Venerdì, 27 Luglio 2018 20:22

126 - 27 Luglio 2018

Il primo agosto prossimo verranno assegnate le Medaglie Fields e potremo verificare se queste previsioni sono davvero attendibili: la scorsa edizione ci aveva regalato Maryam Mirzakhani, chissà cosa ci riserverà l’assegnazione di quest’anno… Nel frattempo, durante la scorsa settimana si è tenuta a Roma la quinta edizione del Mediterranean Youth Mathematical Championship, ovvero le Olimpiadi di Matematica del Mediterraneo. Alla competizione organizzata dalle tre principali università romane hanno partecipato 17 squadre: lo sviluppo di una rete di contatti interpersonali, il rispetto della parità di genere e la creazione di una comunità culturale mediterranea erano gli obiettivi del campionato, che si è chiuso con grande soddisfazione per la squadra italiana vincitrice della medaglia d'oro.

L'altra vittoria italiana ha nome Molinari (come me... ma non c'è conflitto d'interesse): il pomeriggio del 22 luglio scorso, Francesco Molinari ha trionfato in uno dei quattro tornei principali del calendario golfistico, l'Open Championship scozzese. Annalisa Santi ne parla nel suo blog, spiegando il linguaggio golfistico e informandoci che, dietro al golf, c’è parecchia matematica: se vi siete sempre domandati il motivo di tanta attenzione nella scelta della mazza, scoprirete che «un bastone con canna più lunga e minore inclinazione della faccia del bastone determinerà una traiettoria più tesa e lunga di un bastone con canna più corta e una faccia del bastone maggiormente inclinata.» Ma non solo, la matematica serve anche per costruire modelli, simulazioni e statistiche… un pezzo davvero interessante e, per certi versi, inaspettato.

Purtroppo, per quanto ci si impegni a diffondere la conoscenza matematica, sembra che l'ignoranza continui a dilagare, come dimostra la bufala di fine giugno sui numeri arabi. Tra le risposte, alla domanda se si vogliano introdurre i numeri arabi nelle scuole italiane, spicca: «A casa loro si usano i numeri arabi, da noi ci sono i numeri nostri. A ogni Paese il suo».

Magari fra qualche tempo, con askPinocchio, potremo verificare la veridicità di notizie del genere prima di perdere il nostro tempo in inutili commenti: il software in questione è stato ideato da un team di sei ricercatori italiani e «utilizza algoritmi di intelligenza artificiale per riconoscere le fake news». Tra gli sviluppatori anche Marco Della Vedova e Eugenio Tacchini dell'Università Cattolica: «Trattandosi di un tema assai delicato abbiamo deciso di inserire una regola che scavalca l'intelligenza artificiale, non fornendo quindi alcun risultato ma bensì rimandando a link informativi sull'argomento». Forse, in questo modo, avremo l'occasione di imparare qualcosa, visto che siamo al secondo posto tra i Paesi che hanno più difficoltà in matematica (magra consolazione: al primo posto ci sono gli Stati Uniti).

Diventa sempre più difficile combattere la cattiva informazione: se da un lato sono comparsi video e articoli che hanno tentato di guidarci nella comprensione del fenomeno dell'eclissi lunare che ha da poco avuto luogo, dall'altra, come sottolineato in un post dal famoso astrofisico Luca Perri, persino sul Corriere della Sera si scrivono strane assurdità...

Eppure a volte non servono i giornali o i siti web ambigui: sono i nostri stessi occhi a ingannarci, come dimostra questa illusione ottica diventata virale.

È tempo di letture sotto l’ombrellone e ho deciso di puntare sulle letture per i più piccoli: i primi sono Archimede, mago dei numeri e Rita Levi Montalcini, una vita per la conoscenza per la collana “Grandissimi” di EL, dedicati a bambini di sette anni. Il terzo è Ragazze con i numeri, per lettori della scuola secondaria di primo grado: si tratta di quindici biografie di altrettante scienziate. Le due autrici, Vichi De Marchi e Roberta Fulci, sono riuscite non solo a dare voce a queste donne, ma a essere la loro voce, come se le ricerche svolte avessero loro concesso di identificarsi con le protagoniste e di interpretarne, quindi, anche i loro pensieri più reconditi. Leggendo questo libro, non ho solo imparato qualcosa: le quindici storie mi hanno parlato al cuore e ho sentito la tenacia e la forza delle donne raccontate, i loro sogni realizzati, il loro entusiasmo, la loro fatica in qualche modo mitigata dal grande coraggio.

A proposito di donne eccezionali: ieri si è celebrato il centenario del teorema di Noether, ricordata oggi come una delle più grandi matematiche di sempre, ma osteggiata durante la sua vita, in quanto donna. A tal proposito, non si può dimenticare la strenua difesa di Hilbert che diceva di non capire l’importanza del suo genere per accedere all’insegnamento: “In fin dei conti siamo un’università, non uno stabilimento balneare”. Anche al suo arrivo negli Stati Uniti, in fuga dal nazismo, essere donna le impedì l’accesso ai centri di ricerca più prestigiosi, eppure la Noether, con la sua tesi di abilitazione, aveva risolto un problema «che avrà conseguenze profonde sull’evoluzione della fisica moderna, come anni dopo lo stesso Hilbert riconosce nel suo articolo del 1924 sui fondamenti della fisica».

Un libro da leggere (e rileggere) è Il mago dei numeri: lo sto rileggendo con mio figlio (9 anni), facendo a due voci i dialoghi tra Roberto e il mago e devo dire che è davvero bello come lo ricordavo. Tra le cose che ricordavo c’è la divisione per zero, che non si può fare, «altrimenti salta per aria tutta la matematica»: lo stesso concetto viene ribadito in questo video di Ted Ed. Il ragionamento è ben spiegato attraverso un cartone animato e sottolineando come a volte (ma non in questo caso), cambiando le regole della matematica, si è giunti a nuovi risultati, come è successo con i numeri immaginari. Nel blog Math is in the air è comparso proprio un articolo al riguardo, con la firma di Alessio Giannotta e Pierandrea Vergallo, intitolato L’eleganza del complesso: storie ed applicazioni di un’idea immaginaria. Grazie ai complessi, una volta approdati in quarta liceo, si scopre che non esistono equazioni impossibili e, proseguendo negli studi, si potrebbe anche scoprire che i numeri immaginari «di immaginario hanno ben poco, se consideriamo che la maggior parte della matematica e della fisica dall’ottocento fino ad ora ha fatto grossi passi avanti proprio grazie a questa famiglia di numeri.»

Concludo con il concorso indetto da Mathesis: «Il concorso associato al premio Bruno Rizzi bandito annualmente dalla Mathesis, Società Italiana di Scienze Matematiche e Fisiche, con la collaborazione di Tuttoscuola, giunto alla dodicesima edizione, ha lo scopo di far conoscere la realtà del processo di insegnamento/apprendimento, dando visibilità al lavoro dei docenti e contribuendo in tal modo alla valorizzazione della loro professionalità.» Il tema proposto è «Matematica in classe in un'ora di lezione» e possono partecipare i docenti di tutti gli ordini di scuola, sia di ruolo che supplenti, purché presentino il proprio lavoro entro il 31 agosto prossimo.

 

Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!

Daniela

Letto 2176 volte Ultima modifica il Sabato, 28 Luglio 2018 00:03
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