«Archimede, una vita geniale» è stato pubblicato a novembre 2017 da VerbaVolant edizioni, nella collana Segna Storia, dove troviamo «romanzi brevi per ragazzi con tanta voglia di scoprire il mondo». L’autrice, Giuseppina Norcia, è grecista e divulgatrice culturale, insegna drammaturgia presso l’Accademia d’Arte del Dramma Antico e cura laboratori per ragazzi. Il racconto è arricchito dalle illustrazioni di Giulia Cregut.
La vita di Archimede si intreccia con quella di Giacomo, il protagonista undicenne, che nell’estate tra la quinta elementare e la prima media si ritrova sulla scogliera nei pressi della città: «in quel posto baciato dagli dei non ci andava quasi nessuno, per quelle schiere di palazzi grigi che si allineavano poco lontano, simili a un muro, tra strade senza alberi e senza negozi.» Giacomo è solo: gli amici sono tutti in vacanza e lui è rimasto in città per le esigenze lavorative dei genitori, ma sulla scogliera c’è una statua «di pietra bianca, un uomo a grandezza naturale, con i capelli che parevano mossi dal vento e una barba che metteva un po’ di soggezione», che comincia a parlargli: «Scelgo sempre un bambino speciale per questa missione». È Archimede che, come un nonno affettuoso, comincia a raccontare a Giacomo com’era la città di Siracusa ai suoi tempi, gli parla delle richieste di Ierone, il re di Siracusa, che un bel giorno volle realizzare una nave imponente, la Syracosia, per donarla a Tolomeo d’Egitto e ad Archimede venne affidato il compito di trascinarla in mare dalla terra ferma e di farla galleggiare. Non può non parlare, poi, di Alessandria e della sua biblioteca, «una città fatta di libri e di persone che parlano della vita e dei suoi misteri». Archimede non può dimenticare Eratostene e tutti gli amici con i quali si teneva in contatto epistolare, condividendo con loro le sue opere, le sue domande difficili, i suoi scherzi.
L’estate è finita ed è cominciata la prima media, ma Giacomo è sereno, perché dall’incontro con Archimede, la matematica e la geometria «erano divenute per lui una sfida, quasi una gara sportiva da vincere ogni volta». Il furto della sua bicicletta è l’occasione, per Archimede, di parlargli dell’orafo disonesto, della corona realizzata per Ierone e di come lui stesso avesse smascherato l’imbroglio, mentre l’icosaedro troncato che si usa per le partite di calcio (quella che erroneamente si indica come una sfera, insomma: la palla!) porta il grande scienziato a parlare di pi greco.
Al termine della festa di Halloween, Giacomo incontra ancora Archimede: la notte stellata incombe su di loro e offre l’occasione di parlare del planetario realizzato dallo scienziato, delle antiche ipotesi sul moto dei pianeti, della posizione della Terra nel sistema solare, fino ad arrivare ad Aristotele e al principio di autorità. Mentre Natale si avvicina, Giacomo e il suo migliore amico Roberto litigano tanto da non rivolgersi più la parola e Archimede non può che pensare a un altro litigio, quello che ha portato alla guerra contro Roma: «Forse i più ricordano le mie macchine da guerra, eppure sono le mie scoperte legate alla pace a muoversi ogni giorno nel mondo, anche quando non ve ne accorgete.» Con le parole giuste, Archimede riesce a spingere Giacomo a ricucire la sua amicizia con Roberto e dopo l’ultimo racconto del grande scienziato, Giacomo e suo papà depongono ai piedi della statua una lapide perché tutti possano conoscere la grandezza dell’uomo raffigurato.
Il percorso si snoda con grande semplicità attraverso tutte le scoperte di Archimede (non ne viene dimenticata nessuna). Il libretto è pensato per un lettore che abbia più di 8 anni, e nelle ultime pagine troviamo degli approfondimenti per i più grandi: ci sono la descrizione delle leve, della spinta di Archimede, il funzionamento della coclea, la definizione del peso specifico, il pi greco con la geometria, il planetario, le macchine da guerra e lo Stomachion, completati da un piccolo glossario delle parole più difficili.
Un racconto davvero piacevole, accompagnato da simpatiche illustrazioni, ma l’immagine più bella resta quella di un Archimede amico di Giacomo, cioè a noi contemporaneo e, quindi, immortale.
«Dirigendosi verso l’isola di Ortigia si può trovare tra i due ponti che collegano la città e il suo centro storico una imponente statua dedicata proprio al celebre scienziato siracusano. Archimede è rappresentato in piedi, intento ad osservare il mare con in mano uno specchio, il quale simboleggia l’impresa degli specchi ustori, quando Archimede bruciò le navi nemiche che si addentravano a Siracusa.» https://bbnostos.it/itinerari/archimede/
Ancora una volta Alice Milani dà vita, parole, spessore e immagini ad un personaggio femminile che ha contribuito alla storia della scienza: dopo Marie Curie, questa volta l’autrice segue la passione del padre, insegnante di matematica, ideando un fumetto che ha per protagonista «Sofia Kovalevskaja» e lo pubblica con la casa editrice Coconino Press.
È un fumetto irriverente, che ci mostra tutta la grandezza di questa matematica. Forse Alice Milani riesce ad essere così credibile nel dare voce a Sofia proprio grazie al fatto che lei stessa ha portato a termine questa sua impresa, come ci dice nelle ultime pagine, mentre allattava, svezzava, spannolinava la figlia, aveva a che fare con un trasloco e la pandemia imperversava, in altre parole, mentre la vita scorreva attorno a lei.
Il personaggio di Sofia Kovalevskaja prende vita attraverso le immagini che la sapiente mano di Alice Milani è riuscita a rappresentare, soffermandosi sia sui pregiudizi dell’epoca nei confronti di una donna che si dedica alla matematica, sia sulla voglia di evadere di Sofia. Il matrimonio di convenienza con Vladimir diventa un modo per affrancarsi da una realtà opprimente, mentre i voli fantastici immaginati dall’autrice sono la reale via di fuga di Sofia, che incontra, con la sua matematica, i matematici che l’hanno preceduta e che l’hanno aiutata a ottenere i risultati cui ambiva, anche se la vita riusciva a volte ad avere il sopravvento. Lo stesso Weierstrass, che spesso l’ha sostenuta, insieme a Gösta Mittag-Leffler, la accusa di essere incostante e poco affidabile, ma la realtà è che Sofia non può abbandonarsi totalmente alla matematica, non può ignorare il grido d’aiuto della sorella o rinunciare ai suoi affetti. Inoltre, in quanto donna, si trova ai margini della società matematica, visto che i colleghi hanno difficoltà ad accettarla come loro pari: la posizione che si guadagna, quello che le viene riconosciuto, è conquistato con fatica, mentre fa i conti con le sue insicurezze. Gösta Mittag-Leffler le chiede di mantenere aperto il confronto con gli altri matematici per poter in qualche modo nutrire il proprio cervello, ma sono loro che tendono ad evitarla.
Il fumetto ci mostra una mente sempre impegnata e attiva, colta dall’estro creativo ovunque e immersa nella sua passione per la matematica anche nei contesti più inaspettati, come su una pista di pattinaggio. Non c’è spazio, però, solo per le elucubrazioni matematiche: Alice Milani riesce a cogliere tutte le passioni che hanno animato la vita di Sofia, come la passione per la letteratura, basti pensare alla sua creazione “Una ragazza nichilista”, un romanzo un po’ autobiografico. Il fumetto è quindi completo e attraverso i colori e la poesia delle immagini ci restituisce un’immagine di Sofia a 360°. È anche estremamente realistico, come vediamo nelle pagine in cui Sofia partorisce la sua bambina. Non mancano nemmeno le risate che l’autrice ci regala grazie alla sua pungente ironia, come mostrato nel momento in cui Sofia viene accolta in Svezia con un mazzo di fiori: «Non c’era bisogno di scomodarsi coi fiori. Avrei preferito uno stipendio».
Un libro da leggere e da rileggere, un lavoro prezioso e unico.
«La matematica è un mondo astratto molto complesso, per entrarci dentro ci vuole grande immaginazione, ci vuole un’intuizione quasi artistica. Devi riuscire a vedere quello che gli altri non vedono.»
«Algoritmi per un nuovo mondo» è stato pubblicato nell’aprile del 2021 dalla Casa Editrice Dedalo nella collana Grandi voci, «una collana con testi brevi e vivaci, che riproducono i tempi e lo stile di una lectio magistralis». L’autore, Alfio Quarteroni, è un matematico, professore presso il Politecnico di Milano e presso l’École Polytechnique Fédérale di Losanna, fondatore e direttore del MOX – laboratorio di Modeling and Scientific Computing –, insignito della cattedra Galileiana della Scuola Normale Superiore di Pisa.
Leggere questo testo è un po’ come trovarsi davanti Alfio Quarteroni che ci racconta la matematica che ha studiato in questi anni: il tono non è quello di una conferenza, ma di una chiacchierata informale e semplice da seguire. L’avvio è dato dalla pandemia, con la matematica che ha permesso di prevedere, e quindi gestire, la diffusione del virus. Già nelle prime pagine troviamo la definizione di modello matematico, «una “macchina matematica” che trasforma un input in un output, un ingresso in una uscita, relativamente a un fenomeno che si sta osservando». La necessità è però quella di esprimere questo fenomeno attraverso le equazioni. Dopo una breve storia dei modelli legati alla pandemia e una piccola descrizione dei modelli SIR, il secondo capitolo è autobiografico: Quarteroni racconta il suo percorso, a partire dal suo diploma di ragioneria, fino allo studio della matematica, avvenuto quasi per caso, a causa della «grande fascinazione per una materia difficile, sconosciuta e temuta da tutti gli studenti». Anche la sua carriera di ricercatore comincia per caso, visto che aveva già accettato «un’interessante proposta di lavoro in un’importante azienda nazionale». Da lì in avanti, Quarteroni si trova ad affrontare problemi matematici sempre più complessi, fino ad arrivare a mettere in dubbio l’idea comune di matematica come di una scienza esatta: i computer «consentono di trovare soluzioni a problemi complessi altrimenti introvabili», ma approssimate. Informatica e matematica procedono quindi come in una danza: «Computer più potenti stimolano i matematici a sviluppare modelli per problemi più complessi. Questi generano modelli numerici con un numero sempre più grande di equazioni che richiedono, a loro volta, computer più potenti», in una sorta di circolo virtuoso che permette la crescita di entrambe le discipline.
La breve storia dell’informatica che ne segue, unita ai numerosi esempi tratti anche dall’esperienza dell’autore, mostra la complessità dei modelli: «per simulare un singolo battito cardiaco, la cui durata è di circa un secondo, possono essere necessari alcuni giorni su un grande cluster di computer paralleli.» Parlare di Intelligenza Artificiale e di reti neurali, a questo punto, diventa necessario e naturale. L’impostazione di partenza è quella del matematico che cerca innanzi tutto di definire gli oggetti con i quali sta lavorando e quindi il primo passo di Quarteroni è quello di definire l’Intelligenza Artificiale, passando attraverso la storia degli ultimi decenni. È impressionante come in realtà questi argomenti impattino su ogni ambito della nostra vita e la grandissima esperienza di Alfio Quarteroni garantisce un’ampia galleria di esempi, alla portata di ciascuno di noi.
Il penultimo capitolo è dedicato alla matematica: Quarteroni indaga i metodi di addestramento dell’Intelligenza Artificiale e parlare di machine learning porta a intuire come anche la scelta di un buon modello diventi «cruciale per la realizzazione di un efficace algoritmo di apprendimento automatico». La rappresentazione grafica dei processi, realizzata tramite grafi, permette di comprendere ancora meglio il problema. Mentre il lettore è invitato a prendere consapevolezza di quanto la matematica sia diventata sempre più fondamentale nella nostra quotidianità, l’ultimo capitolo è dedicato agli aspetti etici e morali dell’Intelligenza Artificiale.
L’ottimismo di Alfio Quarteroni pervade le pagine, tanto che, in conclusione, l’autore dichiara che «l’Intelligenza Artificiale fornirà strumenti analitici nuovi per stimolare e potenziare la creatività di scienziati, artisti, musicisti e scrittori». La sua fiducia e il suo entusiasmo per questa nuova rivoluzione nella quale siamo immersi, unite alla sua preparazione sull’argomento, rendono il percorso accessibile anche alle persone che non hanno una preparazione matematica approfondita.
Verifica di matematica, classe prima liceo scientifico.
Argomento: disequazioni numeriche intere e sistemi
Durata: 60 minuti.
Verifica di fisica, classe seconda liceo scientifico.
Argomento: principi della dinamica
Durata: 60 minuti.
Matematica che fa notizia
Quindi giorni fa alcune testate giornalistiche (The Guardian, afrotech.com, livescience.com) hanno parlato, con titoli sensazionalistici, di una sorprendente dimostrazione del teorema di Pitagora, praticamente impossibile. Questo ha spinto Davide e Riccardo del MATH-segnale a mettersi in gioco, portandoli a realizzare un nuovo video estremamente interessante. Le protagoniste sono Calcea Johnson e Ne’kiya Jackson, studentesse di New Orleans, che al Meeting regionale dell’American Mathematical Society hanno presentato una dimostrazione trigonometrica del famoso teorema. Stando al libro di Elisha Scott Loomis del 1928, The Pythagorean Proposition, sembrerebbe impossibile dimostrare il teorema di Pitagora usando la trigonometria, visto che, come è facile capire, la prima relazione fondamentale della trigonometria è un’applicazione dello stesso teorema. In altre parole, i due mondi sono equivalenti! Le due ragazze, però, hanno realizzato la loro dimostrazione senza usare la prima relazione fondamentale e Davide e Riccardo hanno rivisto per noi le slide della presentazione e ricostruito il teorema. La dimostrazione è davvero elegante e aiuta non solo a fare chiarezza, ma anche a dare voce alle due ragazze, che hanno saputo mettersi in gioco e divertirsi con la matematica.
Anche Stefano Pisani, dalle pagine di MaddMaths!, ha parlato della dimostrazione del teorema di Pitagora e l’ha fatto con la leggerezza e l’ironia che lo contraddistinguono, sottolineando al tempo stesso i passaggi della dimostrazione e invitando i lettori ad approfondire l’argomento sul canale del MATH-segnale.
Matematica in (brevi) video
Forse è capitato anche a voi di domandarvi da dove arrivino alcuni simboli matematici. Risponde per noi IlariaF Math, raccontandoci la nascita del simbolo di uguaglianza, di moltiplicazione, del fattoriale e dell’infinito, preso dalla lemniscata. Con poche parole, Ilaria sottolinea come questi simboli nascano da «intrecci di vite, culture ed epoche diverse», e, soprattutto, dalla pigrizia dei matematici che scelgono di utilizzare questi simboli per rendere più rapida la propria scrittura.
Il MATH-segnale è sempre una garanzia anche in versione “short”, come possiamo vedere da questa dimostrazione del teorema sui triangoli isosceli, per la serie di video di dimostrazioni in 60 secondi. Con una grafica che rende tutto più chiaro e più semplice, è facile ripercorrere le fasi della dimostrazione, magari in classe come ripasso.
Fra i filmati brevi non possono mancare quelli proposti dal canale Mind your decisions: Presh Talwalkar offre con una certa frequenza piccoli giochi e sfide matematiche da risolvere. In questo caso, si tratta di giocare con il calcolo letterale (in particolare con lo sviluppo del quadrato di binomio) e con le radici quadrate.
Quella offerta da Federico Benuzzi è un’interessante riflessione didattica, rivolta agli insegnanti: si parla di contratto didattico e tutto comincia con un quesito a risposta multipla che non ha soluzione. Il quesito, ragionato durante la SSIS con la guida di Bruno D’Amore, in un corso di didattica della matematica, ha permesso di riflettere su quei messaggi che l’insegnante trasmette ai propri alunni, spesso inconsapevolmente. La riflessione è davvero interessante e ci è offerta in tipico stile Federico Benuzzi (avete notato la maglietta che indossa?).
Matematica creativa
Nella puntata del 30 marzo di Radio3 scienza, intitolata Il mosaico di einstein, Roberta Fulci ha intervistato Alessio Figalli, medaglia Fields 2018, che ha raccontato Luis Caffarelli, premio Abel 2023. Avendo avuto occasione di condividere con lui un tratto di percorso (e la parete dell’ufficio), Alessio Figalli era la persona più indicata per offrirci un punto di vista umano di Caffarelli: oltre a raccontarci dell’originalità del matematico nel suo approccio geometrico ai problemi, particolarità descritta benissimo dalla metafora di Roberta Fulci, Figalli ha parlato dei Thanksgiving davanti al barbecue, ha descritto Caffarelli come una persona molto alla mano e, per lui, fonte di ispirazione. La seconda ospite della puntata è stata Fiammetta Battaglia, docente di geometria all’Università di Firenze, che ha avuto il compito di raccontare le tassellature e, in particolare, di raccontarci la scoperta del monotile einstein, usando così sapientemente le parole da evocare immagini di tassellature periodiche e aperiodiche. Per rifarci gli occhi, possiamo sempre guardare il filmato di Eric Broug realizzato per Ted Ed, che parla della complessa geometria del disegno islamico e spiega come realizzare le tassellature periodiche.
Matematica che sfida!
Il simpatico video proposto dal MATH-segnale per il 1° aprile si intitola sequenze numeriche e, di fatto, ponendosi come uno scherzo che non è semplicemente uno scherzo, offre non solo un’occasione di riflessione sulle risposte alle sequenze numeriche, ma anche la conoscenza di un nuovo canale: Mathologer.
Matematica: libri ed educazione civica
Pagina 3, il programma di Rai Radio 3 di approfondimento delle pagine culturali dello spettacolo, ha dedicato la prima parte della puntata del 7 marzo a Ipazia, leggendo alcune pagine del libro di Silvia Rochey Ipazia. La vera storia. Non per niente, l’intera puntata si intitola L’eredità di Ipazia.
Proseguendo con i suggerimenti di lettura, visto che in prima liceo sto lavorando sulla statistica, propongo due libri editi dall’Istat, con alcune fiabe raccontate da Monica Bailot, Rita Camporese, Silvia Da Valle, Sara Letardi, Susi Osti e Susanna Peddes: Le streghe di Bayes e altre storie e Il pavone della pioggia e altre storie. Si tratta di fiabe con argomento statistico, pensate per permettere ai bambini di acquisire familiarità con il linguaggio della statistica: il racconto è particolarmente simpatico e al tempo stesso efficace. Personalmente, ho usato in classe un paio di fiabe per spiegare meglio la differenza tra i vari indici centrali e per spiegare il ruolo dell’outlier. Il secondo libro proposto è un grande classico del 1954, tradotto e pubblicato in Italia solo nel 2009: si tratta di Mentire con le statistiche, di Darrell Huff e curato da Giancarlo Livraghi e Riccardo Puglisi. Il libretto, piccolo e semplice ma non banale, è davvero denso e offre una passeggiata davvero istruttiva tra i concetti statistici.
Nei giorni scorsi, ho avuto occasione di pubblicare il lavoro fatto con la quinta liceo scientifico dell’anno scorso sulla Scienza in guerra: il tema di educazione civica aveva a che fare con il coinvolgimento degli scienziati nei due conflitti mondiali e offriva anche interessanti riflessioni sull’attualità dell’invasione dell’Ucraina. In quinta, il percorso della fisica moderna è segnato proprio dal coinvolgimento degli scienziati nei conflitti e realizzare il percorso in chiusura di anno scolastico ha consentito agli studenti di fare più facilmente collegamenti nel corso dell’Esame di Stato. Il percorso si è sviluppato in quattro ore di lezione e l’articolo dà l’opportunità di scaricare le slide (in formato pdf, ma potete sempre richiedere il Power Point) e il dettaglio della descrizione di ogni slide, per riproporre la lezione in classe.
May12
L’11 e il 12 maggio avrà luogo la quinta edizione di May12, la celebrazione delle donne in matematica, con l’evento organizzato dal Dipartimento di Matematica Guido Castelnuovo dell’Università La Sapienza di Roma e l’Unione Matematica Italiana. Protagonista dell’evento sarà Ingrid Daubechies, prima donna a vincere il premio Wolf nel 2023, alla quale verrà conferito un dottorato honoris causa. Ricordo che la data del 12 maggio è stata scelta per ricordare il compleanno di Maryam Mirzakhani, la prima donna a essere insignita della Medaglia Fields. L’iniziativa è volta a incoraggiare la diversità, a superare i pregiudizi di genere e a stimolare le giovani donne. Per quanto riguarda Ingrid Daubechies, non possiamo non ricordare Mathemalchemy, l’installazione artistica realizzata insieme ad altri 23 matematici e artisti, per comunicare la meraviglia e la stravaganza della matematica. Per l’occasione, è stato realizzato anche un comic book, che sarà presto disponibile in italiano.
Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela
«Mentire con le statistiche» è stato pubblicato nel 2009 dalla Monti & Ambrosini Editori, nella collana Diogene, ma è stato scritto nel 1954 da Darrell Huff, giornalista appassionato e interessato alla statistica. Autore di centinaia di articoli, Huff ha scritto una quindicina di libri; «Mentire con le statistiche», trattato inizialmente con diffidenza, ha venduto più di cinquecentomila copie e si continua a ristampare. La narrazione è accompagnata dalle illustrazioni di Irving Geis, che aiutano a mettere meglio a fuoco i concetti. L’edizione italiana è stata curata da Giancarlo Livraghi e Riccardo Puglisi: quest’ultimo è professore associato in economia politica dell’Università di Pavia dal 2015 e descrive «Mentire con le statistiche» come «il testo sulla statistica di maggior successo editoriale di tutti i tempi». Giancarlo Livraghi si occupava di comunicazione e marketing, era un pubblicitario, un biografo e uno scrittore, autore de «Il potere della stupidità», e afferma che «Mentire con le statistiche» «è uno di quei pochi e straordinari testi che spiegano con rigore scientifico, ma con chiarezza e semplicità di linguaggio, ciò che a tutti […] è utile sapere».
Darrell Huff definisce la propria opera «una specie di breviario su come usare le statistiche per ingannare», non per offrire un manuale agli imbroglioni, ma dato che «i furfanti conoscono già questi trucchi, le persone oneste devono impararli per difendersi». A più riprese l’autore ci ricorda che «molte manipolazioni, e anche distorsioni, sono possibili restando nei limiti della correttezza», perché «nonostante la sua base matematica, la statistica è un’arte quanto è una scienza» ed è usata «per sensazionalizzare, gonfiare, confondere e sovrasemplificare», a volte per mancanza di onestà, altre volte per pura incompetenza.
Il testo parte da un argomento semplice come quello del campione statistico, mostrando come la sua scelta possa essere manipolata per offrire la risposta più gradita, prosegue con le medie, la cui scelta può offrire una visione distorta della realtà. Il terzo capitolo si occupa della dispersione, il quarto degli errori, il quinto e il sesto sono dedicati ai grafici, alla manipolazione degli stessi e ai grafici pittorici, che con le immagini ingannano la percezione, trasmettendo concetti poco veritieri; il settimo capitolo comincia ad addentrarsi nella manipolazione statistica, l’ottavo indaga le correlazioni e, in particolare, il legame di causa ed effetto, mentre il nono capitolo parla apertamente di manipolazione statistica, coniando il neologismo «statisticolazione». L’ultimo capitolo riprende i concetti principali, aiutando il lettore a porsi le domande corrette di fronte ad ogni statistica: Chi lo dice? Come fa a saperlo? Cosa si è perso? (Perché, in fondo, ciò che le statistiche non dicono conta quanto ciò che dicono.) Qualcuno ha cambiato l’argomento? È credibile?
Se, da un lato, la statistica offre parecchie informazioni che si prestano ad essere manipolate, dall’altro dobbiamo fare i conti, per usare le parole di Puglisi, con la «scarsa dimestichezza del pubblico con il linguaggio della matematica», tanto che i numeri e i grafici possono essere percepiti, dall’uomo medio, «nello stesso modo in cui il latinorum giuridico di Azzeccagarbugli confondeva Renzo». Insomma, per quanto sia facile farsi ingannare, è anche vero che spesso tendiamo a impigrirci e a lasciar prevalere i nostri pregiudizi, mentre dovremmo essere consapevoli e attivi. Nella postfazione Livraghi sottolinea come molte cose siano cambiate dalla stesura del libro, «ma la sostanza del problema è sempre la stessa» e l’accesso alle informazioni, reso più facile dalla televisione e da internet, rende ancora più importante il nostro ruolo e la nostra capacità di interpretare correttamente i dati che ci vengono proposti.
Nel corso della narrazione, i numerosi esempi e le illustrazioni aiutano a comprendere anche i concetti più difficili, mentre le note di Livraghi e Puglisi attualizzano le cifre e inseriscono nel contesto italiano ciò che è ambientato negli Stati Uniti. Secondo Puglisi il libro è «faticoso e prezioso», proprio perché obbliga il lettore ad una partecipazione attiva. La necessità di offrire strategie precise per smascherare le notizie false è data dal fatto che, nonostante le statistiche possano essere fuorvianti, non è certo possibile rinunciarvi, perché «sarebbe come rifiutarsi di leggere perché talvolta chi scrive usa parole per nascondere fatti e correlazioni anziché rivelarle».
«Le streghe di Bayes e altre storie» e «Il pavone della pioggia e altre storie» sono «Fiabe statistiche per bambine e bambini curiosi» (come recita il sottotitolo) e si tratta di due pubblicazioni dell’Istat (del 2017 e del 2019 rispettivamente), che hanno l’intento di spiegare ai bambini il significato delle parole della statistica. Si tratta di avventure matematiche (sette per ogni libro) scritte in forma di fiaba, perché la drammatizzazione mantiene alto il coinvolgimento dei piccoli ascoltatori, rendendo accessibili numeri e informazioni a un pubblico non esperto. Le autrici sono Monica Bailot, Rina Camporese, Silvia Da Valle, Sara Letardi, Susi Osti e Susanna Peddes, sei donne accomunate dalla passione per la divulgazione della statistica e alla «ricerca di modi innovativi per raccontarla anche ai più piccoli».
Le fiabe raccontano di varianza e monotonia, di inflazione, di media e outlier, della differenza fra gli indici centrali media, moda e mediana, della legge dei grandi numeri, del teorema di Bayes e dell’importanza del denominatore, e poi della probabilità soggettiva, degli errori di campionamento, delle rappresentazioni statistiche con i grafici boxplot e degli indici di posizione, della probabilità condizionata, degli errori di misura e dell’inferenza statistica. In entrambi i libri, troviamo nomi simpaticissimi, atti a richiamare non solo i termini tecnici della statistica per semplificarne l’assimilazione, ma anche i nomi dei protagonisti, come il signor De Finettis, la Val Mediana, la Cima Gauss, papà Quartile, e Ada figlia di Amleto, che richiama Ada Lovelace figlia di Lord Byron; e ancora: la montagna di Conteggio, il villaggio di Bayes, Berny come diminutivo di Bernacca (visto che si occupa di previsioni meteorologiche), valle Stima, il lago Fisher che richiama il famoso test, e il dottor Boxplot, che si chiama come il grafico di John Turkey.
Queste fiabe, oltre a essere simpatiche, sanno ridurre la difficoltà insita nella statistica, dando colore e calore a cose che normalmente vengono percepite come noiose e aride, e per questo guardate con diffidenza. Il testo ha una finalità didattica, espressa anche dalla seconda parte, rivolta agli adulti, nella quale vengono spiegati i concetti statistici insiti in ogni fiaba. Nel secondo libro, troviamo anche una tabella nella quale, in corrispondenza di ogni fiaba, troviamo schematicamente il contenuto statistico, gli obiettivi che si pone e i collegamenti con le altre discipline.
Un lavoro davvero accurato e ricco di fantasia, pensato per la primaria, ma estremamente utile anche per altri livelli scolastici: ho usato «La giacca che vinse una gara di sci» per spiegare il concetto di outlier e «Bisticci tra sorelle» per spiegare la differenza tra i vari indici centrali. Penso che usare queste fiabe per introdurre in modo giocoso la statistica, facendo leva sulla fantasia e scatenando una risata, possa essere un buon modo per riuscire a far ricordare meglio i concetti spiegati. Uno strumento da tenere presente.
Dopo la teoria dei giochi, ho ritenuto che, per una quinta, fosse una questione importante da trattare quella del coinvolgimento degli scienziati nelle due guerre mondiali. Il percorso della fisica moderna è segnato proprio dal coinvolgimento degli scienziati nei conflitti (basti pensare al Progetto Manhattan), ma gli uomini di scienza hanno "aiutato" in guerra ben prima di Fermi, basti pensare ad Archimede con i leggendari specchi ustori o a Tartaglia con le tavole di tiro. Partendo dal libro di Angelo Guerraggio, La scienza in trincea, ho deciso di esplorare questo argomento così ricco di temi, di spunti, di riflessioni. Per una quinta, è un ottimo argomento da dibattere anche durante l'orale dell'esame di maturità.
In allegato le slide in formato pdf e il dettaglio della descrizione di ogni slide per poter gestire la lezione in classe.
PRIMA PUNTATA:
Una lunga corsa attraverso i secoli, che comincia con l'assedio di Siracusa, la crittografia di Cesare, la Nova Scientia di Tartaglia, il cannocchiale di Galilei e il moto dei proiettili, fino ad arrivare ad Alfred Nobel e alla Società italiana per il progresso delle scienze, fondata nel 1908, che si occupa della promozione delle scienze e delle loro applicazioni. Alle soglie della Prima Guerra Mondiale, il dibattito si anima, con lo scontro tra interventisti e neutralisti, mentre il Manifesto Fulda del 1914 con i suoi 93 illustri firmatari non può che rimandare alla Lettera aperta dei matematici Russi del 2 marzo 2022. La lezione si chiude con il coinvolgimento dei matematici nella Prima Guerra Mondiale, la guerra tecnologica, perché impiega tecnologie appena sviluppate, che dall'esperienza del conflitto riceveranno ulteriori input.
SECONDA PUNTATA:
La Prima Guerra Mondiale è tecnologica per i trasporti, con i tank, l'aviazione e i sottomarini, vede l'invenzione del sonar, l'utilizzo del telefono e le prime trasmissioni radio, ma è anche la guerra in cui vediamo impegnate donne come Marie Curie, che con l'uso dei raggi X contribuì a salvare numerose vite, come Lise Meitner, che lavorò come infermiera di radiologia, e come Clara Immerwhar, che si suicidò quando venne a conoscenza delle responsabilità del marito Fritz Haber, nelle morti di Ypres. Al termine della Prima Guerra Mondiale gli scienziati puntano a "un nuovo centro di ricerca nazionale che superi una frammentazione che si avverte come sempre più paralizzante" e in Italia nasce il CNR.
TERZA PUNTATA:
Mentre gli scienziati ritrovano un po' di armonia e di pace, anche con il mondo tedesco, il fascismo incombe. Non può che spiccare, tra i matematici italiani, la figura di Vito Volterra e la sua scelta di non pronunciare il giuramento fascista. Non si può non parlare del manifesto della razza.
QUARTA PUNTATA:
Il coinvolgimento delle donne nell'ambito scientifico, con Grace Murray Hopper all'indomani dell'attacco di Pearl Harbor, con le computatrici e il loro "altissimo livello di specializzazione matematica", Hedy Lamarr, esempio incredibile di scienziata dimenticata, Alan Turing e Bletchley Park con Enigma, fino a Szilard e Wigner che convincono Einstein a scrivere al Presidente Roosevelt. Il percorso non può che chiudersi con il Progetto Manhattan.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA:
Francesco Baracca in guerra: https://www.showtechies.com/scienza-e-tecnologia-nella-prima-guerra-mondiale/
Open letter from Russian mathematicians: https://euromathsoc.org/news/open-letter-from-russian-mathematicians-against-the-war-in-ukraine-58
Angelo Guerraggio, La scienza in trincea, Raffaello Cortina Editore, 2015, ISBN 9788860307484
Gabriella Greison, SEI DONNE CHE HANNO CAMBIATO IL MONDO, Bollati Boringhieri, 2017
Marie Curie, AUTOBIOGRAFIA, Castelvecchi, 2017, ISBN 9788832820225
Sara Sesti, La chimica che si suicidò per orrore della guerra, Prisma #40 2022, p.30/31
Sito dedicato a Luigi Sacco: http://luigi.sacco.crittologia.eu/
Alessandro Bilotta, Dario Grillotti, La funzione del mondo, Feltrinelli Comics, 2020, ISBN 9788807550676
Angelo Guerraggio, Pietro Nastasi, Matematica in camicia nera, Bruno Mondadori, 2005, ISBN 9788842498636
UMI100ANNI: L'UMI neonata e le compromissioni con il fascismo: https://maddmaths.simai.eu/persone/umi100anni-lumi-guerraggio/
a cura di Pietro Greco, Fisica per la pace, Carocci Editore, 2019, ISBN 9788843085781
Jean-Claude Carrière, La ragazza e il professore, Rizzoli, 2005, ISBN 9788817008655
Organizzazione dell’ICM 2022: https://www.mathunion.org/icm/virtual-icm-2022
Manifesto del 2014: http://www.scienzainrete.it/files/manifestoeuropei.pdf
La regina Elisabetta grazia il genio della matematica Alan Turing (Sol24ore) https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-12-24/graziapostuma-il-genio-gay-matematica-alan-turing-103331.shtml?uuid=ABbrhwl
6 World War II Innovations That Changed Everyday Life: https://www.history.com/news/world-war-ii-innovations
Carla Petrocelli, Il computer è donna, edizioni Dedalo, 2019, ISBN 9788822068859
T.Pettinato, F.Riccioni, Enigma la strana vita di Alan Turing, Rizzoli Lizard, 2012, ISBN 9788817060677
Ottaviani & Purvis, The imitation game, Le Scienze, 2017, ISBN 977003680830770002
David Bodanis, L'universo elettrico, Mondadori, 2005, ISBN 9788804512721
Laura Fermi, Atoms in the family, The University of Chicago Press, 1961, ISBN 9780226243672
Richard P. Feynman, “Sta scherzando, Mr. Feynman!”, Zanichelli, 2010, ISBN 9788808066275
Verifica di matematica, classe seconda liceo scientifico.
Argomento: problemi da formalizzare con equazioni e sistemi di secondo grado
Durata: 120 minuti.