Daniela Molinari

URL del sito web: http://www.amolamatematica.it
Martedì, 06 Agosto 2013 00:00

Frazioni algebriche marzo 2013

Verifica di matematica, classe prima liceo scientifico
Argomento: frazioni algebriche e geometria euclidea

Durata: un'ora

Martedì, 06 Agosto 2013 00:00

Scomposizioni febbraio 2013

Verifica di matematica, classe prima liceo scientifico
Argomento: scomposizioni, MCD e mcm di polinomi

Durata: un'ora

Martedì, 06 Agosto 2013 00:00

Scomposizioni gennaio 2013

Verifica di matematica, classe prima liceo scientifico
Argomento: scomposizioni

Durata: un'ora

Martedì, 06 Agosto 2013 00:00

Dai monomi in poi, dicembre 2012

Verifica di matematica, classe prima liceo scientifico
Argomento: monomi, polinomi, prodotti notevoli e triangolo di Tartaglia

Durata: un'ora

Martedì, 06 Agosto 2013 00:00

Insiemi e logica novembre 2012

Verifica di matematica, classe prima liceo scientifico
Argomento: insiemi e logica

Durata: un'ora

Martedì, 06 Agosto 2013 00:00

Insiemi novembre 2012

Verifica di matematica, classe prima liceo scientifico
Argomento: insiemi, sistemi di numerazione e proporzioni

Durata: un'ora

Martedì, 06 Agosto 2013 00:00

Aritmetica ottobre 2012

Verifica di matematica, classe prima liceo scientifico
Argomento: insiemi numerici

Durata: un'ora

Martedì, 06 Agosto 2013 08:13

Le domandone di Zio Pippuzzo

TRAMA:

La storia che Leonardo Tortorelli narra in questo libro è ambientata negli anni trenta del secolo scorso, in un piccolo borgo salentino di nome Casamassella, a pochi chilometri da Otranto. I personaggi del libro sono realmente esistiti o in ogni caso l’autore si è ispirato a gente realmente vissuta a Casamassella fra le due guerre. Protagonisti del libro sono Torto-Prof., alter-ego dell’autore, insegnante di matematica e fisica in un liceo scientifico e Zio Pippuzzo, vera star del libro, un simpatico ubriacone sulla cinquantina, con una grande passione per il Primitivo di Manduria e per il cibo; vive ancora con l’anziana madre, Nonna Astolfa e con Ugo, un grasso caprone, che è stato allevato in casa ed è aggressivo e dispettoso nei suoi confronti.

Obiettivo dello Zio Pippuzzo è sempre quello di scroccare un po’ di vino e decide quindi di vincere una scommessa per avere in premio una bottiglia. La domanda che sfrutterà per vincere la bottiglia sarà “Lo zero è un numero pari o dispari?”. In tal caso, però, deve conoscere la risposta e, incontrando Torto-Prof. gli chiede una spiegazione: il professore, oltre a soddisfare la sua curiosità, ne approfitta anche per tratteggiare una breve storia della cifra.

Il secondo intervento della matematica (protagonista non dichiarata del libro) è per salvare Zio Pippuzzo dalle ire di Nonna Astolfa: il caprone Ugo ha fatto i propri bisogni sul tappeto preferito di Nonna Astolfa, un tappeto quadrato ottenuto cucendo insieme varie forme geometriche. Zio Pippuzzo, per timore che la madre incolpi lui del disastro, decide di tagliare il tappeto lungo le cuciture, di buttare il pezzo irrimediabilmente macchiato e ricucire tutto in modo da ottenere un nuovo tappeto sempre quadrato, seppur un po’ più piccolo.

In quanto appassionato di vino, Zio Pippuzzo ha sempre un contenzioso aperto con Giuanni Puticaro, l’oste del paese, che per valutare l’entità del debito si serve dei logaritmi, che poi Torto-Prof., prontamente, spiegherà allo zione per dimostrargli che il calcolo dell’oste è giusto. Ma nella sua contesa con l’oste, Zio Pippuzzo ha anche un momento di gloria: siccome Giuanni ha dichiarato che fino al pagamento del debito non finanzierà più le bevute dello zione, questi si ritrova nella condizione di recuperare in fretta e furia del contante. Per questo motivo, decide di derubare l’abitazione più sfarzosa di Casamassella, ovvero il Castello dei Marchesi De Marco. Ma una volta uscito con la refurtiva, incontra Torto-Prof. e a lui confessa il suo furto in lacrime. Per aiutarlo a risolvere i suoi problemi, Torto-Prof. suggerisce a Zio Pippuzzo di trasformare il suo debito in un credito, utilizzando il valore assoluto. Per questo lo zione restituisce il maltolto. Il giorno dopo, però, si sente in colpa per quello che ha fatto, perciò decide di andare a confessarsi da Fra’ Cicciuzzo il quale, come penitenza, è abituato ad assegnare giochi matematici da risolvere, vista la propria passione per Luca Pacioli, che cerca di emulare.

Conoscere la matematica è utile anche per non farsi imbrogliare: Zio Pippuzzo a volte lavora per Vito Cappuccio, il becchino del paese. Spesso capita che Vito convochi Zio Pippuzzo inutilmente, giusto per precauzione e quando lo zione rivendica il proprio compenso, il becchino risponde: “Tot denari al giorno disponibili diviso zero cadaveri scarrozzati, fa zero denari e quindi non ti spetta nulla. È matematica no? La matematica non è un’opinione!”, ma lo zione non è convinto di una simile risposta. Perciò decide di consultare Torto-Prof., il quale gli spiega per bene l’argomento.

L’ultima questione è sottoposta, in forma di scommessa, da Giuanni Puticaro a Zio Pippuzzo: se lo zione risponderà correttamente, l’oste gli regalerà una botte di Primitivo, ma se non riuscirà a rispondere, sarà debitore di tre mesi di duro lavoro nell’osteria.

 

COMMENTO:

Quella proposta da Leonardo Tortorelli è una storia davvero gradevole: i personaggi sono descritti con dovizia di particolari ed in modo realistico e il protagonista, Zio Pippuzzo, possiede una forte carica di simpatia. Il libro, inoltre, è corredato da numerose immagini, come istantanee della vicenda: questo aiuta a vedere i personaggi con gli occhi dell’autore, perché sono stati tutti realizzati in terracotta lavorata e decorata a mano da Antonella Merico. I quesiti proposti sono semplici, alla portata di un qualsiasi studente di scuola media, ma sono un invito ad impegnarsi un po’, anche se le spiegazioni alla fine del libro permettono anche ai più pigri di accedere alle soluzioni. È davvero consigliatissimo: le risate sono assicurate e, forse – per riflesso – anche la matematica apparirà meno ostica al termine della lettura.

Martedì, 06 Agosto 2013 08:12

Sul limitare della fisica

TRAMA:

L’autore, Roberto Fieschi, esplora il legame della fisica con le altre scienze, ma parte dalla bellezza di questa scienza, così difficile da cogliere, visto il suo complesso linguaggio.

La fisica cerca spiegazioni causali a fenomeni naturali ed è una conoscenza sempre in divenire. Fieschi esordisce esaminando il rapporto tra tecnologia e fisica: da un lato, la fisica apre la strada alla tecnologia, come dimostrano la scoperta della radiazione cosmica di fondo, la scoperta di Kapitsa del comportamento anomalo dell’elio a basse temperature e la scoperta dell’elettrone, dovuta alla tecnica del vuoto. Per contro, la tecnologia permette il progresso della fisica: per secoli, la tecnica ha preceduto la scienza, come dimostrato dall’industria tessile e dagli sviluppi della macchina a vapore. Solo nella seconda metà dell’Ottocento lo studio dei fenomeni elettrici ha cambiato le cose: le scoperte teoriche sono diventate il fondamento delle telecomunicazioni e senza lo sviluppo della chimica, non ci sarebbero stati i reattori nucleari.

Nella seconda parte del libro, Fieschi parla del rapporto della fisica con le altre branche della scienza: comincia con l’astrofisica e con i suoi nuovi e potenti strumenti di indagine, procede con la geofisica, che impiega le tecniche e i metodi della fisica per studiare i fenomeni terrestri e che grazie alla radioattività ha potuto determinare in modo più preciso l’età della Terra, studiandone anche la deriva dei continenti. Numerosi sono i fisici che hanno dato importanti contributi alla biofisica e alla genetica: Mendel, Schrödinger, Gamow, Delbrück e Dulbecco, appassionato di fisica fin dall’adolescenza. Nel campo della medicina, la fisica viene applicata sia in ambito diagnostico che per la terapia: raggi X, TAC, risonanza magnetica, PET, ecografia e ultrasuoni sono le tecniche che le scoperte fisiche hanno messo a disposizione della medicina. Non solo le nuove tecniche, ma anche i materiali, sconosciuti fino a duecento anni fa, hanno cambiato il nostro mondo: grazie a solide conoscenze scientifiche, abbiamo a disposizione numerosi e nuovi materiali.

Matematica era la mente di von Neumann – che però ha dato contributi di altissimo livello anche alla fisica – che realizzò il primo calcolatore nel 1944, ma fisico fu l’inventore del World Wide Web, Berners-Lee, previsto in un protocollo redatto nel 1989 al CERN di Ginevra, in collaborazione con Cailliau. La fisica ha un ruolo centrale anche nell’economia, visto che la capacità di elaborare modelli, l’attitudine a manipolare quantità di dati e l’abilità con gli strumenti informatici, ha portato a introdurre il termine “econofisica”.

Parte della storia della fisica è occupata dal capitolo riguardante il rapporto tra la fisica e gli armamenti, visto che molti dei progressi della fisica sono avvenuti per realizzare nuove armi: per quanto l’osservazione e la ricerca delle leggi che regolano la natura dovrebbero essere indipendenti dalle convinzioni dello scienziato, capita che egli sia spesso influenzato dal mondo in cui vive, come dimostrano i numerosi esempi della Germania nazista oppure la biologia proposta dal sovietico Lysenko. Paradossalmente, spesso lo scienziato sceglie di contribuire alla realizzazione di un’arma micidiale per allontanare il rischio di una guerra, oltre che per la ricerca del successo e del prestigio, come è successo ai fisici che hanno partecipato al Progetto Manhattan. Non dimentichiamo che gli scienziati non hanno solo l’amore per la ricerca in quanto accesso alla conoscenza: le dispute per la priorità delle scoperte e le polemiche accese in passato sono una dimostrazione di quanto la gloria sia una delle molle per accedere alla conoscenza.

Purtroppo, nonostante il progredire della scienza, la superstizione sembra dominare la nostra società e la razionalità viene vinta dagli oroscopi. Eppure anche la scienza non è solo dominio della razionalità: lo scienziato viene coinvolto dall’entusiasmo della scoperta, per quanto sappia che servono conferme e ulteriori prove e Galilei, in tal senso, ribadisce che la fiducia nella ragione umana deve essere illuminata dalla consapevolezza dei propri limiti. 

 

COMMENTO:

Il libro di Roberto Fieschi ci offre una panoramica sul mondo della fisica, attraverso le riflessioni maturate in anni di dedizione alla ricerca e all’insegnamento. Le informazioni fornite sono esposte con chiarezza e mantengono sempre desta l’attenzione nel lettore: forse i capitoli brevi, forse perché tutto ciò di cui si parla non è solo raccontato in prima persona, ma anche vissuto in prima persona, la lettura prosegue speditamente. Pur riconoscendo alla fisica il ruolo essenziale svolto nello sviluppo anche di altri settori della scienza, l’autore non può che affermare la propria consapevolezza che in futuro le scoperte più importanti verranno dalla biofisica e dalle neuroscienze: proprio per questo motivo la fisica costituisce il fil rouge dell’esposizione, ma il testo può essere considerato una carrellata di tutte le scienze studiate attualmente.

TRAMA: 
Il termine “serendipity” si riferisce ad una scoperta dovuta non solo allo studio e al talento, ma anche al caso, come è avvenuto, ad esempio, per la scoperta dei raggi X. E quanto le scoperte matematiche siano ottenute serendipicamente ci viene dimostrato dalle vicende di FU, docente universitario, protagonista del romanzo.
L’inizio è già una promessa di incontri: l’incontro con Irina, collega di storia, offre l’occasione per parlare di storia della matematica e da qui nasce l’idea di scrivere un libro insieme. La collaborazione offrirà ai due protagonisti l’occasione per incontrarsi e per approfondire la propria amicizia. L’incontro di FU con Carola, studentessa liceale che al momento ha qualche problema con la matematica, è l’occasione per FU per fare un’introduzione ai numeri reali, ispirandosi al lavoro di Dedekind, il primo a darne un’introduzione rigorosa e soddisfacente. Grazie all’intervento di FU, Carola scoprirà la propria passione per la matematica.
Tra i vari impegni, FU supervisiona anche lo svolgimento di un Seminario interfacoltà, intitolato Serendipità Matematica Elementare: per il primo incontro ha proposto lo studio delle equazioni di secondo grado, mentre l’ultimo seminario avrà come argomento la classificazione delle geometrie. Al seminario partecipano studenti di matematica alunni di FU, ma anche studenti di discipline umanistiche. Il seminario offre un’occasione di incontro, confronto e approfondimento.
Ma tra gli impegni di un docente universitario c’è anche la ricerca e una notte, FU comincia a pensare al lavoro di un australiano, sul quale sta riflettendo da settimane: guidato da una sensazione di simmetria e bellezza delle strutture, si mette all’opera e, procedendo nei calcoli, ottiene risultati interessanti. Forse il fatto che, qualche giorno prima, Irina l’abbia convinto a staccare la spina per un fine settimana ha contribuito a far progredire l’idea nella sua mente.
Nell’ultimo giorno del Convegno Matematica e Informazione, FU si sta preparando per la sua relazione: incontra il collega Morgenman, il cui intervento precederà di poco il suo. Il collega, uno scienziato piuttosto quotato in sede internazionale, si occupa di Crittanalisi e la sua conferenza, sui metodi di cifratura da Cesare ai giorni nostri è davvero interessante. FU invece parla della Combinatoria e la sua conferenza fa riferimento, in particolare, al Teorema dell’enumerazione di Pólya.
Tornato in Dipartimento, FU ha l’impressione che qualcuno lo stia seguendo e, dopo aver ricontrollato il proprio materiale – sia a casa che nello studio – ha la conferma che qualcuno ha frugato tra le sue carte. Parlandone con Irina, riesce a ricostruire i fatti e a ricordare di aver preso un foglietto, che non era il suo, proprio mentre il cameriere gli serviva un caffè al convegno, lo stesso foglietto che ora ha trovato nella propria borsa. FU e Irina riescono a decifrare il biglietto, dopodiché…
 
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COMMENTO:
Un libro che si può leggere a due livelli: come un romanzo o come un libro di approfondimento e in tal caso l’occasione ci è offerta proprio dalle numerose note che accompagnano ogni capitolo. La comprensione del testo è alla portata di un qualsiasi studente di liceo, visto che il protagonista, FU, spiega gli argomenti matematici a gente poco esperta, dalla studentessa liceale al collega di un’altra disciplina, oppure si tratta delle spiegazioni presentate in un seminario gestito da studenti universitari e aperto a un pubblico liceale. Gli autori descrivono in cosa consiste il lavoro del matematico e spiegano anche molto bene come nascono le idee matematiche e come si arriva alle scoperte, attraverso il racconto di un anno accademico del protagonista, con le sue ricerche, i suoi pensieri, i suoi incontri.
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