Il 17 maggio del 2013, al XXVI Salone Internazionale del libro, ha luogo una conferenza spettacolo*, a cura della Società Taxi 1729, una società di formazione e comunicazione scientifica, il cui motto è “Pensiamo da scienziati, comunichiamo da creativi, ci divertiamo da matti”. Il titolo della conferenza è “Fate il nostro gioco”: Diego Rizzuto, fisico e Paolo Canova, matematico, ci guidano alla scoperta della matematica nascosta nel gioco d’azzardo. La conferenza nasce da un progetto del 2009 basato sulla matematica del gioco d’azzardo: l’obiettivo principale del progetto era di parlare di matematica e statistica, ma inaspettatamente diventa un servizio sociale, visto che la matematica può aiutare a fare prevenzione. Con numerosi esempi e un palleggio accurato, grazie al quale Diego e Paolo tengono la scena alternandosi nelle battute, la conferenza è interessante e vi terrà incollati allo schermo fino alla fine, fino alla storia di Roy Sullivan, colpito per sette volte da un fulmine. Curiosando sul sito della società, troverete anche la pubblicità per l’imminente mostra interattiva sulla matematica del gioco d’azzardo che si terrà a Milano in autunno.
La conferenza ci spiega che la matematica è, a volte, controintuitiva, come dimostrato dal problema del compleanno trattato in un simpatico filmato di David Knuffke per TedEd. Dato un gruppo di persone, quanto dovrebbe essere grande per garantire una probabilità superiore al 50% di avere due persone con lo stesso compleanno? La risposta è probabilmente più bassa di quanto si pensi, come dimostrato, spesso, nelle classi a scuola: capita con una certa frequenza che due alunni compiano gli anni nello stesso giorno. Il problema del compleanno è un esempio di come la matematica possa mostrarci che cose che sembrano impossibili non sono veramente improbabili. Alcune volte le coincidenze non sono così incidentali come potrebbe sembrare.
Non è solo la matematica ad essere imprevedibile e controintuiva: spesso anche la scienza va contro la nostra intuizione e, proprio per salvaguardarci da errori di giudizio, abbiamo il metodo scientifico, come ci ricorda Piero Angela nella puntata di Radio3Scienza Nel segno di Quark del 14 giugno scorso. L’obiettivo della trasmissione è di parlare del nuovo libro di Piero Angela, “Il mio lungo viaggio. 90 anni di storie vissute”: dalle missioni Apollo all’intervista di dodici ore ad Edoardo Amaldi, dall’incontro con Rita Levi Montalcini nel 1970 alla denuncia per diffamazione a seguito di una puntata della sua nota trasmissione sull’omeopatia, Piero Angela tiene desta la nostra attenzione e sottolinea come sia importante l’attività di divulgazione. Attività portata avanti anche dal virologo Roberto Burioni, con il quale, tre giorni prima, Piero Angela è stato intervistato nel corso della trasmissione In mezz’ora. Illuminante la battuta proprio in conclusione: “La velocità della luce non si decide per alzata di mano a maggioranza”.
Interessante anche l’attività di divulgazione di Marco Coletti, che, tramite la pagina Facebook La fisica che non ti aspetti e con numerosi filmati su YouTube, ci parla della fisica in modo simpatico e per nulla complicato (basta ricordare le puntate di Once Upon a Quantum dedicate all’introduzione della meccanica quantistica). Il filmato Top 5 Fisica Pop è la personalissima top five di Marco Coletti dei concetti più popolari della fisica: il bosone di Higgs, il gatto di Schrödinger, l’equazione di Dirac, il principio di indeterminazione di Heisenberg e l’irrinunciabile equazione di Einstein la fanno da padrone. Ma la classifica è, appunto, personale: magari qualcuno ha altre proposte…
Ottima iniziativa in termini divulgativi è quella di “Le Scienze”, con la pubblicazione di una collana di graphic novels, dedicata ai personaggi che hanno segnato la storia della scienza. Quello di settimana scorsa, dedicato a Feynman, è stato davvero bellissimo: Ottaviani è capace di rendere semplici anche i concetti più complessi!
Si è quasi spenta l’eco degli esami di maturità, ai quali la scorsa volta ho dedicato un’attenzione particolare, perciò possiamo concentrarci sui test Invalsi di chiusura della scuola secondaria di primo grado (posti come chiusura per l’ultima volta, perché dal 2018 si svolgeranno nel corso dell’anno), che si sono svolti il 15 giugno. Anche Radio3Scienza ha dedicato una puntata all’argomento, Fare i conti con i test Invalsi. Dopo aver proposto un quesito del test come sfida agli ascoltatori, il conduttore Marco Motta ci propone l’ascolto di una scena del film di Nanni Moretti Bianca, del 1984: per una volta, sono gli alunni a mettere in imbarazzo il proprio insegnante di matematica il primo giorno di scuola, con la citazione dell’incisione Melancolia di Durer e, in particolare, del quadrato magico che si trova al suo interno. La puntata prosegue con l’intervento di Maurizio Codogno, che ci propone la soluzione di alcuni test e di Massimo Sideri, autore del libro “La sindrome di Eustachio”, ovvero una “storia italiana delle scoperte dimenticate”, dedicato a quelle invenzioni che hanno cambiato per sempre la nostra quotidianità.
Anche la testata satirica Lercio dedica un articolo ai diplomati: “Non capiscono la differenza tra spingere e tirare”, un diplomato su due non entra all’Università. L’articolo è davvero divertente e ben fatto, soprattutto considerati i numerosi riferimenti alla fisica e alla matematica, in particolare al primo problema di maturità sulle ruote quadrate: “I più arguti si chiedono se la porta possa essere sfondata da una bici con le ruote quadrate, ma nessuno li prende sul serio.” In realtà, molti degli studenti impegnati nei giorni scorsi con la prova di maturità avranno già cominciato a rispolverare i libri per dedicarsi alla preparazione dei test di ammissione all’Università: a tal proposito, magari potrebbe essere utile avere un piccolo aiuto, come quello offerto da Redooc. Vengono messi a disposizione esercizi interattivi e spiegati di logica e matematica, con simulazione dei test di ammissione alle principali università italiane.
Anche quelli del blog Math is in the air hanno deciso di dedicare uno spazio alla prova della maturità scientifica, con un “racconto matematico” a puntate, “una storia inventata ma verosimile, in cui si racconta un esame di maturità aggiungendo a margine le riflessioni di un insegnante di matematica”. Mi sono ritrovata in alcune fasi di queste riflessioni: “Per lui gli esami erano tempo di riflessione. Opportunità per fermarsi a riflettere sul suo insegnare matematica e fisica nella scuola, sui suoi errori, sulle difficoltà dei suoi alunni nell’affrontare la prova d’esame.”
Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela
*Un grazie all’alunno che mi ha portato a conoscenza della conferenza: lui ha approfittato degli input forniti da Taxi 1729 per realizzare la propria originale tesina.