Matematica e vita reale
In occasione del Giorno della Memoria, Nicola Ciccoli (professore associato di geometria presso l’Università di Perugia) ha scritto per MaddMaths! quattro ritratti di matematici che sono scomparsi a causa della Shoah. I quattro racconti sono brevi e possono essere un’occasione per parlare del Giorno della Memoria ai nostri alunni, permettendoci di conoscere: Juliusz Pawel Schauder, Jacques Feldbau, Felix Hausdorff e Vladimir Rokhlin. Quella di Rokhlin è una storia di resistenza e passione: resistenza perché è sopravvissuto ai campi di prigionia sia a ovest che a est, ma la sua passione per la matematica gli ha permesso di emergere e di sopravvivere, se pensiamo che durante la prigionia portava con sé un piccolo taccuino nel quale appuntava le sue idee sulla teoria della misura. La storia di Schauder è la storia di un gruppo di matematici che si ritrovano in un locale di Leopoli (nell’attuale Ucraina), e che riescono, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, a sopravvivere in un clima di cambiamento continuo. Schauder commetterà l’errore di affidarsi ad un collega, che è in realtà un convinto nazista, e non si conosce nulla della sua morte. Tristissima la morte suicida di Hausdorff che, dopo aver tentato in qualche modo di sopravvivere durante la crescita del nazismo, realizza di non avere più scampo e quindi sceglie, insieme alla moglie e alla cognata, la via del suicidio. La storia di Jacques Feldbau ha una conclusione amara con la morte in un campo di concentramento a venti giorni dalla fine della guerra. Era stato costretto a nascondersi con il nome falso di Jacques Laboreur per nascondere le sue origini ebraiche, ma a nulla è servito; in compenso, ci volle più tempo perché venisse restituito alla storia con il suo vero nome.
Non solo video
Il racconto dei frattali da parte di Giuseppe Mingione è davvero affascinante: una passeggiata attraverso la complessità che nasce dall’iterazione di una regola semplice, che è poi la definizione dei frattali. Mingione parte dal cavolo romano e dalla caratteristica di autosomiglianza dei frattali per arrivare a parlare della fluttuazione dei mercati e della lunghezza delle coste, mostrandoci come la matematica abbia una sua utilità anche in questi ambiti. Parla infine dell’insieme di Mandelbrot e quindi del fascino della matematica legato a queste figure geometriche. Giuseppe Mingione è professore ordinario di analisi matematica all’università di Parma e ha come tratto distintivo la capacità di trasformare la complessità della matematica in una semplicità accessibile a tutti: questa chiacchierata per Ted di Arezzo ne è la dimostrazione.
MATH-segnale ha mantenuto la promessa fatta e il 16 gennaio Davide e Riccardo hanno pubblicato il video della premiazione della Notte dei meme. A conclusione del contest, possiamo goderci la grande fantasia dei ragazzi che hanno partecipato e soprattutto riflettere sulle difficoltà che sentono di avere in alcuni argomenti.
La matematica ha tutte le risposte?
Andrea Zanni ha realizzato una bellissima intervista a Silvia De Toffoli, matematica e filosofa: l’inizio fa riferimento al “bilinguismo” della ricercatrice, che ha unito lo studio della matematica a quello della filosofia, e si procede poi nella descrizione della ricerca matematica attuale, parlando di storia della matematica, in particolare della crisi dei fondamenti di inizio Novecento con Gödel e Hilbert, e proponendo alcune ottime letture. Si parla di entrambe le discipline, passando da una all’altra, considerandole come un’unica cultura e, soprattutto, senza dare più importanza al sapere umanistico rispetto a quello scientifico, come spesso avviene invece in Italia. Un ottimo approfondimento!
Ulteriore dimostrazione dell’inscindibile legame tra matematica e filosofia è il video del canale Veritasium, Math has a fatal flaw, ovvero la matematica ha un difetto fatale. Si tratta di un video di mezz’ora, abbastanza impegnativo sia come contenuti sia perché è in inglese, che spiega molto bene il teorema di incompletezza di Gödel. L’autore comincia con l’esempio di alcune verità impossibili da provare presenti nel gioco Life di Conway, nel confronto tra gli infiniti di Cantor, e, passando attraverso il paradosso di Russell, arriva all’imperativo di Hilbert “conosceremo!” e al suo discorso sulla matematica completa, consistente e decidibile. “A volte non conosciamo e non possiamo conoscere, ma nel tentativo di trovare queste risposte possiamo scoprire cose nuove che contribuiscono a cambiare il nostro mondo”, così viene detto in un passaggio. Questi problemi fondamentali non hanno distrutto la matematica, ma l’hanno resa più forte: hanno contribuito a trasformare il concetto di infinito, a cambiare il corso di una guerra mondiale e hanno portato all’invenzione dei nuovi dispositivi che usiamo quotidianamente.
Il nuovo video del MATH-segnale riguarda il problema di Basilea: Davide e Riccardo puntano un po’ più in alto, con la loro attività divulgativa, proponendoci un argomento che coinvolge la convergenza delle serie, ma niente paura! Tutto è presentato benissimo come sempre, con una chiarezza data (anche) da animazioni e immagini sempre efficaci. A queste si è aggiunta la timeline in alto nel video per aiutarci a capire a che punto siamo della storia. Non mancano momenti di leggerezza (penso ad esempio alla risata che mi ha fatto fare la musica associata all’ingresso in scena di Eulero!), ma bisogna effettivamente prendersi la mezz’ora necessaria per seguire con attenzione quanto presentato. La conclusione è (forse) terribile per quanti sono convinti che la matematica abbia sempre tutte le risposte: ci sono molte domande senza risposta nel mondo della matematica, ma l’entusiasmo e la capacità hanno permesso ad Eulero di ottenere risultati ragguardevoli, come ci ricorda il post del blog Close-up Engineering, che dedica a sua volta al matematico un’interessante presentazione del problema di Basilea.
Davide e Riccardo del MATH-segnale continuano a mettersi alla prova con gli shorts, ma stavolta non propongono semplici soluzioni di disequazioni. È il momento delle domande importanti, ovvero: pi greco è un numero normale? Se non sapete cosa sia un numero normale, non vi resta che guardare la spiegazione. Anche questa, in fondo, è una domanda senza risposta.
Matematica in giro…
Alberto Saracco ha intervistato Sofia Tavernelli e Selene Chiara Fabbriciani, che hanno realizzato due fumetti, per la loro prova d’esame del corso di artefatti geometrici per la didattica. I due fumetti, nella propria semplicità, mostrano tutta la ricchezza della didattica della matematica e della geometria proiettiva: il primo mostra la difficoltà di riportare una sfera su un piano e il secondo presenta il legame tra la storia dell’arte e la matematica.
Sandra Lucente, docente dell’Università di Bari, approfitta dell’ospitalità del blog Josway (o forse il blog Josway approfitta della bravura di Sandra Lucente) per parlare di Castel del Monte e della geometria nascosta dietro il celebre castello: ottagoni, numeri nascosti, rapporti aurei e triangoli… La spiegazione è davvero interessante e chiara: ci offre un assaggio di quanto ritroviamo negli Itinerari matematici in Puglia e può essere un ottimo modo per mostrare in classe la geometria nella pratica. D’altra parte, che la matematica sia presente nella realtà ci è stato mostrato, a più riprese, dai grafici della pandemia dei mesi scorsi. Stefano Pisani – noto sia per la sua collaborazione con Lercio che per la sua attività divulgativa in quanto matematico – richiama, in chiusura d’anno, proprio l’importanza della conoscenza matematica per interpretare la realtà, rifacendosi alla frase di Galilei “Il libro della natura è scritto nella lingua della matematica”.
Ricorrenze importanti…
Il 9 Febbraio la facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali dell’Università Cattolica di Brescia festeggia il proprio cinquantesimo attraverso una serie di iniziative che vanno sotto il titolo “Numero, tempo, intelligenza: le parole del futuro”. Si comincia con il saluto istituzionale, l’introduzione del preside di facoltà Maurizio Paolini e poi ci sono tre conferenze, tenute da Alfio Quarteroni, Antonio Ballarin Denti e Fulvio Parmigiani. L’evento si può seguire in presenza (e in tal caso è necessario iscriversi) oppure si può partecipare online connettendosi al link teams indicato.
Da cosa nasce cosa
La nostra partecipazione al festival di BergamoScienza, quest’anno, ha portato alla realizzazione di un laboratorio-gioco, un bestiario matematico costellato di giochi, indovinelli, quesiti. Al termine dell’esperienza, continuiamo a raccogliere dei frutti: questo video è stato realizzato da Maria Teresa Campana (classe 4^ liceo classico) che ha fatto una riflessione (non solo matematica) su Beta. Nel nostro laboratorio, Beta era stato presentato come un animale che ha a che fare con Eratostene (soprannominato Beta dai contemporanei che erano più critici con lui) e con il suo crivello per individuare i numeri primi.
Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela