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Newsletter (151)

L’inizio di questa Newsletter non può che essere dedicato alla prova di matematica della maturità scientifica, che si è svolta il 23 giugno scorso. Secondo Wired, o meglio secondo un docente di matematica di un liceo, la prova “è stata di media difficoltà, ma non proprio di immediata risoluzione”. Il primo problema aveva come argomento la modellizzazione e trattava di un serbatoio per il gasolio per il riscaldamento di un condominio: il fatto che si chiedesse di scegliere tra tre funzioni rendeva il problema “abbastanza gestibile anche se non semplicissimo”. Il secondo problema, più lungo, era più standard e quindi, forse proprio per questo motivo, è stato affrontato dalla maggior parte degli studenti. Una seconda riflessione ci viene offerta da un papà, (il papà è Stefano Marcellini, un ricercatore nel campo della fisica delle particelle elementari) che ha provato a fare il compito “cercando di immedesimarsi nei pensieri dello studente medio”. E la prima riflessione è proprio sullo studente medio: “mi sono reso conto dello scollamento che esiste tra quelli del Miur che preparano le prove di esame, e la scuola reale. E siccome il Miur dovrebbe essere la scuola, questo potrebbe rappresentare un problema.” La seconda riflessione riguarda la necessità di riconoscere un’utilità alla…
Questa newsletter comincia con gli effetti speciali della TedTalk del febbraio scorso di Cedric Villani, famosissima medaglia Fields. “What’s so sexy about math?” è la domanda cui cerca di rispondere il matematico. La matematica può sembrare astratta, fatta solo di numeri, calcoli e regole da applicare, ma non è in realtà solo ragionamento, è anche immaginazione, è la capacità di trovare la verità, è “replacing a beautiful coincidence by a beautiful explanation”, ovvero sostituire una splendida coincidenza con una splendida spiegazione. La matematica cambia la nostra visione del mondo, la matematica ci permette di andare oltre l’intuizione ed anche la gente comune se ne rende conto, visto che in un sondaggio del 2009, è stato riconosciuto che il miglior lavoro del mondo è il matematico. Se si ha la pazienza di ascoltare l’intera, affascinante, chiacchierata, si arriva alla spettacolare descrizione della nascita di un’idea: il cervello che continua a lavorare, anche quando il tuo corpo dorme, la battaglia tra il cervello e il problema, fino al bellissimo invito finale: “So in a few years, when you come to Paris, after tasting the great, crispy baguette and macaroon, please come and visit us at Institut Henri Poincaré, and share the mathematical dream…
Oltre al tempo risicato, tipico di ogni fine d’anno scolastico, per farmi tardare con la newsletter ci si è messa pure la carenza di materiale matematico. Pare che non ci siano grandi scoperte all’orizzonte e che ci si stia davvero avvicinando alle vacanze scolastiche… Perciò, visto che le vacanze si avvicinano, parliamo di gite: ad esempio, potrebbe essere utile sapere che la mostra MadeInMath continuerà al Muse di Trento fino al 26 giugno. “Realizzata in collaborazione con il Centro Matematita dell’Università degli Studi di Milano e dell’Università degli Studi di Trento e il Centro PRISTEM dell’Università Bocconi di Milano, la mostra ripropone il percorso di “MateinItaly. Matematici alla scoperta del futuro”, che si è svolta presso la Triennale di Milano da settembre a novembre 2014, ma con alcune sottolineature legate proprio al tema della matematica nella quotidianità.” Per chi avesse già visitato la mostra della Triennale, forse troverà la mostra del Muse una rivisitazione in tono minore, come è capitato a me, ma per chi non avesse avuto modo di visitare l’edizione precedente, questa non può che essere un’occasione di cui approfittare. Sempre in tema matematica/museo, “il Liceo Scientifico Mancini di Avellino e il Consorzio Universitario Irpino hanno avanzato ai giovani alunni una proposta…
Nelle ultime due settimane, la matematica ha avuto un ruolo di primo piano sui giornali, a cominciare dall’operazione che inganna i ventenni. Sul web si vedono tre tipologie di risposte: 9, 1 e… 3. A voi capire quale possa essere la risposta giusta e quale errore sia stato commesso nelle altre due! Se avete più di vent’anni, avete buone probabilità di riuscire a rispondere correttamente: è forse il segno di un peggioramento delle capacità matematiche dei nostri studenti? Per evitare certi errori, potrebbe essere il caso di tornare a contare con le dita, come facevamo da piccoli: probabilmente vi siete sentiti sgridare dalla maestra per quest’abitudine, ma pare, secondo un recente studio della Northwestern University, che “migliore è la rappresentazione che abbiamo delle dita della mano, migliori saranno anche i risultati in matematica.” E così, “l’università di Stanford ha già messo a punto una serie di esercizi pratici il cui scopo è proprio quello di migliorare la percezione delle singole dita nei bambini.” Se le difficoltà permangono, potrebbe essere utile ricorrere a questi cinque suggerimenti di Redooc su come risolvere gli esercizi di matematica: pare che anche in matematica si possa parlare di blocco dello scrittore, perciò una buona strategia potrebbe essere quella…
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