Daniela Molinari

URL del sito web: http://www.amolamatematica.it
Venerdì, 12 Novembre 2021 11:31

Forze tra magneti e correnti novembre 2021

Verifica di fisica, classe quinta liceo scientifico.
Argomento: Forze tra magneti e correnti

Durata: 15 minuti.

Domenica, 07 Novembre 2021 15:10

Oltre le stelle più lontane

«Oltre le stelle più lontane», pubblicato nel 2021 da Mondadori, è un dialogo tra Amalia Ercoli, classe 1937, e sua figlia Elvina Finzi, classe 1976. L’una, Amalia, un’ingegnere (con l’apostrofo!), professoressa emerita al Politecnico di Milano, prima donna a laurearsi in ingegneria aeronautica in Italia, ma soprattutto fra i principali investigator della missione Rosetta. L’altra, Elvina, doppia laurea con lode al Politecnico di Milano e all’Ensta di Parigi, e dottorato di ricerca in ingegneria nucleare.

Il libro, pensato per ragazzi delle medie, è un ottimo dialogo che mette in luce le differenze di vita tra Amalia ed Elvina: la prima ha vissuto la sua infanzia sul finire della Seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra, mentre la seconda a fine anni ’80, e quindi il confronto fra le loro vite è un confronto anche di due epoche. Amalia ha dovuto combattere contro una serie di stereotipi rappresentati dalla madre, che la definiva “maschiaccio” perché non si interessava a quelle che erano considerate le faccende femminili, perciò nei confronti di Elvina ha cercato di essere supportiva e di spingerla a cercare di realizzarsi innanzitutto come donna. La storia di Amalia Ercoli è una vera fonte di ispirazione: si pone come una role model non solo per la figlia, che poi in qualche modo seguirà le sue orme, ma anche per la nipotina Nicole, che ritroviamo in un interessante dialogo proprio nelle ultime pagine. Nel libro si alternano capitoli in cui scrive Amalia a capitoli in cui scrive Elvina da piccola nel proprio diario, quindi da un lato ci sono i racconti “un po’ sfilacciati” della vita di Amalia, come li definisce la stessa Elvina nella postfazione, e dall’altro ritroviamo la freschezza di un diario con quelli che sono anche i momenti di rabbia di una ragazzina in crescita, che si deve scontrare con una madre dalla personalità molto forte.

Alla luce della sua esperienza, Amalia ricorda a ognuna di noi che dobbiamo realizzare il nostro potenziale, ascoltando ciò che abbiamo dentro: «Se una donna invece desse sempre retta a quello che le dicono gli altri intorno… finirebbe per non ascoltare più la voce che le viene da dentro». Amalia ci offre il suo esempio: la sua scelta di studiare ingegneria, in un’epoca in cui erano poche le donne a farlo, la scelta di andare contro i progetti familiari e di dedicarsi a un lavoro impegnativo nonostante una famiglia numerosa.

In un recente intervento pubblico, Amalia Ercoli ha dichiarato di saper parlare bene di due cose: le donne, «perché sono una femminista antesignana» e lo spazio. Dopo il libro dedicato allo spazio, «La signora delle comete», scritto da Tommaso Tirelli per Dedalo, nel quale Amalia racconta l’avventura della missione Rosetta, l’obiettivo di questo libro è di raccontare le scelte delle donne ai bambini, andando oltre gli stereotipi, attraverso la storia di una vita vissuta ascoltando la propria voce interiore. Nel libro, sono numerose le frasi che andrebbero citate, ma su tutte scelgo di citare Elvina nella postfazione: «Io spero che le ragazze di oggi siano consapevoli delle grandi opportunità offerte dalle cosiddette discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) e che queste non sono loro precluse. Al contrario: nel futuro della società tecnologica che le aspetta, complessa e in rapidissima trasformazione, l’intelligenza, l’intuito e la passione femminile faranno la differenza. Le ragazze STEM non saranno poche stelle isolate. Saranno intere costellazioni che illumineranno il cielo».

Domenica, 07 Novembre 2021 13:25

F***ing genius

«F***ing Genius», pubblicato nel settembre 2020 da HarperCollins Italia, è una delle ultime fatiche di Massimo Temporelli. Fisico di formazione, si occupa da vent’anni della diffusione della cultura scientifica, tecnologica e dell’innovazione, attraverso scritti, articoli, speech, e in particolare tramite l’attività per Storie libere, una piattaforma di podcast indipendente. Massimo Temporelli si definisce un «defibrillatore culturale», più che un divulgatore scientifico, visto che il suo obiettivo primario, come dice nell’introduzione, «è scaldare i cuori, scuotere la carne, accendere la vita e il respiro umano intorno alla scienza e alla tecnologia». Anche con questo libro, vuol accendere la curiosità nel lettore, con la sua passione e il suo entusiasmo, desiderando di poter fare «la differenza tra il prima e il dopo»

L’autore ci presenta gli otto personaggi di questa rassegna con grande vivacità, senza andare in profondità, come potrebbe fare una biografia vera e propria, ma stimolando nel lettore la voglia di approfondire ulteriormente gli argomenti trattati. Gli otto personaggi scelti non sono i soliti che potremmo trovare in una raccolta di biografie e pur essendoci degli aspetti in comune tra di loro, sono stati scelti perché da ognuno di loro si possa imparare «una lezione per provare a migliorarci […] una lezione per imparare a diventare un po’ più simili a questi straordinari pensatori scientifici, capaci di cambiare la traiettoria della nostra evoluzione». Questi personaggi hanno una genialità «quasi fastidiosa […] che ci obbliga a ripensarci».

Il percorso comincia con Charles Darwin e Leonardo da Vinci, Ada Lovelace e Charles Babbage occupano il terzo capitolo, non possono mancare Albert Einstein che ha rivoluzionato la fisica del Novecento e Marie Curie che gli è stata in qualche modo compagna, si procede con Elon Musk, che sta modificando il nostro modo di vedere la tecnologia, e in chiusura troviamo Isaac Newton e Steve Jobs. Ognuno di questi personaggi ha in qualche modo innovato il tempo e l’ambito nel quale si è trovato a operare e in questa innovazione ha usato quelle caratteristiche, che danno il titolo al capitolo. Ogni personaggio è presentato in alcuni capitoli compresi tra l’introduzione e il capitolo finale, intitolato “take away”, a significare ciò che il lettore deve in qualche modo assorbire. Secondo Temporelli, per essere dei veri innovatori dobbiamo essere giovani, perché è la gioventù che ci dà l’incoscienza e lo stimolo per abbattere i confini nei quali ci troviamo ad operare, e dobbiamo accettare di lavorare in squadra, non possiamo vivere isolati. Possiamo commettere degli errori, ma dobbiamo andare avanti con passione e caparbietà, senza lasciarci vincolare dalle barriere della singola disciplina, costruendoci da soli quando ci ritroviamo a partire svantaggiati rispetto ai nostri coetanei. Dobbiamo aver voglia di competere con gli altri e con noi stessi, perché la competizione può portarci a migliorare le nostre capacità.

Gli otto geni sono accompagnati da personaggi secondari ai quali vengono dedicate solamente un paio di facciate, che aiutano ad evidenziare un aspetto particolare. Così, ad esempio, nel momento in cui si parla di Darwin, ci ritroviamo Jeanne Baret, un’esploratrice a me sconosciuta. Leonardo da Vinci è accompagnato dai fratelli Wright, proprio a fare da cassa di risonanza alle sue grandi invenzioni. Ada Lovelace e Charles Babbage sono seguiti da Pascal, con la sua pascalina. Einstein è seguito da Bertha Benz, che, moglie dell’inventore tedesco che progettò la prima auto della storia, ha il merito di aver fatto compiere a questa auto un viaggio molto lungo, mostrando le potenzialità di questo mezzo di trasporto. Marie Curie è accompagnata da Almon Strowger, l’inventore della telefonia automatica, giunto a questo risultato solo per far rifiorire la sua impresa di pompe funebri. Elon Musk è seguito da Morse, il professore pittore e insegnante di disegno alla New York University che inventò il telegrafo. Newton è seguito da Bíró e Bich, per l’invenzione della penna a sfera che ha completamente cambiato il nostro modo di scrivere e di vivere. Infine, Steve Jobs è accompagnato dalla storia di Mark Zuckerberg, che nel logo di Facebook ha inglobato anche il logo di Sun per ricordare questo fallimento, «così che tutti capiscano che se smetti di innovare, muori, anche se hai fatto la storia».

Insomma, sono storie particolarmente ispiranti, scritte con una leggerezza che permette di correre attraverso le pagine come in una chiacchierata, e di esplorare gli aspetti di tutti questi personaggi straordinari. La conclusione è che noi non dobbiamo far altro che seguire questi “f***ing” geni, perché ognuno di noi ha la responsabilità, attraverso le proprie scelte, di progettare quello che sarà il nostro futuro. Un gran messaggio, presentato in modo eccezionale e unico.

Venerdì, 05 Novembre 2021 18:01

Insiemi e logica novembre 2021

Verifica di matematica, classe prima liceo scientifico.
Argomento: teoria degli insiemi e logica.
Verifica del 4.11 e verifica di recupero per gli assenti, svolta in data 8.11.

Durata: 60 minuti.

Verifica di fisica, classe quinta liceo scientifico.
Argomento: carica elettrica, forza di Coulomb, campo elettrico e potenziale, corrente elettrica.
Verifica del 29.10 e verifica di recupero per gli assenti, svolta in data 30.10.

Durata: 120 minuti.

Domenica, 24 Ottobre 2021 08:26

180 - 22 ottobre 2021

BergamoScienza
Si è conclusa domenica 17 ottobre la XIX Edizione del Festival di BergamoScienza. Lo slogan “Facciamo conoscenza”, che ha campeggiato sulle magliette dei nostri animatori, è davvero la cifra di questo Festival: da un lato, l’arricchimento culturale che porta attraverso i laboratori, dall’altro una rete di rapporti che nasce e si infittisce ad ogni edizione, sia con le altre scuole partecipanti, sia tra gli animatori. Nelle scorse edizioni, in presenza ovviamente, i nostri animatori gestivano i laboratori dividendo le scolaresche in gruppi più piccoli e gestendoli poi in autonomia (e solitudine). Quest’anno, la necessità di gestire i laboratori a distanza ci ha obbligato a cambiare tutto: gli animatori, in gruppi di tre, hanno gestito intere classi, aiutandosi a vicenda, creando nuovi legami tra loro. In genere, gestire i turni è uno dei compiti dei nostri animatori (si creano dinamiche simili a quelle di tutti i posti di lavoro in cui ci sono turni), ma quest’anno ci hanno sorprese: ci hanno chiesto di gestire noi i turni, mescolandoli tra loro, in modo da far nascere nuovi contatti, nuove amicizie. In questo, e in tanti altri aspetti, il Festival è stato una sorpresa, che ci ha lasciati con il cuore traboccante di emozioni.
Come ogni anno, ho dedicato una pagina del mio sito (ancora in aggiornamento) al resoconto delle attività che abbiamo svolto. Sono state tre le iniziative che abbiamo portato avanti: alle scuole, abbiamo proposto un gioco da tavolo, ispirato dal libro Bestiario Matematico di Paolo Alessandrini. I nostri animatori hanno guidato i partecipanti nella visita a uno zoo matematico: il direttore del parco descriveva il percorso e guidava le squadre partecipanti, dopo che ogni classe era stata divisa in quattro gruppi per facilitare l’interattività e per consentire un ingresso scaglionato al parco (a causa delle onnipresenti norme Covid), la guida descriveva ogni animale matematico, spiegando il gioco che avrebbe consentito ai partecipanti di addomesticare la bestia. In tutto questo, il guardiano, ovvero il terzo animatore, agiva dietro le quinte, gestendo il file Prezi e aprendo le gabbie per consentire ai partecipanti di incontrare gli animali. L’ultimo animale era la vera sorpresa e lo si incontrava durante il gioco, ma senza averne consapevolezza: il suo nome è “teorema” e le sue zampe erano le quattro squadre, le ipotesi, nel loro ingresso al parco attraverso quattro cancelli diversi, i diversi percorsi affrontati dalle squadre tracciavano le strade del parco, come il ragionamento che i matematici chiamano dimostrazione, fino ad arrivare alla testa dell’animale, la tesi. Per i privati, gli animatori hanno realizzato due escape room: nel primo fine settimana, i partecipanti erano bambini dai 6 ai 12 anni, che affrontavano un percorso alla ricerca del tesoro dei pirati, guidati dagli spezzoni del cartone animato “Jake e i pirati dell’isola che non c’è”, doppiati per piegarli alle esigenze narrative dell’escape room. Nel secondo fine settimana, ci siamo rivolti ai ragazzi con più di 13 anni e agli adulti, con un percorso che guidava alla scoperta di un personaggio misterioso e affascinante. Anche in questo caso, l’ispirazione è nata da un libro, del quale parlerò nella prossima newsletter.
Per chi non avesse avuto occasione di partecipare agli eventi di BergamoScienza, è sempre possibile assistere alle conferenze e alle visite virtuali organizzate nelle due settimane di festival, andando sul canale YouTube e scegliendo gli argomenti che più ispirano.

Inizi
Ho aperto l’anno scolastico ripercorrendo alcune delle emozioni che abbiamo vissuto con le ultime Olimpiadi, dato che lo sport può essere un’ottima metafora per la vita scolastica. Gianmarco Tamberi, Bebe Vio con il suo slogan «Se sembra impossibile allora si può fare», Derek Redmond alle Olimpiadi di Seoul del 1988, la staffetta maschile 4x100 con Patta, Jacobs, Desalu e Tortu, gli europei di volley, la tuffatrice Quan Hongchan, e infine la perfezione (non riconosciuta) di Olga Korbut sono stati i protagonisti di questo percorso che ho presentato nelle mie classi e poi ho messo per iscritto per il sito del Rotary per la sostenibilità. Mi è parso di aver suscitato delle emozioni negli alunni che ascoltavano o forse, soprattutto in quinta, era la paura per l’imminente esame di stato, ma spero soprattutto di aver fatto nascere in loro la voglia di mettersi in gioco e di lasciarsi coinvolgere dalla sfida.
D’altra parte, quando si comincia l’ultimo anno delle scuole superiori, ci si ritrova subito nelle acque agitate dell’infinito, con le prime definizioni dell’analisi e i primi passi nel calcolo dei limiti. Avere a che fare con l’infinito può stupire e intimorire, soprattutto i primi tempi, ma Alberto Saracco, Professore Associato di Geometria all’Università di Parma, divulgatore esperto, riesce a muoversi in queste terre insidiose con grande scioltezza, in questo seminario tenuto a Piacenza l’8 ottobre scorso. Pecore, sassolini, hotel infiniti, società aliene, fino ad arrivare all’inferno, con Cantor e Hilbert come compagni di cammino: un monologo interessante e coinvolgente, che vale la pena ascoltare con attenzione.
Stefano Marcellini, ricercatore nel campo della fisica delle particelle elementari, dal suo blog Helter Skelter, ci mostra l’utilità della matematica anche quando sembra ricerca pura, come nel caso delle geometrie non euclidee. Partendo dal funzionamento dei navigatori satellitari, specifica che necessitano di satelliti, orologi atomici, ma soprattutto della teoria della relatività ristretta, che impedisce di perdersi lungo il percorso. Passando alla teoria della relatività generale, Einstein ha modo di usare gli strumenti offerti da Gregorio Ricci Curbastro, i tensori, che, con la loro complessità, gli costeranno “anni di studio durissimo e di estrema fatica”. «Il GPS è un mix di relatività, matematica avanzata, meccanica quantistica (gli orologi atomici), meccanica celeste (le orbite vanno studiate giuste), astronautica e missilistica (i GPS nello spazio bisogna mandarceli), microelettronica e tecnologia spiccia di vario tipo. Togliete uno solo di questi ingredienti e la svolta giusta alla rotonda ve la trovate poi da soli!»

Che donne!
Il 12 ottobre scorso si è festeggiato l’Ada Lovelace Day, una festa internazionale celebrata il secondo martedì di ottobre. Ada, figlia di Lord Byron, è considerata la pioniera dell’informatica, grazie al progetto del primo programma della storia. Il sito MaddMaths! le ha dedicato un lungo articolo, suggerendo alcune interessanti letture, tra le quali Numeri e Poesia di Simona Poidomani, pubblicato da Editoriale Scienza. La seconda grande donna è Jocelyn Bell Burnell, della quale si coglie tutta la forza in questo filmato realizzato dal New York Times. Nel corso della sua vita ha subito lo scippo del premio Nobel da parte di un suo superiore, premio che avrebbe meritato per la scoperta delle Pulsar. La storia è davvero interessante e fa riflettere anche su quelle disparità di genere ancora, purtroppo, così diffuse. Sempre in prima linea contro gli stereotipi è Amalia Ercoli Finzi, prima ingegnere aeronautica donna in Italia, che in questa edizione di BergamoScienza ha mostrato tutta la sua grinta nel corso della conferenza per il PhD Day dell’Università di Bergamo. La “Signora delle comete” ci ha accompagnato alla scoperta di Marte, con una dissertazione dal titolo Il coraggio di andare oltre.

Un premio Nobel!
Non può mancare la citazione del premio Nobel per Giorgio Parisi, membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, dell’Accademia delle scienze francese e della National Academy of Sciences statunitense. Luca Perri ha descritto, con la semplicità e naturalezza che lo caratterizzano, l’oggetto del premio, ovvero un sistema “complesso”, in altre parole, un sistema composto da più parti fra loro interdipendenti. Dopo le vittorie sportive che hanno caratterizzato gli ultimi mesi, finalmente un Nobel per la fisica, che non veniva assegnato agli italiani dal 2002. Imperdibile anche la puntata di Radio3 Scienza, condotta da Marco Motta, dedicata a Giorgio Parisi. Ai microfoni Enzo Marinari, fisico all’Università di Roma La Sapienza e stretto collaboratore del premio Nobel.

Si scherza…
Stefano Pisani ha scritto, per Lercio, un articolo, con lo stile tipico della testata, nel quale si parla degli attimi di terrore vissuti all’interno di un liceo classico, dove un uomo avrebbe tentato di insegnare le equazioni differenziali. «Già scattata l’indagine che mira a identificare il misterioso giovane, barbuto e con gli occhiali, che si è dato alla fuga al suono delle sirene mentre stava riempiendo la lavagna di formule e che, se non fosse stato fermato in tempo, sarebbe potuto arrivare fino alle derivate parziali.»

… e si ragiona!
L’ultimo articolo parla della visita a una scuola del Primo Ministro russo Mikhail Mishustin, che, durante la lezione di matematica, ha chiesto ai ragazzi di risolvere un problema, dopo averlo scritto alla lavagna. La richiesta era di costruire una perpendicolare al diametro da un punto di una circonferenza, senza usare strumenti di misura. Gli studenti, insieme all’insegnante, hanno lavorato per trovare le soluzioni, ma alla fine è stato il primo ministro a proporre la strategia corretta.

Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela

PS: Ecco l’intervista integrale a Terence Tao, realizzata da Roberta Fulci e pubblicata sul sito MaddMaths!

PPS: La traduzione della vignetta allegata per chi avesse difficoltà con l’inglese:
«Potete fare gli esercizi successivi da soli. Non vi darò ulteriori aiuti.»
«Ok! 18:3, be’, è un esercizio facile... due!»
«...»
«Tre»
«...»
«Quattro, cinque, sei»
«Ecco! Ha avuto uno spasmo agli occhi!»
«Allora è sei»
«Questo non può essere quello che vi insegnano a scuola!»

Verifica di fisica, classe prima liceo scientifico.
Argomento: strumenti matematici per la fisica.
Verifica del 21.10 e verifica di recupero per gli assenti, svolta in data 26.10.

Durata: 60 minuti.

Martedì, 12 Ottobre 2021 22:33

BergamoScienza 21

 
Dal 4 al 17 ottobre ha avuto luogo la XIX Edizione del Festival di BergamoScienza e il nostro Istituto ha partecipato, per la sesta volta, in una versione in remoto per l'emergenza Covid.
Domenica, 10 Ottobre 2021 20:25

Insiemi numerici ottobre 2021

Verifica di matematica, classe prima liceo scientifico.
Argomento: insiemi numerici.

Durata: 60 minuti.

Venerdì, 24 Settembre 2021 18:14

179 - 24 settembre 2021

Il Tao della matematica
Può capitare che un matematico venga accolto come una rockstar. Può capitare se il matematico in questione è Terence Tao, quarantaseienne, australiano di origini cinesi, docente all’Università di Los Angeles, Medaglia Fields nel 2006. Ragazzo prodigio, visto che a 2 anni leggeva da solo e a 7 frequentava il liceo, oggi è uno dei più grandi matematici del nostro tempo o, come lo definisce il Corriere della Sera, l’uomo più intelligente del mondo, considerando che il suo QI è di 230. Terence Tao è in Italia in questi giorni per ricevere il Riemann Prize, premio internazionale alla sua prima edizione, conferito dalla Riemann International School of Mathematics nel 2019 (ma le celebrazioni sono state rimandate al 2021). Il premio viene attribuito a cadenza triennale da un comitato internazionale a un matematico di età compresa tra i 40 e i 65 anni, «che abbia ottenuto risultati di grande impatto nella comunità scientifica internazionale e il cui lavoro sia un tributo alla figura prominente di Bernhard Riemann».
Radio3 Scienza ha dedicato la puntata del 23 settembre all’anticipazione dell’intervista a Terence Tao, che verrà trasmessa integralmente lunedì. Nella prima parte della puntata, dalla quale questo paragrafo prende il titolo, oltre ad ascoltare alcune delle domande rivolte a Terence Tao da Roberta Fulci, possiamo sentire il commento di Daniele Cassani, presidente della Riemann International School of Mathematics. La prima domanda riguarda l’incontro di Terence Tao con i ragazzi del liceo scientifico Galileo Ferraris di Varese, la seconda riguarda il rapporto tra matematica e pandemia, grazie alla quale Tao riflette sulla comunicazione della matematica e sulla raccolta dei dati, che sono responsabili di dare significatività ai modelli applicati. Daniele Cassani sottolinea la semplicità di questo matematico: la naturalezza è il suo vero punto di forza. Nella seconda parte della puntata, l’ospite è la giornalista Roberta Villa, che si occupa di comunicazione scientifica: viene evidenziato come non sia sufficiente conoscere i fatti per poterli comunicare e come, in questi tempi difficili, gli scienziati intervistati a volte abbiano dato più valore alla propria opinione che ai fatti.

Un nuovo inizio…
«Quando si programma un viaggio, si pensa alla meta che si vuole raggiungere e alle tappe intermedie che costelleranno il tragitto: potrà essere un viaggio preorganizzato a tavolino o vissuto giorno per giorno… oppure una via di mezzo, che parta da un percorso strutturato e che si lasci poi contaminare dai luoghi, dalle persone e dalle nuove scoperte che man mano riempiranno i nostri occhi, i nostri sensi, il nostro intelletto e la nostra anima… per dare poi vita a nuovi pensieri, nuove riflessioni e nuove idee.» Con queste parole Giulia Beltrami, docente di disegno e storia dell’arte presso una scuola superiore di Alessandria, inizia il suo articolo nel quale paragona l’entrata in una nuova classe all’inizio di un viaggio, con gli alunni e i colleghi come compagni di viaggio. Una bellissima metafora, nella quale l’insegnante è la guida che facilita il percorso e motiva i ragazzi, ma continua ad esplorare con loro, per accenderne la curiosità. Questa è la premessa che accompagna gli esempi di itinerari di viaggio forniti dall’autrice e sperimentati con i colleghi del liceo scientifico quadriennale “L.B. Alberti” di Valenza, con i quali ha avuto modo di sperimentare itinerari di didattica collaborativa.
Pensando agli inizi, mi torna in mente il video di gennaio di Davide e Riccardo del MATH-segnale, Oggi interroghiamo! Anni fa, una quarta mi chiese di ragionare insieme sul metodo utilizzato da un collega per scegliere gli interrogati. Non ricordo bene il metodo, ma so che prevedeva carte e dadi e che, in effetti, non era equo. Non pensiate che scegliere chi interrogare usando il numero delle pagine del libro di testo sia più equo o, addirittura, che le probabilità di essere interrogati per primi all’esame di maturità siano uguali per tutti. Davide e Riccardo ce lo spiegano con chiarezza e attraverso qualche grafico e ci mettono in guardia: «ogni tanto ci facciamo ingannare dal concetto di casualità».

Giochi matematici
Con l’inizio della scuola, ricominciano anche gli allenamenti per le gare di matematica come la Disfida e le Olimpiadi di matematica. Non posso, quindi, che dare rilievo alle due lezioni tenute da Alberto Saracco: la prima è una lezione di teoria dei numeri tenuta il 18 ottobre 2015 a Udine, mentre la seconda riguarda la combinatoria e la probabilità e risale al 22 ottobre 2018. Entrambe sono rivolte ai responsabili distrettuali delle Olimpiadi della matematica.
Si aprirà a breve, manca poco più di una settimana, il Festival di BergamoScienza e avrò occasione di partecipare anche quest’anno, guidando i ragazzi del mio istituto. Con la collega che mi accompagna sempre in questa avventura, abbiamo deciso di proporre ai partecipanti un gioco di matematica, che si svolgerà in forma di gioco da tavolo nel corso della settimana, quando le partecipanti saranno delle classi delle scuole medie, e in forma di escape room nel fine settimana, quando i partecipanti saranno singoli privati. Accompagno l’attesa con il filmato Gli attimi da ricordare, realizzato a conclusione dell’edizione dello scorso anno. Ci sono spezzoni delle singole conferenze, per vedere i partecipanti della scorsa edizione, ma la parte centrale del filmato è dedicata alle domande emerse durante il Festival: lo scopo principale degli eventi proposti non è rispondere alle domande, ma far nascere domande e curiosità per il mondo scientifico.
Sempre in tema di giochi, ricordo che è da poco uscito il gioco Mathematicus, progettato dal divulgatore Cesare Baj, dall’Università Bocconi e dall’Università Statale di Milano. La scatola contiene un mondo, con i suoi 525 pezzi e le sue 400 carte, ma questa ricchezza è necessaria perché il gioco possa essere gestito in modalità basica a partire dagli otto anni, o in modalità avanzata. All’interno della scatola troviamo anche un libro, le riproduzioni di un regolo calcolatore e dei bastoncini di Nepero.
Devo citare il canale MATH-segnale anche parlando di giochi, perché il 2 settembre Davide e Riccardo hanno lanciato una sfida originale ad alcuni canali che si occupano di matematica, come Qui Matematica, IrrazionaleX, IlariaF Math, Alberto Saracco e Antonio Distaso. Davide e Riccardo aprono la rassegna parlando di puzzle e facendo notare come il numero di pezzi dei normali puzzle non sia mai primo, essendo il prodotto di una base e un’altezza, visto che i puzzle normalmente sono rettangolari. Non il puzzle del Math-Segnale, che ha proposto cinque diverse versioni di un puzzle da 37 pezzi, «ognuna distinta dalle altre per una caratteristica peculiare». Compito di ogni divulgatore è stato di parlare della matematica nascosta dietro il puzzle che era stato loro recapitato e, devo dire, l’hanno fatto egregiamente. Ho scoperto i numeri cubani e i numeri fortunati e ho imparato davvero un sacco di cose. 

Matematica nell’attualità
La matematica continua a invadere il campo della virologia (o è il contrario?) e Alberto Saracco, in occasione della Giornata Internazionale della Matematica (il cui tema era “matematica per un mondo migliore”), ha parlato dell’immunità di gregge in termini matematici. Mi è piaciuta in particolare la citazione di John Von Neumann che compare nel filmato: «Se le persone non credono che la matematica sia semplice è soltanto perché non si rendono conto di quanto sia complicata la vita». Sempre parlando di attualità, non possiamo non citare i modelli climatici, dei quali parla Federico Benuzzi in uno dei suoi brevi video. In particolare, parla della formazione dei cicloni.

Eventi matematici
Dal 6 all’8 ottobre, l’Università di Camerino organizza l’evento Comunicare la matematica, le cui iscrizioni si chiudono il 30 settembre. Il convegno, alla sua terza edizione, è dedicato alla comunicazione della matematica e basta sbirciare tra i nomi del Comitato Scientifico o dei relatori per capire che si tratta davvero di un evento da non perdere.
Dal 29 ottobre al primo novembre si svolgerà il Settimo Simposium, Bellezza e fascino della matematica, organizzato dall’Associazione Mathesis Abruzzo e Matematica e Natura. Il programma sarà pubblicato a breve e sarà corredato di tutte le indicazioni tecniche e logistiche necessarie.

Buona matematica! Ci sentiamo tra QUATTRO* settimane!
Daniela

*Visto che la scadenza delle tre settimane cade in piena BergamoScienza, è bene che mi conceda una settimana più per essere sicura di non tardare…

Pagina 32 di 123

© 2020 Amolamatematica di Daniela Molinari - Concept & Design AVX Srl
Note Legali e Informativa sulla privacy