Daniela Molinari

URL del sito web: http://www.amolamatematica.it
Martedì, 19 Dicembre 2023 09:53

16 dicembre 2023

Verifica di fisica, classe seconda liceo scientifico.
Argomento: cinematica unidimensionale

Durata: 50 minuti

Domenica, 17 Dicembre 2023 22:58

215 - 17 dicembre 2023

Matematica al Congresso FIM
Dicembre si è aperto all’insegna della matematica, per quanto mi riguarda, visto che nella cornice di Bergamo Alta ho partecipato al congresso della Federazione Italiana Mathesis, Storie e narrazioni per la formazione e la didattica. Durante i primi tre giorni, si è parlato parecchio di Italo Calvino, presentato da Gabriele Lolli come un aiuto per capire la matematica, da Pierpaolo Antonello, docente di letteratura, che ha parlato del celebre “Ti con zero”, da Gian Italo Bischi, che ha avuto modo di esplorare il rapporto tra le due culture (ritroviamo parecchio nel suo libro Calvino e la limpidezza della complessità. Tra Palomar e Parisi), da Carlo Toffalori che ha parlato delle Città invisibili esplorando le città matematiche, da Sandra Lucente che ha offerto delle idee per una settima lezione, in aggiunta alle celebri e incompiute “Lezioni americane”, e infine da Massimo Squillante, che ha concluso la rassegna. Come indicato dal titolo del Congresso, si è parlato molto della dimensione narrativa della matematica: Ciro Ciliberto ha dato avvio ai lavori parlando dello sviluppo del pensiero proiettivo, facendo un percorso storico e offrendo alcuni spunti di riflessione, mentre Rosetta Zan, con la grinta che la contraddistingue, ha parlato della dimensione narrativa dei problemi scolastici, e Giovannina Albano ha presentato un’applicazione svolta in una scuola. Tra i vari interventi, estremamente stimolante è stato quello di Marco Lazzari, direttore del Dipartimento di Scienze umane e sociali dell’Università di Bergamo, che ha parlato di comunicazione della scienza, mentre Domingo Paola ha parlato di chatGPT, presentandolo come uno strumento per effettuare un approccio critico e consapevole alla matematica.
La seconda parte del Congresso si è svolta online, dal 13 al 15 dicembre: anche le relazioni di questa seconda parte hanno visto la “presenza” di Calvino, ma la narrazione è stata declinata in modo originale, attraverso gli origami o con lavori di narrazione matematica realizzati dai ragazzi, che sanno inventare situazioni davvero originali, che si adattano ai problemi che gli vengono proposti. Si è parlato anche di gender gap, non solo nei risultati delle prove Invalsi, ma anche nella storia, con le vicende di Mileva Maric e di Maria Gaetana Agnesi.
Tutte le conferenze del Congresso sono presenti sul canale YouTube della Mathesis di Bergamo.
Calvino, visto il centenario di quest’anno e vista la sua produzione matematica del secondo periodo, ha avuto un ruolo da protagonista durante questo Congresso, ma la dimensione narrativa chiesta agli interventi ha permesso di coinvolgere anche persone esterne all’ambiente matematico, come Pierpaolo Antonello, docente di letteratura, o Marco Lazzari, esperto di comunicazione. 

Matematica in podcast
Quest’ultima settimana è stata particolarmente ricca di spunti, se pensiamo anche solo a Pam, il podcast di matematica che è stato realizzato da Marco Menale, con il contributo dell’Indam, l’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi”, pubblicato da MaddMaths! e ideato da Marco Menale e Salvatore Cuomo. L’obiettivo principale di questa serie è quello di far diventare la cultura matematica «parte integrante della formazione di ogni persona». Con le prime quattro puntate pubblicate questa settimana (altre tre sono in programma per la prossima), possiamo renderci conto di come il mondo professionale sia costellato di multidisciplinarietà e, quindi, come sia importante creare dei ponti di comunicazione fra linguaggi molto diversi tra loro, superando le diffidenze iniziali. Questa serie ci permette di capire come funzionano i modelli matematici, che, dapprima estremamente semplificati, si arricchiscono di particolari, per diventare sempre più complessi ed efficaci, oltre che estremamente versatili. Studiando questi modelli possiamo renderci conto di come la matematica ci aiuti a vivere meglio e a gestire alcune situazioni, arricchendo la visione che abbiamo delle cose. Durante la prima puntata, l’ospite è stata Paola Antonietti, professoressa di analisi numerica al Politecnico di Milano e responsabile del laboratorio di modellistica e calcolo scientifico MOX. Il sottotitolo «Matematica alla scoperta del cervello» ci rimanda al progetto Brainum, nato per capire il funzionamento di questo organo e per trattare alcune patologie degenerative. Il secondo episodio, «Conservare i beni culturali con la matematica», ha avuto come ospite Roberto Natalini, Direttore dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” e coordinatore di MaddMaths!, che ha descritto il ruolo della matematica nella gestione delle opere d’arte. Il terzo episodio è stato dedicato ai detriti spaziali e alla ricerca in Italia e ha avuto come ospite Alessandra Celletti, professoressa di fisica matematica all’Università di Roma Tor Vergata, Vicepresidente dell’ANVUR e membro della Commissione “Women in Mathematics – EMS” e grazie ai suoi incarichi è riuscita a fare il punto della situazione della ricerca in Italia parlandone in generale ma concentrandosi anche sul ruolo delle donne. Il quarto episodio, «Matematici e api», ha avuto come ospite Giuseppe Saccomandi, professore di meccanica razionale all’Università degli Studi di Perugia. Ha fatto una lezione di filosofia in piena regola, partendo dal confronto tra l’evoluzione genetica e quella culturale, che ci permette di cambiare il nostro modo di guardare la natura e il mondo. In questa evoluzione, la matematica ha un ruolo da protagonista, influendo sul progresso scientifico. 

Matematica sotto l’albero
Il Math-Segnale è tornato con un video a fine novembre, giocando d’anticipo e proponendo alcuni regali matematici ai quali è possibile attingere, per chi fosse ancora alla ricerca di idee. Non si tratta solo di libri o magliette, ma di oggetti matematici, come un gioco da tavolo, un orologio da polso, un cubo, dei gessi, una bottiglia di Klein e tanto altro. Oggetti molto particolari che possono stimolare la curiosità o diventare originali soprammobili: se siete in ritardo per i vostri regali, attingete a questa lista, che non solo vanta una descrizione accurata di ogni oggetto, ma offre anche, in descrizione, i link per procedere all’acquisto.
Fra le proposte di Davide e Riccardo manca l’abbonamento a Nuova Lettera matematica, la rivista quadrimestrale che ripropone i temi e lo stile della storica rivista Lettera Matematica del Pristem, «che è stata per molti anni punto di riferimento per chi, partendo dal linguaggio e i metodi della matematica, desiderasse esplorare il mondo che le ruota attorno, le connessioni con altri campi del sapere e le applicazioni alla descrizione della realtà». Nel comitato di redazione troviamo Gian Italo Bischi (direttore), Ciro Ciliberto, Mauro Comoglio, Liliana Curcio, Roberto Lucchetti, Enrico Rogora, Emma Sallent Del Colombo. 

Matematica alla radio
Non potevo che portare avanti la mia riflessione sulla didattica della matematica con la puntata di Radio3 Scienza del 5 dicembre, intitolata L’ora di matematica e condotta da Roberta Fulci. Tutto ha inizio con la riforma Blanquer che, in Francia, ha reso la matematica non obbligatoria per gli ultimi anni delle scuole superiori tra il 2019 e il 2022. Questo ha portato ad un calo vertiginoso in questa materia, rendendo necessario farla diventare di nuovo obbligatoria. La riflessione è svolta da Silvia De Toffoli, filosofa della matematica, e da Pietro di Martino, professore di didattica della matematica all’Università di Pisa. I temi che vengono toccati sono gli stessi che sono stati affrontati durante il Congresso della Federazione Mathesis e cioè il linguaggio della matematica, i pregiudizi, il fatto che la valutazione in matematica venga vista come un giudizio sulla persona invece che sulle prestazioni e, infine, la consapevolezza che la scelta di rendere opzionale lo studio della matematica veicoli il messaggio che la matematica sia solo per alcuni, quelli “portati”. La riflessione di Pietro di Martino scava più in profondità: secondo molti la matematica è fondamentale perché insegna a ragionare… ma, insegna a ragionare? È spesso trasmessa come una serie di meccanismi, acquisiti da studenti che vengono addestrati: presentare la matematica come un ragionamento richiede coerenza da parte dell’insegnante, che deve aver compiuto una riflessione matura e consapevole sulla propria disciplina. 

Matematica da leggere
Qualche giorno fa ho pubblicato la recensione di La matematica della felicità di Rocco Dedda, meglio noto sui social come Un quarto d’ora col prof. Il testo è per tutti, ma si presta ad alcune riflessioni didattiche importanti: nella prima parte, Rocco Dedda offre alcuni spunti per collegamenti interdisciplinari, anche con argomenti apparentemente lontani dalla matematica; nella seconda parte, la riflessione è estremamente didattica e ruota attorno al bivio che può fare la differenza, portandoci verso la matematica della felicità o quella dell’infelicità; la terza parte è dedicata alla storia della matematica, strumento che può spingere i nostri studenti a imboccare la via giusta. Come ogni volta che pubblico una recensione nuova, ho condiviso il link sui social e al post ha risposto Annalisa Santi, autrice del blog Matetango, che ha proposto un suo articolo del 2015, nel quale parla di Odio e amore… una dicotomia matematica! Dopo aver descritto matofobia e matefilia, rispettivamente paura e amore per la matematica, dicendo che il verbo excrucior, preso dal celebre Odi et amo di Catullo, «rimanda con la sua pronuncia all’idea del dolore lacerante», mi ha ricordato il celebre anatema di Harry Potter. Annalisa Santi fa un’analisi di questi sentimenti contrastanti che la matematica suscita in chi deve studiarla, ma propone un esempio per ricordare che l’amore o l’odio per la disciplina non può essere semplicemente “colpa” dell’insegnante: «per amare o odiare la matematica devono entrare altre componenti».
Oltre al libro di Rocco Dedda, suggerirei di aggiungere alla lista dei regali anche il libro illustrato di Cheryl Bardoe e Barbara McClintock, Nothing stopped Sophie. Il libro è una breve biografia illustrata di Sophie Germain, disponibile solo in inglese, ma facilmente reperibile negli store online. Saggiamente illustrato, concede ai bambini di conoscere questa matematica attraverso acquerelli colorati estremamente significativi. 

Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!

Daniela 

PS: L’immagine allegata accompagnava un articolo del Post di nove anni fa, Ma a cosa mi serve la matematica?

Domenica, 17 Dicembre 2023 20:41

Nothing Stopped Sophie

«Nothing stopped Sophie – La storia dell’irremovibile matematica Sophie Germain» è stato pubblicato nel 2018 dalla Little, Brown and Company. L’autrice è Cheryl Bardoe, autrice di un testo simile dedicato a Gregor Mendel, e l’illustratrice è Barbara McClintock, che ha al suo attivo oltre quaranta libri per bambini ed è stata premiata cinque volte dal New York Times. Purtroppo, il testo non è disponibile in lingua italiana, ma è facilmente reperibile nella versione originale.

Il libro narra «la vera storia della matematica Sophie Germain, che ha risolto ciò che era irrisolvibile, per realizzare il suo sogno», come viene riportato nella aletta anteriore. Nel testo, ritroviamo più volte il ritornello proposto nel titolo: «Nothing stopped Sophie», cioè «Niente ha fermato Sophie», né la scelta dei genitori di tenerla lontana dalla matematica, togliendole gli strumenti per studiare durante la notte, né le usanze del tempo che non permettevano libero accesso alle università alle donne. Sophie ha saputo risolvere ogni problema con determinazione e originalità, come dimostrato dalla sua idea, spesso proposta in letteratura e al cinema: si è finta uomo, per poter interagire con il professor Lagrange, usando, nella corrispondenza, lo pseudonimo di Monsieur Le Blanc.

Questo libro è davvero bellissimo: ci racconta la vita di Sophie, delinea i tratti del suo carattere, e ciò che l’autrice ha presentato nel testo è stato ripreso dall’illustratrice, che, come la protagonista, non ha avuto paura di sperimentare nuove tecniche, regalandoci un ritratto davvero particolare della matematica, che arricchisce il testo. In una illustrazione, troviamo Sophie circondata da numeri e formule che la abbracciano durante una festa, quando i pettegolezzi impazzano attorno a lei, inoltre Barbara McClintock è stata in grado di rappresentare il lavoro sulle vibrazioni, documentandosi attraverso video e foto sui piatti di Chladni, per rappresentare l’originalità degli studi al riguardo.

Al termine del racconto, ci sono alcune note: l’autrice, Cheryl Bardoe, sottolinea che, per poter rendere il libro accessibile ai bambini, è stata costretta a compiere delle scelte, dettate anche dal fatto che non era possibile avere informazioni accurate sulla vita della protagonista, perché un po’ in contraddizione fra loro. Suo intento era sottolineare la tenacia di Sophie, che non ha rinunciato alla sfida e non si è arresa. Parlando del marito, Dr. Matthew Bardoe, «che spinge ogni giorno i giovani ad amare la matematica», sottolinea come la matematica sia «un campo che a volte può intimidire – ma quando ci si dedica ad essa, vediamo il suo potere ovunque nel mondo». La nota di Barbara McClintock, l’illustratrice, è ancora più particolare: si definisce una pessima studentessa in matematica, tanto che ha rischiato di non sentirsi all’altezza di un libro che aveva per protagonista una matematica, ma la sfida l’ha costretta a sperimentare nuove tecniche e, leggendo di Sophie, si è resa conto di quanti parallelismi esistessero tra le loro vite: anche la Germain è stata un’autodidatta e, come l’illustratrice, ha sperimentato nuovi metodi, creando percorsi che precedentemente non esistevano in matematica. Entrambe, inoltre, hanno scelto di affrontare la sfida senza arrendersi.
Sempre nella parte conclusiva, sono riportate ulteriori notizie biografiche su Sophie Germain: viene analizzato meglio il periodo storico nel quale ha vissuto, ricordando che la Rivoluzione Francese non ha permesso alle donne di avere un ruolo centrale nella società, dato che, se avessero cercato di esprimersi intellettualmente, avrebbero dovuto correre il rischio di diventare oggetto di pettegolezzi o di venire ridicolizzate. I lavori sulle vibrazioni di Sophie non sono stati il suo unico contributo alla matematica e, per questo motivo, viene presentata una piccola bibliografia per approfondire l’argomento.

Non mancano certo gli spunti: questo libro è bellissimo e una vera opera d’arte, visti gli splendidi acquerelli che accompagnano la storia. Un libro per tutte le età e per concedersi l’opportunità di appassionarsi alla matematica.

Venerdì, 15 Dicembre 2023 14:44

14 dicembre 2023

Verifica di matematica, classe terza liceo scientifico.
Argomento: equazione di una parabola date alcune condizioni, tangenti a una parabola, segmento parabolico, fasci di parabole

Durata: 110 minuti.

Venerdì, 01 Dicembre 2023 10:18

La matematica della felicità

«La matematica della felicità» è stato pubblicato a settembre 2023 dalla casa editrice Piemme. L’autore è Rocco Dedda, docente di matematica con una tale passione per la sua disciplina da dedicarsi anche alla divulgazione, tanto da essere noto sui social come “Un quarto d’ora con il prof”. La sua attività di divulgazione è nata per caso, quando la sua Dirigente l’ha invitato a predisporre delle videolezioni per aiutare gli studenti a recuperare le proprie lacune in epoca pre-Covid, quando iniziative di questo tipo erano ancora rare. È nata da qui la scelta di aprire un canale YouTube e di usare i social per diffondere la sua passione per la matematica.

Fin dalle prime pagine, Rocco Dedda evidenzia come per gli insegnanti di matematica sia fondamentale «far capire agli studenti che la matematica non è un mostro che di notte si nasconde sotto il letto» ed è proprio per questo motivo che obiettivo primario del libro è tracciare «percorsi per imboccare la via d’uscita e accedere al mondo della matematica della felicità».

Il percorso si snoda in tre parti: la prima, intitolata «Non posso fare a meno di te», propone una serie di temi, perché il lettore si renda conto che la matematica è ovunque. Il contesto interdisciplinare proposto è particolarmente ricco perché, oltre alle solite applicazioni alla fisica, troviamo l’arte, la natura, la musica, la letteratura, fino ad arrivare all’orto, alla cucina e al turismo. Il messaggio che l’autore vuol far passare, quando si rivolge agli studenti, è che la matematica è davvero presente in vari ambiti della nostra vita, mentre per il docente, questo può essere foriero di spunti per approfondire tematiche interdisciplinari e collegamenti.

La seconda parte, intitolata «Capiamoci», è centrata sulla didattica ed ha un messaggio diverso a seconda del lettore: per gli insegnanti diventa una riflessione sulle difficoltà degli alunni ed offre motivazioni e strategie per arginare il problema; per gli studenti, diventa un aiuto per mettere i problemi nella giusta prospettiva. I capitoli che compongono questa parte sono delle piccole perle, che si prestano ad essere proposte ai propri studenti, per offrire spunti di riflessione e per promuovere la motivazione allo studio. Dedda convince il lettore che è possibile vivere felicemente la matematica, costruendo la propria autostima e opponendosi con convinzione alla matematica dell’infelicità, nella quale ci si imbatte anche a causa del fatto che la matematica è come «una ragnatela molto fitta che, con eleganza, intreccia dei fili», della quale la nostra mente deve cogliere l’intreccio, per poterla capire davvero. Dedda parla di «malesseri cognitivi» che possono avere diverse cause e diversi colpevoli, come lo studio discontinuo, le lacune accumulate nel tempo, la mancata comprensione di alcune proprietà, ma anche la relazione traballante tra insegnante e studente che può diventare un impedimento all’esternazione dei dubbi, e ricorda che «la consuetudine e l’esercizio sono fondamentali affinché la chiarezza dei concetti resista dentro di noi.»
Il capitolo intitolato «Il bivio» è, per quanto mi riguarda, una delle parti più preziose del libro, perché cerca di sondare le motivazioni che portano alla matematica dell’infelicità, ma, al tempo stesso, mostra come non ci sia un solo bivio e che si sia obbligati a compiere scelte in continuazione. Attraverso esempi pratici, che sanno tanto di vita vissuta, Rocco Dedda ci mostra quali potrebbero essere le tentazioni che spingono gli studenti a scegliere la matematica dell’infelicità, suggerendoci di intervenire per aiutare lo studente a compiere la scelta giusta, fornendo, «proprio con la matematica, momenti di felicità».

È così che si approda alla terza parte, «Come sei nata?», perché «La storia della matematica […] può essere il bilanciamento ideale per sprigionare la matematica della felicità». Rocco Dedda ci propone un percorso nel quale analizza gli aspetti principali della storia della matematica, fin dalle sue origini e, attraversando i secoli, approdando alle geometrie non euclidee e all’insiemistica. La carrellata si chiude con pi greco, i numeri primi e gli infiniti, ma soprattutto con un ultimo capitolo intitolato «La matematica (non) è un’opinione?». Si tratta di un’ode alla matematica che, secondo l’autore, «è un’opinione, ma allo stesso tempo non lo è».

Rocco Dedda ci permette di cogliere la bellezza della matematica: la descrive come «un complesso di confronti e bilanciamenti e il segreto per comprenderla, fino in fondo, è nella sintesi delle sue parti, nella capacità di esprimersi con la corretta armonia, tenendo conto di ciò che è e di ciò che potrebbe in alternativa essere; e imparando, prima di tutto, a comprenderla e a condividerla.» Riconoscendo i diversi approcci che caratterizzano il nostro rapporto con la matematica, ci offre una visione ricca di speranza: il mestiere dell’insegnante di matematica «è un lavoro da equilibristi», sempre in bilico tra la bellezza e la difficoltà. Con questo libro, Rocco Dedda ci aiuta a far pendere la bilancia in favore della bellezza, proponendo spunti agli insegnanti e guidando gli studenti nel proprio percorso. Un libro davvero per tutti!

Domenica, 26 Novembre 2023 11:04

25 novembre 2023

Verifica di matematica, classe seconda liceo scientifico.
Argomento: generalità sui radicali, domini e segni.

Durata: 50 minuti.

Mercoledì, 22 Novembre 2023 18:42

22 novembre 2023

Verifica di matematica, classe terza liceo scientifico.
Argomento: parabola, definizione, coefficienti, funzioni.

Durata: 60 minuti.

Lunedì, 20 Novembre 2023 19:20

14 novembre 2023

Verifica di fisica, classe terza liceo scientifico.
Argomento: quantità di moto e urti.

Durata: 120 minuti.

Domenica, 19 Novembre 2023 18:00

214 - 19 novembre 2023

Dimostrazioni matematiche
Ho cominciato a trattare i radicali nella mia seconda liceo e, avendoli visti un po’ dubbiosi dopo la dimostrazione per assurdo dell’irrazionalità di radice di 2, ho deciso di cercare qualcosa online: mi sono imbattuta in uno dei primi video realizzati dal MATH-segnale, che parla proprio della radice di 2. Davide e Riccardo propongono tre dimostrazioni: oltre a quella classica (che è quella che ho mostrato in classe), c’è una dimostrazione geometrica, che passa attraverso la definizione di incommensurabilità e fa riferimento al metodo della discesa infinita, e una dimostrazione con i polinomi, che ha bisogno di sostenersi tramite il teorema delle radici irrazionali. In queste tre strade diverse, per allenarsi a pensare in modo diverso, Davide e Riccardo ci guidano accompagnandoci con animazioni e simpatia, come sempre! Mentre guardavo il filmato, riflettevo sul fatto che, per poter capire alcuni contenuti matematici, è necessario aprire in qualche modo la mente (una delle caratteristiche che, secondo i miei alunni, dovrebbe avere il mio alunno ideale) e fare un piccolo sforzo per colmare quei vuoti che si generano nel momento in cui affronti una dimostrazione. 

Matematica a scuola
Se avete un po’ di confidenza con i programmi delle superiori, potreste notare come la divulgazione matematica fatta dagli insegnanti di matematica segua proprio l’andamento dei programmi scolastici, perché difficilmente vi ritroverete gli integrali spiegati in autunno. Ma ci sono alcuni argomenti che sono, per usare una metafora stagionale, dei sempreverdi, come la segnalazione degli errori che compaiono nei libri di testo. È solo un caso se uno di questi errori, segnalato per prima da Sandra Lucente e poi ripreso da altri insegnanti, ha a che fare con i radicali: nel libro delle medie citato, anzi fotografato, si evince che la radice di 4 possa essere uguale a +2 o a -2, cosa non vera! Insegnare matematica significa lottare continuamente con le misconcezioni matematiche ed è terribile che spesso siano i libri a crearle! 

Equal day
Alcune misconcezioni vengono create anche dagli insegnanti, come ci racconta in questo video di Ilaria Fanelli: Sicuri di aver capito il significato di UGUALE?? pubblicato in occasione dell’Equal Day, festeggiato l’11 novembre. Il simbolo di uguale, introdotto da Robert Recorde e – come tante notazioni matematiche – in tempi recenti, è oggetto di questa iniziativa lanciata nel 2019 dal progetto ArAl (acronimo che sta per Aritmetica e Algebra). Questo progetto parla di prospettiva algebrica già dalla primaria, se non dalla scuola dell’infanzia, e mostra come i primi ostacoli nascano «in modi insospettabili in contesti aritmetici». Ilaria è impegnata nella preparazione del concorso e sta studiando la didattica della matematica, come si evince dalla minore frequenza dei suoi video, ma, soprattutto, dalla profondità dei contenuti che propone. Nel video, sottolinea come, troppo frequentemente purtroppo, l’uguale sia presentato più come una procedura che come una relazione e questo può portare a grandi difficoltà, che emergono solo in seconda media, quando, finalmente!, si affronta l’algebra. Ilaria fa riferimento in particolare all’articolo di Carolyn Kieran Concepts associated with the equality symbol (Concetti associati al simbolo di uguaglianza) e credo che, se insegnate matematica e seguite la soluzione del problema proposto, ritroverete un errore abbastanza tipico dei vostri alunni. Nell’ascoltare Ilaria, mi si è accesa una lampadina: spesso, in classe, mi trovo a fare riferimento a concetti che mi sono stati trasmessi dalla mia maestra delle elementari, che forse non aveva studiato la didattica della matematica a questo livello, ma sapeva come insegnare bene. Quando capitava che dimenticassimo le unità di misura nella soluzione di un problema, aggiungendole solo nel risultato finale (cosa che i miei alunni fanno abitualmente), ci ricordava che «Uguale significa UGUALE!», invitandoci a prestare attenzione che ciò che era scritto a sinistra del simbolo fosse realmente uguale a ciò che era scritto a destra. Alla luce di tutto questo, possiamo renderci conto di come diventi estremamente importante ciò che viene trasmesso alla scuola primaria: non dimentichiamo che i contenuti acquisiti proprio in quella fase si fissano indelebilmente, proprio nel momento in cui la nostra mente è più facilmente malleabile. È più facile imparare un concetto nuovo che correggere qualcosa che abbiamo imparato in modo sbagliato, o una misconcezione, appunto! 

Matematica podcast
Sembra che questa newsletter stia seguendo lo stesso ritmo di uscita dei podcast di Fabio Quartieri, ed è un bene, perché così riesco a condividere ogni volta l’ultimo episodio delle Maschere del Carnevale Matematico. Le due nuove interviste sono dedicate a due divulgatori della matematica che usano Instagram per diffondere la propria passione. Il primo è Rocco Dedda, noto come Un quarto d’ora col prof, autore de La matematica della felicità, che recensirò prossimamente. Il suo percorso è nato quasi per caso, grazie al suggerimento di una dirigente illuminata che gli ha proposto di fare delle videolezioni asincrone per facilitare il recupero degli studenti. La proposta è stata fatta quando la dad ancora non era nota, e queste strategie non erano ancora un’abitudine. Obiettivo di Dedda è di rendere la matematica accessibile a tutti, ma soprattutto di restituire a questa disciplina la sua dignità all’interno del panorama culturale. Il celebre prof ha sempre voluto insegnare, ma sapeva che non gli sarebbe bastato, da qui la scelta di dedicarsi alla divulgazione: le due passioni si completano e si compenetrano, arricchendosi vicendevolmente. La seconda intervista è quella di Lucia Montanari, autrice e anima del profilo Instagram Math attack, che, dopo un master in comunicazione, lavora come redattrice a Mondadori Education e si occupa dei libri della scuola secondaria di primo grado. Il profilo è nato dall’esigenza di Lucia di avere uno spazio per esprimersi e dedicarsi alla storia della matematica, che l’ha sempre appassionata. Il profilo viene gestito con Fabio e Giacomo, altri due matematici, che hanno il compito di correggere i post prima della pubblicazione. Ero davvero convinta che Math Attack fosse un palese riferimento al mucciacciano Art Attack, ma la verità è che il nome nasce da Mars Attacks!, il film di Tim Burton, nel quale compaiono dei marziani, dal grande cervello e con gli occhi sporgenti, che potrebbero essere una buona rappresentazione dei matematici, almeno per ciò che pensa la maggior parte della gente. Con i suoi riferimenti alla storia della matematica, Lucia vuole provare a limitare un po’ questa idea che si ha dei matematici come di persone strane. 

Divulgare e insegnare
Insegnante e divulgatore ben noto è Federico Benuzzi: anche nel suo caso possiamo cogliere un completarsi e compenetrarsi delle due passioni ed è lui stesso a raccontarcelo con i suoi video. In un video di un paio di settimane fa, Divulgare vs insegnare, Federico confronta l’attività di divulgazione con quella dell’insegnamento, mettendoci in guardia: le due attività hanno differenze sostanziali. Divulgare significa innanzi tutto intrattenere e divertire, trasmettendo dei contenuti: il pubblico ha un contatto limitato con il divulgatore, che sceglie spontaneamente di incontrare nei tempi e nei modi che preferisce, prediligendo il divulgatore con il quale si sente più in sintonia. Gli studenti, invece, si ritrovano un insegnante, che non hanno scelto, nei tempi e nei modi che l’organizzazione scolastica ritiene più comodi. In altre parole, gli studenti a scuola costituiscono “il pubblico peggiore: ostile e non pagante!” (cit.). Non solo: nell’insegnamento, protagonista del percorso è lo studente e l’obiettivo principale è proprio quello di permettere alla classe di raggiungere un risultato in termini di apprendimento. Questo obiettivo non è raggiungibile se non c’è una partecipazione attiva da parte dello studente, che rischia di trovarsi incapace di seguire il percorso se non segue ogni singolo step.
In un video più recente, Federico Benuzzi riflette sulla dicotomia che gli ha offerto Luciano Canova, (autore di numerosi libri di divulgazione che parlano di economia, autore del profilo Instagram foscocasantica e autore, tra le altre cose, anche della biografia Galileo reloaded): semplificazione e banalizzazione. Federico Benuzzi sottolinea come non sia possibile trasmettere determinati contenuti a tutti, basti pensare alla capacità di astrazione che si sviluppa solo dopo una certa età, ma evidenzia anche ciò che ho detto già all’inizio, commentando il video del MATH-segnale: acquisire certi contenuti richiede sempre un piccolo sforzo da parte dello spettatore.

Matematica per cani
Non so, ad esempio, se potremmo semplificare così tanto la matematica da renderla accessibile ai cani… Can dogs do math? (i cani possono fare matematica?) è il titolo di uno degli ultimi video del dottor Thomas Crawford, matematico dell’Università di Oxford. Nel suo canale parla di matematica, «but not as you know it» (ma non come la conosci) e in effetti la domanda che dà il titolo al video porta con sé l’originalità del suo approccio. Nel video, che sembra sia stato ideato mentre faceva una passeggiata con il suo cane, Crawford parla di Huygens e di involute, presenti non solo in matematica, ma anche nei macchinari industriali. La sua conclusione è che i cani possono essere fonte di ispirazione per trovare nuovi problemi e sicuramente sono superiori ai gatti, ma, a meno che non siano geniali, non possono fare matematica… 

Suggerimenti di lettura
Il tempo per leggere ultimamente non è stato molto, ma posso dare due consigli di lettura: il primo è il libro di Barbara Gozzi e Massimo Temporelli, Sbagliando si impara, nel quale si sottolinea come gli errori siano importanti per la scienza, soprattutto se ad essi vengono abbinate la tenacia e la determinazione. Il secondo libro è Doctor Newtron, di Dario Bressanini: una storia della scienza dal 1945 in poi, vista dagli occhi di uno scienziato supereroe, che è un chimico inventato da un chimico e un personaggio immaginario (due volte). Il fumetto è curato in ogni minimo dettaglio, la parte di spiegazione è esauriente e illuminante. Quello proposto da Bressanini è un percorso triplice: storico, scientifico e di costume. Le storie a fumetti aiutano a colpire meglio l’immaginario e a lasciare un segno nella nostra memoria, mentre i saggi di Bressanini permettono di focalizzare l’attenzione su ciò che, eventualmente, è sfuggito nella lettura del fumetto. Il fatto che Bressanini sfrutti due linguaggi diversi è una vera ricchezza ed è ciò che rende unico questo libro. 

Carnevale della matematica
In conclusione, ricordo che qualche giorno fa è uscito il Carnevale della matematica #173, ospitato da MaddMaths!, con tema La matematica delle interazioni sociali. I contenuti, in tema e fuori tema, sono molti, come sempre, e non posso che invitarvi a leggerli. Per quanto mi riguarda, ho riproposto la teoria dei giochi, ottimo argomento per educazione civica. La scelta di questo tema è un po’ la dimostrazione del fatto che la matematica è davvero ovunque o forse… Credo che abbiate sentito dire «la bellezza è negli occhi di chi guarda»: che l’abbiate attribuito a Goethe, a Charlotte Bronte o che per voi sia solo un proverbio, non fa alcuna differenza, ciò che conta è che resta vero anche quando sostituite la matematica alla bellezza. La mia terza sta svolgendo una piccola indagine statistica sulla matematica nel mondo del lavoro* e ciò che ha subito catturato la mia attenzione è che solo se indossi gli occhiali della matematica, puoi riconoscerla. Diversamente, risponderai che puoi vivere tranquillamente anche senza matematica… 

Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!

Daniela 

* se vi va di dare il vostro contributo o di diffondere il questionario, sarà possibile rispondere fino al 30 novembre

Sabato, 18 Novembre 2023 17:37

18 novembre 2023

Verifica di matematica, classe terza liceo scientifico.
Argomento: parabola, definizione, coefficienti, funzioni.

Durata: 60 minuti.

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