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Martedì, 01 Agosto 2017 16:56

Logicomix

Un matematico, un informatico e due illustratori hanno unito le proprie forze per realizzare un fumetto che non vuole essere un’opera storica, ma semplicemente una storia a fumetti su una “grande avventura del pensiero”, quella di Bertrand Russell e della sua, come recita il sottotitolo, “ricerca della verità”.

I quattro autori sono anche protagonisti del fumetto, diviso in nove capitoli: il primo è l’Ouverture, nella quale gli ideatori presentano le proprie idee, poi ci sono quattro capitoli dedicati alle vicende di Russell, un intermezzo che ha per protagonisti ancora gli autori, altri due capitoli su Russell e il finale, nel quale viene presentata la tragedia dell’Orestea di Eschilo, che si pone “in parallelismo perfetto con la storia”. La storia ha come filo conduttore la logica… o la pazzia, perché, come dice Christos, “Frege, Russell, Whitehead erano eccellenti creatori di mappe ma forse le hanno confuse con la realtà!”.

In un intreccio di realtà e finzione, la vicenda comincia con una conferenza di Russell in un’università americana, svoltasi il 4 settembre 1939, giorno della dichiarazione di guerra dell’Inghilterra alla Germania, dal titolo “Il rapporto tra la logica e le vicende umane”. Prima dell’inizio della conferenza, Russell viene invitato da alcuni contestatori a partecipare alla loro protesta contro l’ingresso in guerra degli Stati Uniti. Russell invita invece la folla a partecipare alla sua conferenza. Durante la stessa, ripercorre la propria vicenda umana, dalla sua infanzia con un’educazione rigida e puritana, al suo pacifismo durante la prima guerra mondiale fino alla data odierna: al termine del percorso, Russell, essenzialmente, non risponde alla domanda se sia giusto l’ingresso in guerra contro la Germania di Hitler, perché nemmeno la ragione può fornire una risposta a una domanda simile. Nel corso della sua evocazione, Russell ripercorre anche le fasi principali del suo pensiero, attraverso gli incontri – reali o inventati – con i personaggi che hanno preso parte in qualche modo allo sviluppo della logica.

Nonostante la difficoltà degli argomenti affrontati, i momenti di leggerezza, offerti dalle interferenze degli autori nella loro stessa storia, aiutano a percorrere il cammino più speditamente. Per quanti avessero difficoltà con alcuni concetti o non possedessero pienamente le basi, è disponibile in appendice un glossario, nel quale sono presentate anche le biografie dei protagonisti.

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Lunedì, 31 Luglio 2017 14:57

The imitation game

Nella narrazione, l’autore fa un’intervista a Turing e ad altri personaggi, come la madre, Joan Clarke, Dilly Knox, Arnold Murray, il fratello, gli amici, ovvero a persone che hanno avuto modo di incontrarlo e conoscerlo: distinguiamo le risposte non solo perché quelle del protagonista sono in prima persona, ma anche perché i riquadri delle risposte sono colorati in giallo nel caso di Turing e in rosso negli altri casi. Sembra un canto corale, come a ricordare che il logico, per quanto abbia concluso la propria vita in sofferenza e solitudine, sia in realtà stato attorniato da molte altre persone, eppure Ottaviani, con la sua originale narrazione, suggerisce forse che nessuno l’ha realmente conosciuto ed è questo il motivo per cui non c’è nessuno che possa raccontare l’intera vicenda, in tutte le sue parti.

Il racconto è diviso in tre parti, che corrispondono alle tre macchine di Turing: la prima parte, riguardante la sua infanzia e la formazione, ha come oggetto la macchina universale; la seconda parte è ambientata a Bletchley Park, con la realizzazione della Bomba per decifrare Enigma; la terza parte, conclusiva, è dedicata al Gioco dell’Imitazione, che dà il titolo al fumetto stesso.

Come in tutti i fumetti di Ottaviani, la vicenda narrata non è riducibile ad una biografia: nel romanzo trovano spazio anche i risultati scientifici dello scienziato e, fin dall’inizio, traspare il suo tormento interiore, la vicenda personale che poi lo porterà al suicidio. Ottaviani, nelle pagine conclusive, cita tutta la bibliografia da lui studiata e non dimentica nemmeno le contraddizioni legate al tema del suicidio, che hanno fatto emergere negli ultimi anni nuove teorie al riguardo.

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