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Nelle ultime due settimane, la matematica ha avuto un ruolo di primo piano sui giornali, a cominciare dall’operazione che inganna i ventenni. Sul web si vedono tre tipologie di risposte: 9, 1 e… 3. A voi capire quale possa essere la risposta giusta e quale errore sia stato commesso nelle altre due! Se avete più di vent’anni, avete buone probabilità di riuscire a rispondere correttamente: è forse il segno di un peggioramento delle capacità matematiche dei nostri studenti? Per evitare certi errori, potrebbe essere il caso di tornare a contare con le dita, come facevamo da piccoli: probabilmente vi siete sentiti sgridare dalla maestra per quest’abitudine, ma pare, secondo un recente studio della Northwestern University, che “migliore è la rappresentazione che abbiamo delle dita della mano, migliori saranno anche i risultati in matematica.” E così, “l’università di Stanford ha già messo a punto una serie di esercizi pratici il cui scopo è proprio quello di migliorare la percezione delle singole dita nei bambini.” Se le difficoltà permangono, potrebbe essere utile ricorrere a questi cinque suggerimenti di Redooc su come risolvere gli esercizi di matematica: pare che anche in matematica si possa parlare di blocco dello scrittore, perciò una buona strategia potrebbe essere quella…
Matematica e restauro: forse ai più sembrerà un binomio improbabile, ma “con il calcolo delle variazioni si può individuare l’energia minima di un’immagine e sfruttarla per ricostruire un dipinto distrutto o rovinato nel modo più fedele possibile.” Le parole di Riccardo Cristoferi sono intense ed emozionanti: “La matematica è bellissima, è il modo in cui riusciamo a descrivere il mondo che ci circonda. […] Per me fare matematica è come essere un bambino in un parco giochi: puoi fare qualsiasi cosa ci sia in giro, sei libero di essere curioso e di farti tutte le domande che vuoi.” Cristoferi ci spiega in termini semplici in cosa consista il calcolo delle variazioni, descrivendolo come la versione matematica della pigrizia della natura. Il lavoro di Cristoferi ha a che vedere con una matematica artistica: “consiste nel descrivere nel modo più accurato possibile dal punto di vista matematico le principali caratteristiche delle immagini ottenute”. Anche Francesca E. Magni, insegnante di matematica e fisica al liceo, propone un percorso di matematica applicata all’arte, in particolare alla soluzione di problemi legati ai beni culturali e al restauro. “La matematica è utile al restauro perché insegna a risolvere problemi complessi adottando strategie rigorose”. Si tratta di applicare dei…
Nella puntata di Pietro Greco su Radio 3 Scienza di ieri, dopo una breve introduzione con Alfredo Gorio, docente di farmacologia all’università di Milano, per parlare di come riacquistare le funzioni motorie dopo una paralisi, dal minuto 11.45 si parla di Emmy Noether, una dei più grandi matematici di tutti i tempi, di cui ieri si è celebrato l’anniversario di morte (è mancata il 14 aprile del 1935). Ospite della trasmissione Piero Fabbri, blogger e redattore della rivista Rudi Mathematici: Fabbri ne caratterizza la figura, sottolineando quanto i tempi fossero difficili all’epoca per le donne, nonostante Emmy fosse figlia di Max Noether. Inizialmente indirizzata verso lo studio delle lingue, frequentò per due anni le lezioni di matematica a Erlangen, ma come uditrice, senza nemmeno avere la qualifica di studente. E poi divenne un’insegnante, ma senza avere stipendio, perciò non stupisce la battuta di Hilbert, che era riuscito in qualche modo a farla accedere ad un mondo accademico che si mostrava eccessivamente preoccupato dell’avanzata delle donne: "Diamine, signori: queste sono aule universitarie, non bagni pubblici”. Aver ascoltato Piero Fabbri mi ha fatto venire voglia di leggere l’articolo su “Le Scienze” del 23 marzo 2013, nel quale i Rudi Mathematici celebrano proprio il compleanno…
Mettetevi comodi, perché la Newsletter di oggi è parecchio densa… Cominciamo con qualche consiglio di lettura, visto che il protagonista di Remigio, il libro di Roberto Bonzi, è un ragazzino di seconda media, alle prese con le sue difficoltà in matematica, la prepotenza di alcuni bulli e l’assenza del padre. Una vita veramente difficile la sua, soprattutto se si considerano i numerosi trasferimenti, che gli impediscono di coltivare adeguatamente le sue amicizie. Ed è proprio grazie alle amicizie che riesce a trovare a Veluneto, con la coetanea Irene e il professore Serionghi, che può crescere, superare le proprie paure e imparare ad amare la matematica. L’autore del libro, Roberto Bonzi, vive a Nuvolento, in provincia di Brescia, dove lavora presso un ufficio stampa. L’hanno intervistato quelli di Redooc, che si sono occupati anche della pubblicazione del suo libro: dalle sue parole traspare tutta la sua passione per la matematica, anche se in realtà si occupa d’altro. Qualcuno ha sentito parlare del Mese delle STEM? Innanzi tutto: qualcuno sa cosa significhi l’acronimo STEM? STEM sta per Science, Technology, Engineering e Mathematics e il Mese delle Stem è un’iniziativa del MIUR e del Dipartimento per le Pari Opportunità, che si svolge dall’8 marzo all’8 aprile. Siamo…
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