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Tra i libri che recensisco per il mio sito, ci sono quelli che scelgo di leggere e quelli che mi vengono inviati perché ne faccia una recensione. Comprendere e vivere la matematica nella docenza appartiene alla seconda categoria e ringrazio di aver avuto questa opportunità. Il libro della prof.ssa Viviana Malvasi ha a che fare con un’esperienza realmente vissuta: il disagio per gli sconfortanti risultati dei test Invalsi, che rappresentano un’Italia a due velocità, è diventato la scelta di intervenire sulla propria didattica per realizzare un cambiamento significativo nei risultati dei propri alunni. Mentre l’anno scolastico passato si sta sedimentando nella memoria e l’imminente anno comincia a invadere la mente con progetti e nuove idee, questo è il libro migliore per avviare una riflessione sulla didattica e per far nascere nuovi spunti e dare nuovi stimoli ad un’attività didattica che deve, per forza di cose, rinnovarsi ogni giorno. Forse ho sentito una particolare affinità con la Malvasi perché io stessa sottolineo – nelle mie riflessioni per Redooc sulla DAD – che «la didattica è un dialogo continuo ed è un aggiustare il tiro ogni volta che senti che qualcosa non va», ma credo sia necessario per ogni insegnante mettersi in…
«La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.» La celeberrima citazione di Galileo Galilei dal “Saggiatore” è probabilmente nota a tutti noi e, in qualche modo, condivisa. Non meno d’impatto, anche considerando i suoi trascorsi, sono le affermazioni di Alfio Quarteroni, raccolte in questo articolo per MaddMaths!: «La matematica è una vite rigogliosa i cui tralci pervadono ogni aspetto della nostra vita. Fin dal XVII secolo, essa ha fornito un complemento essenziale alle scienze fisiche e alla tecnologia. In anni più recenti ha assunto un ruolo analogo nello studio degli aspetti quantitativi delle scienze della vita, delle scienze economiche e sociali.» Sono tantissime le cose che, senza la matematica, non potremmo fare. Che ci piaccia o no, senza la matematica non avremmo potuto prendere tutte le decisioni che sono state prese…
Imitando uno dei suggerimenti di lettura che troverete di seguito, ma anche la newsletter del 14 marzo 2019, procedo con un elenco alfabetico di link, anche se troverete – se avrete la pazienza di visitarli – un continuo rimando da uno all’altro. La cacciatrice di fossili è la storia di Mary Anning, vissuta nella prima metà del 1800 nella cittadella del Dorset di Lyme Regis. L’autrice è Annalisa Strada, insegnante di lettere nella scuola secondaria di primo grado e autrice di numerosi libri per bambini e ragazzi. Una lettura non solo interessante, ma anche emozionante: consigliata a tutti! Barbascura X è il nickname di un famoso divulgatore scientifico: il libro “Il genio non esiste (e a volte è un idiota)” è la trascrizione di un monologo teatrale dello scorso anno. Barbascura sostiene che anche i più grandi scienziati, nel corso della loro vita, hanno commesso degli errori e «quello che chiamiamo “genio” è spesso semplicemente passione». La C non poteva che essere destinata al Coronavirus: Zanichelli dedica un approfondimento al tema, analizzando la pandemia da più punti di vista. Il più recente è l’articolo “La matematica del distanziamento”, che cerca di rispondere alla domanda “Come dovrà cambiare la vita in…
In questa nuova vita, nell’era della pandemia, è parso, almeno a un certo punto, che la scienza fosse diventata il centro di ogni discorso, con le sue risposte e le speranze di sconfiggere il Covid19. Ma siamo proprio sicuri che l’idea di scienza che domina i nostri discorsi sia quella corretta? Nella puntata del 21 aprile di Radio3Scienza, si è parlato di intelligenze collettive con Guido Tonelli, fisico all’università di Pisa e al CERN di Ginevra. Intervistato da Rossella Panarese, Tonelli ci guida in una riflessione sulla scienza, proprio in considerazione dell’aumentata attenzione nei confronti di questa disciplina. Sembrano esserci degli elementi che fanno ben sperare, ad esempio sembra diffusa la consapevolezza che si debba dare ascolto agli scienziati. Ed è proprio in questo clima che gli scienziati hanno una grande responsabilità e sono obbligati a lavorare insieme, a trovare il modo di collaborare. La posta in gioco è elevata e se lasciamo spazio all’egocentrismo, il fallimento è garantito. Per quanto sia umano arrivare ad uno scontro di caratteri, soprattutto quando c’è in gioco una sfida di tale entità, nella discussione in pubblico non bisogna denigrare gli altri, ma ammettere i propri dubbi e riconoscere ciò che ancora è ignoto.…
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