Dopo aver vinto il FameLab 2015, il talent show dei comunicatori della scienza, Luca Perri ha ottenuto la notorietà nel febbraio del 2016 grazie a un post su Facebook, diventato virale nel giro di poche ore, con il quale ha spiegato la scoperta delle onde gravitazionali e, allo stesso tempo, difeso con forza l’utilità e la necessità della ricerca scientifica. Oggi, con il libro «Errori galattici», pubblicato a settembre 2018 da DeAgostini, parla ai ragazzi delle medie, con l’aiuto delle illustrazioni di Tuono Pettinato. Dopo il successo de «La pazza scienza» con l’elenco dei premi IgNobel più curiosi, Luca Perri, con il tono scanzonato che lo contraddistingue, ci racconta gli errori della scienza. L’obiettivo dell’autore è di aiutare a comprendere meglio la scienza, parlando dei suoi errori, per apprezzare «l’importanza e la bellezza del metodo scientifico», «affrontare la questione della fallibilità, inoltre, porta a capire più profondamente il lavoro svolto dai ricercatori. E, infine, a scoprire che anche dagli errori peggiori, spesso, possono derivare scoperte incredibili e fondamentali». Insomma, come per i premi IgNobel, Perri sceglie un approccio completamente diverso dal solito, questa volta per far amare la scienza anche ai più giovani.
I cinque capitoli sono dedicati a Schiaparelli, alla poliacqua, all’esperimento fallimentare di Michelson e Morley, alla costante cosmologica di Einstein e a Marconi. Ogni capitolo si conclude con “la versione di Tuono”, una paginetta dedicata ai fumetti di Tuono Pettinato, che in qualche modo riassume il percorso svolto nel capitolo.
Il penultimo capitolo è una ripresa del post che ha reso l’autore famoso su Facebook, nato dalla domanda su quale potesse essere l’utilità delle scoperte scientifiche: c’è un elenco di oggetti che non avremmo a disposizione senza la ricerca in fisica e astrofisica, dall’abbigliamento a Internet, dalla diagnosi medica fino ad una serie di oggetti che utilizziamo quotidianamente. Altri errori trovano spazio nel capitolo conclusivo, sottolineando che «ogni scoperta è importante perché aggiunge conoscenza. Pensate che quando si fa ricerca, paradossalmente, è fondamentale trovare anche dei dati negativi che smentiscono le nostre convinzioni. Perché sapere che cosa è falso, nella scienza (ma non solo) è necessario per conoscere ciò che è vero.»
Ancora una volta Luca Perri trova un modo originale per spiegarci l’importanza del metodo scientifico e la necessità di un lavoro di squadra e dell’esistenza di una comunità scientifica. Parlare ai ragazzi delle medie non è sempre facile, ma il titolo stesso del libro accende la curiosità e ogni capitolo ci regala un po’ di meraviglia, non solo per l’assurdità di alcuni errori, ma anche per i risultati e le scoperte ai quali questi errori hanno condotto. La lettura di questo libro non è consigliata solo ai ragazzi delle medie, ma a tutti coloro che vogliono conoscere meglio il metodo scientifico o hanno semplicemente bisogno di imparare cose sempre nuove. Per gli insegnanti, il libro è ricco di spunti e, almeno per quanto mi riguarda, mi ha suggerito come parlare dell’esperimento di Michelson e Morley in modo più dinamico e originale.
«A volte, quello che sembra il peggior fallimento della tua vita, si rivela il tuo più grande successo.»