Daniela Molinari

URL del sito web: http://www.amolamatematica.it
Lunedì, 26 Settembre 2022 21:01

Niccolò Tartaglia: una vita di sfide

Niccolò Fontana, noto come Niccolò Tartaglia, nacque a Brescia nel 1499, rimase orfano di padre all'età di 6 anni. Il 19 febbraio 1512 l'esercito francese, guidato da Gaston de Foix, durante il sacco di Brescia aggredì un gruppo di donne e bambini rifugiatisi nel Duomo della città, Niccolò subì ferite profonde alla mascella e al palato e sua madre bagnò le sue ferite con acqua, non potendosi permettere alcun medicinale. Egli guarì ma, a causa delle ferite riportate che il matematico nascondeva con la folta barba, divenne balbuziente e perciò gli venne assegnato il soprannome di 'tartaglia', che accettò, e con il quale firmò tutte le sue opere. Malgrado non avesse frequentato studi regolari, il suo talento per la matematica e il suo genio gli permisero di ottenere grandi successi accademici.
Si trasferì a Verona nel 1521, e successivamente  a Venezia, per insegnare matematica. Acquisì la sua notorietà a seguito della disfida proposta dal matematico Antonio Maria Del Fiore, discepolo di Scipione dal Ferro, che vent'anni prima aveva risolto le equazioni cubiche senza però svelarne il metodo risolutivo. Tartaglia risolse tutti i quesiti di Del Fiore in un paio d'ore, mentre l'avversario non ne risolse nessuno. 
Era il 1534: due matematici milanesi, Gerolamo Cardano e l'allievo Ludovico Ferrari, chiesero a Nicolò di pubblicare in un libro le sue scoperte, ma Tartaglia rifiutò. Niccolò rivelò in seguito la formula a Cardano, con la promessa di non utilizzarla. 
Tuttavia, Cardano venne a conoscenza della formula risolutiva scoperta precedentemente da Scipione Dal Ferro, e reputandola identica a quella di Tartaglia si ritenne sciolto dal giuramento. 
Pubblicò la formula risolutiva dell'equazione di terzo grado, nota ancora oggi con il nome di Cardano-Tartaglia. 
Niccolò Tartaglia, che nel frattempo aveva per primo tradotto gli Elementi di Euclide in italiano e trattato in più opere di balistica, geometria, algebra, artiglieria, fortificazioni e strategia, perse nel 1548 una disfida contro Ludovico Ferrari intento a difendere il suo mentore. Tornato a Venezia nel 1551 ideò un sistema che con l'ausilio di cordami permetteva di recuperare navi affondate tuttavia ebbe scarso successo. Nel libro del 1556, General trattato di numeri et misure, introduce il triangolo di Tartaglia, che riteneva una sua scoperta ma che in realtà era già noto agli arabi e ai cinesi. Morì a Venezia il 13 dicembre 1557.

Opera in mostra: Opere del famosissimo Nicolo Tartaglia cioé Quesiti, Trauagliata inuentione, Noua scientia, Ragionamenti sopra Archimede. Nelle quali copiosamente si spiega. L'arte di guerreggiare, cosi in mare, come in terra, ... - In Venetia : al segno del Lione, 1606.
Accademia Tadini, Lovere, Biblioteca storica, ATL G.II.15

 

Lunedì, 26 Settembre 2022 20:39

Tartaglia... una mostra

La biblioteca dell'Accademia Tadini ospita una sezione dedicata ai libri di matematica. Tra questi, le professoresse Carolina Bergamini e Daniela Molinari hanno individuato un piccolo nucleo di volumi che consente di ricostruire la storia del matematico bresciano Niccolò Fontana, detto Tartaglia (Brescia, 1499 circa - Venezia, 13 dicembre 1557). Su questo tema hanno lavorato, nell'ambito di un Percorso per le Competenze Trasversali e l'Orientamento (PCTO), quattro studienti del quarto anno del Liceo Classico - Samuele Balduzzi, Camilla Coronini, Dariia Kravchenko, Elisa Saporiti - che hanno curato questa esposizione, con la supervisione del dott. Marco Albertario, direttore dell'Accademia. 

Niccolò Tartaglia: una vita di sfide

La matematica tra poesia e immagine

La formula segreta

Dopo Euclide: geometria e balistica
 

Domenica, 18 Settembre 2022 00:28

195 - 17 settembre 2022

Matematica (e fisica) a scuola
Nonostante abbia ormai alle spalle vent’anni di esperienza, mi capita di perdere ancora parecchio tempo a preparare le mie lezioni. Magari si tratta di argomenti semplici da un punto di vista contenutistico, visto che quest’anno parliamo di biennio del liceo scientifico, ma, alla ricerca di inizi pieni di effetti speciali, a volte mi perdo sul web. Stavolta la lezione in questione era quella introduttiva di cinematica per la seconda e volevo una mappa della fisica, per fare in modo che capissero in quale punto del percorso si trovano. È così che mi sono imbattuta nelle mappe di Dominic Walliman: fisico, premiato scrittore scientifico, con un dottorato in fisica dei dispositivi quantistici all’Università di Birmingham, al momento lavora alla D-Wave Systems Inc., un’azienda di informatica quantistica di Vancouver. La sua recente TED-talk dedicata alla fisica quantistica per bambini di sette anni mette in luce come sia importante capire la scienza attorno a noi e descrive la fisica quantistica non solo con grande chiarezza, ma soprattutto affascinando l’uditorio. Comincia con il dualismo onda-particella, prosegue con l’effetto tunnel, di vitale importanza per la luce solare, e poi descrive il principio di sovrapposizione, che permette le indagini diagnostiche con la risonanza magnetica. Ciò di cui parla è affascinante anche se controintuitivo, ed è utilissimo dal punto di vista pratico. La fisica quantistica, considerata la branca più incomprensibile, è ricca di aspetti difficili da immaginare, ma che è possibile descrivere grazie alla matematica: è così che la fisica trova nella matematica i propri occhi. Nella seconda parte della talk, Walliman ci indica i quattro principi ai quali potremmo ispirarci per spiegare la fisica nel contesto scolastico (i quattro principi da lui enunciati riguardano la divulgazione). Dopo essersi accertati che l’uditorio sia in grado di comprendere ciò di cui stiamo parlando (a scuola dovrebbe essere garantito dai prerequisiti), dobbiamo ricordarci di non addentrarci troppo nei particolari e di puntare sulla chiarezza invece che sull’accuratezza (in effetti certi particolari potrebbero essere reperiti in fase di studio sui libri di testo), mentre è vitale sottolineare perché riteniamo importante ciò che stiamo spiegando.

Matematica inaspettata
Si creano, a volte, strane associazioni di idee: stavo leggendo un articolo di Lucia Brandoli, riportato su The Vision – una testata dagli interessi variegati, che ha come obiettivo di offrire una “visione di insieme” sugli eventi e sulla realtà – che sottolinea come in Italia il mondo della cultura umanistica continui a snobbare la matematica, mentre chi non ne ha che una conoscenza sommaria prende le distanze da questa disciplina ritenuta ostica. Studi recenti hanno messo in evidenza come la matematica sia percepita in maniera completamente diversa rispetto alle altre discipline e quanto sia decisivo il ruolo degli insegnanti nella motivazione allo studio. Non a caso Lucia Brandoli punta l’attenzione sulla matofobia, ovvero la paura della matematica. L’articolo si conclude riconoscendo che «nella vita di tutti i giorni oggi più che mai avere una solida base matematica è fondamentale, per fare i conti, per non essere fregati, per poter valutare criticamente varie offerte» e l’elenco continua ancora. In effetti, le applicazioni della matematica sono le più disparate, come ci ricorda Stefano Pisani, che dalle pagine di MaddMaths! ci racconta come la topologia ci aiuti a prevedere le mutazioni del SAR-Cov-2: questa parte così originale della matematica non poteva che avere un’applicazione inaspettata! Ma non è c’è solo questo: se chiudiamo il cerchio, tornando alla sottolineatura di Lucia Brandoli sull’importanza del docente nell’apprendimento della matematica, non posso che ricordare il laboratorio realizzato da Sofia Sabatti sulla topologia, e presentato nel suo blog Matematomi. Sofia, insegnante presso l’Istituto Comprensivo Colombo di Venezia e autrice di Diario di bordo, comincia il suo post con un richiamo importante: «sono convinta che insegnare ciò che ci piace sia (certamente un privilegio, ma anche) un dovere. Perché solo quando insegniamo ciò che ci appassiona possiamo essere davvero credibili.» Forse il segreto per combattere la matofobia è questo: lasciarci guidare dalla passione!

Matematica e umorismo
Tra le pagine che leggo sulla mia bacheca su Facebook c’è quella del prof. Vincenzo Giordano, professore presso il Politecnico di Bari e presso il Liceo Scientifico Statale “E. Fermi”, che, a fine agosto, ha condiviso un simpatico post:

Leggi di Murphy della Matematica
1) Nel risolvere un problema, aiuta sempre conoscerne la soluzione.
2) Un’espressione può essere resa uguale a qualsiasi altra espressione, se la si manipola a sufficienza.
3) Gli appunti che potete comprendere perfettamente in classe, si trasformano in geroglifici a casa.
4) I libri di testo sono scritti per coloro che conoscono già l’argomento.
5) Ogni concetto semplice può essere espresso in termini incomprensibili.
6) Le risposte che servono non sono al fondo del libro.
7) I problemi (o gli esercizi) che sapete risolvere non escono mai all’esame.
8) Il problema (o esercizio) che sicuramente non uscirà all’esame, uscirà all’esame.
9) La risposta al problema che non siete riusciti a risolvere all’esame sarà evidente in fase di correzione.
10) Ogni problema è più duro di quanto sembri e richiede più tempo di quanto pensiate. E se vi pare semplice, state seguendo la strada sbagliata.

La dimostrazione che le stesse leggi valgono anche alla scuola superiore è così semplice che è lasciata al lettore…
Da una risata all’altra: ecco la pagina del sito math.it dedicata all’umorismo: un buon modo per vincere la paura della matematica potrebbe avvalersi dell’arte della sdrammatizzazione!

Matematica per il futuro
Probabilmente domenica 18 settembre, Davide e Riccardo del Math-segnale pubblicheranno un video sul proprio canale per parlare di uno dei giochi d’azzardo più celebri nel nostro Paese, il Superenalotto. «Parleremo del concetto di valore atteso e del perché “non giocare” sia la risposta più sensata alla domanda “come faccio a vincere col superenalotto”», come hanno scritto in un post su Facebook. Se ancora non l’avete fatto, iscrivetevi al loro canale e godetevi il video che hanno preparato: ve lo consiglio a scatola chiusa!*

Matematica che passione!
1) Bellissima chiacchierata tra Raffaella Mulas e Lisa Sauermann, docente di matematica al Massachusetts Institute of Technology dall’età di 28 anni, nota per i suoi risultati in combinatoria estrema e probabilistica, ma anche per i suoi successi alle Olimpiadi internazionali della matematica, nelle quali ha ottenuto quattro medaglie d’oro e una d’argento. Questo articolo per MaddMaths! coniuga leggerezza e profondità, nel tipico stile di Raffaella Mulas: si parla dei giochi matematici, di cosa sia la “vera matematica” che si studia all’università, di gender gap, ma la parte che mi è piaciuta di più riguarda la crisi: «Ora penso che molti dottorandi o anche matematici più senior attraversino fasi in cui le cose non funzionano, ma ogni volta in cui sei in una fase del genere, pensi sempre che tutte le altre persone intorno a te abbiano successo. In particolare, su arXiv vedi solo i successi, e non c’è un arXiv di cose che le persone hanno provato a fare e che non hanno funzionato.» Forse bisognerebbe pensare a un ign-arXiv che, come gli igNobel, dia risalto alle idee “fallimentari”: magari anche quelle matematiche potrebbero aprire la strada ad applicazioni inaspettate.
2) Il Festival di BergamoScienza è ormai alle porte: tra meno di due settimane, ci ritroveremo a Bergamo per la Scuola in Piazza, in una festa all’insegna della scienza e del divertimento. I laboratori che stiamo progettando si svolgeranno dal 3 al 16 ottobre, in parte presso la Fondazione Accademia di Belle Arti Tadini onlus di Lovere, in parte presso il nostro Istituto. Questo sodalizio è nato grazie all’iniziativa del dott. Marco Albertario, direttore dell’Accademia, che il 2 febbraio scorso ha aperto un gruppo WhatsApp e ha avviato la discussione con la foto del frontespizio di “Quesiti et inventioni diverse de Nicolò Tartaglia”, seguita da un messaggio: «Magari per BergamoScienza ricavate qualche spunto». I nostri laboratori sono nati così: in una primaverile giornata di sole, mentre sfogliavamo con soggezione questi bellissimi libri, hanno cominciato a germogliare alcune idee. Queste sono state superate dalle proposte dei nostri animatori e, in una corsa contro il tempo per completare i materiali e le simulazioni, si stanno arricchendo di contenuti ed entusiasmo. Il titolo dell’iniziativa è Tarta-scienza, a richiamare BergamoScienza e il nome di Tartaglia, ricreando il sodalizio tra Bergamo (il Festival e Lovere) e Brescia (la città di Tartaglia) per anticipare il 2023, quando Bergamo e Brescia saranno Capitale Italiana della Cultura.

Matematica da vedere…
La youtuber e divulgatrice Ilaria Fanelli (IlariaF Math) è ora disponibile anche in versione “sito”: sul nuovo portale, troviamo un elenco dei video da lei realizzati, ottimi per scoprire «il lato curioso e affascinante della matematica» anche se non si è esperti in materia, «utili da utilizzare nelle proprie classi» e fonte di ispirazione, visto che ce ne sono alcuni in cui Ilaria racconta le proprie esperienze didattiche.

Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!

Daniela

*Il video ora è online: vale la pena investirci un po' di tempo e seguirlo con attenzione! E' spiegato chiaramente perché il modo per vincere al Superenalotto sia... non giocare!

Sabato, 17 Settembre 2022 16:23

BergamoScienza 22

 
Dal 1° al 16 ottobre avrà luogo la XX Edizione del Festival di BergamoScienza e il nostro Istituto parteciperà, per la SETTIMA volta, con tre laboratori e una conferenza
Giovedì, 01 Settembre 2022 17:15

Debito fisica prima agosto 2022

Verifica di fisica, classe prima liceo scientifico.
Argomento: prova di recupero del debito.

Durata: 120 minuti.

La prova non è stata assegnata integralmente: agli alunni coinvolti sono stati assegnati alcuni degli esercizi (non tutti), a seconda degli argomenti che dovevano recuperare.

Giovedì, 01 Settembre 2022 17:13

Debito matematica prima agosto 2022

Verifica di matematica, classe prima liceo scientifico.
Argomento: prova di recupero del debito.

Durata: 120 minuti.

La prova non è stata assegnata integralmente: agli alunni coinvolti sono stati assegnati alcuni degli esercizi (non tutti), a seconda degli argomenti che dovevano recuperare.

Venerdì, 26 Agosto 2022 19:07

194 - 26 agosto 2022

Matematica a scuola
Nel suo intervento al trentesimo anniversario dell’Università Liuc, Federico Benuzzi parla della giocoleria, legandola all’apprendimento della matematica. Questo discorso motivazionale è in genere inserito negli spettacoli che porta in giro per l’Italia ed è il suo modo per far capire l’importanza della matematica, perché non sappiamo di fatto cosa ci riserva il domani e questa odiata disciplina potrebbe sempre mostrare la sua importanza andando avanti. Contribuisce, infatti, alla formazione completa dell’individuo, come mostrato dalle intelligenze multiple, delle quali il famoso giocoliere ci parla con grande passione e fornendo numerosi esempi. Il video di Federico Benuzzi potrebbe tornare utile in sede di inizio anno, magari unitamente ai suoi suggerimenti su come memorizzare la matematica e la fisica. La memorizzazione delle formule non può che passare attraverso la comprensione e sentirlo raccontare da lui può avere tutt’altro valore, considerati il suo carisma e la sua grinta.
Nonostante sia passato un po’ di tempo (e magari l’abbia già condiviso in un’altra newsletter), sono sempre attuali le tre buone ragioni per studiare matematica offerte dal professor Alfredo Marzocchi, docente dell’Università Cattolica di Brescia. Nei commenti sotto il video, il professore riconosce che la matematica non ha bisogno delle sue applicazioni per dimostrare il proprio valore e che «in un mondo ideale basterebbe la scuola per accendere la passione per questa bellissima disciplina». Siccome non è così, anche perché ogni ragazzo riceve dalla scuola qualcosa di diverso e non è sempre facile riuscire a “convincere” tutti, video come questo aiutano a portare avanti un’apologia della matematica che non può mancare nemmeno al liceo. La matematica è sempre VERA, è UTILE, come è stato dimostrato nel corso della pandemia, e AIUTA A RAGIONARE, perché risolvere i problemi della quotidianità in modo matematico significa affrontarli in modo analitico, scomponendoli in parti più semplici. Questo metodo è quello applicato da Federico Benuzzi nel primo video ed è lo stesso metodo descritto da Steven Strogatz nel suo libro Il potere dell’infinito, il cui obiettivo principale è dichiarato a più riprese: «Mostrare il calcolo infinitesimale come un insieme, trasmettere il senso della sua bellezza, della sua unità e della sua grandezza». L’obiettivo è stato pienamente raggiunto grazie a immagini, metafore e aneddoti. Il libro offre un percorso impegnativo anche a causa dell’elevata densità dei contenuti, visto che in questa cavalcata attraverso la storia del calcolo infinitesimale Steven Strogatz non tralascia nulla. È proprio la densità di questo libro che obbliga il lettore a procedere con calma e a gustarsi ogni aspetto che l’autore ha voluto condividere. Una lettura sicuramente consigliata anche ai non addetti ai lavori, visto che per poter seguire il percorso non è necessario conoscere nulla più del calcolo algebrico.

Matematica per il futuro
Alberto Saracco, professore associato di Geometria all’Università di Parma e abile divulgatore della matematica, in questa TED talk per Modena ha parlato della matematica per il futuro. Il punto di partenza è il teorema di Pitagora, probabilmente il primo esempio di matematica “inutile” che viene in mente alla maggior parte di noi se pensiamo al nostro percorso scolastico, e il percorso si sviluppa toccando il mondo della medicina, con la TAC e la pandemia, parlando di cambiamenti climatici e mostrando un esempio classico come il problema di Monty Hall, che suscita sempre sconcerto e meraviglia. La chiacchierata si chiude con il mobile realizzato dal papà di Alberto Saracco e costruito impeccabilmente proprio grazie al teorema di Pitagora. La matematica che viene raccontata in questa talk non può che appassionare.
Nicola Apollonio, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo del CNR, ci intrattiene e ci fa riflettere dalle pagine di MaddMaths! parlando del legame tra matematica ed elezioni. L’oggetto dell’articolo è il gerrymandering, una pratica che si può combattere grazie alla geometria. Il gerrymandering indica lo stratagemma del senatore Elbridge Gerry che, nel 1812, ridisegnò i confini del proprio collegio per avere la garanzia di essere eletto. Siccome il contorno del collegio era particolarmente tortuoso e, secondo i suoi avversari politici, ricordava una salamandra, è stato coniato il termine gerrymandering unendo il nome del senatore con “salamander”. L’articolo non solo è interessante, ma è anche ricco di semplici esempi, che permettono di cogliere il problema, tipico del sistema elettorale americano. Può offrire l’occasione per una lezione di educazione civica, o semplicemente può essere un modo per rispondere all’annosa domanda su quale sia l’utilità della matematica. Se, invece, volete affrontare la stessa domanda da un altro punto di vista, magari più spensierato, può essere utile questo elenco di risposte (sono 100 + 1) tradotto (e a volte rivisto) da Kees Popinga e pubblicato sulle pagine di MaddMaths! nel 2013, ma sempre attuale.

Matematica inaspettata
Stefano Pisani, matematico e collaboratore di Lercio, non ci fa mancare la sua ironia in questo articolo per MaddMaths! nel quale parla della “formula matematica” per stemperare i capricci dei bambini in auto. Ci presenta lo studio dello statistico inglese James Hind, della Nottingham Trent University, il quale ha svolto una vera e propria ricerca sul tema, notando che sono tre gli aspetti che possono influire sulla resistenza dei bambini in auto: il cibo, l’intrattenimento e la presenza di altri bambini a bordo. I primi due aspetti contribuiscono ad aumentare la resistenza, mentre l’ultimo tende ad aumentare la frequenza dei capricci. Lo studio può anche essere interessante, ma di fatto non dice nulla di più di quanto un qualsiasi genitore possa aver scoperto con l’esperienza.
Ogni volta che mi trovo ad attraversare la Valle Adamé*, una bellissima valle alpina del gruppo dell’Adamello, resto incantata ad osservare la sinuosità del torrente Poglia che la attraversa e non posso non pensare all’implicazione matematica, ovvero al rapporto fra la lunghezza effettiva del torrente e la distanza tra la sua sorgente e la fine della valle. Questo rapporto ha valore pi greco e sul blog tecnologico di Antonio Troise ho ritrovato proprio un post dedicato a questo aspetto: si comincia con una citazione del libro City di Alessandro Baricco, che usa il rapporto per parlare dell’errore, si prosegue con una citazione dal libro L’ultimo teorema di Fermat di Simon Singh, che si sofferma sull’aspetto matematico della cosa e cita gli studi del professor Stolum dell’Università di Cambridge. Antonio Troise prosegue analizzando la cosa da un punto di vista matematico, cercando di dimostrarla, ma servono il calcolo della probabilità, i frattali e la teoria del caos. In conclusione, l’autore del post cita la pareidolia dei numeri, come se laddove una persona comune tende a vedere raffigurazioni di visi, il matematico tende a vedere dei numeri e così come gli altri si dedicano alle parole crociate, i matematici si pongono davanti a un mistero e cercano di risolverlo.

Matematica che passione!
Ho alcune letture da proporre anche in questa newsletter. Dopo Il potere dei numeri, citato sopra, non posso non citare Bomba atomica di Roberto Mercadini, il racconto del percorso che ha portato all’esplosione della bomba atomica durante la Seconda guerra mondiale. Nel racconto, non manca un segnale di speranza nelle pagine finali.
Ci sono poi due fumetti: il primo è per ragazzi, Matematici a fumetti, e permette di conoscere le caratteristiche principali dei matematici scelti, stuzzicando la curiosità del lettore attraverso gli aneddoti presentati. L’autrice, Silvia Sbaragli, ha scelto sapientemente sia la rosa dei matematici da proporre sia l’aneddoto con cui caratterizzarli, appassionando, coinvolgendo e regalando al lettore un’immagine della matematica a tutto tondo. Il secondo è più di un fumetto, è una vera e propria avventura, Le mirabolanti avventure di Lovelace & Babbage. Scritto da Sydney Padua, ci permette di conoscere la storia di Ada Lovelace e della macchina analitica di Charles Babbage, insieme a tutti i matematici che hanno orbitato attorno ai due studiosi. La ricchezza di quest’opera rende ragione a quanto dichiarato nell’introduzione da Chiara Valerio, che ha definito questa graphic novel «uno dei più bei libri di storia della scienza» che le sia mai capitato di leggere. Concordo con lei!

Matematica da vedere…
Non posso che concludere il percorso con il Festival di Strambino, Strambinaria, che si svolgerà il 3 e 4 settembre. Ci sono conferenze, laboratori per bambini, spettacoli e molto altro. Sicuramente un’occasione da non perdere, per chi ne ha la possibilità, visto che è l’occasione per incontrare alcuni dei più grandi divulgatori italiani.

Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela

*la foto allegata è stata scattata quest’estate

«Le mirabolanti avventure di Lovelace & Babbage» è stato pubblicato nell’ottobre 2020 dalla Casa editrice Mondadori. L’autrice, Sydney Padua, è un’artista grafica, che ha collaborato anche nella realizzazione di famosi film d’animazione. L’idea di disegnare un fumetto sulla vita di Ada Lovelace le è stata suggerita nel 2009 dalla responsabile dell’Ada Lovelace Day, «un festival virtuale per celebrare e sostenere le donne che si occupano di scienza e tecnologia». Quello che doveva essere un breve fumetto ha poi assunto proporzioni diverse con il passare del tempo, diventando un libro a sé stante.

Lo scritto di Sydney Padua è preceduto da un’introduzione di Chiara Valerio, che riconosce l’abilità dell’autrice nel «tenere insieme, in modo audace e fantasioso, il fallimento e la riscossa». Infatti, se nella realtà abbiamo a che fare con la tristezza della vita spezzata di Ada in giovane età e con il disastro del progetto di Babbage, l’autrice riesce a ridare nuova vita a Ada e a realizzare i sogni di Babbage. Ritenendo che la conclusione terrena delle vite dei due studiosi fosse troppo deprimente per il suo breve fumetto, tutto raccolto nella prima parte, ha scelto un universo alternativo nel quale farli rivivere, come supereroi che combattono il crimine. Si tratta di un crimine particolare: per Babbage sono criminali i musicisti ambulanti, mentre per Ada Lovelace, educata rigidamente dalla madre che vietò agli istitutori della figlia di raccontarle storie che potessero indurla a fantasticare, i nemici sono i poeti, e in effetti nel primo racconto cerca di sabotare l’ispirazione di Coleridge. «Lovelace, Babbage e la Macchina Differenziale, benché sconfitti nella loro epoca, sono oggi un punto di riferimento nell’universo alternativo / sottocultura geek / favolosa estetica nota come steampunk», ovvero la narrativa fantascientifica, «nella quale viene introdotta una tecnologia anacronistica all’interno di un’ambientazione storica», in questo caso il periodo vittoriano.

Il libro non è solo un fumetto: è un libro illustrato, che utilizza il linguaggio delle immagini per spiegare con più facilità alcuni passaggi, ma è ricco di note a fondo pagina, che rimandano alle note del traduttore al termine del libro e alle note di chiusura del capitolo, che di fatto sono degli approfondimenti. All’interno di queste note di chiusura troviamo ulteriori note a piè pagina, ovvero le note delle note delle note. Questa esagerazione di note è un modo per restituire, «strutturalmente, il senso delle proporzioni a questa vicenda di studiosi», un richiamo concreto alle note che Ada Lovelace ha aggiunto all’articolo di Luigi Menabrea da lei tradotto, articolo che si basava su una lezione di Babbage. Furono proprio queste note a regalarle l’immortalità, perché, lunghe il triplo dell’articolo di partenza, di fatto proponevano il primo software della storia dell’informatica.

Le note a fondo pagina del fumetto sono ricche di riferimenti alla corrispondenza tra Lovelace e Babbage e all’autobiografia «Passaggi della vita di uno scienziato», e mettono in evidenza il grande lavoro di ricerca compiuto dall’autrice, come mostrato anche dalla raccolta di documenti d’epoca presente nella prima appendice. Nella seconda parte, non mancano riferimenti storici chiari e circostanziati, ben descritti dalle note. Per poterli cogliere fino in fondo, senza dover rinunciare alla leggerezza del fumetto, ho scelto di affrontare il libro a più riprese, partendo dalla lettura del fumetto, addentrandomi poi tra le note per cogliere la profondità dei riferimenti proposti e ritornando di nuovo alla lettura del fumetto, per gustare appieno quei riferimenti che non avevo saputo cogliere durante la prima lettura. Le due appendici offrono una lettura a parte: dopo la raccolta di documenti, possiamo addentrarci alla scoperta della Macchina Analitica, ridisegnata da Sydney Padua per regalarci una visione d’insieme dell’opera. Le immagini sono dettagliate e impeccabili, visto che «sono basate sui disegni di Babbage e sui fondamentali articoli di Allan G. Bromley».

La ricchezza di quest’opera rende ragione a quanto dichiarato nell’introduzione da Chiara Valerio, che ha definito questa graphic novel «uno dei più bei libri di storia della scienza» che le sia mai capitato di leggere. Concordo con lei!

Giovedì, 25 Agosto 2022 17:45

Bomba atomica

«Bomba atomica» è stato pubblicato nel 2020 da Rizzoli e l’autore è Roberto Mercadini, di formazione ingegnere elettronico, attualmente attore monologhista e youtuber. Nel 2018 ha scritto «Storia perfetta dell’errore» e il suo ultimo lavoro è «L’ingegno e le tenebre», pubblicato ad aprile 2022, entrambi per Rizzoli. «Bomba atomica» è stato vincitore, a dicembre 2021, del torneo letterario di Robinson, l’inserto culturale del quotidiano La Repubblica. Il libro è nato da un monologo teatrale del 2017, realizzato in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Robert Oppenheimer e commissionato da Franco Pollini, direttore artistico del Teatro Bonci di Cesena: «Da allora questa storia mi si è conficcata nel cranio e ho promesso a me stesso che avrei approfondito la vicenda nella sua interezza, raccontandola in un libro.»

In apertura Mercadini definisce la bomba atomica una «cattedrale eretta da un uragano», come mostrato dalla «traiettoria assurda» descritta nel corso della narrazione, costituita da «cambi di direzione, rovesciamenti della sorte, sforzi che finiscono per produrre un effetto opposto a quello desiderato, fatti paradossali che si collegano perfettamente, errori che si inanellano in modo impeccabile, casualità che si sistemano in rigorosissimo ordine».
Il protagonista assoluto del racconto è Enrico Fermi che, da eterno secondo, dopo la morte del fratello Giulio resterà primo per tutta la vita. Secondo protagonista è Adolf Hitler, «una goccia che evapora e svanisce», e a lui si contrappone Ludwig Wittgenstein, filosofo della parola, perché «questa storia parla del dire e del tacere», a partire da Fermi, che aveva l’abilità di far capire anche gli argomenti più difficili, e dal Mein Kampf di Hitler, fino ad arrivare ai discorsi di Truman e dell’imperatore Hirohito, dove si coglie appieno la difficoltà di comunicare, aspetto evidenziato più volte con equivoci e ambiguità. Ultimo personaggio del racconto è Harry Truman, «il signor Chiunque», colui che ha dato l’ordine di lanciare la bomba.
Il libro è diviso in quattro parti: Alba, Mezzogiorno, Eclisse e Luna Nuova. Con l’Alba, vediamo la nascita dei quattro protagonisti: nel caso di Hitler, Wittgenstein e Truman, è raccontato il loro ruolo durante la Prima guerra mondiale, mentre per Fermi vengono descritti gli esordi della carriera, con la laurea alla Normale. La seconda parte, Mezzogiorno, si concentra sul progresso della fisica: i protagonisti sono Bohr, Heisenberg, Majorana, Lise Meitner, mentre a Fermi viene conferito il premio Nobel e parte per l’America, e Hitler conclude la sua ascesa alla guida della Germania. La chiusura della seconda parte, con la spiegazione della scissione dell’atomo, prepara il campo per la terza parte, l’Eclisse, che comincia dalla genesi del Progetto Manhattan e arriva all’esperimento Trinity. L’ultima parte, Luna Nuova, ha come protagonisti due personaggi che potremmo definire “secondari”, perché non sono quelli che hanno contribuito a plasmare la Storia: sono Terufumi Sasaki e Toshiko Sasaki, coinvolti nell’esplosione di Hiroshima: «forse il mondo è nelle mani di persone come queste; più luminose di ogni deflagrazione, più ardenti del fuoco, più audaci degli dèi».

Questo libro può essere definito storico, perché racconta la costruzione della bomba atomica fin dai suoi esordi; è biografico, perché descrive le vite di Fermi, Truman, Wittgenstein e Hitler; è scientifico, perché, grazie alla preparazione di Mercadini, tutto è spiegato con chiarezza e competenza; è un romanzo, ma può essere letto come un’opera teatrale, perché ha la forza del monologo, con l’autore che riesce a mantenere sempre desta l’attenzione del lettore.
Il racconto merita di essere letto: ha una grande valenza didattica, sia per gli insegnanti di fisica, che possono mostrare ai propri alunni gli eventi da un punto di vista storico, sia per gli insegnanti di storia, che possono approfondire la parte scientifica della vicenda, sia per i ragazzi stessi, visto che si legge rapidamente ed è ricchissimo di aneddoti, non sempre riportati sui libri di storia.

Martedì, 23 Agosto 2022 08:19

Matematici a fumetti

«Matematici a fumetti» è stato pubblicato a ottobre 2021 dalla Casa Editrice Dedalo. È stato illustrato da Andrea De Carli, docente di educazione visiva presso le scuole medie in Svizzera e alla sua prima esperienza con i fumetti, e scritto da Silvia Sbaragli, professoressa di matematica, responsabile del centro competenze didattica della matematica del Dipartimento di formazione e apprendimento di Locarno in Svizzera e autrice, insieme a Bruno D’Amore, della quadrilogia «La matematica e la sua storia», sempre per Dedalo.

Questo simpatico fumetto ha per protagonisti Ellie e suo zio Angelo. Quest’ultimo, vedendo la nipote litigare con i compiti di matematica, decide di proporle l’utilizzo di un paio di occhiali matematici virtuali, in modo che possa cambiare idea. Il percorso è costituito da venti storie dedicate ad altrettanti matematici: per ognuno di essi è stato scelto l’aneddoto che meglio lo identifica e caratterizza, in modo da poter essere contenuto in due tavole. Al termine, c’è una pergamena, nella quale sono riportate curiosità, ulteriori spiegazioni o sfide per il lettore in forma di giochi e quesiti. In apertura, troviamo una linea del tempo, nella quale vengono aggiunti i singoli matematici man mano si procede nella narrazione.
Il percorso comincia con la geometria, con l’applicazione dei problemi di massimo e minimo, ovvero con la famosa fondazione della città di Cartagine realizzata grazie all’astuzia di Didone nel IX sec. a.C.; Talete, invece, riesce a ideare il teorema che da lui prende il nome, misurando l’altezza della piramide di Cheope nel VII sec. a.C.; Pitagora ci descrive un mondo basato sui numeri, come dimostrato dalla sua musica; Socrate con la maieutica aiuta Ellie a trovare un quadrato di area doppia di quello dato, come è avvenuto nel dialogo del “Menone” scritto da Platone, mentre il suo contemporaneo Ippocrate tenta di risolvere la quadratura del cerchio attraverso le lunule. Platone illustra i suoi poliedri regolari ed Euclide, che rischia di mandare in crash gli occhiali virtuali di zio Angelo per colpa degli onnipresenti Elementi, ci mostra le costruzioni con riga e compasso. Non possono poi mancare Archimede, che Ellie incontra mentre corre nudo per le strade di Siracusa urlando “Eureka”, un modo per mettere in evidenza i suoi metodi creativi, e Ipazia, seconda donna di questo percorso, che ipotizza le orbite ellittiche per i pianeti e ci parla delle coniche. Al-Khwārizmī sposta l’attenzione verso l’algebra, quando nel IX secolo gli studi matematici vengono portati avanti grazie agli Arabi. Trait d’union tra il mondo arabo e l’Europa è Fibonacci, che con il suo Liber Abaci propone il sistema numerico indo-arabico e che è ricordato per la sua celebre successione. Il dodicesimo matematico è Luca Pacioli, che ritroviamo in compagnia di Leonardo da Vinci mentre studiano la sezione aurea, e si procede poi con Galileo Galilei, che nel XVI secolo parla di un universo scritto in caratteri matematici. Eulero è il primo principe dei matematici che incontriamo in questo percorso: suscita l’invidia di Ellie grazie alla sua abilità nel gestire più cose contemporaneamente (cosa non farebbe Ellie! E senza dover rinunciare a Minecraft!) e, visto il grande numero di lavori portati a termine, sembra difficile anche per gli autori compiere una scelta, e così ritroviamo la topologia dei ponti di Königsberg, la relazione di Eulero e i diagrammi per gli insiemi. Incontriamo il secondo principe dei matematici quando aveva nove anni: Carl Friedrich Gauss riesce a sommare i numeri naturali da 1 a 100, stupendo il suo insegnante, ma non mancano i riferimenti al poligono di 17 lati costruito a diciannove anni, e altri importanti risultati come la curva gaussiana. Il percorso procede con Möbius e con il suo nastro, che apre la via al cortocircuito mentale dato dagli infiniti di Georg Cantor, presentati graficamente in modo particolarmente efficace. La partita a scacchi tra Ellie e lo zio li guida da John von Neumann che insieme a Oscar Morgenstern sta aprendo la strada alla teoria dei giochi, mentre Alan Turing ci guida nel mondo della crittografia e della Seconda guerra mondiale, quando è riuscito a sconfiggere la macchina Enigma. Il percorso aperto da una donna, Didone, si chiude con un’altra celebre donna, Maryam Mirzakhani, che ha cominciato la sua carriera vincendo due volte le Olimpiadi della matematica e arrivando fino alla Medaglia Fields, prima donna a ricevere l’ambito premio. Dopo aver superato le proprie difficoltà con la matematica, grazie all’incontro con questi importanti matematici, Ellie ha davanti a sé un futuro brillante. Al termine, vengono regalati al lettore alcuni suggerimenti su come realizzare dei fumetti e viene fornito un piccolo vocabolario al riguardo.

Questo fumetto ci permette di conoscere le caratteristiche principali dei matematici scelti e stuzzica la nostra curiosità attraverso gli aneddoti presentati. Forse all’inizio possiamo condividere lo sconcerto di Ellie quando intuisce la passione che li anima, ritenendo impossibile appassionarsi a una disciplina da lei considerata noiosa, oppure ci stupiremo di come anche un problema senza soluzione possa aprire la strada a grandi scoperte e non potremo che guardare con meraviglia i metodi creativi di Archimede. Il percorso scelto guida il lettore dalle origini della matematica, fino alle applicazioni moderne, come la teoria dei giochi, rendendolo consapevole che la matematica si nasconde ovunque.
La lettura di questo libro può essere un’occasione di svago per gli adulti, e un modo per i ragazzi per incontrare venti personaggi che hanno fatto la storia della matematica. Silvia Sbaragli ha scelto sapientemente sia la rosa di matematici da proporre sia l’aneddoto con cui caratterizzarli, appassionando, coinvolgendo e regalando al lettore un’immagine della matematica a tutto tondo.

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