TRAMA: Nel 1930, il secondogenito di Albert Einstein e Mileva Marić, Eduard, fa il suo ingresso al Burghölzli, la clinica psichiatrica dell’Università di Zurigo. Nato il 28 luglio del 1910, Eduard aveva un’intelligenza geniale, ma anche molti comportamenti strani, fin dalla più tenera età, comportamenti che sfociano nel ricovero del 1930, dopo un episodio di violenza contro la madre: “Ci sono anche quelle voci che mi sussurrano all’orecchio parole che mamma non sente.” Eduard è schizofrenico e numerose sono le cure che vengono tentate per migliorarne le condizioni. Quando riceve la notizia del ricovero, Albert Einstein sta vivendo le persecuzioni naziste, tanto che nel maggio del 1933 decide di lasciare Berlino per fuggire in America. Prima di lasciare l’Europa, si ferma a Zurigo per vedere il figlio, che nel corso degli ultimi tre anni ha subito un ricovero dietro l’altro. Durante la breve visita, Albert e Eduard suonano insieme, ma l’incontro è comunque difficile: Albert chiede al figlio di seguirlo in America, ma il figlio mostra solo rabbia nei suoi confronti. Nel 1935, Mileva tenta la cura dell’insulina del dottor Sakel e per un mese Eduard viene tenuto in coma, ma non ci sono grandi miglioramenti. Besso, il miglior amico…