peggiore per far entrare i futuri insegnanti nel mondo della scuola [è] farlo svilendo l’importanza della formazione e permettendo la ricerca di scorciatoie formative».
L’articolo del 17 dicembre di Stefano Pisani su MaddMaths! ci suggerisce di utilizzare i puzzle per migliorare in matematica. Il titolo prende avvio dallo studio di Kinnari Atit della University of California di Riverside, che mostra un nesso, indipendente dal genere o dal livello di istruzione, tra le abilità spaziali e quelle matematiche: in altre parole, il nostro rendimento in matematica può dipendere dalla nostra spazialità. Questo mi ricorda una conferenza del professor Giuseppe Pea, alla quale avevo assistito a febbraio del 2007: in essa, la tesi del professore era che i bambini imparano la matematica attraverso il proprio vissuto fisico, attraverso il corpo che agisce nello spazio e nel tempo. Mi ricorda anche il racconto di una maestra elementare di grande esperienza che per risolvere le difficoltà in matematica di un alunno aveva dato come compito di giocare con la palla. Non per niente, i professori di scienze motorie sanno bene che i risultati negativi in matematica trovano spesso affinità con i risultati negativi in educazione fisica, quando la motivazione è una difficoltà con la materia (e non la mancanza di studio).
C’è una puntata di Radio3 Scienza assolutamente da ascoltare ed è quella del 22 dicembre, Meglio tardi che mai, con l’astrofisica Patrizia Caraveo, autrice del saggio «Sidereus Nuncius 2.0». Insieme a Paolo Conte, ci descrive la tanto sospirata partenza del James Webb Space Telescope, prevista per il giorno di Natale: il telescopio, che si stabilirà a 1,5 milioni di chilometri da noi, potrà lavorare nell’infrarosso. Particolarmente interessante è la descrizione dello specchio di questo telescopio, costituito da 18 elementi esagonali, e la spiegazione di come si aprirà in orbita.
Suggerimenti di lettura
Mezzogiorno di scienza, pubblicato nel novembre 2020 da Edizioni Dedalo, è un libro la cui realizzazione è stata curata da Pietro Greco e che vede la collaborazione di quindici comunicatori della scienza: ho avuto occasione di recensire il libro proprio in concomitanza del primo anniversario della scomparsa di Pietro Greco. Il libro mi ha davvero conquistata: un po’ per la differenza di stili, visto che sono quindici gli autori che hanno realizzato i quattordici ritratti degli altrettanti scienziati del Sud, e poi perché ho conosciuto ambiti e studiosi dei quali sapevo poco o nulla. Le vite degli scienziati attraversano la storia d’Italia di tre secoli, a partire dal 1700, passando attraverso i moti siciliani, la missione di Garibaldi, l’unità d’Italia, le due guerre mondiali, il fascismo e la ricostruzione del secondo dopoguerra. Tra i protagonisti Mauro Picone, Renato Caccioppoli e Ennio De Giorgi. Il testo è assolutamente consigliato a tutti! Per conoscere qualcosa di più su Pietro Greco, invece, può essere utile ascoltare la puntata di Radio3 scienza a lui dedicata, La penna e la voce di Pietro, del 17 dicembre scorso. Il programma, che in qualche modo ha contribuito a creare attraverso la sua passione per la divulgazione scientifica e il suo grande amore per la scienza, questa volta dedica una puntata proprio a lui, raccontando, con la voce di Cristiana Pulcinelli e Marco Motta, ma anche con alcune registrazioni di Pietro stesso, la collaborazione con l’Unità e Strisciarossa, in un libro edito da Carocci. Buon ascolto e buona lettura!
Giornata Internazionale della Matematica
La giornata internazionale della matematica si avvicina: il motto è “La matematica che unisce” e la pagina ufficiale, per l’occasione, ha lanciato una nuova sfida, ovvero la Photo challenge. La fotografia matematica si può realizzare ritraendo se stessi, la propria classe, i propri amici, la propria famiglia, i propri animali domestici o i vicini, fotografando un oggetto matematico che può essere stato costruito, disegnato o formato usando i corpi delle persone. Oppure può essere l’immagine di una costruzione o di un ponte della città, o la statua di un famoso matematico. Il tutto sottintende che la matematica sia ovunque e, visto che spesso si nasconde, fotografarla è un modo per rivelarla.
Auguri scientifici
Tre diversi auguri: gli auguri che i Rudi Mathematici ci fanno ogni anno con il loro irrinunciabile calendario; gli auguri realizzati dal canale YouTube MindYourDecisions, che, attraverso le formule, ci mostra come i matematici augurino Merry Christmas; gli auguri di BergamoScienza realizzati da Agnese Collino, autrice di “La malattia da 10 centesimi” (vincitrice del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2021), divulgatrice, e coordinatrice dei C.O.S.I. (Comitato Organizzativo Scienza e Innovazione) di BergamoScienza. Il suo è un augurio serio e sentito, che, invitandoci a riflettere sui nostri bias cognitivi, ci fa un augurio di consapevolezza.
Buona matematica e buon Natale! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela