“Lo stereotipo che descrive le donne come poco adatte allo studio della matematica sta pian piano morendo.” Questo è l’incipit di un articolo del Sole24Ore del 6 Settembre scorso. Eppure a me pare proprio di vedere una realtà diversa: a scuola, abbiamo proposto alle ragazze di costituire una squadra femminile per partecipare ai giochi matematici. È stato difficilissimo trovare delle volontarie! A volte siamo noi donne a costruire questo “soffitto invisibile che preclude alle donne l’accesso ai più alti livelli della carriera” ed è una cosa che non riesco ad accettare. Altre volte, invece, anche eminenti uomini di cultura con poche parole, ben studiate, ci spediscono indietro di qualche anno. È il caso di un piccolo articoletto di Odifreddi su “La Repubblica”: dopo aver parlato dell’Ada Lovelace Day e del numero di premi Nobel assegnati a donne, Odifreddi conclude scrivendo: “Una progressione discendente, che sembra indicare come l’attitudine femminile sia direttamente proporzionale alla concretezza e indirettamente proporzionale all’astrazione”. Il Gruppo di Lavoro Pari Opportunità dell’Unione Matematica Italiana ha deciso di rispondere con una lettera inviata a “La Repubblica”. Il gruppo asserisce di non essere d’accordo con le deduzioni di Odifreddi e ribadisce che “la scarsa presenza femminile nella ricerca scientifica non è dovuta alla mancanza di doti innate ma è fortemente condizionata da convenzioni sociali dure a morire.” Odifreddi non ha fatto mancare la sua ulteriore risposta e MaddMaths l’ha pubblicata, concludendola con l’ulteriore replica del Gruppo di Lavoro, in modo che ognuno di noi possa farsi la propria opinione. Sottolineo solo una cosa: sette erano i firmatari della prima lettera e tra di essi un solo uomo. La risposta di Odifreddi comincia con “Cari Ciro et al.”…
Anche Oggiscienza, facendo riferimento ai dati raccolti dall’associazione European Women in Mathematics, evidenzia come “il numero di donne che si dedicano alla ricerca matematica è ancora basso in tutta Europa, soprattutto man mano che si procede con la carriera accademica.” I numerosi grafici ci aiutano a prendere coscienza della situazione in Europa: ad esempio, la situazione tra Nord e Sud Europa è profondamente diversa, perché Italia, Spagna e Portogallo presentano un numero di donne nel settore matematico più alto rispetto a Svezia e Germania. È positivo il fatto che il numero delle donne impegnate in matematica in Europa si sia triplicato dagli anni Settanta del secolo scorso ad oggi, ma questo non va di pari passo con il numero di pubblicazioni sulle riviste matematiche, visto che il numero “non riesce comunque a rappresentare degnamente la presenza femminile nel mondo dell’accademia.” E non è consolante sapere che negli Stati Uniti la situazione è peggio che in Italia…
Per vedere un po’ di luce in fondo al tunnel, affidiamoci alle parole di Alfio Quarteroni, che ha rilasciato recentemente una lunga intervista a Radio Popolare e che quelli di MaddMaths ci ripropongono: “Senza che ce ne accorgiamo (o rifiutandoci di vederlo) viviamo in un mondo pieno di matematica” ci viene ribadito nella presentazione. Alfio Quarteroni è un ottimo divulgatore e ascoltarlo è davvero un piacere, anche se l’intervista dura un’ora! Ci dice che la matematica deve essere presentata come una scienza viva, attiva, non come se fosse greco antico, ormai finita e conclusa. La matematica è vivissima e, soprattutto, non è solo formule! La formula è una fatica necessaria per acquisire un obiettivo: è uno strumento, non l’obiettivo. E invece a scuola si passa proprio questa immagine: durante la nostra partecipazione a BergamoScienza, nella presentazione dei laboratori matematici sulle tassellazioni, i ragazzi hanno dovuto proprio affrontare questa domanda: “Ma dov’è la matematica nelle tassellazioni?”. E sono riusciti a dare una risposta bellissima: “La matematica non è solo calcolo: la matematica è il ragionamento che si nasconde dietro la realizzazione delle tassellazioni. E noi abbiamo presentato questa matematica, senza indagare le formule o svolgere calcoli: abbiamo ragionato e lì l’abbiamo trovata!”. Questo non può certo togliere la difficoltà: dopo i nostri laboratori anche gli adulti ci confessavano la propria stanchezza, la fatica che era loro costata la concentrazione per risolvere i problemi proposti, eppure il piacere di poter dire “ci sono arrivato!” – come dice Quarteroni – era talmente grande che anche la fatica passava in secondo piano. Posso quindi confermare quanto dice Quarteroni: i ragazzi, se ben motivati, partecipano anche a percorsi impegnativi. È vero che la matematica non è per tutti, ma possiamo far nascere la passione presentando quei fenomeni naturali che sono riproducibili grazie a delle formule, perché la potenza della matematica arriva al punto da rendere prevedibile un certo comportamento. Così la magia dei numeri, la magia del pi greco, o l’importanza di un modello per studiare il muscolo cardiaco… la matematica ci permette di raggiungere livelli di complessità sempre più grandi: partendo dal calcolo elementare potremmo arrivare ovunque e proprio questo è il fascino della matematica! Un sentito grazie all’insegnante delle medie che ha spinto Quarteroni a continuare i propri studi e agli insegnanti delle superiori che hanno insistito perché proseguisse con l’università: aveva già un lavoro in banca, ma una scelta impulsiva l’ha spinto verso matematica. E che matematica, visto che i modelli proposti da Quarteroni entrano in parecchi ambiti…
A dimostrare sul campo le parole di Quarteroni dedicate al coinvolgimento dei ragazzi nello studio della matematica, oltre alla mia personale esperienza con BergamoScienza, anche il lavoro realizzato da alcuni studenti del Liceo Scientifico Statale “Marie Curie” di Tradate, svolto sotto la supervisione della Prof.ssa Francesca E. Magni. Quanta matematica contiene un semplice orologio? Più di quanta riusciamo a immaginarne. “In questo articolo abbiamo voluto analizzare il comportamento dell’orologio analogico, un oggetto comune che presenta intrinseche proprietà matematiche nel suo funzionamento. Abbiamo trovato, in particolare, collegamenti con l’aritmetica modulare, con i numeri complessi, le funzioni goniometriche, quelle composte e quelle a valori in N.” Da Marco e Laura che si danno appuntamento per le 17, si arriva a Gauss, con i suoi studi che rivoluzionarono la matematica del XIX secolo, passando dalle funzioni e approdando ai numeri complessi. Al termine dell’articolo potete trovare un nuovo aneddoto su Gauss: pare che il suo insegnante di matematica avesse una riserva infinita di problemi da proporre!
Concludo con dodici fatti controversi in matematica, un elenco di problemi controintuitivi, spiegati in modo chiaro – anche se in inglese – e con un gioco matematico che, a detta dell’Huffington Post, sta facendo impazzire il web: prima di leggere le soluzioni, provate a mettervi alla prova!
Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela