Numeri
La gente è convinta che, nel momento in cui qualcosa viene rappresentato attraverso i numeri, allora possiamo essere sicuri della sua correttezza e, soprattutto, della sua oggettività. Eppure, lo vediamo abitualmente sui giornali e in televisione, i numeri non regalano certezze, perché se usati da schieramenti politici opposti, ad esempio, possono dire cose diverse. Davide Passaro nei numeri ha trovato un modo per “controllare” ciò che sta succedendo a Mattia, suo figlio, che soffre di una malattia cardiaca diagnosticatagli ancora prima della nascita. Davide è riuscito a gestire il senso di impotenza che prende ogni genitore che ha un figlio malato, attraverso i numeri: ogni intervento chirurgico di Mattia è stato seguito da una lunga degenza in terapia intensiva, durante la quale venivano raccolti numerosi dati, inerenti alle funzioni vitali del bambino. Questi dati, però, non venivano rielaborati e Davide, partendo dalla sua esperienza, dal suo passato come sviluppatore di algoritmi nell’analisi delle immagini provenienti dai satelliti, ha raccolto questi dati e attraverso la matematica, la statistica, l’intelligenza artificiale e in particolare il machine learning, è riuscito a trovare delle indicazioni che permettessero di prevedere l’insorgenza dell’AKI, il danno renale acuto. Con i medici, non è stato facile trovare un linguaggio comune attraverso il quale confrontarsi: la forma mentis dei matematici e dei fisici li porta a cercare una prevedibilità nella vita quotidiana, che si esprime proprio attraverso i numeri, ma questa regola matematica non si applica con precisione alla vita reale, come i medici non mancano di sottolineare. Eppure, Davide Passaro è riuscito a fare da ponte tra i numeri e i medici, aiutando questi ultimi a raffinare i dati grezzi per inserirli nella cartella clinica elettronica, in modo che questa potesse diventare un supporto decisionale, migliorando le aspettative dei pazienti pediatrici sottoposti allo stesso percorso di Mattia. È Davide stesso a raccontarci che la disperazione può annientare un uomo o può dargli una nuova forza che gli permetta di realizzare qualcosa di diverso: lui è riuscito a trovare la propria forza nei numeri, come sostiene la moglie Stefania, ed è per raccontarci questo percorso che Alice Tomassini ha realizzato un film, L’importanza di iniziare da uno, in collaborazione con Rai documentari e con l’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Matematica e medicina insieme possono contribuire a creare nuovi strumenti per combattere le malattie.
Matematica, didattica ed educazione civica
Federico Benuzzi, divulgatore, giocoliere, attore e insegnante, non perde occasione per dedicare un po’ di tempo alla riflessione sul suo lavoro, con degli articoli pubblicati sul suo sito. L’ultimo è dedicato alla motivazione, in risposta alla domanda irriverente di una sua alunna: “Ma non si stufa?” Di fare cosa? Di insegnare sempre le stesse cose. Ogni insegnante trova dentro di sé la propria risposta a questa domanda, e il segreto sta in una frase dell’attore Romolo Valli, citata proprio nel post: “Quando chiesero a Romolo Valli se non si fosse stancato di recitare l’Enrico IV, dopo 1600 repliche, lui rispose che il segreto è il pubblico: ogni sera è diverso!!” Io credo che non sia solo il pubblico a cambiare: anche l’attore non è mai uguale a se stesso, ogni volta una sottolineatura diversa o un tono diverso rendono la recitazione unica e completamente distinguibile dalle precedenti. Allo stesso modo in classe, un insegnante trova il modo di reinventarsi continuamente e di crescere con i propri alunni, migliorando ogni volta le proprie strategie.
Un’altra motivazione che ci viene offerta riguarda l’approfondimento di tematiche diverse: il percorso di educazione civica, ad esempio, è diventato un’occasione per esplorare percorsi diversi da quelli abituali. Per questo io ho scelto di parlare della teoria dei giochi, scelta particolarmente azzeccata visto il particolare periodo storico che ci troviamo a vivere, e avevo deciso di proseguire con la tematica riguardante il legame tra la scienza e la guerra. Visto che l’idea era di presentare l’argomento in una quinta liceo scientifico, dove il programma di storia riguarda il Novecento e, in particolare, le due guerre mondiali, e nel programma di fisica si può parlare del progetto Manhattan, avevo predisposto una bibliografia ricca di libri di Angelo Guerraggio che ha affrontato a più riprese l’argomento. Questa bibliografia è andata ampliandosi dopo il 24 febbraio: l’ultimo numero di Prisma, ad esempio, porta in copertina il titolo “La strada per la pace”, domandando “Quale atteggiamento tenere nei confronti della ricerca russa?”. Nel suo editoriale Vincenzo Mulè ripercorre gli eventi salienti di questo conflitto e richiama la nostra attenzione sul tema della storia di copertina: «Dovremmo smetterla di pensare che i matematici, e gli scienziati in generale, vivano nelle loro torri d’avorio, disinteressandosi della realtà e di quanto accade intorno a loro.» Anche Sandra Lucente si è dedicata all’argomento dalle pagine di MaddMaths! parlando di Matematica senza pace e ripercorrendo le tappe di questo conflitto dal primo aprile fino al 24 febbraio e approdando poi a mezzo secolo fa, per far riferimento all’esperienza di Ennio De Giorgi, grazie al quale possiamo renderci conto, con grande tristezza, che alcune cose non sono cambiate, nonostante sia passato tanto tempo. Il tema di matematica e pace è stato affrontato anche da Roberto Tortora, il 14 marzo scorso a Napoli, presso il dipartimento di matematica Renato Caccioppoli, nell’ambito della manifestazione Pi come pace. Il titolo dell’articolo in questione è Che cosa ha a che fare la matematica con la pace? ed è una riflessione trasversale.
Matematica divertente
È stato appena pubblicato il sesto episodio di Fantamatematica, dedicato a Paul Erdos, lo zingaro della matematica, uno dei più grandi matematici del ventesimo secolo. Stefano Pisani mette in evidenza la frase “La mia mente è aperta”, con la quale il matematico si presentava a casa degli amici, e dal suo racconto, scopriamo un matematico che restava “appollaiato su una batteria d’automobile per ricaricarsi” dopo una lunga giornata di lavoro, come a significare la sua originalità: il podcast di Stefano Pisani è sicuramente il modo migliore per descrivere un simile matematico.
Matt Parker, ex insegnante di matematica australiano che ora vive nel Regno Unito, ha fatto della divulgazione la sua professione e in questo video, che risale a qualche anno fa, ha lanciato una petizione per cambiare i cartelli stradali che indicano gli stadi, in quanto non rappresentato correttamente la geometria del pallone da calcio. La petizione è stata realizzata nel 2017, ma ha ottenuto solo 22.500 firme. Il governo ha risposto negativamente il 24 ottobre, ribadendo che gli attuali simboli calcistici hanno un significato chiaro e sono facilmente comprensibili per il pubblico, perciò non è proprio il caso di cambiare il disegno per mostrare una geometria più accurata. Il pallone, che dovrebbe essere in realtà un icosaedro troncato, è rappresentato non come alternanza di pentagoni ed esagoni, ma come una tassellazione di esagoni e Matt Parker ci mostra l’errore attraverso la formula di Eulero per i poliedri. Secondo tale formula la somma tra facce e vertici di un poliedro dà il numero degli spigoli aumentato di 2, ma usando la rappresentazione dei cartelli stradali inglesi, scopriamo che la somma tra facce e vertici dà esattamente il numero degli spigoli. In altre parole, si tratta di una tassellazione del piano. L’attività di divulgazione di Matt Parker è descritta molto bene, nelle pagine di MaddMaths!, da Alberto Saracco, che ci fa notare l’uso delle modalità tipiche della stand-up comedy nei suoi video, come hanno come obiettivo primario quello di mantenere alta l’attenzione dello spettatore attraverso la comicità, ma senza banalizzare i contenuti matematici.
Concludiamo con un video divertente, condiviso da Gianni Sarcone, che ha voluto mostrarci con l’arte della topologia possa essere utile per creare delle maniglie per poter portare in giro un oggetto cilindrico.
Lettera matematica
È possibile scaricare gratuitamente i primi quattro numeri di Nuova Lettera Matematica, ma dal numero 5 diventerà a pagamento e si potranno avere i due numeri annuali in cartaceo o digitale. Il livello divulgativo proposto dalla rivista è di un certo livello, per “raccontare le cose nella maniera più semplice possibile, ma non più semplice”, come osservava Albert Einstein. Su tutto, per descrivere la mission della rivista, è ottima la citazione di Dino Buzzati nel 1956, che dice “La regola normale della divulgazione è che lo scienziato scenda. Qui è il lettore che si innalza”. Lettera Matematica Pristem ha cessato la sua pubblicazione nel 2018, dopo 25 anni, ed è ora stata ripresa in mano da un gruppo rinnovato.
Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE* settimane!
Daniela
PS: Il canale The Tops propone un elenco di 10 matematici che potrebbero essere scrutinati per l’assegnazione della medaglia Fields nella prossima estate. Nel gruppo figurano due donne.
*o forse quattro, visto che incombe la scadenza del documento del 15 maggio…