Venerdì, 11 Febbraio 2022 17:43

186 - 11 febbraio 2022

11 febbraio – Giornata internazionale delle donne nella scienza

La ricorrenza è stata istituita dall’Unesco nel 2015, per sensibilizzare contro gli stereotipi di genere nella scienza. Secondo una recente ricerca, molte ragazze sono attratte dalla scienza, ma si sentono inadeguate. Il risultato è che nello scorso anno accademico solo il 21% delle ragazze ha scelto le materie Stem, l’acronimo che racchiude scienze, tecnologia, ingegneria e matematica. Il problema è davvero importante se «raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze» è uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (il numero 5 per la precisione).

Non posso che celebrare una data simile e ho scelto di farlo parlando di alcune recenti letture.

La scienza delle donne, scritto da Maria Rosa Panté, è stato una scoperta casuale: ero alla ricerca dell’aneddoto legato alla battuta di Hilbert “Dopotutto l’università non è una stazione balneare”, detta a proposito dell’ammissione delle donne all’università e raccontata nel sesto capitolo del libro, quando si parla della vita di Emmy Noether. Nell’introduzione, Gabriele Lolli sottolinea che «Le persone normali dovrebbero prendere ispirazione dalle donne, che nel corso dei secoli hanno patito sacrifici e umiliazioni per allargare il loro mondo». L’autrice dice, con sarcasmo: «Tale, infatti, era la credenza del tempo: che gli studi facessero male… e una successione continua di parti invece no!».

Il mio lavoro è una favola, scritto da quindici professioniste dell’associazione AIDIA (Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti), è una raccolta di quindici favole, che parlano di re che conoscono la matematica, di ragazze che non aspettano un principe che le salvi, di principesse moderne, ma soprattutto di bambine che sanno sognare. Nella sua prefazione, la Ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti sottolinea il mistero dell’ignoto presente nella matematica e invita le ragazze a esplorarlo, perché «alla scienza mancano le energie e la creatività delle ragazze e alle ragazze manca la possibilità di sognare di diventare scienziate e di realizzare il loro sogno.» Lo ribadisce anche Elvina Finzi nella sua favola: se è vero che un ingegnere ha la capacità di risolvere i problemi, un’ingegnere fa il proprio lavoro «tenendo conto dei bisogni delle altre persone, cercando di sconfiggere le distanze tra le persone e le generazioni.»

Il terzo libro è Il gatto di Tesla, scritto da Monica Marelli, laureata in fisica, divulgatrice, illustratrice. Monica Marelli ha vinto numerosi premi durante la sua carriera e ha scritto, con la stessa leggerezza, anche «C’era un gatto che non c’era»: il primo si occupa di «invenzioni, ricerche e meraviglie dell’elettromagnetismo», mentre il secondo è una esplorazione della meccanica quantistica, realizzata grazie a un discendente del gatto di Schrödinger.

Tra le letture già condivise, invece, ritroviamo Oltre le stelle più lontane, scritto a quattro mani da Amalia Ercoli con la figlia Elvina Finzi: «Se una donna invece desse sempre retta a quello che le dicono gli altri intorno… finirebbe per non ascoltare più la voce che le viene da dentro». Troppo belle per il Nobel, scritto da Nicolas Witkowski, ci offre una rassegna di personaggi ben lontana dai soliti sentieri battuti. La diva geniale, un romanzo scritto da Marie Benedict, racconta la vicenda di Hedy Lamarr: «Avrei preso tutto ciò che sapevo di quella forza maligna che era Hitler e mi sarei affilata come una lama. Poi avrei conficcato quella lama nel cuore del Terzo Reich.» Il computer è donna, scritto da Carla Petrocelli, ripercorre la storia dell’informatica: «Bisognerebbe urlare della loro esistenza, renderle vive e raccontarle decine, centinaia, migliaia di volte perché sia dato loro il riconoscimento che meritano, per non sentire i loro nomi solo occasionalmente.» Scienziate nel tempo è una raccolta di biografie curata da Sara Sesti. L’autrice continua la sua attività di divulgazione anche sulla pagina Facebook Donne e Scienza, condividendo quotidianamente la storia di scienziate che hanno raggiunto importanti risultati. È di questi giorni, ad esempio, l’esultanza per l’assegnazione del Premio Wolf per la fisica a Anne l’Huillier e, oggi, per la chimica a Carolyn Bertozzi e Bonnie Bassler. Sara Sesti è una fonte di informazioni non indifferente e, considerato il grande bisogno di role model, ci offre davvero una grande ricchezza. Su tutti i link condivisi ultimamente sulla pagina, voglio farvi conoscere il filmato di 11 minuti dedicato a 11 scienziate e realizzato da Michela Francone, che offre sul suo canale lezioni di matematica e scienze per le medie. Le undici scienziate sono: Ipazia martire della libertà di pensiero, Maria Gaetana Agnesi, prima donna docente universitaria, Laura Bassi, una delle prime laureate, Marie Curie, premio Nobel per la fisica e la chimica e prima donna docente alla Sorbona, Emmy Noether, matematica eccezionale scomparsa troppo presto, Rosalind Franklin, che fotografò il DNA scoprendo la doppia elica, Barbara Mc Clintock, premio Nobel per la medicina, Gertrude Belle Elion, che coordinò lo sviluppo del primo farmaco per l’AIDS, Margherita Hack, celebre astrofisica, Rita Levi Montalcini, che scoprì il fattore NGF, e Francoise Barré-Sinoussi, che scoprì l’HIV.

Nella mia rassegna di letture non può mancare Le ragazze con il pallino per la matematica: una raccolta di testimonianze ed esperienze, ma al tempo stesso un elogio della matematica, come quello che ci regala Ilaria Capua, quando ci dispensa i suoi saggi consigli. Il libro è stato scritto da Chiara Burberi, AD di Redooc.com, e Luisa Pronzato. Luisa è mancata proprio questa settimana. Luisa è stata la fondatrice de La27ora – il “blog al femminile” del Corriere della sera, che «racconta le storie e le idee di chi insegue un equilibrio» – e il «motore del Tempo delle donne» – iniziativa del Corriere che viene realizzata in Triennale a Milano per raccontare le donne. Ho avuto occasione di conoscere Luisa e credo di poterla descrivere con una sola parola: energia! Luisa è stata energia spesa per iniziative originali e importanti in favore delle donne, perciò non potevo che cogliere l’occasione della Giornata di oggi per ricordarla.

Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela

Letto 2237 volte Ultima modifica il Venerdì, 11 Febbraio 2022 20:18

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