Domenica, 12 Gennaio 2025 17:19

233 - 12 gennaio 2025

Cristiana De Filippis
«La matematica è il mio lavoro. La mia passione. È una forma mentis. Affina le tue capacità analitiche, ti dà nuove chiavi per leggere il mondo, sviluppa il senso critico. Ma soprattutto è una botta di onestà: un teorema è vero o è falso. Non puoi imbrogliare».
L’intervista di Cristiana De Filippis su Repubblica a inizio gennaio è assolutamente da leggere: Cristiana racconta il suo percorso di studi, l’insistenza della famiglia perché studiasse ingegneria, il trasferimento da Matera a Torino dove consegue la laurea triennale con Susanna Terracini, la magistrale a Milano con Veronica Felli, la borsa di studio a Oxford per il dottorato, il rientro in Italia e il post doc a Torino per poi arrivare all’Università di Parma, dove è docente e ricercatrice di Analisi Matematica e collabora con Giuseppe Mingione, «un pioniere della linea di ricerca di cui mi occupo e su cui ho iniziato a lavorare a Oxford».
La giovane matematica racconta anche del suo nuovo approccio ad un problema matematico che risale agli anni Trenta, ma per il quale è necessario uno strumento, le equazioni differenziali alle derivate parziali, cruciale nella modellizzazione, ottimo per descrivere molti fenomeni apparentemente scollegati. Alla domanda di cosa sia per lei la matematica, Cristiana De Filippis risponde: «È rigore, è essenzialità. È una grossa palestra per i fallimenti perché per ogni bel teorema che riesci a dimostrare ce ne sono dieci che falliscono, su cu magari hai trascorso infinite nottate. Non hai una vita separata dalla matematica. Il pensiero di trovare una soluzione non ti abbandona mai. Così insisti, insisti, perché – se ci arrendesse al primo fallimento – non ci sarebbe progresso in matematica.» 

Probabilità ed errori
Un mio contatto mi ha parlato del video di Geopop sul problema di Monty Hall e del video postato poi da Vincenzo Mauro, alias 3minuticolprof, professore universitario di statistica. Nel suo breve video, Vincenzo Mauro risponde alle segnalazioni ricevute e sottolinea come il piccolo errore effettuato nel raccontare il problema abbia, di fatto, modificato le condizioni di partenza e reso la risposta completamente diversa. Il problema di Monty Hall è sempre stato un po’ controverso e, concettualmente, non certo facile, e mostra come il calcolo delle probabilità si scontri con l’idea che abbiamo di matematica: «Il signor Jeavons disse che mi piaceva la matematica perché mi faceva sentire al sicuro. Disse che mi piaceva perché la matematica serve a risolvere i problemi, poi aggiunse che questi problemi erano difficili e interessanti, ma che alla fine c’era sempre una risposta chiara e diretta per tutto. Ciò che intendeva era che la matematica non è come la vita perché nella vita non esistono risposte chiare e dirette. So che era questo che voleva dire perché è quello che ha detto. Perché il signor Jeavons non capisce i numeri». Così scrive Christopher nel libro Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, di Mark Haddon e ho avuto occasione di citarlo in classe proprio l’ultima volta che ho trattato il calcolo delle probabilità e ho parlato di azzardopatia. «Le persone trovano la probabilità difficile e poco intuitiva perché è difficile e poco intuitiva. Ed è poco intuitiva perché ce la siamo inventata», sostiene David Spiegelhalter, statistico inglese che si occupa di divulgazione, che viene citato nell’articolo del Post La probabilità probabilmente non esiste. Il calcolo delle probabilità è indagato dal punto di vista filosofico ed è un approfondimento di un certo spessore.
Mi piace concentrarmi anche sul ruolo dell’errore in questa vicenda, sottolineato, in chiusura di video, proprio da Vincenzo Mauro: «Sono stato indeciso se fare questo video, per evitare attriti, poi ho deciso di sì, perché sbagliare capita a tutti, capiterà anche a me, ma la scienza e la divulgazione avanzano soltanto se ci sono critica e confronto». Condivido così tanto questa riflessione, che l’ho riportata, prima ancora di sentirla, in questo articolo (che potete leggere in anteprima) scritto per la rassegna del Carnevale della Matematica di gennaio (uscirà martedì 14): ho cominciato parlando della prova del 9, e citando il MATH-segnale, Gianluca Zanzottera e un articolo di Alberto Saracco, riprendendo la newsletter dell’aprile del 2021 e arricchendola con alcune riflessioni in più. In chiusura di articolo, cito proprio Alberto Saracco, facendo gli auguri per il 2025: «che il 2025 possa essere un anno ricco di errori, matematici e non, perché, come ricorda Alberto Saracco: “Senza errori non impariamo. In effetti se non facciamo mai errori, vuol semplicemente dire che stiamo facendo cose troppo facili e non ci stiamo impegnando su qualcosa di sufficientemente stimolante”.» 

Consigli di lettura
Ho approfittato delle vacanze di Natale per dedicarmi ad alcune letture nuove e per concludere letture che avevo cominciato da tempo, come Apprendimento visibile, insegnamento efficace di John Hattie, della collana Guide per la Didattica della Erickson. Il libro contiene alcune riflessioni importanti e quindi è consigliatissimo ad ogni insegnante. Ho letto Il club del Doctor Newtron, di Dario Bressanini, pubblicato per Feltrinelli Comics: è il secondo capitolo di un viaggio fra i fumetti e la scienza, contiene tre storie e altrettanti saggi dell’amichevole chimico di quartiere. Ho dedicato un po’ di tempo anche agli ultimi due libri di Silvia Merialdo, pubblicati da Edizioni Dedalo, A Milano con Leonardo e A Parigi con Marie Curie: dopo Pisa e Cambridge con Galileo e Newton, Andrea va alla scoperta dell’ingegneria e della radioattività. 

Calendari e podcast
Per il nuovo anno potrebbe essere utile stamparsi il calendario dei Rudi Mathematici, un calendario che ormai è diventato una tradizione! 13 fogli: una copertina con «alcune vignette di spirito matematico raccattate in rete […] e un’equazione di terzo grado», alla quale fa seguito un foglio per ogni mese dove a sinistra, il calendario classico è arricchito dai grandi matematici riportati nella loro data di nascita (io condivido il compleanno con Henry Ernest Dudeney), mentre a destra ci sono quesiti, barzellette e citazioni.
MaddMaths! ha dato avvio anche a una nuova serie podcast, intitolata Nodi da sciogliere: curata da Nicoletta Tribastone, si basa sulla raccolta “10 nodi da sciogliere” di Lewis Carroll (io ce l’ho nell’edizione di Astrolabio, con il titolo Una storia ingarbugliata e una diversa traduzione). La prima puntata si apre con una citazione presa proprio al termine del primo racconto: «Un gemito fu la sola risposta del giovane; mentre i suoi lineamenti contratti e le rughe profonde che si inseguivano sulle sue virili fattezze rivelavano l’abisso di angoscia aritmetica in cui quella domanda gettata lì a caso lo aveva sprofondato.» Ogni puntata proporrà una storia, e quindi un quesito, con l’invito alla soluzione nei commenti sottostanti, mentre lo scioglimento del nodo avverrà nella puntata successiva. Nella prima puntata, si parla di velocità media e medie delle velocità.

 

Buona matematica e buon cammino! Ci sentiamo tra DUE settimane!

Daniela

 

Ecco la traduzione della vignetta allegata

Padre: «Ok Calvin, controlliamo i tuoi compiti di matematica.»
Calvin: «Non facciamolo, e diciamo che l’abbiamo fatto.»
Padre: «Il tuo insegnante dice che devi dedicarci più tempo. Siediti.»
Calvin: «Più tempo?! Ho già passato dieci minuti interi su questi! Dieci minuti buttati! Persi!»
Padre: «Hai scritto qui 8 + 4 = 7. Ora sai che non è giusto.»
Calvin: «Ok, ho sbagliato di poco, fammi causa!»
Padre: «Non puoi sommare numeri e ottenere meno di quello con cui hai iniziato!»
Calvin: «Posso farlo! È un paese libero! Ho i miei diritti!»

Letto 155 volte Ultima modifica il Lunedì, 13 Gennaio 2025 05:50
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