Venerdì, 21 Dicembre 2018 22:46

133 - 21 Dicembre 2018

Nella newsletter natalizia dell’anno scorso, avevo citato la formula matematica per il «pop» perfetto, mentre quest’anno comincio con la formula per l’albero di Natale perfetto. «Due studenti dell’Università di Sheffield, in Gran Bretagna, appartenenti anche alla cosiddetta Maths Society, hanno creato delle vere e proprie formule matematiche che, partendo dall’altezza dell’albero, sono capaci di svelare le quantità giuste per ogni singolo decoro, mettendo in pratica la teoria dell’albero (utopico) perfetto!» Sicuramente l’albero è già pronto in tutte le case, visto che mancano ormai pochi giorni al Natale, ma potrebbe essere interessante verificare, nel momento in cui lo smontate, se il vostro albero soddisfa le caratteristiche richieste per essere davvero perfetto. Magari qualcuno di voi ha realizzato anche un calendario dell’Avvento, il conto alla rovescia in attesa del Natale: per l’anno prossimo potreste realizzarne uno davvero originale, con tante piccole curiosità per ogni numero, da 1 a 24. Gli ultimi tre numeri sono ancora coperti...

Con l’avvicinarsi della conclusione dell’anno solare, si moltiplicano i bilanci e le statistiche: il Thomson Reuters-Clarivate Analytics, l’istituto di statistica più autorevole, stila la Highly Cited Researchers, ovvero l’elenco dei ricercatori più citati al mondo. Tra di essi, Giuseppe Mingione, docente di analisi matematica all’Università di Parma e tra i dieci matematici più citati al mondo degli ultimi venticinque anni, grazie ai suoi teoremi sul calcolo delle variazioni. Mingione entra in questa lista per il quinto anno consecutivo e, essendo uno dei più importanti riconoscimenti internazionali che un ricercatore possa ricevere, confessa di sentire ora una certa pressione. Nell’elenco compaiono anche Piero Genovesi e Carlo Rondinini, noti per le pubblicazioni scientifiche ambientali.

Tempo di bilanci anche per noi insegnanti e può essere utile, al riguardo, questa riflessione di Federico Benuzzi, insegnante di matematica e fisica, giocoliere ed attore. Con l’ironia che lo caratterizza, parla dei pregi della lezione frontale, a dispetto delle varie flipped classroom, upside down teaching, e-learning, book in progress... Al di là della nostra voglia di innovazione, bisogna fare i conti con un sempre più diffuso deficit di attenzione, forse causato dalle nuove tecnologie e la lezione frontale obbliga a concentrarsi, comprendere, riassumere. Forse può essere ancora, dopo tutto, la scelta più favorevole per l’apprendimento, pur evitando chiusure e rigidità e lasciando spazio a sperimentazioni e innovazioni. Sempre restando in tema di didattica, Dany Maknouz, per Zanichelli, ci parla del legame tra motivazione e apprendimento, dove per motivazione intendiamo «l’energia che ci muove verso un obiettivo, un antidoto verso l’apatia e il disinteresse». Che siano le motivazioni a condizionare l’impegno è chiaro per ogni insegnante che abbia un minimo di esperienza, ma non è così facile fare il passo successivo, ovvero capire come incrementare questa motivazione per fare in modo che l’alunno possa ottenere dei risultati. Non basta lavorare sui premi e sulle punizioni, che danno risultati solo nel breve periodo: Dany non ci invita solo alla riflessione, ma ci fornisce anche alcune nuove idee da sperimentare in classe. In realtà, se si insegna matematica al liceo scientifico, l’essenziale è non perdere tempo e la motivazione è offerta, in gran parte, proprio dalla seconda prova dell’Esame di Stato, per la quale sono stati resi disponibili alcuni esempi di tracce. Rimando ogni commento a quando avrò avuto occasione di guardarli con attenzione, ovvero dopo aver provato a farli, ma... sembrano impegnativi, soprattutto se parliamo della prova di fisica o di quella mista.

Nel caso in cui la lezione frontale o le sperimentazioni non sortiscano effetti, la motivazione sia sotto i piedi, tanto che nemmeno la comparsa dello spettro della maturità futura riesce a farla risorgere, potrebbe essere il caso di aprire una bottiglia di Barolo, versarne un bicchiere e... Direi che forse non è il caso di proporre la soluzione ai nostri studenti, ma pare che degustare con attenzione un buon vino potrebbe stimolare più parti del cervello di un complicatissimo problema di matematica. Lo sostiene un neuroscienziato dell’Università di Yale, Gordon Shepherd: un suo studio ha «rivelato come l’esercizio continuo a cui sono sottoposti alcuni dei migliori sommelier del mondo abbia portato all’ispessimento di certe aree del loro cervello, in grado di garantire loro una maggiore agilità mentale».

Il 10 dicembre si è celebrato «l’ottantesimo anniversario della data in cui la Commissione Scientifica dell’UMI approvava un comunicato nel quale si appoggiavano le leggi razziali appena promulgate dal regime fascista». Oggi la posizione dell’UMI è ben diversa, come evidenziato da un editoriale apparso sul Notiziario UMI di febbraio: «Ci sentiamo in dovere di dire oggi che troviamo quel comunicato ingiustificabile da ogni punto di vista, umano, civile, politico e scientifico e ci risulta particolarmente doloroso constatare che matematici di grande livello abbiano potuto scendere a patti così bassi con la loro coscienza.» MaddMaths! riporta l’articolo di Ciliberto e Bini “Un errore, o meglio, un orrore di 80 anni fa”, apparso sulla Rivista dell’UMI in agosto.

Alcuni consigli di lettura per il nuovo anno: I numeri uno di Ian Stewart, noto divulgatore. Si tratta di una raccolta di biografie di venticinque matematici: ciò che li accomuna è l’amore per la matematica, visto che, per usare le parole dell’autore, «Rinunciano a professioni più redditizie, vanno contro le opinioni della famiglia, vanno avanti nonostante tutto anche quando molti dei loro stessi colleghi li considerano pazzi, sono disposti a morire non riconosciuti e non ricompensati. Insegnano per anni senza paga, solo per mettere un piede in università. I numeri uno sono tali perché sono determinati.» Più leggero, ma sempre interessante, è È tutto calcolato, il libro di Lorenzo Baglioni, noto per i suoi brani canori con temi matematici (il più noto è sicuramente quello sul Teorema di Ruffini): usa argomenti quotidiani per mostrarci l’universalità e l’utilità della matematica, come mostrato in questo filmato pubblicato recentemente su YouTube. L’ultimo suggerimento è per i più piccoli, trattandosi di un racconto di Roberta Torre intitolato Ipazia e la musica dei pianeti. L’autrice ci racconta di Camilla, un’astronauta ventenne, che si reca sull’asteroide 2003-SD220 per piantare dei microfoni in modo da registrare il suono dell’universo. I microfoni saranno inutili, ma Camilla avrà occasione di incontrare Ipazia, che le racconta la sua vita. Ipazia e la musica dell’universo mi portano a Amalia Ercoli Finzi, intervistata da Serena Dandini nel corso della puntata del 29 novembre de La tv delle ragazze: ne avevo già parlato nella newsletter 125, ma è sempre un piacere riascoltarla. Quando parla della sua trivella e del fatto che, quando le ha risposto "Ready", lei si è messa a piangere «perché è stata una cosa meravigliosa», non si può non emozionarsi. Dice inoltre che, con il progetto di Rosetta, «abbiamo fatto l’Europa, perché abbiamo lavorato tutti insieme»: l’unità creata attraverso la scienza e la collaborazione. Sempre a proposito del ruolo delle donne nella scienza, in questo caso particolare nella matematica, per chi ha un po’ di familiarità con l'inglese (i sottotitoli disponibili sono solo in inglese) è consigliatissima la visione del video Journeys of Women in Mathematics realizzato dal comitato dell'IMU per le donne nella matematica. Le donne intervistate parlano della bellezza della matematica oltre che delle proprie difficoltà in un mondo essenzialmente maschile e dell’importanza del proprio ruolo: «Se le ragazze vedono qualcuno come me che fa matematica, possono motivarsi a farne anche loro».

Per svagarci un po’: mentre Bohemian Rhapsody, il film uscito a fine ottobre sulla vita di Freddy Mercury, è campione di incassi in Italia, si moltiplicano le rivisitazioni di una delle canzoni più celebri dei Queen. Non poteva mancare una versione matematica, Calculus Rhapsody, davvero splendida e ben riuscita: buona visione!

Per concludere, due notizie: Redooc ci propone una gara di Natale, aperta a tutti gli studenti e alle famiglie: come sempre la partecipazione è gratuita, basta registrarsi alla piattaforma. La gara è iniziata il 17 dicembre, ma terminerà l’11 gennaio. La formula è: più punti si accumulano, più sconti si ottengono. MaddMaths! invece ci informa che da qualche giorno è online una piattaforma di condivisione di materiale, gestita dal Centro competenze Didattica della Matematica di Locarno, in Svizzera. È importante pubblicizzare il più possibile la piattaforma...

 

Buona matematica e buon Natale! Ci sentiamo tra TRE settimane, nel 2019!

Daniela

Letto 1781 volte Ultima modifica il Venerdì, 21 Dicembre 2018 22:47

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