Giovedì, 28 Luglio 2016 16:49

91 - 29 Luglio 2016

È stata inaugurata il 12 luglio scorso Extreme, la “nuova esposizione permanente progettata e realizzata dal Museo per scoprire gli strumenti e il lavoro di chi esplora l’infinitamente piccolo”. Si sta parlando del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano e la mostra è stata realizzata in partnership con il CERN, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare e con l’INFN, ovvero l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. “Extreme svela ciò che accade all’interno dei laboratori del CERN e dell’INFN, due dei più grandi istituti di ricerca che svolgono esperimenti legati alla fisica delle particelle. Oggetti, anche di grandi dimensioni e di valore storico, insieme a installazioni multimediali e interattive caratterizzano l’esperienza del visitatore.” Sul sito del Museo Nazionale della Scienzaè possibile avere indicazioni più dettagliate sul contenuto dell’esposizione. Il percorso espositivo comincia con il tema delle tracce, che servono da introduzione ai rivelatori, “in un allestimento scenografico sono esposti oggetti storici e attuali che raccontano importanti tappe della fisica italiana e internazionale”: non vedo l’ora di visitarla di persona!

Restando sempre nell’ambito della fisica, forse a breve sentiremo parlare di Jacob Barnett, classe 1998, precoce genio della matematica, che – nonostante la giovane età – probabilmente in futuro riceverà il premio Nobel per le sue teorie, che riguardano la relatività di Einstein. “Il mio bambino speciale” è il libro scritto dalla madre, Kristine, che, grazie alla sua forza, è riuscita a far emergere le doti di Jacob. Poco dopo aver compiuto un anno di età, il ragazzino si era chiuso nel suo mondo, il mondo irraggiungibile dell’autismo, ma la madre è riuscita in qualche modo a raggiungere il figlio e a scoprire che quel quoziente intellettivo di 189, inizialmente passato in secondo piano a seguito della diagnosi di autismo, gli aveva permesso di imparare a leggere, nonostante le raccomandazioni di non aspettarsi troppo da un figlio in simili condizioni. Osservarlo in questa chiacchieratadi TEDxteen riempie di meraviglia: risale a qualche anno fa, ma emerge tutta la passione di Jacob, come ci conferma la madre: «Con il tempo ho capito che i numeri e i concetti numerici sono come amici per lui. […] Gli dico sempre: “Jake, tu non capisci. La matematica fa paura alle persone. Fa paura a me”. Penso che sia per questo che è così dedito a sradicare quella che lui chiama la “matematicafobia” dovunque la individui. Crede davvero che se mi fosse stata insegnata in modo diverso, amerei la matematica quanto lui.» (Di autismo ha parlato anche il “Corriere della Sera” nei giorni scorsi, sostenendo che alcune aziende cercano in particolare gli Asperger: “Delle loro capacità si sono accorti grandi realtà industriali e tutti quegli ambienti lavorativi in cui il comportamento ripetitivo e l’assenza di distrazioni sono essenziali per ottenere risultati migliori.”)

“Sradicare la matematicafobia” è anche la missione di quelli di Redooc che cercano di rispondere, per l’ennesima volta, all’annosa questione: “A cosa mi servirà la matematica nella vita?”. In questo caso, si parla di radiografie e algoritmi e il tentativo di risposta è di Paola Elefante, matematica italiana trapiantata in Finlandia. “La matematica non è immediata. Richiede impegno, analisi, riflessione. Tuttavia la fatica si sente meno quando si ha motivazione, quando si inquadra, seppur lontano, un obiettivo da raggiungere.” La spiegazione di Paola, di cui questa è solo l’introduzione, è davvero geniale e semplice: il linguaggio è leggero e svagato, ma i contenuti, per quanto tosti, sono davvero semplici da capire e… tutto questo fa venir voglia di studiare matematica! Le parole che ho citato mi rimandano a quelle di Michael Atiyah, uno dei più grandi matematici tuttora viventi, vincitore del premio Abel nel 2004 e autore del libro “Siamo tutti matematici”: “La matematica è difficile e, anche se ti piace e sei portato, devi studiare e impegnarti molto.” E ancora: “Per essere un buon matematico non basta la logica, occorre anche immaginazione, intuizione, visione, ovvero tutte le qualità di un artista.” Se avete voglia di dedicare un po’ di tempo a una lettura impegnativa, ma davvero interessante, il libretto di Atiyah è quello che fa per voi! Se invece volete dedicarvi a una lettura che offre anche un po’ di svago, nonostante l’argomento, vi consiglio “Archimede aveva un sacco di tempo libero”, di Bruno Codenotti: la presenza dei fumetti di Claudia Flandoli permette di comprendere più facilmente alcuni degli aspetti più tosti legati all’infinito. Il libro si rivolge a un pubblico che abbia fatto propri i concetti della matematica di base, come i ragazzi del triennio delle superiori. Per le vostre letture estive, ulteriori suggerimenti ci pervengono dal blog mathisintheair: per quanto mi riguarda, alcuni li ho già letti, altri sono nella lista delle mie prossime letture, ma alcuni non li conoscevo, perciò… urge un salto in libreria!

Tornando a Kristine Barnett e all’aiuto che ha dato al figlio, frequentando lei stessa lezioni universitarie di matematica e fisica per consentire al figlio, che era alle elementari, di poter accedere a quel mondo, mi è venuto da sorridere leggendo l’ennesimo post su Facebook di un’amica, nel quale paragona quesiti di matematica di terza elementare a problemi di fisica quantistica, chiedendo aiuto alle altre mamme. Forse anche il team di Redooc ha provato il mio stesso sconcerto e ha quindi lanciato l’indagine #mammacheconta“per capire meglio i problemi delle mamme e per cercare di offrire dei supporti concreti e mirati”. Chiunque abbia problemi, quindi, si faccia avanti!

Per quanto mi riguarda, non è la prima volta che un genitore mi contatta tramite il sito per chiedermi consigli. Diciamo che, in dieci anni, ho avuto alcuni contatti interessanti. Ebbene sì, 10 anni: www.amolamatematica.itfesteggia dieci anni! Non chiedetemi la data esatta, perché per il mio provider il dominio scade il 23 giugno, ma per l’indice ShinyStat il sito è nato il 14 agosto. In ogni caso, ci sono dei numeri più esatti sui quali possiamo contare: 405 articoli nell’ambito degli esercizi, 158 per i libri, 33 in Schemi e riassunti, 15 in storia, 10 nelle curiosità, 25 nel fine ciclo e, da pochi giorni, è online la nuova sezione, Newsletter, nella quale potete trovare le ultime 12 newsletter pubblicate (anche nel caso delle newsletter, però, come potete vedere dal titolo, i numeri stanno diventando importanti, visto che siamo alla numero 91!).

Moreno Andreatta, 45 anni, “è stato promosso direttore di ricerca Cnrs all’Ircam (Institut de Recherche et Coordination Acoustique/Musique) di Parigi ed è soprannominato “matemusicista” per la sua capacità di studiare i rapporti fra matematica e musica”: per quanto la musica sia bella a prescindere dalla matematica, pare che molti grandi autori pensino “come dei matematici senza accorgersene”, dato che “la musica è un’arte molto strutturata, anche se chi la fa spesso non se ne rende conto”. Questo non implica che basti la matematica per comporre buona musica, come specifica Andreatta parlando dei computer: “Ai computer oggi manca la creatività. Calcolo e rigore sono riproducibili, il colpo di genio no. Ma ci stanno lavorando parecchi ricercatori.” Per chi volesse approfondire un po’ l’argomento, ecco alcuni video di youtube intitolati Musimathics.

Per concludere: l’ultima newsletter ha riservato parecchio spazio alla prova di matematica della maturità, ma la polemica non si è ancora sopita, soprattutto dopo che Francesco Alfieri, maturando del Liceo scientifico “Falcone” di Asola, in provincia di Mantova ha segnalato un errore nel testo della prova…

 

Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!

Daniela

Letto 2912 volte Ultima modifica il Venerdì, 29 Luglio 2016 07:37
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