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Il 28 settembre scorso (giorno di pubblicazione della scorsa newsletter), al Cern di Ginevra, Alessandro Strumia, professore associato all’Università di Pisa, collaboratore di INFN e CERN, durante un convegno dal titolo “Workshop on High Energy Theory and Gender”, pur non essendo tra gli oratori, ha tenuto una conferenza dal titolo “Experimental test of a new global discrete symmetry”. Chiara de Fabritiis, coordinatrice del gruppo pari opportunità dell’Unione Matematica Italiana, ha commentato l’evento per quelli di MaddMaths! e il titolo della sua risposta, pungente ma giusta, è già un programma: «Sensazionale scoperta di un docente pisano: gli uomini in fisica sono discriminati». Come sottolinea la Fabritiis, manca una «prova rigorosa ottenuta tramite esperimenti falsificabili», ma non solo: Strumia mette in dubbio la professionalità di due colleghe, una commissaria e l’altra vincitrice di un concorso dell’INFN da lui sostenuto. Sotto lo pseudonimo di Nikolai Vavilov, anche Andrea Giammanco si esprime riguardo alla vicenda: «Dal punto di vista del CERN e dell’INFN, la cosa più grave non è ciò che ha detto sul problema di genere ma il fatto che a circa metà della presentazione è diventato un agguato verbale a due colleghe (quella che ha vinto un concorso al posto suo e…
Le ultime settimane sono state piene di giornate intense: il Festival di BergamoScienza, alla sua sedicesima edizione, si avvicina, visto che comincerà il 6 ottobre e i laboratori che stiamo allestendo sui frattali sono ormai pronti. Questa settimana abbiamo cominciato le simulazioni con le classi della primaria e vedere gli animatori, che stiamo formando da qualche mese, prendere le misure con la difficoltà di entrare in una classe e gestire non solo delle attività, ma anche la disciplina dei piccoli è stato, come sempre, fonte di meraviglia e di ulteriori domande. Meraviglia, perché i ragazzi mostrano di avere risorse che spesso non sospettiamo e ulteriori domande, perché vedendo gli altri svolgere il tuo lavoro ti interroghi e ti metti in discussione, cercando un continuo miglioramento. Oggi abbiamo avuto anche l’occasione di partecipare, presso la facoltà di matematica dell’Università Cattolica di Brescia, alla Notte dei ricercatori (che in questo caso, per coinvolgere le scolaresche della provincia, si è svolta nell’arco della giornata): la collaborazione con i docenti universitari è sempre un’opportunità per respirare un’atmosfera diversa e per immagazzinare un po’ di entusiasmo in vista del lungo inverno scolastico. I nostri ragazzi hanno coinvolto persino i docenti nelle loro attività sui frattali…
Il nuovo anno scolastico è alle porte e credo che rileggere i 20 consigli rivolti a un amico insegnante da Bruno D’Amore e Martha Isabel Fandino Pinilla (articolo del 2017) faccia sempre bene: i consigli sono pensati per un insegnante di scuola primaria, ma ci sono cose che vanno bene a tutti i livelli. Si parla della necessità di investire in fantasia e professionalità per rendere accattivante la matematica, si parla dell’errore come di un mezzo per imparare, si invita il docente a curare la propria formazione anche in termini di didattica della matematica, si parla di trasmettere passione e, soprattutto, si ricorda di “Insegnare con amore”. Una seconda riflessione ci viene proposta da Federico Benuzzi, «professore, conferenziere, presentatore, giocoliere, attore», come si presenta nella home del proprio sito: la riflessione riguarda la necessità di proporre agli studenti le dimostrazioni dei teoremi. L’articolo è un estratto della relazione dell’anno di prova dopo essere passato di ruolo e sottolinea che la matematica è «un linguaggio auto-consistente, una teoria assiomatica, un frutto dell’intelletto, dell’immaginazione, della deduzione, dell’astrazione, della generalizzazione», ma viene troppo spesso ridotta a un gioco di regole, rendendo il suo mondo incomprensibile, temuto e generalmente non vissuto. Benuzzi ci ricorda…
Non posso non aprire questa newsletter con la notizia più bella degli ultimi mesi: «Alessio Figalli, trentaquattrenne matematico romano, ha vinto la Medaglia Fields per il 2018!» La notizia mi è arrivata dalla newsletter di MaddMaths! alle 16.13 del primo agosto: stavo vivendo un momento di relax con la mia famiglia e quando ho visto la mail di MaddMaths! ho esultato, tanto che le persone attorno a me mi hanno guardato con stupore. Questa Medaglia Fields è speciale per molti motivi: sono passati 44 anni dalla vittoria della Medaglia Fields da parte di un italiano (Enrico Bombieri) e poi Alessio Figalli è davvero giovanissimo. Subito dopo la proclamazione dei vincitori delle Medaglie, l’Unione Matematica Italiana, presente alla premiazione, ha intervistato Alessio Figalli e il suo maestro, Luigi Ambrosio, della scuola Normale di Pisa. Intervistatori sono il Presidente dell’UMI, Piermarco Cannarsa, e la vicepresidente Barbara Nelli: per quanto l’audio non sia bellissimo, non si può non sentire l’emozione di tutti, in particolare di Figalli, proprio pochi minuti dopo la premiazione. In questo video pubblicato da Repubblica, ma realizzato nel 2016 in occasione dell’Edith and Peter O’Donnell Awards (il video è in inglese, ma sottotitolato in italiano) possiamo capire in cosa consistano…
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