Matematica al Congresso FIM
Dicembre si è aperto all’insegna della matematica, per quanto mi riguarda, visto che nella cornice di Bergamo Alta ho partecipato al congresso della Federazione Italiana Mathesis, Storie e narrazioni per la formazione e la didattica. Durante i primi tre giorni, si è parlato parecchio di Italo Calvino, presentato da Gabriele Lolli come un aiuto per capire la matematica, da Pierpaolo Antonello, docente di letteratura, che ha parlato del celebre “Ti con zero”, da Gian Italo Bischi, che ha avuto modo di esplorare il rapporto tra le due culture (ritroviamo parecchio nel suo libro Calvino e la limpidezza della complessità. Tra Palomar e Parisi), da Carlo Toffalori che ha parlato delle Città invisibili esplorando le città matematiche, da Sandra Lucente che ha offerto delle idee per una settima lezione, in aggiunta alle celebri e incompiute “Lezioni americane”, e infine da Massimo Squillante, che ha concluso la rassegna. Come indicato dal titolo del Congresso, si è parlato molto della dimensione narrativa della matematica: Ciro Ciliberto ha dato avvio ai lavori parlando dello sviluppo del pensiero proiettivo, facendo un percorso storico e offrendo alcuni spunti di riflessione, mentre Rosetta Zan, con la grinta che la contraddistingue, ha parlato della dimensione narrativa dei problemi scolastici, e Giovannina Albano ha presentato un’applicazione svolta in una scuola. Tra i vari interventi, estremamente stimolante è stato quello di Marco Lazzari, direttore del Dipartimento di Scienze umane e sociali dell’Università di Bergamo, che ha parlato di comunicazione della scienza, mentre Domingo Paola ha parlato di chatGPT, presentandolo come uno strumento per effettuare un approccio critico e consapevole alla matematica.
La seconda parte del Congresso si è svolta online, dal 13 al 15 dicembre: anche le relazioni di questa seconda parte hanno visto la “presenza” di Calvino, ma la narrazione è stata declinata in modo originale, attraverso gli origami o con lavori di narrazione matematica realizzati dai ragazzi, che sanno inventare situazioni davvero originali, che si adattano ai problemi che gli vengono proposti. Si è parlato anche di gender gap, non solo nei risultati delle prove Invalsi, ma anche nella storia, con le vicende di Mileva Maric e di Maria Gaetana Agnesi.
Tutte le conferenze del Congresso sono presenti sul canale YouTube della Mathesis di Bergamo.
Calvino, visto il centenario di quest’anno e vista la sua produzione matematica del secondo periodo, ha avuto un ruolo da protagonista durante questo Congresso, ma la dimensione narrativa chiesta agli interventi ha permesso di coinvolgere anche persone esterne all’ambiente matematico, come Pierpaolo Antonello, docente di letteratura, o Marco Lazzari, esperto di comunicazione.
Matematica in podcast
Quest’ultima settimana è stata particolarmente ricca di spunti, se pensiamo anche solo a Pam, il podcast di matematica che è stato realizzato da Marco Menale, con il contributo dell’Indam, l’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi”, pubblicato da MaddMaths! e ideato da Marco Menale e Salvatore Cuomo. L’obiettivo principale di questa serie è quello di far diventare la cultura matematica «parte integrante della formazione di ogni persona». Con le prime quattro puntate pubblicate questa settimana (altre tre sono in programma per la prossima), possiamo renderci conto di come il mondo professionale sia costellato di multidisciplinarietà e, quindi, come sia importante creare dei ponti di comunicazione fra linguaggi molto diversi tra loro, superando le diffidenze iniziali. Questa serie ci permette di capire come funzionano i modelli matematici, che, dapprima estremamente semplificati, si arricchiscono di particolari, per diventare sempre più complessi ed efficaci, oltre che estremamente versatili. Studiando questi modelli possiamo renderci conto di come la matematica ci aiuti a vivere meglio e a gestire alcune situazioni, arricchendo la visione che abbiamo delle cose. Durante la prima puntata, l’ospite è stata Paola Antonietti, professoressa di analisi numerica al Politecnico di Milano e responsabile del laboratorio di modellistica e calcolo scientifico MOX. Il sottotitolo «Matematica alla scoperta del cervello» ci rimanda al progetto Brainum, nato per capire il funzionamento di questo organo e per trattare alcune patologie degenerative. Il secondo episodio, «Conservare i beni culturali con la matematica», ha avuto come ospite Roberto Natalini, Direttore dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” e coordinatore di MaddMaths!, che ha descritto il ruolo della matematica nella gestione delle opere d’arte. Il terzo episodio è stato dedicato ai detriti spaziali e alla ricerca in Italia e ha avuto come ospite Alessandra Celletti, professoressa di fisica matematica all’Università di Roma Tor Vergata, Vicepresidente dell’ANVUR e membro della Commissione “Women in Mathematics – EMS” e grazie ai suoi incarichi è riuscita a fare il punto della situazione della ricerca in Italia parlandone in generale ma concentrandosi anche sul ruolo delle donne. Il quarto episodio, «Matematici e api», ha avuto come ospite Giuseppe Saccomandi, professore di meccanica razionale all’Università degli Studi di Perugia. Ha fatto una lezione di filosofia in piena regola, partendo dal confronto tra l’evoluzione genetica e quella culturale, che ci permette di cambiare il nostro modo di guardare la natura e il mondo. In questa evoluzione, la matematica ha un ruolo da protagonista, influendo sul progresso scientifico.
Matematica sotto l’albero
Il Math-Segnale è tornato con un video a fine novembre, giocando d’anticipo e proponendo alcuni regali matematici ai quali è possibile attingere, per chi fosse ancora alla ricerca di idee. Non si tratta solo di libri o magliette, ma di oggetti matematici, come un gioco da tavolo, un orologio da polso, un cubo, dei gessi, una bottiglia di Klein e tanto altro. Oggetti molto particolari che possono stimolare la curiosità o diventare originali soprammobili: se siete in ritardo per i vostri regali, attingete a questa lista, che non solo vanta una descrizione accurata di ogni oggetto, ma offre anche, in descrizione, i link per procedere all’acquisto.
Fra le proposte di Davide e Riccardo manca l’abbonamento a Nuova Lettera matematica, la rivista quadrimestrale che ripropone i temi e lo stile della storica rivista Lettera Matematica del Pristem, «che è stata per molti anni punto di riferimento per chi, partendo dal linguaggio e i metodi della matematica, desiderasse esplorare il mondo che le ruota attorno, le connessioni con altri campi del sapere e le applicazioni alla descrizione della realtà». Nel comitato di redazione troviamo Gian Italo Bischi (direttore), Ciro Ciliberto, Mauro Comoglio, Liliana Curcio, Roberto Lucchetti, Enrico Rogora, Emma Sallent Del Colombo.
Matematica alla radio
Non potevo che portare avanti la mia riflessione sulla didattica della matematica con la puntata di Radio3 Scienza del 5 dicembre, intitolata L’ora di matematica e condotta da Roberta Fulci. Tutto ha inizio con la riforma Blanquer che, in Francia, ha reso la matematica non obbligatoria per gli ultimi anni delle scuole superiori tra il 2019 e il 2022. Questo ha portato ad un calo vertiginoso in questa materia, rendendo necessario farla diventare di nuovo obbligatoria. La riflessione è svolta da Silvia De Toffoli, filosofa della matematica, e da Pietro di Martino, professore di didattica della matematica all’Università di Pisa. I temi che vengono toccati sono gli stessi che sono stati affrontati durante il Congresso della Federazione Mathesis e cioè il linguaggio della matematica, i pregiudizi, il fatto che la valutazione in matematica venga vista come un giudizio sulla persona invece che sulle prestazioni e, infine, la consapevolezza che la scelta di rendere opzionale lo studio della matematica veicoli il messaggio che la matematica sia solo per alcuni, quelli “portati”. La riflessione di Pietro di Martino scava più in profondità: secondo molti la matematica è fondamentale perché insegna a ragionare… ma, insegna a ragionare? È spesso trasmessa come una serie di meccanismi, acquisiti da studenti che vengono addestrati: presentare la matematica come un ragionamento richiede coerenza da parte dell’insegnante, che deve aver compiuto una riflessione matura e consapevole sulla propria disciplina.
Matematica da leggere
Qualche giorno fa ho pubblicato la recensione di La matematica della felicità di Rocco Dedda, meglio noto sui social come Un quarto d’ora col prof. Il testo è per tutti, ma si presta ad alcune riflessioni didattiche importanti: nella prima parte, Rocco Dedda offre alcuni spunti per collegamenti interdisciplinari, anche con argomenti apparentemente lontani dalla matematica; nella seconda parte, la riflessione è estremamente didattica e ruota attorno al bivio che può fare la differenza, portandoci verso la matematica della felicità o quella dell’infelicità; la terza parte è dedicata alla storia della matematica, strumento che può spingere i nostri studenti a imboccare la via giusta. Come ogni volta che pubblico una recensione nuova, ho condiviso il link sui social e al post ha risposto Annalisa Santi, autrice del blog Matetango, che ha proposto un suo articolo del 2015, nel quale parla di Odio e amore… una dicotomia matematica! Dopo aver descritto matofobia e matefilia, rispettivamente paura e amore per la matematica, dicendo che il verbo excrucior, preso dal celebre Odi et amo di Catullo, «rimanda con la sua pronuncia all’idea del dolore lacerante», mi ha ricordato il celebre anatema di Harry Potter. Annalisa Santi fa un’analisi di questi sentimenti contrastanti che la matematica suscita in chi deve studiarla, ma propone un esempio per ricordare che l’amore o l’odio per la disciplina non può essere semplicemente “colpa” dell’insegnante: «per amare o odiare la matematica devono entrare altre componenti».
Oltre al libro di Rocco Dedda, suggerirei di aggiungere alla lista dei regali anche il libro illustrato di Cheryl Bardoe e Barbara McClintock, Nothing stopped Sophie. Il libro è una breve biografia illustrata di Sophie Germain, disponibile solo in inglese, ma facilmente reperibile negli store online. Saggiamente illustrato, concede ai bambini di conoscere questa matematica attraverso acquerelli colorati estremamente significativi.
Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela
PS: L’immagine allegata accompagnava un articolo del Post di nove anni fa, Ma a cosa mi serve la matematica?