Mentre il Festival di BergamoScienza procede a spron battuto (tra poche ore torno a scuola per l’apertura domenicale), mi viene difficile trovare il tempo per pensare ad altro che non sia la topologia. So che per rielaborare ciò che sta succedendo in questi giorni, avrò bisogno di una mente sgombra e di tempo per pensare, perciò mi scuserete se questa newsletter risentirà un po’ del sovraccarico di queste ultime settimane. In questa full immersion nella matematica, sono riuscita, non so come, a trovare il tempo di seguire la quinta edizione di ComUNICAMat, il Convegno sulla comunicazione della matematica organizzato dall’Università di Camerino, che si è svolto interamente online nei pomeriggi del 4, 5 e 6 ottobre.
La prima giornata si è aperta con Taxi 1729, la società di comunicazione e formazione scientifica il cui motto è: “pensiamo da scienziati, comunichiamo da creativi, ci divertiamo da matti”. Con entusiasmo e grinta, Paolo Canova e Alice Miglietta hanno presentato in maniera coinvolgente il concorso Winforlife, e provare l’effetto del near-miss toccando con mano l’elevata probabilità di sconfitta è stato un modo per vincere quel limite che ci fa credere di essere in grado di valutare la probabilità istintivamente. Franco Ghione, nell’ambito del Progetto Fibonacci, ha parlato dei rapporti tra grandezze, trattati da Leonardo Pisano nel suo Liber abbaci con grande modernità. La presentazione didattica di alcuni di questi casi è stata estremamente interessante. Dopo la pausa, c’è stato l’intervento di Michele Mele, che ha parlato della matematica dei non vedenti, abbattendo molti stereotipi e aprendo un mondo di possibilità. Autore del libro L’universo tra le dita, Michele ha parlato della tavola aritmetica tattile di Nicholas Saunderson e del nuovo codice di Abraham Nemeth. L’intervento di Lorella Carimali, docente e autrice di L’equazione della libertà e di La radice quadrata della vita, è stato come al solito ricco di entusiasmo, nella sua convinzione che l’insegnante di matematica non abbia bisogno di scavare a fondo per gestire l’insegnamento dell’educazione civica, dato che la nostra disciplina è naturalmente portatrice di messaggi legati alla “costruzione della propria identità”.
La seconda giornata si è aperta con l’intervento di Ilaria Fanelli, del canale IlariaF Math, che ha parlato dei suoi progetti più celebri, ovvero #peopleformath e Che cos’è per te la matematica?, la serie di interviste realizzate durante il Festival Strambinaria. Dopo di lei, Paolo Alessandrini ha dedicato il proprio intervento a Italo Calvino (dall’autore del blog Mr. Palomar non potevamo aspettarci nulla di diverso), mostrando quale matematica si possa trovare in molte delle sue opere. Un intervento interessante che, anche in questo caso, si presta ad applicazioni didattiche non indifferenti. La seconda parte della giornata è stata dedicata ai musei matematici, a partire da Mathematikum, presentato dal matematico Albrecht Beutelspacher, conosciuto in Italia perché autore di numerosi libri, tra i quali Le meraviglie della matematica. L’ultimo intervento della giornata è stato davvero travolgente, con l’intervista di Roberto Natalini ad Andreas Daniel Matt, direttore di Imaginary, “un’organizzazione per la comunicazione della ricerca attuale in matematica”. Andreas ha parlato del percorso che l’ha portato a dedicarsi alla comunicazione della matematica, attraverso un’organizzazione che non è un’agenzia che organizza mostre, ma nemmeno un museo. Si tratta di un’organizzazione non profit indipendente, con un approccio creativo e partecipativo al mondo della matematica: mettendo a disposizione ciò che è stato creato per l’esposizione, offre alle scuole l’opportunità di riutilizzare e rinnovare quanto proposto, in un processo di crescita continua. Sia la prima che la seconda giornata sono state intervallate da Delitti NP-completi: un giallo in due puntate con due attori di eccezione ed eccezionali! Un racconto simpatico e dal finale totalmente inaspettato fino alle ultime battute (almeno per me!)
La terza giornata non è stata meno ricca di quelle che l’hanno preceduta! Alessandro Cattaneo è uno dei fondatori di Curvilinea, una cooperativa “nata da una passione comune per la divulgazione scientifica”, che “ha come oggetto sociale la promozione e valorizzazione della cultura scientifica, in particolare della matematica”. L’exhibit “Uno per tutti, tutti per uno” permette la partecipazione attiva e contemporanea di tutti gli utenti presenti, esplorando la teoria dei giochi. Mi è piaciuto, in particolare, quando Alessandro ha parlato del “caos costruttivo” dei partecipanti espresso dalle loro urla: con i laboratori di BergamoScienza ne sappiamo qualcosa. A seguire, Marco Menale ha parlato della sua rubrica La lente matematica sul sito MaddMaths!, il cui obiettivo è “partire dalla realtà, anche con le principali notizie del momento, e indagare con la matematica”. Ha parlato della sua esperienza, di come sia approdato alla divulgazione e il suo intervento è stato caratterizzato da una grande grinta, perché Marco è davvero animato dall’entusiasmo per la matematica. L’intervento di Giovanna Guidone, insegnante del liceo matematico Calzecchi Onesti di Fermo, ha visto il racconto di un laboratorio sulla probabilità realizzato con una classe terza. Dalla passeggiata dell’ubriaco, indagata attraverso i dubbi di Watson e l’acume di Sherlock Holmes, al lancio della moneta, ancora una volta mi sono trovata a fare i conti con i limiti dell’intuizione, quando si parla di calcolo delle probabilità. La chiusura del convegno è stata affidata a Cesare Baj, ideatore del celebre gioco Mathematicus, che ha descritto il gioco, dopo averne presentato il percorso di ideazione. Baj ha parlato anche dei giochi in generale, ricordando che, pur essendo “puri esercizi mentali e di intuito logico, spesso nascondono significati profondi”.
La matematica protagonista di ComUNICAMat è stata una matematica mostrata, comunicata sui social e su internet, attivata con i laboratori, giocata e giocosa, una matematica dalle mille sfaccettature, presentata grazie alle esperienze dei protagonisti che hanno saputo intrattenere, comunicare, interessare, coinvolgere, offrire nuovi spunti per la didattica e non solo.
Video di… topologia!
Un paio di settimane fa sui social mi sono imbattuta in Jafar su Instagram, che ha appena realizzato un video sui ponti di Konigsberg. Non potevo non dare un’occhiata, dopo che il problema dei ponti è stato al centro delle mie ultime settimane, con l’ossessione di trovare un modo per presentarlo in un laboratorio sui grafi con l’utilizzo di Geogebra, Grafo-mania. Il video è dedicato alla memoria di Milan Kundera e si apre, quindi, con una citazione di “La festa dell’insignificanza”, nel quale l’autore parla proprio della celebre città. Il problema viene descritto in tutte le sue sfaccettature e spiegato in maniera chiara: catalizzatore di idee che hanno portato alla nascita della topologia, costituisce una specie di data di nascita per questa branca della matematica.
L’errore e il sogno
Il Festival di BergamoScienza ha la particolarità di svolgersi a più livelli, parlando di scienza a 360° e coinvolgendo chiunque. Oltre alla parte che si vive nelle scuole, dove sono i ragazzi stessi a farsi animatori di attività laboratoriali e divulgatori, spiegando la scienza ai loro coetanei, vengono realizzate numerose conferenze. Ieri sera ho seguito Il lavoro dell’astronauta, fra scienza e fantascienza, un’intervista a Luca Parmitano. Nel suo racconto, Luca Parmitano non ha parlato solo del suo lavoro di astronauta: ha raccontato dell’importanza dell’errore, inevitabile a qualsiasi livello, e ha ricordato l’importanza di avere un sogno, che dia non tanto un obiettivo quanto una direzione da seguire. Una conferenza da guardare e da far guardare ai nostri ragazzi.
Podcast!
Proprio stamattina è uscito l’undicesimo episodio delle Maschere del Carnevale matematico di Fabio Quartieri, che torna dopo le vacanze più grintoso che mai e con una nuova veste grafica. I personaggi che ha coinvolto e intervistato valgono bene questo entusiasmo, visto che si comincia con il celebre terzetto dei Rudi Mathematici, il “pilastro della matematica ricreativa”, secondo la definizione di Fabio. Si tratta di Rodolfo Clerico (Rudy d’Alembert), Francesca Ortenzio (Alice Riddle) e Piero Fabbri (Piotr Rezierovic Silverbrahms). Celebri per la loro venticinquenne e-zine, raccontano il loro percorso, che li ha portati ad avere una voce su Wikipedia, una rubrica sul blog di Le Scienze (e anche sulla rivista cartacea), e tanto altro… La loro originalità si coglie già dalla scelta dei numeri preferiti: dopo il 3 di Alice, abbiamo il 20097 di Rudy, e il 142857 di Piotr. La seconda intervista è quella di Cecilia Rossi, docente di matematica e fisica a Parma e autrice del libro Sophie Germain, pubblicato quasi per caso dopo la sua citazione in un podcast, e rivisitazione della tesi di laurea magistrale. La figura di Sophie Germain è davvero affascinante, con l’assunzione di un’identità maschile per potersi dedicare alla matematica.
Il percorso termina qui… i laboratori di BergamoScienza mi aspettano e, chissà, magari incontrerò qualcuno di voi!
Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela