Daniela Molinari

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Martedì, 17 Gennaio 2023 21:04

18 gennaio 2023

Verifica di matematica, classe prima liceo scientifico.
Argomento: scomposizioni di polinomi (raccoglimento totale, raccoglimento parziale, differenza di quadrati).

Durata: 20 minuti.

Giovedì, 05 Gennaio 2023 09:41

Tau topologo

«Tau topologo, la fiaba che racconta la matematica superiore ai bambini» è stato pubblicato nel 1985 dalla casa editrice La città del sole e purtroppo non è più in commercio, anche se è ancora disponibile online. L’autore è Franco Ghione, che è stato professore ordinario di geometria presso il Dipartimento di matematica dell’Università di Roma Tor Vergata e che è tuttora attivo nell’ambito della divulgazione, visto che ha coordinato il progetto Fibonacci, il lavoro collettivo che ha reso accessibile il Liber Abaci.
Nel libro compaiono anche sedici pitture di Mario Schifano, realizzate per illustrare la fiaba: il pittore e regista, scomparso nel 1998, è stato un punto di riferimento della Pop Art italiana ed europea e, per usare le parole dell’autore, «è riuscito a dare un’immagine concreta a questa idea».

Nell’introduzione, Franco Ghione ci informa che il libro è stato scritto per la figlia Valentina, quando aveva cinque anni ed è anche il racconto di alcuni incontri di matematica “astratta” per bambini, realizzati nel 1983. Il secondo capitolo del libro è stato scritto da Cecilia, figlia minore dell’autore, ed è quello che, nella finzione letteraria, dovrebbe essere stato scritto da Tau quando era piccolo, tanto che ha una grafia da scuola elementare.

Il libro ha inizio con la storia del signor Tau, che è interessato alle proprietà più semplici delle figure nello spazio, perché non ha «nessuna simpatia per gli angoli, le linee spezzate che con tutta tranquillità preferisce immaginare lisce». Per indagare le proprietà, utilizza rudimentali telai di legno, rendendosi conto che la linea retta diventa equivalente a una linea curva, mentre studia le nuvole e parla con una rondine. Si parla di figure connesse, di linee aperte e chiuse, fino ad arrivare al teorema di Jordan. Il secondo capitolo è quello più formale, con gli enunciati e le dimostrazioni di cinque teoremi, preceduti dalle indicazioni per realizzare praticamente la trasformazione continua delle figure, attraverso un foglio di gomma.
Negli ultimi due capitoli, ritroviamo un signor Tau, adulto, che fa giocare i bambini con la matematica: si comincia con il gioco dell’isola, durante il quale si introducono i concetti di omeomorfismo e di trasversalità, fino ad arrivare alla rappresentazione della curva di Peano. Nell’ultimo capitolo, si parla di tori e conigli, con l’enunciato del teorema di Jordan, mentre i bambini provano a verificare anche tridimensionalmente le proprietà indagate nel piano.

Il libro si è rivelato un ottimo testo per apprendere con leggerezza concetti matematici poco noti: consente un approccio pratico, visto che fornisce indicazioni utili per tutti coloro che avessero voglia di esplorare una matematica un po’ fuori dagli schemi.

«Tau ridacchiava contento, così convinto com’era che la matematica, la creazione matematica, trovava alimento soprattutto nel dubbio, nella critica.»

Giovedì, 05 Gennaio 2023 07:30

Le 7 misure del mondo

«Le 7 misure del mondo» è stato pubblicato dalla casa editrice Laterza a fine 2021 ed è stato scritto da Piero Martin, professore ordinario di fisica sperimentale all’Università di Padova, specializzato nel settore della fusione termonucleare e Chief Physicist di DTT, l’esperimento di fusione italiano. Con quest’opera ha vinto il premio Fiuggistoria Scienza per il 2022 ed è stato finalista sia per il Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica sia per il Premio Nazionale di divulgazione scientifica Giancarlo Dosi, che ha vinto nell’edizione 2018 con il libro scritto con Alessandra Viola «Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti».

Con «Le 7 misure del mondo», Piero Martin ci racconta le sette unità di misura fondamentali del Sistema Internazionale, dedicando un capitolo ad ogni misura. Ogni capitolo è diviso in paragrafi, all’inizio dei quali un’illustrazione ci aiuta a focalizzare l’argomento trattato: il racconto si snoda tra il percorso storico della misura e la sua definizione. Questo rende necessario un passaggio attraverso gli ambiti principali della fisica, dato che le unità di misura sono definite attraverso le costanti della fisica, quindi si parla profusamente di elettromagnetismo, relatività e fisica quantistica. Non è, quindi, solo una storia delle unità di misura, ma una storia della fisica.

La narrazione è caratterizzata da numerosi aneddoti e in ogni capitolo l’autore sembra partire da lontano: l’introduzione comincia nell’Indra Musikclub di Amburgo, il primo capitolo, dedicato al metro, esordisce con la lotta di Einstein al razzismo, il secondo capitolo inizia dalla «mitica palla di vetro» nella quale cade la neve… Oltre a mostrarci come ogni aspetto della realtà possa diventare un’occasione per parlare di fisica, gli aneddoti permettono a Piero Martin di scatenare il suo senso dell’umorismo che, con le numerose battute, alleggerisce la narrazione e aiuta a destreggiarsi più agevolmente tra le pagine.
Punto di forza del racconto sono gli esempi, che chiariscono senza banalizzare, tanto da rendere accessibili a tutti anche i concetti più complessi: Piero Martin, con grande maestria e chiarezza, ci guida nel percorso, mostrandoci anche le equazioni, se necessario. In questa storia della fisica incontriamo, inevitabilmente, i grandi scienziati: accanto ad Einstein, Fermi e Planck, ritroviamo Maxwell, Faraday, Schrödinger, l’immancabile Galileo Galilei che è quasi onnipresente, Newton, Ampère, Boltzmann, Volta…
Ogni aspetto della narrazione ci mostra «la straordinaria eleganza della fisica» e le «meraviglie scientifiche» che la caratterizzano, sottolineando quanto sia importante conoscere: la necessità della conoscenza è ribadita soprattutto nelle battute finali quando l’autore parla sempre di più della scienza come di un mezzo per salvare l’ambiente, visto che può portarci ad un futuro migliore ed aiutarci a compiere scelte responsabili.

Nelle sue conclusioni, Piero Martin sottolinea come il Sistema Internazionale sia uno «strumento potente e universale per comprendere la natura, il mondo e noi stessi», ma al tempo stesso evidenzia il limite di questo strumento. La sua utilità dipende soprattutto dalla maestria di chi effettua le misure, ma non ci può comunque dare tutte le risposte: «le misure sono un mezzo prezioso dietro al quale ci deve essere […] l’umanità che le interpreta con la scienza e il suo metodo». Più avanti ribadisce che «la scienza non è un distributore automatico di certezze», quindi per quanto il nostro mondo dipenda dalle misure che vengono effettuate ogni giorno, di fatto esse rappresentano il linguaggio della fisica e sta a noi riuscire a interpretarle in maniera adeguata.

Consiglierei la lettura di questo libro in una quinta delle scuole superiori, per ritornare a quello che è stato l’inizio del percorso con la fisica, con le unità di misura fondamentali: lo proporrei per consentire agli studenti di rendersi conto della difficoltà concettuale di ciò che era sembrato semplice all’inizio, e per chiudere il cerchio. Come insegnante, ne farò largo uso nel momento in cui si parla delle unità di misura, scegliendo gli aneddoti alla portata degli studenti e, al tempo stesso, mostrando le parti più entusiasmanti, per costruire la passione per la fisica fin dall’inizio, sfruttando l’entusiasmo dell’autore che si coglie tra le righe.

Mercoledì, 04 Gennaio 2023 20:19

Galileo era un figo

«Galileo era un figo» è stato pubblicato dalla Casa Editrice Piemme, nella collana Il Battello a vapore, che da trent’anni propone libri di narrativa a un pubblico di lettori dai 3 ai 13 anni. L’autrice è Annalisa Strada: docente di lettere della scuola secondaria di primo grado, ha pubblicato oltre ottanta titoli per ragazzi, vincendo numerosi premi, come il Premio Andersen nel 2014 e il Premio Cento nel 2017.
La serie dei “fighi” ha visto la luce nel 2020, con gli scrittori Manzoni, Leopardi, Dante e Omero. Con questa seconda serie, dove troviamo, oltre a Galileo Galilei, Leonardo da Vinci, Giulio Cesare e Garibaldi, Annalisa Strada allarga gli orizzonti, scegliendo personaggi al di fuori dell’ambito letterario. L’autrice si era già occupata di Galileo Galilei nel 2015, rivolgendosi ai bambini della primaria, con Galileo Galilei esploratore del cielo, per la serie Grandissimi delle Edizioni EL.

In «Galileo era un figo», non viene raccontata solo la vita di Galilei, ma anche le sue scoperte scientifiche, citando i suoi scritti, fino ad arrivare all’abiura, proposta integralmente in appendice. Arricchita dalle illustrazioni di Tommaso Ronda, la narrazione si sviluppa con scioltezza e semplicità, intervallata da piccoli box di approfondimento, delimitati da linee verticali dalle quali fa capolino Galileo Galilei, come se volesse aiutare il lettore a superare questi piccoli ostacoli, fatti di cose che, quando si frequenta la scuola media, difficilmente si conoscono. Il racconto è piacevole e non solo per i ragazzi delle medie: i libri per ragazzi possono diventare un’opportunità anche per gli adulti, dato che «il sapere è una marcia in più per affrontare le salite (ma anche le discese e le pianure) della vita».

Annalisa Strada ha arricchito la sua prosa con alcuni giovanilismi – come mostrato dall’acronimo “aka” che sta per “also known as”, ovvero “conosciuto anche come…” – e questi piccoli indizi ci mostrano il suo sforzo di usare il linguaggio dei ragazzi. Considerata la sua professione di docente, non dovrebbe essere stato troppo difficile per lei e il fatto che questi termini si inseriscano con naturalezza nel racconto ne è una dimostrazione.

Domenica, 01 Gennaio 2023 09:41

200 - 31 dicembre 2022

Il 18 settembre di dieci anni fa, ho spedito la prima newsletter. Era indirizzata solo ai miei studenti di prima e terza liceo scientifico di quell’anno e la motivazione era chiara: «Siccome durante la settimana mi capita di leggere articoli, interviste, libri, che mi piacerebbe molto condividere con voi, ma il tempo è poco in classe, ho pensato di farvi avere, periodicamente (quindici giorni va bene?) una mail nella quale vi invito a leggere articoli, interviste, libri, che mi hanno colpito.». I quindici giorni sono diventati tre settimane (a volte quattro!) e per arrivare alla newsletter numero 200 ci sono voluti più di 10 anni…

Matematica è cultura
Quando a scuola ci sono iniziative di orientamento in entrata, nella mia lezione per i futuri alunni comincio con “Matematica è…” e la descrivo attraverso vignette, frasi, giochi e tutto ciò che la fantasia mi suggerisce. Ilaria, del canale IlariaF Math, ne ha fatto una domanda di rito per i suoi ospiti: Che cos’è per te la matematica? e, dopo ogni serie di video, raccoglie le risposte riproponendole tutte insieme. In questo terzo video sull’argomento, troviamo Gian Marco Todesco, informatico, che parla della matematica come di un’«enorme occasione di folle divertimento». Matteo Benedetto, astrofisico – intervistato insieme al collega Lorenzo Pizzutti – dice che la matematica è l’«arte dei pigri», ovvero l’«arte di non fare i conti» (confesso che uso spesso questa visione della matematica, per stimolare gli studenti). Per Maria Alessandra Mariotti, docente universitaria, è «ciò che ho amato di più quando ero a scuola» e ne parla in termini affettivi anche Silvia Benvenuti, docente universitaria e divulgatrice, che dice che, pur essendo stata «una scoperta relativamente tardiva», la matematica «è diventata la mia vita». Roberto Gretter, origamista, conclude la rassegna, riconoscendo che la matematica «è dappertutto».

Senza matematica «è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto»
Come Ilaria, anch’io amo la celeberrima citazione di Galileo Galilei e ritengo la matematica una lente speciale per leggere la realtà, una lente che ti permette di cogliere molti particolari, quelli che non potresti notare a occhio nudo. La matematica è anche l’arte di porre domande e risolvere problemi, come fanno nel video Il caso si fa bello i divulgatori di Taxi 1729. In questo video, la matematica sembra sconfinare nella psicologia, mentre i due protagonisti ci parlano dell’intuizione, quella vocina che ci spinge a scegliere qualcosa, come è successo nelle puntate al casinò di Montecarlo il 18 agosto del 1913. Voi avreste scelto il rosso o il nero?

La matematica è fantasia, creatività e divertimento
Anzi: «folle divertimento», se vogliamo citare Gian Marco Todesco. Trovo spesso un’occasione di divertimento nei filmati di Mind your decisions, in particolare in questo Christmas puzzle, nel quale ci sono proposte delle strane operazioni: se a Babbo Natale sottraggo il prodotto tra l’albero di Natale e Frosty ottengo 16… Buon divertimento!

La matematica è astrazione…
È come un vestito che sta bene a chiunque ed è quello che sfoggia Federico Benuzzi nel filmato Trucchetti matematici. Il trucchetto è davvero simpatico e serve per calcolare velocemente il quadrato dei numeri che finiscono per 5. Per dimostrare la correttezza del procedimento, Federico fa uso del calcolo letterale, mostrando pazienza e determinazione, le stesse che servono a coloro che studiano la matematica (almeno, è ciò che viene in mente a me pensando al mio percorso universitario).

La matematica è strategia e sfida…
Il MATH-segnale ha raggiunto i diecimila iscritti e Davide e Riccardo hanno celebrato il risultato attraverso un bellissimo video, l’Enigma dei cappelli. Si tratta di un enigma particolare, presentato in tre modalità diverse, permettendo di muoversi dal passato dei quattro iscritti inizialmente al canale, al presente dei diecimila e immaginando un futuro con infiniti iscritti. Questi iscritti giocano con i cappelli, bianchi, neri o di altri trentasette colori, ad essi sono o non sono concessi errori, possono o non possono rispondere “non lo so”, conoscono o non conoscono la distribuzione dei colori, possono o non possono discutere prima della gara… Le variabili sono parecchie, ma ci sono cose che non cambiano: la matematica è una strategia, perché a volte problemi apparentemente irrisolvibili aspettano solo la strategia giusta per svelare i propri segreti, e rappresentano una sfida. Per un docente la sfida non è solo quella che può incontrare in un problema, ma anche lo sforzo per far capire e amare questa disciplina, che per rappresentare una sfida di un certo livello non può che essere un po’ difficile. Non si può gustare fino in fondo il senso di meraviglia insito nella matematica, se non si hanno le conoscenze giuste: in questo filmato si tratta dell’assioma della scelta e delle relazioni di equivalenza, che, nella loro semplicità, mettono in luce il potere della matematica.

Cultura, lente speciale, arte di porre domande e risolvere problemi, astrazione, pazienza e determinazione, strategia, sfida, meraviglia, ma anche entusiasmo e passione. La stessa passione che mi spinge a dedicare la vigilia di Capodanno alla stesura della newsletter numero 200. Qualcuno di voi la riceverà mentre sta festeggiando gli ultimi istanti del 2022, per qualcun altro, invece, sarà una delle prime mail del 2023, in ogni caso buona matematica e buon anno! Ci sentiamo tra TRE settimane!

Daniela

Mercoledì, 21 Dicembre 2022 23:50

20 dicembre 2022

Verifica di matematica, classe prima liceo scientifico.
Argomento: calcolo letterale, prodotti notevoli, divisioni tra polinomi.

Durata: 90 minuti.

Mercoledì, 21 Dicembre 2022 00:35

20 dicembre 2022

Verifica di fisica, classe seconda liceo scientifico.
Argomento: cinematica unidimensionale.

Durata: 60 minuti.

Lunedì, 19 Dicembre 2022 20:58

19 dicembre 2022

Verifica di fisica, classe prima liceo scientifico.
Argomento: grandezze e unità di misura.

Durata: 60 minuti.

Lunedì, 19 Dicembre 2022 00:48

17 dicembre 2022

Verifica di matematica, classe seconda liceo scientifico.
Argomento: operazioni con i radicali numerici e letterali, condizioni di esistenza.

Durata: 120 minuti.

Venerdì, 09 Dicembre 2022 17:03

199 - 10 dicembre 2022

Matematica: è o serve?
BASE Cinque – appunti di matematica ricreativa è il sito gestito da Gianfranco Bo, ex insegnante di matematica e scienze alle medie, ma soprattutto grande appassionato di matematica, come potrete notare da soli sfogliando le pagine del suo sito. Il 6 dicembre, Gianfranco Bo ha pubblicato un’immagine su Facebook, nella quale compaiono le copertine di due libri: il primo è il celebre “Che cos’è la matematica” di Courant e Robbins del 1941, l’altro è il più recente A cosa serve la matematica? di Ian Stewart. Il commento di Gianfranco è stato: “I tempi cambiano... Essere o servire? Io non ho dubbi”. A partire da questo suo post, si è sviluppato un interessante scambio, al quale ha preso parte anche Alberto Saracco, professore associato di geometria presso l’Università di Parma, che ha condiviso la sua chiacchierata al TedxModena di fine maggio: Matematica per il futuro. Ho già condiviso il video nella newsletter di fine agosto, ma qui cambia il contesto e ne va sottolineato un aspetto diverso. A un certo punto Cormack e Hounsfield, un fisico e un ingegnere, riuscirono a realizzare praticamente uno strumento matematico, l’antitrasformata di Radon Nikodym (del 1917) e per questo loro risultato furono insigniti del premio Nobel nel 1979: si parla della TAC! Il punto mostrato da Saracco è che dietro la matematica utile si nasconde spesso una bella matematica inutile e, rispondendo a Gianfranco Bo, spiega: “la mia personale risposta è che ‘serve’, ma non è quello il punto per cui facciamo matematica.” In effetti, mettere in contrapposizione i due aspetti della matematica può sembrare anacronistico, come è poi stato per Hardy con la celebre Apologia di un matematico, con la quale Hardy difendeva a spada tratta l’inutilità della matematica, senza poter sapere che quella stessa matematica della quale lui lodava l’inutilità sarebbe diventata la base delle transizioni su internet. È impossibile oggi sapere come verrà utilizzata la matematica moderna, ma il vero obiettivo è quello di seminare bellezza. Per certi aspetti, forse parlare di utilità della matematica è più semplice, o semplicemente siamo stati obbligati a puntare sull’utilità in un mondo in cui sembra di perdere tempo se ci si dedica a qualcosa per pura passione. Eppure, per noi insegnanti sarebbe importante parlare soprattutto della bellezza della matematica e permettere ai nostri alunni di meravigliarsi e stupirsi per gli inaspettati collegamenti, come è capitato ai miei alunni di prima liceo settimana scorsa, quando, giocando con il triangolo di Tartaglia, si sono ritrovati davanti la serie di Fibonacci.

Schemi e modelli infiniti…
Proprio di infiniti patterns, schemi e modelli che si ripetono, ci “parla” il celebre Cristóbal Vila nel suo splendido filmato, realizzato nel 2019, attraverso il quale connette tra loro la geometria, la natura e l’architettura, in un continuo fluire da una all’altra. Dai poligoni che danno luogo alle tassellazioni, si arriva all’alveare, e quindi all’Alhambra, celebre esempio di tassellazione, con la Corte dei leoni. Nel cortile della corte c’è un fiore, ricostruito matematicamente, che ci porta alla struttura del DNA e, quindi, alle Scale del Bramante nei Musei Vaticani, con la doppia elica per dividere i flussi di persone. All’interno delle scale, grazie alla geometria, prende vita una palma, che ci porta alla Cappella del King's College di Cambridge, con la catenaria capovolta. Nel dietro le quinte che ci viene offerto da Vila sul suo sito, un link ci manda alla descrizione della catenaria realizzata dal canale Singingbanana, in cui James Grime ci parla di questa curva, confrontandola con la parabola. Come a teatro la maggior parte delle persone vede ciò che appare sulla scena, ma non è consapevole di cosa avvenga dietro le quinte, allo stesso modo nella realtà la maggior parte di noi non vede la matematica che si nasconde nella struttura: il filmato di Vila ci permette di intravvedere qualcosa.

1 = 2, o no?
Menzogne matematiche è il titolo dell’ultimo video di Davide e Riccardo del MATH-segnale: all’inizio, Davide dimostra che esiste un solo numero, lo zero! Manipolando un’equazione di primo grado e giocando in modo “spericolato” con il calcolo letterale, si può dimostrare che ogni numero è uguale a zero: Davide e Riccardo, come sempre, spiegano il concetto usando una splendida animazione e, al tempo stesso, usando i grafici cartesiani per spiegare con più forza, mostrando un’attenzione ai dettagli non indifferente. Un problema apparentemente semplice aiuta a riflettere sui principi di equivalenza delle equazioni e sulla necessità di darsi delle regole ben definite: le regole sono state costruite proprio per permetterci di evitare i risultati menzogneri, come quello citato.
Sempre parlando di numeri, troviamo il filmato di Federico Benuzzi che riesce nell’impresa di dimostrare che ogni numero diverso da zero elevato alla zero dà come risultato uno, usando la sola forza delle parole. I suoi filmati brillano per semplicità e immediatezza e anche questo non è da meno: ci chiede di seguirlo nel ragionamento, ma, con semplicità, procede nella dimostrazione. (In questi giorni, Federico Benuzzi ha realizzato anche un altro filmato, a tema natalizio, effettuando un piccolo calcolo per determinare la spesa in termini di corrente elettrica per tenere accese le lucine di Natale).

Fibonacci
Il 23 novembre si è celebrata la giornata dedicata a Fibonacci e, per l’occasione, Roberto Natalini ha fatto la sua comparsa alla puntata di Alle 8 in tre, trasmissione condotta da Filippo Solibello e Claudia de Lillo. Forse, come dicono i conduttori, ci saremmo aspettati di trovare Natalini nel suo studio, ma il bello della matematica è che si può fare ovunque e Roberto ha deciso di stupire mostrandosi nella sua cucina, dove spiccava una macchina del caffè, a ricordare (come fa subito lui citando Erdos) che il matematico trasforma caffè in teoremi. Nel breve filmato, parla di Fibonacci e della sua importanza per il sistema di numerazione moderno, vista l’introduzione delle cifre indo-arabiche all’inizio del 1200. Uno dei conduttori pone la domanda: “Perché innamorarsi della matematica?” ed è una domanda bellissima, perché permette a Roberto di mettere in mostra tutta la sua passione per questa disciplina. È la stessa passione che ritroviamo anche fra gli intervistati di Fabio Quartieri, che, nel quinto episodio del podcast Le maschere del carnevale matematico, incontra Maria Francesca Canfora e Paolo Alessandrini. La prima è ricercatrice in matematica applicata a Napoli e si occupa di alfabetizzazione matematica per gli adulti, dato che «siamo pronti a credere a qualsiasi cosa se non abbiamo gli strumenti per riconoscere l’errore», come sottolinea anche lo stesso Alberto Saracco nella sua chiacchierata Ted. In altre parole, riuscire a dare una sbirciata dietro le quinte ci permette di interpretare meglio ciò che avviene sulla scena! Il secondo intervistato è Paolo Alessandrini, docente di scuola superiore e ottimo scrittore, come dimostrato dal suo Bestiario matematico.

Incontri matematici
Ilaria Fanelli, sul suo canale YouTube IlariaF Math, ha avuto modo di realizzare un paio di incontri importanti: il primo è avvenuto proprio in occasione del Fibonacci Day ed è stato con Silvia Benvenuti, professore di Matematiche complementari presso l’Università di Bologna, che ci ha raccontato Fibonacci, permettendoci di coglierne l’importanza per la matematica occidentale. Martedì ha invece incontrato Maria Alessandra Mariotti, che ha insegnato per molti anni presso il Dipartimento di Matematica di Pisa, e ha parlato di argomentazione e dimostrazione. Ilaria aveva raccolto tra gli insegnanti alcuni commenti in merito, ma la Mariotti ci ha permesso di leggere anche i commenti degli alunni. Non potevano che essere commenti forti, visto che, notoriamente, le dimostrazioni costano un po’ di fatica. Il 14 dicembre alle 20.45 avrà luogo l’incontro con Roberto Gretter, che parlerà dell’incontro tra matematica e origami.

Mente allenata per leggere i numeri
Il canale YouTube Mind Your Decisions di di Presh Talwalkar continua nella sua mission di sfidare i suoi iscritti attraverso short e filmati, toccando un po’ tutti gli aspetti della matematica: in questa selezione troviamo un piccolo problema di logica che riguarda degli agenti speciali, un classico problema di geometria nel quale bisogna determinare l’estensione di un’area colorata, un problema di probabilità con il lancio di tre dadi e un’applicazione del teorema di Bayes. Nell’affrontare quest’ultimo problema, l’autore dà più rilievo alla rappresentazione grafica che alla teoria, un po’ come Florence Nightingale in una delle prime rappresentazioni grafiche della statistica. Ciò di cui sto parlando è l’unico contenuto non in forma di video di questa newsletter: si tratta del libro Il potere dei numeri, scritto da Bernard Cohen, docente di storia della scienza ad Harvard. Il libro dimostra come i numeri abbiano rivoluzionato la vita moderna, per parafrasare il sottotitolo, attraverso un percorso che si snoda dall’antichità ai giorni nostri e che ci permette di cogliere la storia della statistica nella sua interezza, toccando con mano quanto i numeri siano importanti per decodificare la realtà. Se dovessi scegliere un unico capitolo da leggere, darei sicuramente la precedenza a quello dedicato a Florence Nightingale, della quale viene presentata una breve biografia, che contribuisce a rappresentare chiaramente i risultati delle statistiche, per aiutare la gente comune, e i politici, a comprendere le leggi statistiche e a interpretare la realtà. «La passione per le statistiche di Florence Nightingale è un vero e proprio segnale del trionfo dei numeri», conclude Cohen e questo trionfo, insieme all’importanza di saper interpretare i grafici, l’abbiamo colto proprio nel corso della pandemia. Non posso, quindi, non concludere con la visita del giornalista scientifico David Quammen, autore del celebre Spillover. Quammen è stato intervistato da Agnese Collino per il Festival di BergamoScienza lunedì 21 novembre, ed è possibile gustarsi la bellissima chiacchierata Senza respiro: storia di una pandemia. È stato ribadito che questa pandemia è stata il frutto di un fallimento dell’immaginazione, mentre è stato detto più volte quanto sia importante affidarsi alla scienza e puntare allo sviluppo di un pensiero critico. Quammen è stato intervistato due giorni dopo per Radio3 Scienza da Marco Motta nella puntata Dopo “Spillover”, ma, in quell’occasione, è difficile rendersi conto della grande umanità del giornalista, più facile da cogliere nel confronto con il pubblico di Bergamo, nel dibattito che ha fatto seguito all’intervista.

Buona matematica, buon Natale e… ci sentiamo tra TRE settimane!

Daniela

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