TRAMA:
Galileo Galilei nasce il 15 febbraio del 1564.
Nonostante i tentativi del padre di avviarlo ad una carriera redditizia, l’incontro con Euclide – grazie ad Ostilio Ricci – lo porterà a scegliere una strada diversa:per Galileo la matematica non è gioco di cose astratte, ma uno strumento di lavoro che permette un’indagine della natura non basata sull’osservanza pedissequa dei testi antichi, come usa a quel tempo, ma sull’esperienza, i cui risultati devono essere interpretati e tradotti in geometria e relazioni matematiche. La matematica sarà la base della nuova scienza, la fisica, di cui Galilei può essere considerato il fondatore.
Nel 1591 viene chiamato come insegnante di matematica all’università di Padova e a Venezia incontra Marina Gamba, dalla quale avrà tre figli: Virginia (1600), Livia (1601) e Vincenzo (1606).
Negli studi di meccanica, della quale anche i concetti più semplici sono all’epoca sconosciuti, Galilei mostra la sua inventiva nel risolvere il problema delle misurazioni, usando il battito del polso o pesi di diverse quantità di acqua che gocciolano per le misure di tempo; pesando cartoncini per confrontare aree sconosciute, sopperendo così alla mancanza del calcolo differenziale; utilizzando il piano inclinato per rallentare i moti di caduta. Galilei osserva i fenomeni, li crea, li adatta alle sue esigenze, li interpreta matematicamente e geometricamente.
Nel 1608 in Olanda viene inventato un “occhialetto” e Galilei si mette subito in moto per realizzarne uno con il quale passa l’inverno a scrutare il cielo. Frutto delle sue osservazioni è la pubblicazione, nel marzo del 1610, del Sidereus Nuncius, nel quale equipara gli oggetti celesti a quelli terrestri e, grazie alla scoperta dei satelliti di Giove, dimostra che la Terra non è l’unico centro.
Nonostante da più parti gli amici lo sconsiglino, perché a Firenze manca la pluralità di vedute che c’è a Venezia, dopo 18 anni a Padova, decide di tornare nella sua città e, grazie all’appoggio di Cosimo de’ Medici, ottiene una cattedra all’Università di Pisa, ma senza obblighi di insegnamento. A Firenze diventa bersaglio di nemici potenti e presto viene accusato di eresia: Galilei è tranquillo perché gode dell’appoggio del Granduca e di molti uomini di Chiesa, ma nel viaggio a Roma del 1616, dopo un’attenta analisi delle sue opere, viene invitato a non difendere più l’ipotesi copernicana, dichiarata pubblicamente falsa e contraria alla Scrittura dalla Sacra Congregazione dell’Indice.
Malato e vessato da numerosi lutti, quando, nel 1623, Maffeo Barberini, suo amico ed ammiratore, diventa Papa Urbano VIII, Galilei è convinto di avere un appoggio incondizionato e pubblica Il Saggiatore, dedicandolo al Papa. Nel 1624, Galilei ha il permesso di scrivere sui due grandi sistemi del mondo purché li tratti, entrambi, come ipotesi. Impiega sei anni per portar a termine il libro, pronto nel 1630: è scritto in volgare, in forma di dialogo e copre di ridicolo il sistema tolemaico e i suoi difensori. Il dialogo si svolge tra Salviati, che rappresenta Galilei, Sagredo, che è l’uomo aperto alle novità, e Simplicio, aristotelico radicato nelle sue idee, che discutono del fenomeno delle maree e della caduta dei gravi. L’opera ottiene l’imprimatur, ma successivamente il Papa, riconoscendo la propria posizione in quella di Simplicio, si sente ridicolizzato. L’amicizia con Galilei, offesa e delusa, si trasforma in ostilità. La commissione istituita per analizzare l’opera stabilisce che Galilei ha contravvenuto agli ordini ricevuti e così in ottobre viene convocato dall’Inquisizione dinanzi al Sant’Uffizio. Il 22 giugno 1633, viene emessa la sentenza: Galilei è giudicato colpevole e sospetto d’eresia. Non tutti i dieci inquisitori presenti firmano la sentenza: il cardinale Francesco Barberini sostiene l’ipotesi della clemenza. La pena consiste nel rendere proibito il libro, nell’imporre a Galilei per tre anni la recita, una volta a settimana, dei sette salmi penitenziali e nel condannarlo al carcere, che viene tramutato in domicilio coatto, grazie all’intervento di Barberini.
La sentenza viene fatta conoscere ovunque, ma Galilei non perde i suoi sostenitori, tanto che la sua opera viene tradotta in latino e circola in Europa dal 1635.
Vincenzo Viviani, il benedettino Castelli e Torricelli saranno i segretari di Galilei fino alla sua morte, avvenuta il 9 gennaio del 1642 e lo aiuteranno a riordinare gli appunti quand’egli, ormai cieco da entrambi gli occhi, ha perso completamente la propria autonomia.
COMMENTO:
Biografia esauriente, ricca anche di parecchie curiosità sulla vita di Galilei, è molto scorrevole ed offre numerosi spunti di ricerca.
TRAMA:
Kakalios presenta una visione d’insieme di alcuni principi scientifici attraverso esempi della loro applicazione corretta trovati negli albi a fumetti. Lo schema di ogni capitolo è dato dalla presentazione del personaggio del fumetto attraverso la sua storia, dalla descrizione dell’episodio che si intende analizzare e dalla spiegazione della teoria fisica ad esso collegata.
Il libro si divide in quattro parti: nella prima parte l’autore si occupa della meccanica, nella seconda dell’energia, del calore e della luce, nella terza della fisica moderna e nella quarta traccia una conclusione, soffermandosi sugli errori più simpatici nascosti nei fumetti.
Veniamo così a scoprire cose estremamente interessanti:
- i poteri di Superman sono inizialmente attribuiti alla maggiore gravità di Krypton, quindici volte quella terrestre, così egli può raggiungere l’altezza di 200 metri di un grattacielo, spiccando un salto con una velocità iniziale di 225 km/h e applicando al suolo una forza di 25 000 N, ma non può trasportare due grattacieli in volo, come se fossero due pizze;
- l’Uomo Ragno uccide, involontariamente, la propria fidanzata Gwen Stacy, nel tentativo di salvarla dalla morte per una caduta dal ponte Washington, perché non conosce sufficientemente la fisica; può comunque oscillare, tra un grattacielo e l’altro, appeso al filo della ragnatela, perché essa conserva le caratteristiche della reale tela di ragno, cinque volte più forte dei cavi d’acciaio e più elastica del nylon;
- Flash non corre lungo le pareti dei grattacieli nel senso che noi diamo al termine “correre”, visto che non ci può essere attrito tra i suoi piedi e le pareti; può inoltre fermare i proiettili, raggiungendo la loro velocità, ma per mantenerla avrebbe bisogno di nutrirsi in continuazione;
- la miniaturizzazione di Ant-Man e Atomo è fisicamente impossibile, perché non si possono né rimpicciolire gli atomi, né toglierne un certo numero, né avvicinarli ulteriormente e l’unica possibilità è quella di variare il valore della costante di Planck. Ant-Man e Atomo, inoltre, dovrebbero essere sordi, muti e ciechi, visto che solo l’olfatto non risente della miniaturizzazione; per contro, non ci è dato di aumentare le nostre dimensioni a nostro piacimento: aumentando di troppo la nostra altezza, arriveremmo al limite oltre il quale il nostro scheletro non può più sostenerci;
- per combattere il cattivo Electro, spesso i supereroi incappano in gravi errori, come quando l’Uomo Ragno, per evitare una scarica elettrica, lancia una sedia metallica sopra Electro e la scarica viene deviata verso di essa. Eppure l’Uomo Ragno dovrebbe conoscere abbastanza bene il fenomeno dell’elettricità, visto che riesce a mantenere l’aderenza alle pareti grazie a forze di tipo elettrostatico;
- il cattivo Magneto può far lievitare se stesso e gli altri grazie al diamagnetismo e il Prof. X può leggere nel pensiero grazie ai campi magnetici;
- i fumetti ci parlano di universi paralleli, ammessi dai teorici delle stringhe, e di viaggi nel tempo, risolvendo i paradossi inevitabili con largo anticipo rispetto alle teorie fisiche;
- Kitty Pryde e Flash possono passare attraverso le pareti sfruttando l’effetto tunnel, descritto nella meccanica quantistica;
- Iron Man riesce a combattere i cattivi grazie ai transistors, ma l’energia che gli viene richiesta per sostenere la propria armatura è tale che spesso si ritrova senza forze sul campo di battaglia;
Atomo realizza che il diventare più piccolo degli atomi gli impedirebbe di respirare; inoltre non può né viaggiare attraverso il telefono né sollevare una nana bianca, per quanto abbia le dimensioni del prof. Palmer, caduta sulla superficie terrestre, perché peserebbe 45 000 tonnellate.
COMMENTO:
Libro interessante e facilmente godibile anche per i non addetti ai lavori, visto che l’autore coinvolge il lettore con simpatiche battute e riesce a spiegare anche i passaggi più ostici con semplicità e chiarezza.
Consigliato a tutti gli studenti delle superiori che studiano fisica, ma anche a tutti gli appassionati di fumetti.