Venerdì, 26 Luglio 2019 16:25

143 - 26 Luglio 2019

Mi ha fatto riflettere questo articolo del New York Times dello scorso maggio, che già dal titolo affascina e intriga: gli insegnanti di matematica dovrebbero assomigliare agli allenatori di football. L’autore è John Urschel, candidato per un Ph.D. in matematica al MIT ed ex giocatore professionista di football. Ci racconta che, crescendo, era convinto che lo studio della matematica fosse qualcosa che andava sopportato, non qualcosa che avrebbe potuto provocare piacere o divertire. John ripercorre per noi gli anni della scuola: per gli insegnanti della scuola primaria, era “lento”, ma il suo problema non era con la matematica, visto che spendeva un sacco di ore facendo giochi logici e matematici o, da adolescente, dedicando un sacco di ore all’approfondimento dei problemi che l’avevano affascinato. Il vero problema era che pensava ad altro, quando gli rivolgevano una domanda, oppure si annoiava e si rifiutava di applicare alcuni procedimenti meccanici che gli venivano insegnati per risolvere i problemi. Una volta approdato alla scuola superiore, nessuno dei suoi insegnanti ha messo in dubbio il suo talento per la matematica, ma nessuno l’ha incoraggiato ad affrontare una carriera in tale ambito. Eppure, nonostante non avesse il fisico per diventare un giocatore di football, nessun allenatore gli impedì di continuare a sognare un futuro in ambito sportivo, anzi: gli allenatori lo incoraggiavano a credere di poter raggiungere il proprio obiettivo e lo spingevano ad allenarsi. John dice di aver spesso sentito la loro voce quando, prima dell’alba, riusciva a trascinarsi fuori dal letto per allenarsi. Gli piacerebbe, quindi, che gli insegnanti di matematica assomigliassero di più agli allenatori: i ragazzi vengono influenzati da qualcosa che va ben al di là di una lezione ben organizzata. Rispondono anche alla passione che viene loro trasmessa dagli insegnanti, all’impegno che vedono nei loro pari e ricercano una motivazione. Traggono beneficio da istruzioni chiare, da un feedback costante e da una cultura dell’apprendimento che incoraggia la resilienza di fronte al fallimento, esattamente come succede per gli allenamenti di football. I bravi insegnanti, come i bravi allenatori, ti fanno capire che hanno a cuore i tuoi obiettivi.

L’articolo è già di per sé una fonte di riflessione, perciò, in questa newsletter estiva, mi limito ad aggiungere solo qualche consiglio di lettura, visto che l’estate è sempre un ottimo momento per svagarsi e approfondire al tempo stesso. Dopo aver visto il film su Edison (anche se il titolo originale sarebbe «La guerra delle correnti»), ho letto la graphic novel dedicata a Nikola Tesla, per avere conferma di quanto già conoscevo sull’inventore: nel film, Tesla è passato in secondo piano, surclassato da Westinghouse e dalla fama di Edison, ma la guerra tra le correnti avviene effettivamente tra Tesla e Edison e questa graphic novel lo mette in evidenza. Magari sarete tra i fortunati ad avere l’occasione di vedere la mostra dedicata a Tesla che sarà visibile a Milano a partire dal 5 ottobre: questa sarà la prima e unica tappa in Italia del tour mondiale di una mostra dedicata alla vita e alle invenzioni di «colui che ha regalato all’umanità scoperte straordinarie».

Il secondo consiglio di lettura è per i bambini della scuola primaria, terzo libro di Pettarin, un modo per far amare la matematica e per parlare di tolleranza e diversità: Le cose non quadrano… ci vogliono i cerchi! è stato scritto insieme a Jacopo Olivieri e arricchito dalle illustrazioni di Giulia Orecchia. Dal mio punto di vista, la favola mi ricorda un po’ certi racconti di Gianni Rodari, forse perché la morale è facilmente riconoscibile e dietro un’apparente leggerezza ci sono concetti importanti. Ho usato il libro Capire davvero la relatività di Daniel F. Styer durante la spiegazione della teoria della relatività ristretta: gli esempi dettagliati e la spiegazione chiara del paradosso dei gemelli o dell’asta nel fienile, ma anche dello strano caso della viaggiatrice golosa hanno accompagnato le mie lezioni aiutando i miei alunni a capire meglio. Ogni volta che mi capita di spiegare la teoria della relatività, capisco meglio alcuni particolari e uno dei meriti va proprio a Styer, che ha pubblicato questo libro nel 2011 e che nella versione italiana è comparso nella collana “Chiavi di lettura” della Zanichelli. L’ultimo libro è una delle prime fatiche di Gabriella Greison, fisica, scrittrice, giornalista e nota per i suoi monologhi sulla fisica quantistica, sua grandissima passione: L’incredibile cena dei fisici quantistici è il racconto della cena che si è svolta al termine del V Congresso di Solvay, dedicato a elettroni e fotoni. Un ottimo modo per sentire il libro raccontato dalla voce dell’autrice è quello di ascoltare il TED della Greison realizzato nel 2017, oppure ascoltare le Pillole di Fisica, rubrica televisiva che è andata in onda sul canale RaiNews24: sono cinque minuti dedicati di volta in volta a un fisico del Novecento.

 

Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!

Daniela

Letto 1670 volte Ultima modifica il Sabato, 27 Luglio 2019 10:18
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