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Enrico Vaime è un autore televisivo e radiofonico, che personalmente non avevo mai sentito nominare prima di sabato 24 novembre, quando, durante la trasmissione Black Out su Rai Radio 2 ha deciso di dedicare il proprio editoriale alla matematica: ha descritto la matematica e la fisica come «sfide mnemoniche dalle quali si doveva uscire illesi se possibile» e ha proseguito dicendo che i numeri non gli hanno mai suggerito niente, «rappresentavano un dovere per obbedire al quale si doveva rinunciare alla fantasia», visto che «le scienze esatte erano nemiche della nostra possibile inventiva». La conclusione: «Certe notti sognavo delle grandi lavagne piene di cifre ed io con uno straccio cancellavo ogni traccia che avesse a che fare con i numeri e con l’aritmetica.» Insomma, la chiave è proprio questa lontananza dalla creatività, subito smentita da Sandra Lucente, che sul sito di MaddMaths! applica una “trasformazione” creativa al testo: «Certe notti sogno delle grandi lavagne piene di cifre ed io con uno straccio cancello ogni traccia che ha a che fare con i numeri e con l’aritmetica per lasciare, nell’aria satura di gesso, la bellezza delle idee che su quella lavagna erano scritte.» Pietro Di Martino parla alla testa invece che…
Cominciamo con un articolo un po’ impegnativo, che riguarda la somma di tutti i numeri naturali: Luca Romano ci guida in un mondo matematico che è «materia di studio per fisici teorici e matematici», ma niente paura, perché per seguire i singoli passaggi basta l’algebra della seconda superiore. Il risultato vi lascerà stupefatti: «Non c’è trucco, non c’è inganno, la somma di tutti i numeri naturali (quindi interi e positivi) fino all’infinito è un numero finito, razionale e negativo!». Sono cose che succedono quando si ha a che fare con l’infinito e lo si tratta come un numero, perciò le regole risultano scombinate. Già Eulero aveva dimostrato che la somma alternata faceva 1/4 e, ai primi del ‘900, Ramanujan risolse questo problema in modo euristico, partendo proprio dal risultato di Eulero e arrivando al numero razionale negativo. Anche il blog Mathone (Pillole di matematica per comprenderla meglio ogni giorno) ha trattato il problema e ci ricorda che il risultato è sostanzialmente errato, ma «trova notevoli applicazioni in analisi complessa, teoria dei numeri, teoria quantistica dei campi e teoria M (per gli amici: teoria delle stringhe)». Per alleggerire un po’ l’atmosfera, dopo un inizio così impegnativo, ecco «la versione animata» della…
Il 28 settembre scorso (giorno di pubblicazione della scorsa newsletter), al Cern di Ginevra, Alessandro Strumia, professore associato all’Università di Pisa, collaboratore di INFN e CERN, durante un convegno dal titolo “Workshop on High Energy Theory and Gender”, pur non essendo tra gli oratori, ha tenuto una conferenza dal titolo “Experimental test of a new global discrete symmetry”. Chiara de Fabritiis, coordinatrice del gruppo pari opportunità dell’Unione Matematica Italiana, ha commentato l’evento per quelli di MaddMaths! e il titolo della sua risposta, pungente ma giusta, è già un programma: «Sensazionale scoperta di un docente pisano: gli uomini in fisica sono discriminati». Come sottolinea la Fabritiis, manca una «prova rigorosa ottenuta tramite esperimenti falsificabili», ma non solo: Strumia mette in dubbio la professionalità di due colleghe, una commissaria e l’altra vincitrice di un concorso dell’INFN da lui sostenuto. Sotto lo pseudonimo di Nikolai Vavilov, anche Andrea Giammanco si esprime riguardo alla vicenda: «Dal punto di vista del CERN e dell’INFN, la cosa più grave non è ciò che ha detto sul problema di genere ma il fatto che a circa metà della presentazione è diventato un agguato verbale a due colleghe (quella che ha vinto un concorso al posto suo e…
Le ultime settimane sono state piene di giornate intense: il Festival di BergamoScienza, alla sua sedicesima edizione, si avvicina, visto che comincerà il 6 ottobre e i laboratori che stiamo allestendo sui frattali sono ormai pronti. Questa settimana abbiamo cominciato le simulazioni con le classi della primaria e vedere gli animatori, che stiamo formando da qualche mese, prendere le misure con la difficoltà di entrare in una classe e gestire non solo delle attività, ma anche la disciplina dei piccoli è stato, come sempre, fonte di meraviglia e di ulteriori domande. Meraviglia, perché i ragazzi mostrano di avere risorse che spesso non sospettiamo e ulteriori domande, perché vedendo gli altri svolgere il tuo lavoro ti interroghi e ti metti in discussione, cercando un continuo miglioramento. Oggi abbiamo avuto anche l’occasione di partecipare, presso la facoltà di matematica dell’Università Cattolica di Brescia, alla Notte dei ricercatori (che in questo caso, per coinvolgere le scolaresche della provincia, si è svolta nell’arco della giornata): la collaborazione con i docenti universitari è sempre un’opportunità per respirare un’atmosfera diversa e per immagazzinare un po’ di entusiasmo in vista del lungo inverno scolastico. I nostri ragazzi hanno coinvolto persino i docenti nelle loro attività sui frattali…
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