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Mercoledì, 20 Giugno 2018 17:49

Radioattività in famiglia

«Radioattività in famiglia» è uno dei libri della collana “Donne nella scienza” di Editoriale Scienza: scritto da Simona Cerrato e illustrato da Grazia Nidasio, è stato pubblicato nel 2003. Simona Cerrato, che ha vinto il premio Andersen nel 2006 con il libro «L’universo di Margherita», anch’esso pubblicato con Editoriale Scienza, mostra tutta la sua abilità nel raccontarci, in prima persona, la vita di Marie Curie: la sua laurea in fisica le consente di trattare con competenza l’aspetto scientifico della vicenda, mentre la sua esperienza con la divulgazione scientifica è una garanzia di semplicità e chiarezza.

La vicenda si apre con la conferenza Solvay di Bruxelles del 1933, nel corso della quale Irène e Frédéric Joliot-Curie vengono attaccati da Lise Meitner: Irène è arrabbiata e ferita, minaccia di abbandonare lo studio della fisica e sembra proprio di sentire la vera Marie, che la sprona ad andare avanti, «Non ti scoraggerai mica alla prima difficoltà… Se si sbaglia si deve avere il coraggio e la forza di ricominciare. La scienza è così, ed è anche una gara a chi arriva primo. Certo la cosa più importante, il motore che ci spinge ad andare avanti giorno dopo giorno, è il desiderio di capire e conoscere sempre meglio la natura.» Alle proteste di Irène che, come tutti i figli, non riesce a vedere la propria madre come una persona completa, con tutte le sue luci e le sue ombre, ma vede solo la scienziata di successo che, apparentemente, non ha dovuto affrontare nessuna difficoltà, Marie risponde raccontandole la sua vita, i suoi successi ma anche i suoi fallimenti. Il racconto viene chiuso dalla stessa Irène: l’autrice immagina una sua lettera alla madre, una lettera che racconta il seguito della storia, con il premio Nobel conquistato anche da Irène e dal marito, l’anno dopo la morte di Marie Curie. L’ultimo paragrafo è il racconto di Hélène, la figlia di Irène: anch’ella scienziata, anche se non nota come la madre e la nonna, racconta la morte della madre.

Come gli altri libri della collana, anche «Radioattività in famiglia» si chiude con degli approfondimenti: alcune foto, alcune brevi notizie biografiche di scienziati contemporanei, piccoli approfondimenti sulla teoria atomica e la radioattività, alcuni documenti di Pierre e Marie, tra i quali i discorsi al conferimento del Premio Nobel, ed infine un’intervista a Elisa Molinari, all’epoca della pubblicazione del libro Direttrice del Centro Nazionale sulle NanoStrutture e i BioSistemi sulle Superfici di Modena.

Il libro è dedicato ai ragazzi delle medie, ma la lettura è consigliata davvero a tutti: lo stile leggero e la necessaria semplificazione non sminuiscono la vicenda unica e straordinaria di una donna che nessuno può permettersi di ignorare.

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Sabato, 21 Aprile 2018 22:21

L'universo di Margherita

«L’universo di Margherita» è uno dei libri della collana “Donne nella scienza” di Editoriale Scienza: scritto da Simona Cerrato e illustrato da Grazia Nidasio, ha vinto il premio Andersen 2006 come miglior libro di divulgazione. La presenza attiva della protagonista nella redazione del libro contribuisce a rendere ancora più efficace il racconto, che ci trasmette tutta l’originalità di questa grande scienziata. La sua vita scolastica, negli anni di forza del fascismo, l’incontro con Aldo e l’iscrizione a fisica, dopo aver inizialmente scelto lettere, portano la Hack, nel 1945 – all’indomani della laurea – a perseguire quella che sembra un’enorme ambizione, l’idea di vincere una cattedra e diventare direttore di un osservatorio. Una donna semplice, ma tenace, che trova la sua forza nell’uomo che ha avuto accanto per tutta la vita e che l’ha spronata a dare il meglio in ogni situazione.

Lo stile semplice della Cerrato ben si sposa con la figura della Hack, così essenziale e senza fronzoli: aiuta i ragazzi, principali destinatari dell’opera, a comprendere fino in fondo l’importanza di questa figura, che tanto ha contribuito alla crescita dell’astronomia in Italia.

La lettura è stata davvero interessante, perché, nella sua semplicità, mi ha permesso di cogliere tratti della figura della Hack che non conoscevo. Consiglio la lettura ai ragazzi, ma anche a tutti coloro che vogliono incontrare per la prima volta una figura di spicco della scienza italiana.

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Sabato, 21 Aprile 2018 21:26

La forza nell'atomo

«La forza nell’atomo» è uno dei titoli della collana “Donne nella scienza” di Editoriale Scienza: si tratta di una serie di «ritratti complessi e appassionanti» di donne che diventano «uno stimolo e un modello in cui riconoscersi». Non poteva, quindi, mancare Lise Meitner, descritta e raccontata in modo da essere comprensibile anche per i ragazzi delle medie. L’autrice, Simona Cerrato, è laureata in fisica e, grazie anche alla sua preparazione, riesce a trovare le parole giuste per descrivere l’importanza dei lavori della scienziata, mentre le illustrazioni di Anna Curti aiutano la fantasia dei più piccoli, regalando una storia nella storia attraverso le immagini.

Il racconto, in prima persona, ci permette di rivivere una pagina della storia europea, tra le più dolorose, con le persecuzioni antisemite e la seconda guerra mondiale. La storia inizia con la fuga della Meitner, che, abbandonando Berlino nel luglio del 1938, ripensa al proprio percorso come scienziata, iniziato trent’anni prima: «Allora ero solo una giovane fisica appassionata: avrei fatto qualunque sacrificio, avrei lavorato anche in una stalla pur di fare fisica, pur di avere un laboratorio.»

Lo stile dell’autrice è leggero, ma non banalizza la vicenda: sembra di sentire la voce della Meitner, come fosse una nonna che racconta la propria vita ai nipoti, un “granello di polvere” – così l’avevano soprannominata in famiglia per la sua corporatura minuta – che è riuscito a cambiare il corso della storia, con la propria tenacia e la propria forza. La lungimiranza di papà e mamma che, in un’epoca in cui il percorso universitario è praticamente impossibile per le donne, la sostengono in ogni modo, l’incontro con Ludwig Boltzmann, che diventa per lei un maestro di vita, l’arrivo a Berlino e la stima di Planck, che, nonostante creda che la scienza non sia un’attività per donne, le permette di cominciare la sua carriera accanto a Otto Hahn, un chimico suo coetaneo: gli ingredienti della storia di Lise sono tanti, ma non sono certo frutto della fortuna o del caso. La vita di Lise è anche attraversata dalla tragedia del nazismo che, in parte, contribuirà a compromettere la sua carriera scientifica, non consentendole, a causa della fuga e del comportamento non certo pulito di Hahn, di ottenere il meritato Premio Nobel. Durante la lettura, sembra di sentire l’amarezza di Lise e la sua tristezza, nel dover ricominciare da zero dopo la fuga da Berlino, ci viene trasmessa non solo con le parole ma anche con le immagini, come la splendida pagina in cui Lise guarda la sua valigia, appoggiata su una sedia: «Non puoi renderti conto di che cosa significhi per me, una signora di sessant’anni, vivere in una stanza d’albergo da ormai nove mesi!»

Questo libretto riesce a farci toccare con mano tutta la forza che è stata necessaria per emergere in un mondo governato da uomini, tutta la resilienza che la Meitner ha dovuto mettere in gioco per superare le delusioni che hanno costellato la sua vita, tutta l’importanza di una scoperta scientifica che è nota più che altro per aver reso più spedito il cammino verso la bomba atomica.

Consiglio la lettura di questo libretto non solo ai ragazzini delle medie: rileggere storie importanti come questa con un linguaggio semplice ci permette di capirle meglio, senza sminuirne l’importanza.

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Martedì, 06 Marzo 2018 15:44

Io penso che tu creda che lei sappia

Pubblicato dalla Sironi Editore nella Collana Galapagos, «Io penso che tu creda che lei sappia» è l’ultima fatica di Bruno Codenotti, dirigente di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Codenotti è autore anche di «Un biglietto di sola andata» (2015) e «Archimede aveva un sacco di tempo libero» (2016). Come in quest’ultimo, Codenotti ha collaborato con Claudia Flandoli, una giovane fumettista. La loro collaborazione permette di trattare argomenti anche abbastanza complessi, mitigandone la difficoltà con la forza esplicativa del fumetto, che, replicando in forma diversa i contenuti appena trattati, ne consente una più facile comprensione.

Il libro è un saggio di logica, ma non solo: la logica fa da sfondo agli «scenari di interazione tra più persone, sia di natura conflittuale che collaborativa», che i fumetti contribuiscono a descrivere con dovizia di particolari, in un modo che il semplice linguaggio non riuscirebbe ad uguagliare. Andando al di là dei nostri schemi mentali, puntando il dito su ciò che non sempre riusciamo a conoscere, gli autori ci propongono «problemi e situazioni di natura interattiva, per affrontare i quali» siamo chiamati ad investigare con gli strumenti della logica.

Diviso in sei capitoli, il libro ci guida, a partire da alcuni esempi introduttivi, fino al cuore dell’epistemologia e della logica, illustrandoci i loro strumenti fondamentali. Dopo una prima metà, che ci porta sul terreno di gioco, i successivi tre capitoli sono dedicati ai paradossi e ad «una carrellata di problemi e situazioni di natura interattiva», che spaziano dalle strategie militari ai problemi di Martin Gardner.

Ogni paragrafo si apre con una citazione che dà leggerezza, ma al tempo stesso ci introduce nell’argomento trattato, e si chiude con uno schema riassuntivo, a metà tra la vignetta e la mappa concettuale, che è molto chiaro e aiuta a fare mente locale su quanto letto, prima di chiudere il cerchio con una ricca nota bibliografica, che ci propone alcuni approfondimenti e, al tempo stesso, consente di ridurre notevolmente il numero delle note a piè pagina. Trattazione teorica e fumetti sono così ben amalgamati che si passa fluidamente da uno all’altro, visto che la prima introduce il secondo e il secondo spiega la prima. Grazie a questo stile, la lettura è stata interessante e scorrevole e non si può arrivare in fondo senza riconoscere quanto di nuovo si è imparato, perché «per ragionare correttamente bisogna mettere a dura prova anche la nostra volontà e allenarla a esercitare il pensiero con la dovuta precisione e con la disponibilità ad abbandonare gli schemi mentali entro cui ci sentiamo al sicuro».

Assolutamente consigliato a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e di conoscere qualcosa di più riguardo al «non detto» dei rapporti interpersonali. La logica, dopotutto, non è confinata nell’ambito del linguaggio matematico.

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Gabriella Greison, laureata in fisica, dopo aver collaborato con diversi istituti di ricerca, ha cominciato a lavorare come giornalista e scrittrice, curando anche programmi televisivi, come “Pillole di fisica”, in onda sul canale RaiNews24. Attualmente sulle scene con il monologo teatrale “1927 – Monologo Quantistico”, che racconta la nascita della meccanica quantistica, ha pubblicato, nel 2017, “Sei donne che hanno cambiato il mondo” con Bollati Boringhieri e “Storie e vite di super donne che hanno fatto la scienza” per la Salani. 
Con questo libretto, la Greison ci regala venti ritratti di altrettante donne speciali, mentre venti diversi illustratori e artisti hanno realizzato le loro immagini, come se si trattasse di un “omaggio alle scienziate”. Ad ogni scienziata sono dedicate poche pagine, che non bastano a sintetizzare la loro vita, ma possono fornire un particolare, un aneddoto, una curiosità, e evidenziano la forza di queste donne che sono riuscite, nonostante le difficoltà che hanno incontrato, a lasciare un segno nella storia. Se letto dai ragazzi, le particolarità di ogni ritratto possono restare impresse e tornare alla mente una volta adulti, se letto da adulti è un invito all’approfondimento e l’ampia bibliografia fornisce numerosi suggerimenti al riguardo.
L’autrice suggerisce di leggere un ritratto ogni sera, dal lunedì al venerdì, per quattro settimane: in questo modo, come una favola della buonanotte, il lettore può portare i sogni di queste donne nei propri sogni, perché, per usare le parole della Greison: «Queste donne sono scienziate formidabili che quando erano bambine hanno espresso dei desideri e fatto dei sogni.»
Matematiche, fisiche, biologhe, astronaute… attraversano tutti i campi e tutte le epoche. In ordine cronologico incontriamo Teano, la moglie di Pitagora e Ipazia, martire per la sua conoscenza. In Italia nel 1700 incontriamo Laura Bassi, fisica, e Maria Gaetana Agnesi, matematica, prima donna a ottenere una cattedra universitaria. Nel 1800 si ampliano gli ambiti: Elizabeth Blackwell è la prima donna a laurearsi in medicina, Sofija Kovalevskaja è una matematica russa, Maria Mitchell è la prima donna americana a lavorare come astronoma professionista e Ada Lovelace, matematica, ha una lungimiranza tale da riconoscere la genialità dell’invenzione di Charles Babbage. Marie Curie, con i suoi due premi Nobel in due diverse discipline scientifiche, è una prima donna per definizione, mentre Lise Meitner perde i riconoscimenti che le arriveranno solo tardivamente. Maria Montessori contribuisce ad abbattere i pregiudizi in ambito educativo, ma non solo: fa di tutto per laurearsi come medico e, ragazza madre nei primi del Novecento, riesce comunque a gestire la difficile situazione. Rosalind Franklin, come la Meitner, perde il riconoscimento del proprio lavoro, mentre Maria Goeppert Mayer in fisica e Barbara McClintock in medicina vincono il premio Nobel. Grace Murray Hopper è una pioniera nella programmazione informatica e porta nella scienza l’innovazione, mentre Chien-Shiung Wu prenderà parte al progetto Manhattan. Margherita Hack e Rita Levi-Montalcini sono due donne italiane eccellenti, che ci ricordano di non arrenderci: «Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità» e bisogna «affrontare la vita come si affronta una gara. Con la voglia di vincere.» Ancora in vita sono Valentina Tereškova, la prima donna ad andare nello spazio, e Samantha Cristoforetti, aviatrice, ingegnere, astronauta: nonostante la sua giovane età ha già ottenuto grandi successi.
Gabriella Greison ha scelto di presentarci queste donne in ordine alfabetico, ma il lettore può scegliere di incontrarle nell’ordine che preferisce. La lettura è davvero interessante e, dopo aver letto il testo della biblioteca, ho deciso di comprarlo per i miei bambini: per Sara, ogni donna diventerà un modello da seguire, per Mauro sarà l’occasione per rendersi conto che ciò che conta è il successo scientifico, non il genere.
 
«Mi chiedo se i piccoli atomi e nuclei, o i simboli matematici o le molecole del DNA, hanno preferenze per il trattamento maschile o femminile.» (Chien-Shiung Wu)
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Giovedì, 28 Dicembre 2017 21:56

La trottola di Sofia

Il libretto è il racconto in prima persona della vita di Sofia Kovalevskaja: nata nel 1850 in una ricca famiglia, scopre molto presto la sua passione per la matematica e le scienze grazie agli zii. I primi quattro capitoli sono dedicati agli aneddoti della sua infanzia, dagli scontri con la severa istitutrice inglese fino ad arrivare alla sua scoperta della matematica, grazie alla carta da parati che era stata messa in camera sua, ovvero gli appunti delle conferenze sul calcolo differenziale del famoso professor Ostrogradskij. In Russia, è impossibile per le giovani donne dedicarsi allo studio e, con la sorella e alcune amiche, Sofia valuta la possibilità di fuggire dopo aver contratto un finto matrimonio: si sposa così con Vladimir Kovalevskij e finalmente riesce a fuggire all’estero. Eppure, la sua vita non è certo semplice: nonostante la sua incontestabile bravura in matematica, nessuna università la accetta come allieva, ma il grande matematico Karl Weierstrass accetta di aiutarla. È grazie al suo impegno e a quello di Gösta Mittag-Leffler che finalmente Sofia ottiene una cattedra a Stoccolma. Mentre la sua vita è gravata da numerosi lutti, perde il padre, il marito e la sorella, la sua vita professionale è costellata da successi. Purtroppo si interrompe troppo presto, a soli 41 anni, a causa di una polmonite.

Il racconto è fluido e si salta da una pagina all’altra con l’impazienza di sapere se Sofia raggiungerà davvero i suoi obiettivi. La sua tenacia e la sua forza, per quanto Sofia si presenti a tratti in tutta la sua fragilità, ci fanno provare subito una certa simpatia per lei, mentre le illustrazioni di Simona Mulazzani arricchiscono la narrazione. Non solo: l’immagine posta nella prima pagina del capitolo ci segue a piè pagina, come se venisse ripetuto non solo il titolo del capitolo, ma l’argomento dello stesso.

La conclusione è arricchita dagli approfondimenti di Elena Rinaldi, che ci offre alcune brevi notizie biografiche su Michail Ostrogradskij, Karl Weierstrass e Mittag-Leffler. Il gran finale è lasciato alle più grandi matematiche conosciute, nei tratti biografici delle quali viene soprattutto sottolineata la forza per abbattere gli stereotipi e le limitazioni imposte all’istruzione femminile. Le protagoniste sono: Ipazia, Maria Gaetana Agnesi, Sophie Germain, Ada Byron, Grace Chisholm Young, Emmy Noether, Cornelia Fabri.

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Venerdì, 06 Ottobre 2017 14:22

La matematica fa schifo!

Amo leggere i libri per bambini perché gli autori hanno la capacità di esprimere concetti, anche difficili, in modo semplice: gli esempi e le immagini con i quali sono presentati risultano quindi efficaci non solo per i più piccoli, ma anche per gli adulti. È proprio ciò che ho trovato in questo libretto di Giuseppe Pettarin con le illustrazioni di Giulia Orecchia.

La storia è simpatica, come pure l'ambientazione: siamo nel paese di Cifralia, al termine del regno di Re Caos, che ha portato, inutile dirlo, confusione e scompiglio ovunque. Subentra il rigido Abacone, un tiranno che ha fatto delle regole un assoluto. Nel suo compito è aiutato dal numero 1, progenitore di tutti i numeri, mentre il pazzo Pi Greco, sempre tra i piedi, permette di avere una comprensione migliore di ciò che accade e 0, l’agente segreto, fa in modo che ci siano sempre tutte le informazioni. Il nostro Abacone è ossessionato dalle regole e i numeri non possono esimersi dal seguirle puntualmente: “D’ora in poi, basta con le fantasie: sia chiaro a tutti che metterò uno stop all’immaginazione scatenata, che genera solo disordine.” Eppure: “La matematica non è solo rigore, sai. Ci si può divertire, con lei!” ci ricorda Pi Greco. Il Generalissimo Abacone rappresenta un po’ tutti coloro che non hanno mai imparato ad amare la matematica, a guardare oltre le sue regole: “Mai, in tutta la sua vita, aveva pensato che la matematica potesse essere utilizzata in quel modo, per giocare.” Pettarin mostra tutta la sua abilità nello scardinare il concetto di regola in senso di rigidità: le regole ci sono e sono necessarie, ma la matematica non è solo un insieme di regole, come erroneamente alcuni pensano.

Questo libretto mostra tutta la sua simpatia nelle parolacce ed esclamazioni che compaiono, anch’esse matematiche: “Per mille cubi!”, “Figlio di un’incognita!”, “Vai a farti sottrarre!”, “Mi fa girare gli infinitesimali!”, “Santi cateti!”… e via dicendo. Questo breve elenco può servire per avere un’idea della fantasia di cui dà prova Pettarin: d’altra parte, “Ci vuole solo un po’ di immaginazione. Basta avere la mente un po’ più elastica. Se accetti questi casi particolari, questi strappi alla regola che, a ragionarci per bene, sono del tutto corretti, vedi che tutto fila perfettamente…” per usare le parole di Pi Greco.

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Lunedì, 31 Luglio 2017 11:10

Newton mago della scienza

Tra le collane di EL, casa editrice specializzata in libri per ragazzi, spicca la collana “Grandissimi”, cui appartiene questo libretto. Sul sito della Casa Editrice questa è la descrizione della collana: “I grandi della Storia a portata di bambino. Storie di uomini e donne che hanno cambiato il mondo, ciascuno a modo proprio, con le proprie parole, le proprie invenzioni, le proprie scelte.” Da Giulio Cesare a Francesco d’Assisi, da Anne Frank fino a Einstein, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta. La collana ha come età minima di lettura i sette anni.

 

Jacopo Olivieri presenta la figura di Newton proprio come un bambino, un bambino irascibile, polemico, che si è sempre sentito rifiutato e per questo non è mai riuscito ad avere un rapporto sereno con i suoi pari (basti pensare agli scontri con Hooke, Huygens e Von Leibniz). Questa immagine fanciullesca è mantenuta anche grazie alle illustrazioni di Andrea Castellani che non rappresenta mai Newton come un vecchio parruccone, esattamente l'immagine che tutti noi abbiamo avuto da studenti... La motivazione a questa immagine da bambino di Newton è data nel finale con le parole che lo scienziato ha usato per descriversi: "Mi sento come un bambino su una spiaggia, che raccoglie alcune tra le conchiglie più belle mentre davanti a lui si stende, vasto e inconoscibile, l'oceano della verità."

Olivieri enfatizza il fatto che Newton era eclettico e geniale, mentre le sue manie e i suoi difetti diventano un modo per far brillare ancora di più la sua originalità.

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Venerdì, 28 Luglio 2017 11:22

Marie Curie la signora dell'atomo

Tra le collane di EL, casa editrice specializzata in libri per ragazzi, spicca la collana “Grandissimi”, cui appartiene questo libretto. Sul sito della Casa Editrice questa è la descrizione della collana: “I grandi della Storia a portata di bambino. Storie di uomini e donne che hanno cambiato il mondo, ciascuno a modo proprio, con le proprie parole, le proprie invenzioni, le proprie scelte.” Da Giulio Cesare a Francesco d’Assisi, da Anne Frank fino a Einstein, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta. La collana ha come età minima di lettura i sette anni.

 

Davide Morosinotto permette anche ai più piccoli di conoscere la storia di Marie Curie: raccontata in prima persona, è un esempio che tutti dovremmo tenere presente, un esempio di tenacia e perseveranza, un esempio di passione e amore per il sapere. Arricchito dalle illustrazioni di Sara Not e corredato da un linguaggio semplice, il libretto si legge scorrevolmente e il mix storia tra la scienza e la storia d’amore, quella con Pierre Curie, rende la vicenda ancora più coinvolgente. Marie è una mamma speciale, perché prima fa da mamma a Bronia, la sorella, sostenendola negli studi con il suo lavoro, poi è mamma delle sue figlie e infine è mamma dei giovani collaboratori che lavorano all’Istituto del Radio: “Quando passo accanto a loro, i miei assistenti scattano sull’attenti, come soldatini. Io sorrido. In realtà non sono così severa, ma lascio che loro lo pensino.”

Un vivace racconto alla portata dei bambini e, come dice lo slogan di questa collana di libretti: “Facile da leggere, difficile da dimenticare!”

 

“È solo così, con l’impegno e la passione, che si possono ottenere grandi risultati.”

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Giovedì, 18 Maggio 2017 08:11

Quanti amici

Luca e Anna, fratellini di dieci e dodici anni, raggiungono in Toscana la zia Camilla, astrofisica di mestiere, per una breve vacanza prima della ripresa dell’anno scolastico. Le loro domande e la loro curiosità, unite alla passione della zia per la fisica, rendono questo libro un piacevole percorso attraverso la meccanica quantistica. Michela e Spitzy, Elena e Emilio, amici di Camilla, guidano i due ragazzini alla scoperta delle contraddizioni del mondo microscopico: le stranezze della velocità della luce, il vuoto degli atomi, il calcolo delle probabilità, le onde elettromagnetiche, i quanti, l’esperimento della doppia fenditura, l’effetto tunnel, il paradosso di Schrödinger… La meccanica quantistica è presentata in tutte le sue sfaccettature: gli eventi quotidiani offrono l’occasione per parlare di fisica e la curiosità di Luca e Anna fa il resto, visto che con le loro domande portano avanti il discorso da un giorno all’altro.

Quanti amici: già il titolo apre un mondo di possibilità, visto che “quanti amici!” potrebbe essere un’esclamazione che sottolinea la numerosità degli amici di zia Camilla e “quanti amici” potrebbe essere anche un modo per ricordare che i quanti, queste stranezze della fisica quantistica, possono diventare nostri amici. L’autore è veramente molto esperto e, nel guidarci in un percorso non certo facile, usa immagini semplici, ma efficaci, esempi e analogie che chiariscono la realtà ai ragazzini degli ultimi anni delle elementari e, al tempo stesso, offrono ottimi spunti per gli insegnanti, per spiegare la meccanica quantistica anche ai più grandi.

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